Sbocchi lavorativi

Profilo: Ingegnere Biomedico
Funzioni: L'ingegnere biomedico ha conoscenze e competenze idonee allo svolgimento dell’attività professionale in ambito sanitario, ovunque sia richiesto un impiego importante della tecnologia e delle applicazioni scientifiche. Esso opera in differenti settori dell'ingegneria, dalla progettazione, allo sviluppo, all’immissione sul mercato di dispositivi medici e di tecnologie biomediche, alla organizzazione e gestione delle attività in ambito sanitario. Nello svolgimento della sua attività professionale, può intervenire su dispositivi, materiali, processi, macchine, apparati, impianti e tecnologie biomediche in conformità alle normative, nonché lavorare in cooperazione con il personale medico, odontoiatrico e sanitario nell’applicazione delle tecnologie a supporto della salute del paziente, senza compiere specificatamente attività diagnostica, terapeutica o di riabilitazione.
Indipendentemente dell’enfasi culturale conseguita all’interno dei curricula, l'ingegnere biomedico può innanzi tutto progettare e/o gestire la funzionalità delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi per il monitoraggio, la diagnosi e la terapia. Egli opera su tutte le tecnologie di ambito biomedico, sia durante il processo di produzione che in ambito operativo ospedaliero, propone e sviluppa nuove apparecchiature medicali, valuta l'operatività delle apparecchiature stesse in ambienti complessi quali quelli sanitari, e partecipa al processo di scelta e di investimento per le nuove apparecchiature. Egli può elaborare l’informazione per la gestione ed il controllo dei sistemi sanitari, studiare e sviluppare modelli matematici che descrivono i processi fisici degli organismi viventi e determinare un controllo attraverso tali modelli. Egli si occupa di interfacce uomo-macchina, di robotica medica, e di apparecchiature biomediche con riferimento all’implementazione degli attuatori. Egli può realizzare i biomateriali in grado di svolgere diverse funzioni nell'ambito della protesica, diagnostica e cura.
L'ingegnere biomedico si occupa di progettare, fabbricare e migliorare le prestazioni dei materiali per applicazioni biomediche, basandosi su conoscenze trasversali nelle discipline della medicina, dell'ingegneria e delle scienze applicate. Egli è in grado di analizzare, progettare e gestire la tecnologia di ausilio e di servizio per la riabilitazione psicofisica dei pazienti, sa comprendere i meccanismi biologici e fisiologici degli organismi viventi e dell’uomo e sa mettere in relazione queste funzionalità con gli apparati e gli ausili tecnologici. L'attività professionale dell’ingegnere biomedico si svolge in contatto continuo con le innovazioni della ricerca biomedica e della bioingegneria ed è inevitabilmente protesa verso le tecnologie complesse più innovative, quali le nanotecnologie e le biotecnologie mediche. L’ingegnere biomedico progetta e realizzazione protesi e ausili biomedici, sia con materiali inorganici biocompatibili che con materiale totalmente organico, applica i prodotti dell’ingegneria tissutale e si occupa della produzione e della gestione di tutti quei dispositivi tecnologici impiegati direttamente o indirettamente per la riabilitazione dei pazienti. L'ingegnere biomedico può interagire con l'essere umano inteso come sistema meccanico, operando nei due ambiti della meccanica dell'apparato muscolo-scheletrico e della meccanica dei fluidi biologici. Egli opera nell'ambito dell'analisi del movimento, della robotica riabilitativa, dell'ergonomia, dell'ortopedia protesica, ma può anche applicare le conoscenze della fluidodinamica alla complessa fenomenologia dei sistemi cardio-circolatorio e respiratorio, spingendosi fino a supportare la chirurgia protesica vascolare.


