Sbocchi lavorativi

Profilo: Tecnici programmatori
Funzioni: Il tecnico programmatore può progettare moduli software in base a specifiche, sviluppare ed effettuare test in ambienti che integrano diverse tecnologie. Installazione e manutenzione di software applicativo, configurazione e deployment di siti e portali su server; può inoltre gestire e manutenere servizi per il web e per terminali mobili.
Competenze: IDE e framework di sviluppo, linguaggi e ambienti di programmazione, librerie di supporto; Virtualizzazione; Conoscenza di metodologie di programmazione per interagire con il team e documentare le varie fasi di sviluppo. Linguaggi di scripting lato server e lato client, piattaforme di emulazione, Content Management Systems, framework di sviluppo web.
Sbocchi professionali: Aziende dedite allo sviluppo di applicazioni e sistemi informativi e/o servizi correlati, anche in ambito web e mobile. Fornitori di servizi in rete (es., e-commerce) con esigenze di gestione di tali servizi. Enti ed aziende di qualunque settore, con esigenze di sviluppo e/o gestione di software in proprio.

Profilo: Tecnici gestori di basi di dati
Funzioni: Il tecnico gestore di basi di dati può sviluppare basi di dati su specifica degli analisti o sviluppare autonomamente soluzioni limitate. Le sue attività sono particolarmente dedite all’amministrazione delle basi di dati.
Competenze: Configurazione, gestione ed ottimizzazione di istallazioni di Sistemi di Gestione di Basi di Dati commerciali ed open source; amministrazione della sicurezza su tali sistemi.
Sbocchi professionali: Enti ed aziende dei settori più svariati che gestiscono dati in proprio e necessitano di un DBA (Data Base Administrator), e/o di sviluppo della componente DB in tutti i contesti in qui questa fondamentale tecnologia viene impiegata.

Profilo: Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici
Funzioni: Il tecnico gestore di reti e di sistemi telematici può progettare, realizzare e configurare reti di calcolatori e di comunicazione; può inoltre amministrare le reti all’interno delle organizzazioni.
Competenze: Installazione e gestione di server in ambiente fisico o virtuale, scelta e personalizzazione del software di gestione delle reti. Configurazione di protocolli e servizi di rete.
Sbocchi professionali: Aziende che realizzano e/o commercializzano servizi di rete. Aziende, enti e organizzazioni pubbliche e private con gestione in proprio di reti complesse.

Profilo: I tecnici per le telecomunicazioni
Funzioni: I tecnici per le telecomunicazioni possono curare l’attività realizzativa di una rete che costituisce il canale fisico che supporta svariate applicazioni - ad es.: telefonia, radio, TV, reti informatiche, comunicazioni satellitari, monitoraggio ambientale, reti di sensori, telecontrollo, etc.
Competenze: Saper scegliere, istallare, configurare e gestire l’operatività delle tecnologie necessarie a realizzare reti di comunicazione, sia su reti fisiche che su su canali radio.
Sbocchi professionali: Aziende che offrono servizi di comunicazione (es., operatori di telefonia mobile e fissa, e tutto l’indotto - in particolare aziende che realizzano le reti fisiche e le infrastrutture di supporto.

Profilo: I tecnici elettronici
Funzioni: I tecnici elettronici progettano, realizzano, installano e gestiscono circuiti, apparati e sistemi che utilizzano componenti e dispositivi elettronici, sia in ambito ICT che in altri contesti, che necessitano di soluzioni basate sull’elettronica.
Competenze: Competeze di elettronica analogica e digitale, conoscenza di applicazioni e tecniche di rappresentazione ed analisi di circuiti elettronici; programmazione di base per la definizione dei driver di dispositivo e del firmware; conoscenza e capacità di utilizzo di strumentazione per la misurazione e la diagnostica di dispositivi e sistemi elettronici.
Sbocchi professionali: Aziende che operano nel settore elettronico, ai vari livelli di filiera - es., produttrici di circuiti e sistemi elettronici, software di base a supporto delle telecomunicazioni e di automazione industriale; aziende che utilizzano elettronica per controllo, automazione, per sistemi embedded, etc.

