Percorso formativo

 

Curriculum unico

Primo anno

Orientamento unico
Insegnamento Semestre CFU SSD Lingua
10588638 - LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA E GOVERNO DEL TERRITORIO Primo semestre 10 Italiano
10588640 - LABORATORIO INTEGRATO DI DESIGN E RAPPRESENTAZIONE Primo semestre 10 Italiano
10588641 - LABORATORIO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI PER LA RIGENERAZIONE URBANA Primo semestre 8 ICAR/09 Italiano
10588642 - LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE TECNOLOGICA AMBIENTALE Secondo semestre 10 Italiano
10588645 - STORIA E METODI D'INDAGINE PER LA CITTA' Secondo semestre 6 ICAR/18 Italiano
- A SCELTA DELLO STUDENTE Secondo semestre 8 Italiano
Nuovo gruppo OPZIONALE Vai al gruppo

Secondo anno

Orientamento unico
Insegnamento Semestre CFU SSD Lingua
10588652 - LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA PER LA RIGENERAZIONE URBANA Primo semestre 12 ICAR/14 Italiano
10588653 - TECNICHE E METODI DI VALUTAZIONE PER LA RIGENERAZIONE URBANA Primo semestre 6 ICAR/22 Italiano
10589030 - LABORATORIO DI RESTAURO PER LA RIGENERAZIONE URBANA Primo semestre 8 ICAR/19 Italiano
10588655 - LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA PER LA RIGENERAZIONE URBANA Secondo semestre 10 ICAR/21 Italiano
10588656 - LABORATORIO DI PROGETTAZIONE TECNOLOGICA PER LA RIGENERAZIONE URBANA Secondo semestre 10 ICAR/12 Italiano
AAF1409 - TIROCINIO - WORKSHOP - ABILITA' INFORMATICHE Secondo semestre 2 Italiano
AAF1010 - PROVA FINALE Secondo semestre 12 Italiano
Nuovo gruppo OPZIONALE Vai al gruppo

Gruppi Opzionali

Lo studente deve acquisire 8 CFU dagli esami presenti nel gruppo
Insegnamento Anno Semestre CFU SSD Lingua
10588647 - TECNOLOGIE PER L'EFFICIENZA ECOLOGICA NELLA RIGENERAZIONE Primo anno Secondo semestre 8 ICAR/12 Italiano
10588649 - POLITICHE STRATEGIE E STRUMENTI PER L'ABITARE NELLA RIGENERAZIONE URBANA Primo anno Secondo semestre 8 ICAR/21 Italiano
10589048 - ECOLOGIA VEGETALE E BOTANICA APPLICATA Primo anno Secondo semestre 8 BIO/03 Italiano
10588646 - COSTRUIRE SOSTENIBILE PER 'GREENER CITIES' Secondo anno Primo semestre 8 ICAR/12 Italiano
10588648 - POLITICHE COMUNITARIE E AGENDA URBANA PER LA RIGENERAZIONE Secondo anno Primo semestre 8 ICAR/21 Italiano
10588650 - METODI E MODELLI PER L'ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI Secondo anno Primo semestre 8 SECS-P/06 Italiano
10588651 - SOCIOLOGIA URBANA. TEORIE E PRATICHE Secondo anno Primo semestre 8 SPS/10 Italiano
10589051 - DIVERSITA' VEGETALE - FLORA E VEGETAZIONE Secondo anno Primo semestre 8 BIO/03 Italiano

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA-RIGENERAZIONE URBANA (CLASSE LM-4)

INDICE

TITOLO PRIMO
Finalità e Organi del CdLm
Art. 1 Finalità
Art. 2 Organi del CdLm
Art. 3 Il Consiglio
Art. 4 Il Coordinatore
Art. 5 Il Comitato di Coordinamento
Art. 6 La Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità
Art. 7 Il Comitato di indirizzo

TITOLO SECONDO
Norme specifiche del CdLm
Art. 8 Descrizione del percorso formativo
Art. 9 Conoscenze richieste per l’accesso
Art. 10 Elenco degli insegnamenti
Art. 11 Crediti assegnati agli insegnamenti ed eventuali propedeuticità
Art. 12 Regole di passaggio tra anni successivi
Art. 13 Organizzazione della didattica e modalità di verifica della preparazione
Art. 14 Modalità di frequenza
Art. 15 Attività a scelta dello studente
Art. 16 Altre attività formative
Art. 17 Percorsi di eccellenza
Art. 18 Prova finale
Art. 19 Modalità di riconoscimento dei crediti acquisiti in altre Facoltà o Atenei
Art. 20 Orientamento e Tutorato
Art. 21 Personale docente
Art. 22 Applicazione del Regolamento
Art. 23 Norme transitorie