Competenze: Le competenze associate alla funzione dell’ingegnere biomedico riguardano l'ampia classe delle metodologie e delle tecnologie dell'ingegneria applicate a problemi nell'ambito della Medicina, nei contesti operativi industriali e nei servizi sanitari, avendo sviluppato un’adeguata capacità di pianificazione, sviluppo, direzione dei lavori, attività di installazione, collaudo e gestione del ciclo di vita delle apparecchiature biomediche e degli impianti per le organizzazioni sanitarie ed ospedaliere.
L’ingegnere biomedico ha competenze teoriche di base dell’ingegneria dell'informazione, con particolare riferimento alle discipline dell’ingegneria elettronica, elaborazione ed analisi dei dati, segnali ed immagini, campi elettromagnetici, misure elettriche ed elettroniche. Egli ha poi competenze sugli aspetti metodologici e tecnologici del progetto di dispositivi e apparecchiature medicali, sulle tecniche di analisi di efficacia delle apparecchiature biomedicali, sulle normative tecniche di riferimento sia per la compatibilità che per la certificazione e progettazione di nuovi dispositivi.
Inoltre, egli ha competenze che riguardano le metodologie di analisi dei modelli dei sistemi automatici, l’implementazione del controllo nelle apparecchiature biomediche, l’elaborazione dei dati fisiologici, la robotica medica e le interfacce uomo-macchina. Egli è quindi in grado di interpretare un fenomeno fisiologico, sviluppare un modello matematico ed introdurre opportune azioni di controllo; tale metodologia si rivela particolarmente utile per lo studio dei fenomeni di regolazione fisiologica, della diffusione delle epidemie, nella farmacocinetica e farmacodinamica.
L’ingegnere biomedico ha anche competenze che riguardano gli aspetti tecnico-scientifici inerenti la realizzazione e la trasformazione dei materiali utilizzati in ambito biomedico, includendo le tecnologie di processo e modifica dei biomateriali allo scopo di controllarne la biocompatibilità e l’interazione con i sistemi biologici, la capacità di identificare e progettare materiali innovativi per dispositivi biomedicali e protesici.
Egli è in grado di comprendere le problematiche fisiologiche e psicologiche dei pazienti in riabilitazione ed ha le competenze per proporre e implementare l’applicazione delle tecnologie più idonee per realizzare gli ausili tecnologici hardware a software personalizzati per patologie anche molto diverse, fino a collaborare attivamente con medici e biotecnologi per la realizzazione in laboratorio di tessuti ingegnerizzati ad uso della medicina rigenerativa.
L’ingegnere biomedico ha competenze che gli permettono di comprendere ed operare con le grandezze cinematiche e dinamiche che descrivono e regolano il funzionamento meccanico del sistema muscolo-scheletrico: il cammino, la manipolazione di oggetti, il mantenimento della postura, fino al gesto sportivo. Egli
possiede una approfondita conoscenza delle metodologie di misura da impiegare in questi ambiti, unitamente a competenze di base nella meccatronica e nella robotica in ambito medico. Infine egli ha competenze biomeccaniche per sviluppare modelli dinamici dei fluidi corporei, applicando i concetti di base della fluidodinamica per l’analisi del funzionamento degli apparati cardio circolatorio e respiratorio.

Sbocchi professionali: L’ambito professionale tipico per chi consegue la laurea magistrale in Ingegneria Biomedica è quello della progettazione avanzata, dell’innovazione e dello sviluppo, della produzione, della pianificazione e della programmazione, della gestione dei sistemi complessi in ambito biomedico. In particolare, in funzione del percorso formativo seguito, gli sbocchi professionali dell'Ingegnere biomedico comprendono:
- Aziende ospedaliere pubbliche e private, in particolare nei servizi di ingegneria clinica, nelle società di servizi per la gestione delle apparecchiature e degli impianti medicali e di telemedicina, nei laboratori specializzati, nell'ambito sportivo e nell'esercizio della libera professione.
- Industrie o aziende di progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi, apparecchiature, software e sistemi medicali; aziende che operano nell’ambito dei servizi di manutenzione delle apparecchiature; organismi pubblici di regolamentazione e controllo.
- Aziende di progettazione e realizzazione di biomateriali, sia tradizionali che avanzati, per applicazioni in ambito biomedico (diagnostica, cura, protesi), aziende che forniscono servizi nell’ambito della fabbricazione e trasformazione dei materiali utilizzati in dispositivi biomedicali, centri di ricerca di aziende pubbliche e private che sviluppano biomateriali innovativi per applicazioni cliniche.
- Aziende che operano nella progettazione e produzione di ausili hardware e software per la riabilitazione medica di qualsiasi tipo. Ospedali per lungodegenza, cliniche ed istituti specializzati nella riabilitazione motoria e psicofisica dei pazienti gravi.
- Laboratori, enti, centri di ricerca e università impegnati nella ricerca in strumentazione biomedica di ogni tipo, bioingegneria, biotecnologia e medicina rigenerativa.
- Laboratori di analisi del movimento, sia per patologie motorie che in ambito sportivo, nell’ergonomia e nelle aziende operanti nel settore delle endoprotesi, dei dispositivi esoscheletrici, della robotica riabilitativa e delle protesi vascolari.


Ordini professionali - Riconoscimento della figura dell'Ingegnere clinico/biomedico
Sono stati consultati l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, quello di Rieti e quello di Viterbo in merito alla definizione delle figure professionali dell'Ingegnere clinico e biomedico. Presso l'Ordine di Viterbo è stata istituita una Commissione di Ingegneria Biomedica, presieduta da un docente del Corso di Ingegneria Clinica.

E' stato ascoltato anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) (riunione del 05/4/2016) nella persona del delegato alla Sanità Ing. Angelo Valsecchi con l'intento di sensibilizzare l'Ordine degli Ingegneri per una valorizzazione e definizione della figura dell'ingegnere Clinico. Nel corso della riunione l'Ing. Valsecchi ha riferito che recentemente la Commissione Sanità del Senato ha approvato l'emendamento col quale si istituisce, presso l'Ordine degli Ingegneri, l'elenco nazionale certificato degli Ingegneri biomedici e clinici degli iscritti all'ordine.

Il D.Lgs. 328/2001, art. 46, descrive tra le attività professionali che formano oggetto della professione di ingegnere quelle legate agli apparati e alle strumentazioni per la diagnostica e per la terapia medico-chirurgica, a disposizione della classe medica. I dispositivi medici non possono essere considerati semplici prodotti industriali o farmaci. Il rapido processo evolutivo richiede un continuo aggiornamento delle competenze a supporto della medicina, per consentire la valutazione di impatto delle nuove tecnologie sulla salute umana. I vantaggi offerti dalla professionalità degli ingegneri clinici/biomedici all'industria e ai servizi di assistenza sanitaria sono quelli di garantire un uso sicuro, appropriato ed economico delle tecnologie al servizio della classe medica.

A tale proposito si segnala che in data 22/12/2017 è stato approvato il DDL 1324-B “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute” che cita nell’ambito dell’art.10: "È istituito presso l’Ordine degli Ingegneri l’elenco nazionale certificato degli Ingegneri Biomedici e Clinici".

Tale elenco nazionale (Audizione dell'Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) – Commissione 12° Igiene e Sanità – 8/7/2014, Roma) "a fronte della delicatezza del ruolo dell'Ingegnere Clinico, garantisce la presenza di professionisti che siano accreditati e che sappiano gestire nel modo più appropriato tutte le problematiche regolamentate con le misure adottate dal presente DDL, in particolare:
- Innovazioni tecnologiche e scientifiche;
- Salvaguardia delle aspettative degli utenti in relazione ai bisogni di salute;
- Sicurezza per i pazienti e gli operatori nell'utilizzo appropriato ed economico dei dispositivi medici e delle tecnologie biomediche, inclusi i medical device software, durante tutto il ciclo di vita, dalla fase di valutazione con approccio HTA, collaudo, manutenzione e gestione operativa, fino alla dismissione;
- Gestione del rischio clinico e risk management connessi all'utilizzo di dispositivi medici, medical device software, tecnologie biomediche e processi sanitari complessi a supporto della corretta esecuzione dell'atto medico;
- Sperimentazione clinica di medicinali per uso umano e dispositivi medici, con particolare rilievo per i Comitati etici;
- Regolamentazione e riconoscimento delle professioni per attribuire compiti e responsabilità appropriati."
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/do...

Si segnala anche la "Certificazione volontaria delle competenze dell'ingegnere Biomedico (ai sensi dell'art.9 del Regolamento per l'Aggiornamento della Competenza Professionale)" redatto dal Gruppo di Coordinamento delle Commissioni Ordinariali di Ingegneria Biomedica:
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/do...