TITOLO PRIMO
Finalità e Organi del CdLm

Art. 1
Finalità
1. Il Corso di Laurea Magistrale in Architettura-Rigenerazione urbana (d’ora in poi “CdLm”) afferisce alla Classe di laurea LM-4 Architettura e Ingegneria Edile-Architettura, in applicazione del DM 22 ottobre 2004, n. 270 (già 4/S Classe delle Lauree in Scienze dell’Architettura e dell’Ingegneria Edile, prevista dal DM 4 agosto 2000 e successivo DM 28 novembre 2000).
Esso persegue un progetto formativo e culturale, connotato da alti livelli di integrazione, interdisciplinarietà, interscalarità e iteratività, per la formazione di una figura professionale con particolari competenze nel campo dei metodi, delle procedure, degli strumenti e dei meccanismi attuativi da attivare nell’ambito di strategie di rigenerazione urbana, inserendola così a pieno titolo nel contesto europeo e delle nuove linee di azione e di ricerca.

2. Il CdLm si svolge nelle Sedi della Facoltà di Architettura della “Sapienza” Università di Roma (d’ora in poi “Facoltà”), nell’ambito dell’Area didattica 2 “Scienze dell’Architettura e del Paesaggio”.

3. La Struttura didattica di “riferimento” del CdLm è il Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura, così come si evince dalla Deliberazione del Consiglio di Dipartimento del 3 novembre 2017 e dalla Deliberazione della Giunta di Facoltà del 30 novembre 2017.
Ai fini del completamento dell’Offerta didattica del CdLm concorrono, in qualità di Dipartimenti “associati”, i Dipartimenti Architettura e Progetto, Ingegneria strutturale e geotecnica, Storia, disegno e restauro dell’architettura.

4. Il presente Regolamento, in ottemperanza allo Statuto della “Sapienza” Università di Roma, al Regolamento Didattico di Ateneo e al Regolamento di Area didattica 2, così come successivamente modificato a esito del recepimento del nuovo CdLm di cui al presente Regolamento, disciplina l’organizzazione del CdLm, per quanto non definito dai predetti riferimenti regolamentari e normativi.

5. Ai sensi dell’art. 11 co. 1 lett. d) dello Statuto, il Dipartimento di riferimento propone l’Ordinamento didattico e/o le relative modifiche del Corso di Studio di sua prevalente competenza, anche su segnalazione delle Commissioni paritetiche, dandone comunicazione formale alla Facoltà interessata per le relative deliberazioni entro i termini da queste stabiliti, all’interno del calendario definito a livello di Ateneo.
La Facoltà esprime parere obbligatorio sulle proposte pervenute, le approva per quanto di competenza e provvede ad inoltrarle al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione, che si esprimono dopo avere acquisito i pareri della Commissione Didattica di Ateneo e del Nucleo di Valutazione di Ateneo.

Art. 2
Organi del CdLm
1. Sono Organi del CdLm:
- il Consiglio;
- il Coordinatore;
- il Comitato di Coordinamento;
- la Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità;
- il Comitato di indirizzo;
- eventuali altre Commissioni straordinarie.

Art. 3
Il Consiglio
1. Il Consiglio di CdLm è costituito da tutti i docenti afferenti per i compiti didattici al CdLm, da una rappresentanza di studenti pari al 15% dei docenti, nonché dal personale di ruolo equiparato ai sensi del D.P.R. 382/80 e della Legge 341/90, che svolgano corsi per supplenza o affidamento all’interno del CdLm e da quanti ricoprono per contratto corsi di insegnamento.

2. Il Consiglio esercita un’attività deliberante per le materie di competenza del CdLm.
I docenti a contratto, incaricati di svolgere attività di formazione all’interno di corsi o di moduli didattici, partecipano al Consiglio senza diritto di voto.
Il Segretario, nominato dal Coordinatore, è il più giovane tra i ricercatori in ruolo, e a parità di anzianità, il più giovane di età.

3. Il Consiglio opera in conformità al Regolamento Didattico di Ateneo e assicura la qualità delle attività formative, formula proposte relative all’Ordinamento e al Manifesto del CdLm e individua annualmente il Quadro delle esigenze di copertura didattica (erogata e programmata) dei singoli insegnamenti, di competenza del Dipartimento di riferimento, tenendo conto dei requisiti necessari alla sostenibilità dell’Offerta formativa.

4. Per la validità delle Sedute del Consiglio del CdLm è necessaria la presenza della maggioranza dei convocati con diritto di voto.
Nel computo, per determinare la maggioranza, non si tiene conto di coloro che hanno giustificato validamente l’assenza.
In ogni caso, la Seduta del Consiglio di CdLm non può essere ritenuta valida in assenza del Coordinatore o del Decano che ne fa le veci.