Il Comitato Economico e Sociale Europeo sul tema «Promuovere il mercato unico europeo combinando l'ingegneria biomedica con il settore dei servizi medici e di assistenza» (gazzetta ufficiale dell'Unione Europea 2015/C 291/07 http://docplayer.it/4890812-2015-c-291-07-relatore-edgardo-maria-iozia-c...) ha espresso l'esigenza di personale in grado di svolgere la sua attività sia in ambito ospedaliero e industriale sia nell'ambito della ricerca applicata. Questa tipologia professionale deve avere come caratteristica fondamentale la capacità di coordinare gruppi tipicamente interdisciplinari essendo chiamata a lavorare nella gestione e organizzazione di sistemi complessi quali quelli operanti nelle industrie biomedicali e farmaceutiche, nelle grandi aziende ospedaliere, nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale, in cui, in particolare, i problemi di ottimizzazione dei servizi e delle risorse, nonché della sicurezza e manutenzione rivestono una importanza fondamentale per l'economia nazionale e la salute dei cittadini.
Tali esigenze sono state rappresentate adeguatamente nella definizione del piano formativo. Le prospettive occupazionali nel manifesto degli studi hanno corrispondenza con le stime di occupazione espresse dalle Parti Interessate e le consultazioni delle Parti Interessate sono state fatte in tempo per essere considerate nel manifesto degli studi.

Organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni consultate
Nella formulazione dell'Offerta didattica del Corso si è tenuto conto delle esigenze derivanti dalle attività professionali, istituzionali e di ricerca nell'ambito dell'Ingegneria clinica, e della Bioingegneria più in generale.
L'incidenza delle attività istituzionali, professionali e di ricerca in questo ambito sulla spesa sostenuta dal Paese sono state dedotte e valutate dai documenti di programmazione economico finanziaria (DPEF), dal piano sanitario nazionale (PSN), estrapolandone e valutando singolarmente i contributi relativi alle varie voci.
L'individuazione delle esigenze è stata sviluppata in particolar modo attraverso l'analisi di dati ed informazioni derivanti dalla Spesa Sanitaria Nazionale e dalle attività di ricerca nel medesimo ambito, effettuandone anche il confronto con il resto d'Europa e del mondo.
Come ulteriore riferimento è stata utilizzata la documentazione seguente:
- legislazione applicabile con particolare riferimento al D.M. n. 270/2004 e alle disposizioni di applicazione ad esso collegate.
- studi e ricerche di Alma Laurea sui laureati e sulle condizioni occupazionali: indagini sulla condizione occupazionale dei laureati e indagini sul profilo dei laureati;
- studi di settore.

Studi di settore effettuati
La spesa sanitaria pubblica del Servizio Sanitario nazionale a carico dello Stato Italiano ammonta a circa 113 miliardi di euro, corrispondente al 7,3% del Prodotto Interno Lordo. Il Lazio è al secondo posto nella Spesa Sanitaria con circa 11 miliardi (situazione al 2014). I costi che hanno inciso maggiormente sono stati, tra gli altri: dispositivi medici (3,41%), manutenzioni e riparazioni (+5,62%) (fonte: Agenas
http://www.agenas.it/aree-tematiche/monitoraggio-e-valutazione/spesa-san...).
Per quanto attiene ai dati relativi alla produzione industriale in ambito nazionale in questo settore, si sono utilizzati i dati forniti da Assobiomedica
(http://www.assobiomedica.it/static/upload/pri/pri-2015.pdf ).
In particolare, l'importanza per il Paese della formazione di una adeguata élite di professionisti e studiosi in questo settore è testimoniata dalle cifre che caratterizzano il mercato nazionale dei dispositivi medici che relativamente alle importazioni ammonta a circa 8,1 miliardi di euro (variazione 2011-2014, +7%) e pari a 9,4 miliardi relativamente alle esportazioni (variazione 2011-2014, +20%). Nello stesso settore la produzione si attesta nel 2014 a 9,8 miliardi di euro, con un mercato interno di circa 10 miliardi e un investimento in ricerca e innovazione di 1,2 miliardi di euro.