5. Il Consiglio del CdLm è convocato, di norma, ogni tre mesi e, in via straordinaria, all’occorrenza.
Può anche essere convocato su richiesta motivata di almeno un quarto dei docenti strutturati componenti il CdLm.
La convocazione del Consiglio deve essere effettuata con avviso scritto, con almeno sette giorni di anticipo rispetto alla data della Seduta, fatta eccezione per casi di comprovata urgenza, tramite email o fax.

6. Le presenze alle Sedute del Consiglio del CdLm sono registrate all’inizio di ciascuna Seduta distintamente tra gli aventi diritto al voto e gli altri membri del Consiglio.

7. Nelle Sedute del Consiglio del CdLm, il Coordinatore apre la discussione sugli argomenti in oggetto e sulle proposte di delibere, oppure può chiedere interventi, anche integrativi, a relatori referenti di tematiche specifiche.
Il Coordinatore può, tenuto conto della discussione, proporre la chiusura delle iscrizioni a parlare, fissare un limite di tempo per ogni intervento sullo stesso tema e impedire di ridiscutere su argomenti già deliberati.
Il Coordinatore può chiedere al Consiglio di approvare l’inversione dei punti all’ordine del giorno o l’inserimento di argomenti particolarmente urgenti non previsti all’ordine del giorno.

8. I membri del Consiglio che intervengono nella discussione possono presentare emendamenti scritti alle proposte di delibere ed illustrarli.
Non possono, sotto qualsiasi forma, essere proposti emendamenti a deliberazioni già prese dal Consiglio del CdLm.

9. Le deliberazioni sono prese di norma a maggioranza dei presenti.
Le deliberazioni sono prese, invece, a maggioranza degli aventi diritto, per le materie che rivestono un ruolo strutturale nella gestione del CdLm.
In particolare, si fa riferimento:
a) alla nomina del Coordinatore;
b) alla composizione del Comitato di Coordinamento;
c) alla composizione della Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità;
d) alle modifiche dell’Ordinamento;
e) alle modifiche del Manifesto degli Studi;
In caso di parità prevale il voto del Coordinatore.

10. Le votazioni del Consiglio avvengono, di norma in modo palese e per alzata di mano, tranne quanto diversamente previsto ai sensi del presente Regolamento, oltre che nei casi previsti ai sensi della normativa vigente.
La votazione a scrutinio segreto può anche essere prevista su richiesta del Coordinatore, o almeno di un quarto dei docenti strutturati componenti il CdLm.

11. Il Verbale di ogni Seduta viene inviato almeno tre giorni prima della Seduta di approvazione e, comunque, non oltre due mesi dalla data cui si riferisce.
Le eventuali correzioni al verbale devono essere presentate per iscritto al Coordinatore e messe in discussione prioritariamente rispetto agli altri punti all’Ordine del giorno.

Art. 4
Il Coordinatore
1. Il Coordinatore del CdLm viene eletto, a scrutinio segreto, dai componenti del Consiglio di CdLm tra i Professori Ordinari o Associati a tempo pieno, sulla base delle candidature pervenute. L’elezione del Coordinatore avviene a maggioranza assoluta degli aventi diritto in prima convocazione e a maggioranza relativa nelle convocazioni successive.
Il Coordinatore dura in carica tre anni, con la possibilità di un solo rinnovo consecutivo.

2. In particolare, spettano al Coordinatore i compiti di:
a) convocare il Consiglio predisponendo l’Ordine del giorno, dirigere, moderare la discussione e garantire l’osservanza del Regolamento;
b) sovrintendere e coordinare le attività del CdLm;
c) curare l’esecuzione delle Delibere, vigilare sul rispetto di quanto deliberato dal Consiglio del CdLm, provvedere alla redazione dei verbali curandone l’inoltro alla Struttura dipartimentale di riferimento e alla Facoltà.

Art. 5
Il Comitato di Coordinamento
1. Il Comitato di Coordinamento svolge attività istruttoria e di supporto per le materie di competenza del Consiglio del CdLm.
Il Comitato svolge, altresì, funzioni deliberanti sulle materie, così come esplicitate al successivo comma 3.
Esso è costituito da cinque membri dei quali due membri di diritto e tre membri eletti.
Sono membri di diritto:
- il Coordinatore, con ruolo di Presidente del Comitato;
- il Responsabile della qualità all’interno della Commissione di gestione AQ di cui al successivo art. 6.
Gli altri tre membri vengono eletti dal Consiglio tra i docenti strutturati titolari di un insegnamento nel Consiglio del CdLm, su proposta del Coordinatore, tenendo presente l’equilibrio tra SSD, fasce e di genere.
Il Comitato si avvale, inoltre, di un componente afferente al Personale TAB.

2. Il Comitato di Coordinamento riassorbe le funzioni di Commissione didattica e ha il compito di istruire questioni inerenti i contenuti didattici del CdLm, formulare pareri non vincolanti e proposte da sottoporre all’attenzione del Coordinatore ai fini della successiva Deliberazione del Consiglio di CdLm, nonché deliberare su questioni inerenti le pratiche studenti.

3. In particolare, il Comitato svolge le seguenti funzioni:
a) fornisce un efficace supporto al funzionamento della didattica, attraverso una continua interazione con gli Uffici del Dipartimento di riferimento, della Facoltà e dell’Ateneo, nonché con le strutture (Comitati di coordinamento e Commissioni) e con il Coordinatore del CdLm;
b) monitora il coordinamento dei programmi dei corsi di insegnamento dei docenti, la loro articolazione nei contenuti, in particolare per quanto attiene gli obiettivi e le finalità formative, l’articolazione dell’attività didattica e l’organizzazione delle prove d’esame, nell’ambito del processo di assicurazione della Qualità del CdLm;
c) propone la sperimentazione di modalità organizzative delle attività didattiche orientate all’innovazione e al miglioramento qualitativo del percorso formativo;
d) predispone annualmente il Quadro delle esigenze di copertura didattica (erogata e programmata) dei singoli insegnamenti, di competenza del Dipartimento di riferimento;
e) approva i piani di studio individuali degli studenti, le domande di tesi e le pratiche relative agli studenti, ai fini della successiva ratifica in Consiglio di CdLm;
f) approva i riconoscimenti e le convalide degli esami e dei crediti didattici conseguiti dagli studenti in altri CdS o in altre Facoltà italiane ed estere o relativamente ad altre attività formative certificate, ai fini della successiva ratifica in Consiglio di CdLm;
g) predispone e diffonde (anche attraverso lo spazio Internet dedicato al CdLm) le informazioni relative al percorso formativo, agli orari delle lezioni, ai calendari di esame e delle altre prove di verifica, nonché gli orari di ricevimento dei docenti.

Art. 6
La Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità (AQ)
1. La Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità (AQ) è composta da cinque membri:
- il Coordinatore del CdLm;
- due docenti, di cui uno nominato Responsabile Qualità nelle attività di autovalutazione e Assicurazione della Qualità;
- una componente afferente al Personale TAB;
- una componente studentesca.
I membri della Commissione vengono nominati dal Consiglio di CdLm, su proposta del Coordinatore, e durano in carica 3 anni.
I docenti sono scelti tra i docenti strutturati titolari di un insegnamento nel Consiglio del CdLm.
La componente afferente al Personale TAB tra i referenti indicati all’uopo dalla Facoltà o dal Dipartimento di riferimento.
Lo studente all’interno della rappresentanza nel Consiglio di CdLm pari al 15% dei docenti, così come prevista all’art. 3 del presente Regolamento.

2. La Commissione di Gestione dell’Assicurazione della Qualità effettua un periodico monitoraggio del percorso formativo, con particolare riferimento all’andamento delle carriere degli studenti, alla loro soddisfazione e agli sbocchi professionali, indirizzando anche i processi di pianificazione, monitoraggio e controllo degli risultati ottenuti.
In particolare:
- procede, con riunioni periodiche, al monitoraggio delle azioni correttive indicate nel precedente Rapporto di Riesame;
- valuta i risultati dell’adozione delle stesse, evidenziando i punti di forza emersi, le eventuali criticità e i cambiamenti ritenuti necessari;
- verifica l’adeguatezza e l’efficacia della gestione del CdLm;
- propone, ove necessario, le azioni correttive da introdurre nel successivo Rapporto di Riesame annuale;
- predispone gli adempimenti necessari al Rapporto di Riesame ciclico;
- valuta periodicamente le rilevazioni delle OPIS.

3. La Commissione, altresì, supporta il Coordinatore del CdLm e il Responsabile Qualità:
- nelle attività di autovalutazione e Assicurazione della Qualità del CdLm;
- nella redazione del Rapporto di Riesame annuale.

Art. 7
Il Comitato di indirizzo
1. Il Comitato di Indirizzo ha l’obiettivo di rafforzare le più efficaci sinergie con la rete delle relazioni con il territorio e con le istituzioni (Enti territoriali e locali, Aziende e Società, Ministeri, Reti museali, mondo della produzione, Ordini e Associazioni professionali, Istituti e Fondazioni di ricerca, Istituti di cultura) in funzione delle diverse esigenze di aggiornamento periodico, di caratterizzazione dei profili formativi e di assicurazione della qualità del CdLm.

2. Il Comitato ha compiti di promozione, di proposta e di riscontro delle attività svolte nell’ambito del percorso formativo, anche con riferimento all’organizzazione di tirocini e stage.
E’ composto da sette membri di cui due docenti e cinque interlocutori esterni, rappresentativi a livello locale, regionale, nazionale del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni ed è approvato dal Consiglio di CdLm su proposta del Coordinatore.
Laddove il numero delle istituzioni superi il numero massimo di membri esterni previsti, si procederà per rotazione.