Riferimenti normativi, standard tecnici e linee guida
- D.P.R. n. 554 del 21/12/1999 - art. 187, secondo cui il collaudo ha lo scopo di verificare e certificare che l'opera o il lavoro siano stati eseguiti a regola d'arte e secondo le prescrizioni tecniche prestabilite in conformità del contratto (capitolato speciale d'appalto);
- riforma Ter (Decreto Bindi) D.Lgs n. 229 del 19/6/99 in materia di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie;
- D.Lgs 81/08, DPR 14 gennaio 1997 e D. Lgs. 46/97 sull'obbligo al collaudo di sicurezza e manutentivo delle apparecchiature biomediche:
- direttive comunitarie di prodotto finalizzate alla definizione dei requisiti essenziali per la commercializzazione dei Dispositivi Medici (Direttiva 90/385/CE sui dispositivi medici impiantabili attivi, recepita con D. Lgs. n. 507 del 14 dicembre 1992 e s. m. ed i., Direttiva 2007/47/CE, concernente i dispositivi medici, modifica della 93/42/CE recepita con D. Lgs. n. 46 del 24 febbraio 1997 e s. m. ed i., Direttiva 98/79/CE sui dispositivi medico diagnostici in vitro recepita con D. Lgs n. 332 dell'8 settembre 2000 e s. m. ed i.);
- Direttive Euratom in materia di radiazioni ionizzanti e D. Lgs. n. 230 del 17/3/95 e s. m. ed i.;
- legislazione nazionale e regionale (D.Lgs. n. 81/08 e s.m. ed i. ed altre disposizioni relative a sicurezza sui luoghi di lavoro, accreditamento);
- norme tecniche internazionali IEC (International Electrotechnical Commission) e ISO (International Organization for Standardization), armonizzate comunitarie CENELEC (Comité Européen de Normalisation Electrotechnique) e CEN (Comité Européen de Normalisation) ed italiane CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) e relative guide;
- Relazione Finale della Commissione di Studio del Ministero della Sanità, 1996: Elaborazione e proposta di linee guida per interventi in ordine alle attività di ingegneria clinica all'interno delle strutture ospedaliere e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico;
- Guida all'attuazione delle direttive fondate sul nuovo approccio e sull'approccio globale (http://ec.europa.eu/enterprise/newapproach/legislation/guide/index.htm);
- Raccomandazione Ministeriale che n°9/2009 prevede l'istituzione di una funzione aziendale specificatamente preposta al governo del patrimonio tecnologico biomedico, per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici e agli apparecchi elettromedicali, individuando tale funzione nei servizi di Ingegneria Clinica;
- art. 134 Legge di Stabilità 2013, al fine di promuovere iniziative a favore della sicurezza delle cure e attuare le pratiche di monitoraggio e di controllo dei contenziosi in materia di responsabilità professionale;
- parere del Comitato Economico e Sociale Europeo sul tema «Promuovere il mercato unico europeo combinando l'ingegneria biomedica con il settore dei servizi medici e di assistenza» (2015)
http://docplayer.it/4890812-2015-c-291-07-relatore-edgardo-maria-iozia-c...
Le esigenze espresse dalle parti interessate risultano quelle di personale in grado di svolgere la sua attività sia in ambito ospedaliero e industriale sia nell'ambito della ricerca applicata. Questa tipologia professionale deve avere come caratteristica fondamentale la capacità di coordinare gruppi tipicamente interdisciplinari essendo chiamata a lavorare nella gestione e organizzazione di sistemi complessi quali quelli operanti nelle industrie biomedicali e farmaceutiche, nelle grandi aziende ospedaliere, nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale, in cui, in particolare, i problemi di ottimizzazione dei servizi e delle risorse, nonché della sicurezza e manutenzione rivestono una importanza fondamentale per l'economia nazionale e la salute dei cittadini. Tali esigenze sono state rappresentate adeguatamente nella definizione del piano formativo. Le prospettive occupazionali nel manifesto degli studi hanno corrispondenza con le stime di occupazione espresse dalle Parti Interessate e le consultazioni delle Parti Interessate sono state fatte in tempo per essere considerate nel manifesto degli studi.