3. Il Comitato dura in carica tre anni ed è rieleggibile per una sola volta.

TITOLO SECONDO
Norme specifiche del CdLm

Art. 8
Descrizione del percorso formativo
1. Il percorso formativo del CdLm è unico, con una durata di due anni.
Il percorso formativo si struttura intorno all’esperienza del progetto, inteso come dimensione sperimentale nei suoi aspetti teorici e operativi, ed è articolato in Laboratori Monodisciplinari, Laboratori Integrati e Corsi Monodisciplinari.

2. Il CdLm costituisce la naturale prosecuzione della Laurea triennale Scienze dell'Architettura e della Città, erogata nell’ambito dell’Offerta formativa della Facoltà, o di eventuali altre Lauree triennali nella classe L-17 erogate in altri Atenei.

3. Il CdLm si conforma alla Direttiva 85/384/CEE e alle relative raccomandazioni, prevedendo, fra le attività formative, attività applicative e di laboratorio per 78 CFU complessivi.

Art. 9
Conoscenze richieste per l’accesso
1. L’accesso al CdLm è regolato da numero programmato, ai sensi della Legge n. 264/99.

2. Le modalità di ammissione al CdLm prevedono la verifica dell’adeguatezza della preparazione personale e del possesso dei requisiti curriculari previsti dall’Ordinamento.

3. La verifica dei requisiti per accedere al CdLm avviene mediante una procedura di selezione, con modalità definite con un apposito bando annuale a cura della Facoltà.

4. Le eventuali integrazioni curriculari in termini di CFU devono essere acquisite prima della verifica dell’adeguatezza della preparazione personale.

Art. 10
Elenco degli insegnamenti
1. Le attività formative del CdLm, l’elenco degli insegnamenti per anno di corso, la loro organizzazione in insegnamenti integrati; gli obiettivi formativi delle singole discipline sono riportati nell’Allegato A, parte integrante del presente Regolamento.
Sono altresì riportati nell’Allegato A i CFU assegnati a ciascuna attività formativa, così come anche indicato nel successivo art. 11.

2. Le attività formative realmente attivate e ogni eventuale, ulteriore, aggiornamento sono resi noti annualmente attraverso:
- la Banca dati dell’offerta formativa del Ministero;
- il Manifesto degli studi della Facoltà di Architettura (Sede amministrativa del Corso);
- il Sito internet della Facoltà, del Dipartimento di Riferimento e la pagina del Corso di Laurea nel Catalogo dei Corsi di Studio Sapienza.

Art. 11
Crediti assegnati agli insegnamenti ed eventuali propedeuticità
1. I crediti formativi assegnati ai diversi insegnamenti del CdLm sono riportati nell’Allegato A, parte integrante del presente Regolamento.

2. A 1 CFU corrispondono 25 ore di impegno complessivo dello studente, fra attività in aula e studio individuale, ripartite in egual misura.

3. All’interno di ogni settore scientifico disciplinare lo studente, per sostenere l’esame, deve rispettare, salvo diversa preventiva e specifica autorizzazione della competente struttura didattica, la progressione degli insegnamenti, così come prevista dal Manifesto degli Studi.
In particolare, è richiesto il rispetto della seguente propedeuticità:
- non si può sostenere l’esame di Laboratorio di Progettazione Urbanistica per la Rigenerazione Urbana se non si è superato l’esame di Laboratorio integrato di Progettazione urbanistica e Governo del territorio;
- non si può sostenere l’esame di Laboratorio di Progettazione Tecnologica per la Rigenerazione Urbana se non si è superato l’esame di Laboratorio integrato di Progettazione Tecnologica ambientale.

Art. 12
Regole di passaggio tra anni successivi
1. Lo studente potrà iscriversi al secondo anno se avrà acquisito almeno le firme di presenza al Laboratorio integrato di Progettazione Urbanistica e Governo del territorio e al Laboratorio integrato di Progettazione tecnologica ambientale.

Art. 13
Organizzazione della didattica e modalità di verifica della preparazione
1. L’attività didattica è di tipo convenzionale e sarà svolta con lezioni, laboratori, seminari specialistici e prove in itinere.
Le attività formative sono articolate in Corsi monodisciplinari, Laboratori integrati, composti di più unità didattiche riferite a uno o più settori scientifico disciplinari, e Laboratori monodisciplinari.

2. L’attività didattica degli insegnamenti è normalmente organizzata secondo l’Ordinamento semestrale.

3. Il CdLm prevede annualmente la ripartizione in più insegnamenti paralleli di ogni singola attività formativa prevista nel percorso formativo in base al numero di iscritti, al fine di garantire una maggiore efficienza e qualità del percorso di studi.
In particolare, viene contenuto entro un massimo di circa 80 unità il numero degli studenti iscritti ai Laboratori, tenendo conto del carattere applicativo e progettuale delle attività didattiche svolte.
4. L’esame o l’idoneità accerta il raggiungimento degli obiettivi dell’attività formativa definiti nel Manifesto degli Studi.

5. Nelle prove d’esame dei Laboratori integrati tutti i docenti affidatari dei moduli partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto dello studente.
La Commissione è presieduta dal Coordinatore del Laboratorio integrato.

6. Tutti gli insegnamenti, comunque articolati, si concludono con una valutazione finale unitaria e contestuale.
Le prove possono articolarsi in più momenti di valutazione o giudizi parziali.

7. Le Commissioni d’esame devono essere composte da almeno due membri e devono essere presiedute dal responsabile dell’insegnamento.
Possono essere membri della Commissione i cultori della materia, secondo i criteri stabiliti dal relativo Regolamento di Facoltà.

8. La valutazione del profitto individuale è espressa con una votazione in trentesimi per gli esami. La prova è superata con una votazione di almeno 18/30.
In caso di votazione massima (30/30) può essere attribuita la lode.
Il voto o il giudizio di idoneità sono riportati su apposito verbale.

Art. 14
Modalità di frequenza
1. La frequenza alle attività didattiche stabilite dall’Ordinamento, essendo ritenuta necessaria per un proficuo svolgimento del processo formativo, è in via generale fortemente consigliata.
La frequenza è invece obbligatoria per gli insegnamenti di Laboratorio.
I responsabili dei corsi attuano appropriati meccanismi di verifica della frequenza.

2. In aderenza alle indicazioni di Ateneo sui contratti agli studenti part-time, la frequenza alle attività didattiche potrà essere limitata a un totale di 45 CFU, ovvero di 30 CFU, per annualità, in base al tipo di contratto prescelto dallo studente part-time richiedente.
Il Piano di studi ridotto prescelto dallo studente deve essere comunque preventivamente approvato dal Comitato di Coordinamento e ratificato dal Consiglio del CdLm.

Art. 15
Attività a scelta dello studente
1. Il percorso di studi prevede un numero di CFU pari a 8, a scelta dello studente.
La scelta va effettuata al termine del primo semestre del primo anno.

2. Nel caso lo studente scelga insegnamenti non attivati presso la Facoltà, dovrà obbligatoriamente presentare motivata richiesta al Comitato di Coordinamento che ne valuterà la coerenza con il percorso formativo.

Art. 16
Altre attività formative
1. All’interno del percorso formativo del CdLm sono previsti 2 CFU dedicati a “Tirocini formativi e di orientamento” che mirano ad agevolare l’inserimento dello studente nel mercato del lavoro attraverso un’esperienza professionale da svolgere presso un’azienda o un ente pubblico del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni.

2. Per il riconoscimento dei crediti previsti, sono ammessi gli attestati di partecipazione a stage o tirocini che certifichino un impegno minimo di 50 ore.

Art. 17
Percorsi di eccellenza
1. Possono essere istituiti percorsi integrativi, con numero programmato di studenti, denominati “percorsi d’eccellenza”, con lo scopo di valorizzare la formazione degli studenti iscritti, meritevoli e interessati ad attività di approfondimento e di integrazione culturale.
Le attività sono programmate dalla struttura didattica di riferimento e impostate come approfondimenti disciplinari e interdisciplinari, attività seminariali o di tirocinio; ma possono anche essere concordate con i singoli studenti, in relazione alle loro vocazioni culturali e scientifiche, con un impegno di norma pari a 100 ore annue, in ogni caso non superiore alle 200 ore annue.

2. Tale percorso non dà luogo a riconoscimento di crediti utilizzabili per il conseguimento dei titoli universitari rilasciati dall’Università “La Sapienza”, ma lo studente che ha concluso un “percorso d’eccellenza”, riceve un’attestazione del percorso svolto, rilasciato dalla struttura di afferenza del Corso di Laurea e registrata sulla carriera dello studente stesso. L’Università assegna anche un premio pari all’importo delle tasse versate nell’ultimo anno di corso, con riferimento ai Regolamenti relativi ai percorsi d’eccellenza e loro modifiche e integrazioni. L’attivazione di tali percorsi, così come le procedure di selezione e di conferimento del riconoscimento nonché del premio è comunque subordinata alle disposizioni annualmente definite dall’Ateneo.

Art. 18
Prova finale
1. La prova finale consiste nella discussione di una tesi, elaborata individualmente e in modo originale dallo studente, coadiuvato da un relatore, prioritariamente in forma di progetto, ovvero di approfondimento analitico, anche teorico-critico, dei contenuti disciplinari specifici del CdLm affrontati nel CdLm.
In particolare, le tesi di tipo progettuale devono avere carattere applicativo e di sperimentazione ed essere connotate da un chiaro impianto metodologico.
Le tesi di carattere teorico devono riguardare temi inediti o specifici approfondimenti tematici inerenti agli ambiti disciplinari del CdLm.
Parte dello svolgimento della prova finale può avvenire all’interno di un’attività sperimentale di stage o tirocinio.