Ditte produttrici di beni e/o servizi
Al fine di avere utili indicazioni relative all'offerta formativa è stato consultato ed inserito nel Gruppo del Riesame in qualità di rappresentante del mondo del lavoro l'Ing. Luciano Mirarchi, SIEMENS Healthcare. Si riporta la sintesi della riunione per via telematica del 31/03/2016, che formalizza quanto emerso durante incontri e colloqui precedenti:
- Applicabilità delle competenze acquisite dai laureati magistrali: Siemens Healthcare ha avuto la possibilità di valutare l'efficacia della preparazione acquisita da alcuni neolaureati nell'ambito di un programma di selezione delle risorse. E' risultata particolarmente apprezzabile la preparazione trasversale con riferimento alle competenze acquisite nel campo dell'elaborazione dei segnali e delle basi matematiche necessarie al trattamento delle immagini. Le nuove tecniche di ricostruzione TC e RM si avvalgono di algoritmi iterativi complessi per la cui comprensione sono risultate molto utili le conoscenze acquisite nel C.d.S.
- Livello delle competenze tecniche specifiche acquisite: è risultato rimarchevole il livello delle competenze tecniche specifiche acquisite grazie anche alla innovatività ed unicità nel panorama universitario italiano dei contenuti del corso di "Strumentazione biomedica II".
- Aree di miglioramento: è auspicabile un potenziamento delle attività di laboratorio ed applicative per consentire un più rapido impiego del laureato nell'ambito lavorativo. SIEMENS Healthcare, come le maggiori del settore, prevede una formazione teorica ed applicativa prima dell'effettivo impiego sul campo con inserimento delle Risorse a vari livelli di formazione. E' chiaro che poter saltare i livelli base costituisce per una Azienda un apprezzabile vantaggio.
Nell'ottica di mantenere aggiornati i contenuti dei corsi potrebbero essere utili seminari di approfondimento delle tematiche specifiche.

Iniziative della Facoltà
La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale consulta regolarmente le organizzazioni rappresentative degli ambiti professionali ai quali è diretta la proposta formativa dei CdS: in data 1/4/2016 si è svolta una consultazione delle Ditte produttrici organizzata da Facoltà Ingegneria Grandi Imprese (FIGI - http://figi.ing.uniroma1.it/). Relativamente al Corso di Ingegneria Biomedica hanno preso parte all'incontro rappresentanti di Elettronica Biomedicale (EBM) e GE Healthcare. La consultazione con le parti Interessate per l'offerta formativa 2017/2018 è stata effettuata in data 29/3/2017 e il verbale è disponibile sul sito http://figi.ing.uniroma1.it/#governance"
Il giorno 19 marzo 2018 dalle ore 15 alle ore 18, presso la Sala degli Affreschi della Facoltà di Ingegneria Civile ed Industriale, si sono tenute le Consultazioni con le aziende e le organizzazioni rappresentative inerenti l’offerta formativa 18-19.Il verbale dell’incontro è visionabile sul sito :
http://figi.ing.uniroma1.it/home/incontri-col-mondo-del-lavoro/verbali-c...

Inoltre le Facoltà di Ingegneria organizzano ogni anno un workshop di due giorni denominato Job Meeting ROMA (http://www.jobmeeting.it/eventi/job-meeting-network/job-meeting-roma) che rappresenta un momento importante e qualificato a livello nazionale di incontro tra laureati, laureandi e gli attori del mondo del lavoro, della formazione e dell'orientamento.
Si tratta di un'occasione per incontrare aziende, enti e business school e per usufruire gratuitamente di utili servizi di consulenza e orientamento professionale. Le aziende sono a disposizione per informare i visitatori su politiche di reclutamento, offerte professionali e raccogliere le candidature di quanti interessati.
Le business school presentano i propri piani formativi, progettati in relazione alle più recenti tendenze del mercato del lavoro. I visitatori hanno, inoltre, la possibilità di usufruire gratuitamente di momenti formativi e servizi di consulenza alla carriera (correzione CV, come affrontare il colloquio di selezione, incontri sulle nuove professioni e l'autoimprenditorialità, ecc.) realizzati con il contributo di protagonisti del mondo delle professioni, delle imprese e dell'orientamento.