2. La prova finale può esser parte di un lavoro più ampio realizzato in gruppo e presentato in comune da più laureandi, purché l’elaborazione individuale ne costituisca una parte compiuta, significativa e distinguibile, tanto da consentirne una valutazione a sé stante.

3. La tesi di laurea deve essere seguita da almeno un relatore o da più relatori, nel caso il lavoro sia interdisciplinare o riguardi una molteplicità di temi.

4. È consentita la collaborazione di esperti esterni in veste di correlatori.

5. La tesi può anche prendere avvio e svilupparsi nell’ambito delle attività di uno dei corsi previsti al secondo anno, prevedendosi per il suo completamento il riconoscimento di 12 CFU.

6. Per le questioni relative alle modalità di ammissione e alla composizione della Commissione di Laurea si rimanda al Regolamento didattico di Ateneo.

Art. 19
Modalità di riconoscimento dei crediti acquisiti in altre Facoltà o Atenei
1. Per quanto attiene alle corrispondenze e modalità di riconoscimento di esami sostenuti nei diversi CdL della Facoltà, nell’ambito dei precedenti Ordinamenti, relativamente al passaggio al CdLm in Architettura–Rigenerazione Urbana, il Comitato di Coordinamento elabora le modalità di conversione delle singole discipline, sottoponendole all’approvazione del Consiglio prima dell’inizio delle iscrizioni.

2. I moduli che contengono le corrispondenze stabilite e approvate, predisposti per la richiesta di riconoscimento degli esami sostenuti, sono reperibili sul sito internet della Facoltà (http://www.architettura.uniroma1.it/).

3. Le modalità di riconoscimento dei crediti acquisiti in altre Università sono stabilite dal Comitato di Coordinamento del CdLm e fanno riferimento a quanto previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo e dalla normativa vigente.

4. Il Comitato di Coordinamento del CdLm può richiedere eventuali prove integrative per esami già sostenuti, qualora i contenuti culturali siano ritenuti obsoleti nel caso siano trascorsi più di 6 anni dal loro sostenimento.

Art. 20
Orientamento e Tutorato
1. Il tutorato in itinere è assicurato dal Servizio di Orientamento integrato delle facoltà (SOrT) con la presenza di uno o più docenti di riferimento del CdLm, nominati dal Coordinatore.
Il tutorato è finalizzato a orientare e ad assistere gli studenti lungo tutto il corso degli studi, a renderli attivamente partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una proficua frequenza ai corsi, anche attraverso iniziative rapportate alla necessità, alle attitudini e alle esigenze dei singoli.

2. Le attività di tutorato sono svolte dai docenti di riferimento secondo le modalità stabilite dal Consiglio di CdLm, assicurando la continuità, durante l’intero percorso formativo, del rapporto tra il docente e lo studente.

3. Il CdLm promuove collaborazioni e confronti con esperienze di altre Scuole di Architettura in ambito internazionale, prevedendo iniziative per favorire l’internazionalizzazione della formazione, attraverso la rete degli accordi Erasmus della Facoltà di Architettura e i bandi per la mobilità per tesi di laurea all’estero.

Art. 21
Personale docente
1. L’elenco dei docenti, comprensivo del ruolo e del settore scientifico disciplinare di appartenenza, è riportato nell’Allegato A, parte integrante del presente Regolamento.

2. I docenti di ruolo sono responsabili di insegnamenti relativi al SSD di appartenenza o affine, nel rispetto del numero minimo di crediti previsto nell’art.1, co. 9, dei DD.MM, 16 marzo 2007 “Determinazione delle classi di laurea magistrale”.
3. Il Dipartimento di riferimento e gli altri Dipartimenti “associati” della Facoltà, assicurano il soddisfacimento del requisito di docenza ai fini dell’accreditamento del CdLm, come previsto dall’Allegato A del DM 987/2016.

Art. 22
Applicazione del Regolamento
1. Il presente Regolamento si applica a tutti gli studenti immatricolati al CdLm a partire dall’AA 2018/2019 e ha validità sino all’emanazione del successivo Regolamento.

2. Eventuali problematiche interpretative o applicative derivanti dalla successione dei Regolamenti nel tempo saranno oggetto di specifico esame da parte del Consiglio di CdLm.

3. Per tutto quanto non già previsto nel presente Regolamento si rimanda al Regolamento didattico di Ateneo.

Art. 23
Norme finali e transitorie
1. Fino alla definitiva attivazione del CdLm, gli organi di riferimento, in sostituzione di quelli regolamentati dall’art. 2 del presente Regolamento, sono il Referente del CdLm, il Gruppo di Gestione della Qualità del CdLm e i Docenti tutor di riferimento, così come approvati nella seduta del Consiglio di Dipartimento del 2 marzo 2018.

2. Il Referente del CdLm è la prof.ssa Carmela Mariano.
Il Gruppo di Gestione della Qualità del CdLm è composto dalla prof.ssa Carmela Mariano, dalla prof.ssa Alessandra Battisti, dal dott. Francesco Mancini, dalla sig.ra Tiziana Cipriani (Personale TAB).
I Docenti tutor di riferimento sono la prof.ssa Alessandra Battisti, il prof. Romeo Di Pietro e il dott. Carlo Valorani.

Il CdLm in “Architettura - Rigenerazione urbana” ha l’obiettivo di costruire un nuovo percorso formativo e culturale – comunque coerente con il quadro normativo regolamentare di riferimento e con gli obiettivi formativi qualificanti della classe LM4 “Architettura e Ingegneria Edile-Architettura” – che risponda alla esigenza di un nuovo profilo di architetto inserito a pieno titolo, in termini culturali e professionali, e non meramente formali, nel contesto europeo, contesto in cui, come si è visto, i temi della rigenerazione urbana svolgono, senza dubbio, un ruolo di particolare rilevanza, così come anche reso evidente a fronte delle principali questioni individuate nell’Agenda urbana europea e internazionale, nonché, più recentemente, anche nell’Agenda urbana nazionale in via di definizione.
Il curriculum del CdLm è unico e le attività formative previste sono articolate in attività caratterizzanti e affini o integrative.
Le attività caratterizzanti riguardano gli ambiti disciplinari della Progettazione urbanistica e pianificazione territoriale, delle Discipline tecnologiche per l’architettura e la produzione edilizia, della Progettazione architettonica e urbana, dell’Analisi e progettazione strutturale dell'architettura, delle Discipline storiche per l'architettura, delle Discipline estimative per l’architettura e l’urbanistica, della Rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente, delle Teorie e tecniche per il restauro architettonico, delle Discipline fisico tecniche ed impiantistiche per l’architettura, delle Discipline economiche, sociali, giuridiche per l’architettura.
Per le attività affini o integrative si punta sull’acquisizione di ulteriori conoscenze applicative nel campo della Tecnologia dell’Architettura ICAR/12, del Disegno industriale ICAR/13, del Disegno ICAR/17, della Tecnica e Pianificazione Urbanistica ICAR/20, dell’Urbanistica ICAR/21, della Botanica ambientale e applicata BIO/03 e dell’Ecologia BIO/07, della Geotecnica ICAR/07, dell’Economia applicata SECS‐P/06, dell’Economia aziendale SECSP/07, della Sociologia dell’Ambiente e del territorio SPS/10.
Lo studente avrà la possibilità, attraverso gli insegnamenti a scelta e la prova finale, di personalizzare la propria formazione.
Il percorso formativo si struttura intorno all’esperienza del progetto, inteso come dimensione sperimentale nei suoi aspetti teorici e operativi, ed è articolato in Laboratori Monodisciplinari, Laboratori Integrati e Corsi Monodisciplinari.
La maturazione delle abilità progettuali si persegue all’interno dei Laboratori, strutture didattiche di sperimentazione, a carattere applicativo e progettuale, che riproducono le complessità dei processi di rigenerazione urbana e consentono agli studenti di formarsi nell’ottica del lavoro interdisciplinare.
Il percorso di studi prevede, al I anno, un’offerta didattica erogata attraverso:
- 3 Laboratori Integrati con una disciplina progettuale portante (Tecnologia dell’Architettura ICAR/12, Design ICAR/13 e Urbanistica ICAR/21) integrata da moduli di altre discipline (Fisica tecnica ambientale ING IND/11, Disegno ICAR/17, Diritto Amministrativo IUS/10);
- 1 Laboratorio Monodisciplinare in Tecnica delle Costruzioni ICAR/09;
- 1 Corso Monodisciplinare nella disciplina Storia dell’Architettura ICAR/18.
- 1 corso a scelta dello studente

Nel II anno sono previsti:
- 1 Laboratorio Monodisciplinare in Progettazione Architettonica ICAR/14;
- 1 Laboratorio Monodisciplinare di Restauro SSD ICAR/19;
- 2 Laboratori Monodisciplinari per approfondire la dimensione sperimentale della rigenerazione urbana, rispettivamente nell’ambito del SSD ICAR/21 e del SSD ICAR/12;
- 1 Corso Monodisciplinare nella disciplina di Estimo ICAR/22.

Il Regolamento didattico del Corso di Studio definirà, nel rispetto dei limiti normativi, la quota dell’impegno orario complessivo a disposizione dello studente per lo studio personale o per altre attività formative di tipo individuale.