La consultazione sul progetto formativo per l’a.a. 2016/2017 dei corsi di studio della Facoltà è avvenuta nel modo seguente:

- N.1 incontro con le Organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi e delle professioni in data 10.03.2015 organizzato dalla Presidenza per tutti i corsi di laurea della Facoltà. All'incontro erano presenti, oltre al Preside, al Vice Preside, al Manager Didattico e ai Presidenti di CAD/CdS, le seguenti organizzazioni rappresentative: 5 Emme informatica (Manager e Responsabile area prodotti), BIC Lazio S.p.A. (Responsabile Staff operativo), Cineca - SCIA (Information and knowledge management services), Exaltech - Impresa Latina (Co-fondatore e Vice Presidente), Ey (Reclutatrice risorse umane), GSE - Gestore servizi energetici (Ingegnere gestionale), IBM (Business Development Executive), INFO EDGE, Istituto Italiano degli Attuari (Segretario Generale), Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Coordinatore Sezione statistico-attuariale), KYDEA - impresa di Latina (CTO & Co-founder), Lait Regione Lazio (Amministratore unico), NS12 (Responsabile Marketing & Comunicazione), NttData (Responsabile HR), Ordine Nazionale degli Attuari (Presidente), SAS (SAS Academic Program manager), Telecom Italia/TIM (Strategy & Innovation - Market & Service Scenario e Risorse umane Senior Consultant).

- Indagine di Cesop Communication sulla conoscenza e la percezione che le aziende italiane hanno della formazione erogata dai corsi di studio della Facoltà di Ingegneria dell’informazione, Informatica e Statistica.
La ricerca ha avuto come scopo quello di effettuare una prima indagine di sfondo su due aspetti dei corsi della Facoltà: la notorietà dei corsi e la qualità percepita.
L'indagine si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario on-line con sistema CAWI ipostat-interview (domande standard e batterie con scala a intervalli da 1 a 10).
Le aree del questionario riguardavano:
- mercato del lavoro
- esame dell'offerta formativa dei corsi della Facoltà
- competenze (hard skill e soft skill)
Il questionario è stato inviato a personale con funzioni decisionali nelle risorse umane di aziende operanti in Italia (addetti HR).
Le aziende contattate sono state 3800, ma solo 100 questionari sono stati ritenuti validi.
I casi non sono stati pesati rispettando i valori presenti nell’universo statistico di riferimento poiché solamente il 73% ha compilato i dati di base (area geografica e grandezza dell’azienda).
Il dato che maggiormente si è riscontrato è stato la mancata conoscenza dell’offerta formativa della Facoltà. Questo elemento ha condizionato fortemente tutta l’indagine.
Dei 73 intervistati che hanno indicato le caratteristiche base, 16 addetti provengono da piccole aziende, 15 da medie e 42 da grandi aziende. Dal nord hanno risposto in 38 unità, mentre dal centro 31 e solo 4 dal Sud e Isole. La maggioranza dei rispondenti (25 su 73 dichiaranti i dati di base) è occupato in un'azienda del settore IT (information technology).
Le aziende del campione operano nei seguenti settori: Information Tecnology (34.7%), Industriale - manifatturiero - Trasporti (19.4%), Consulenza e revisione aziendale (15.3%), Media e comunicazione (9.7%), Chimico - Farmaceutico - biomedicale (6.9%), Grande distribuzione (5.6%), Istituzioni pubbliche (5.6%), Finanziario - assicurativo (2.8%).

Dalle consultazioni è emerso quanto segue:

- Alle organizzazioni presenti il 10.03.2016 è stata fornito un opuscolo della Facoltà nel quale, per ogni corso di laurea e laurea magistrale, oltre ad essere indicato il sito web del corso, erano illustrate le finalità del corso, il percorso formativo e gli sbocchi occupazionali. Tale documentazione è stata inviata in data 17.02.2016. Nel corso dell'incontro sono stati posti i seguenti temi per la valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali offerti dai corsi di laurea della Facoltà:
• Adeguatezza degli obiettivi formativi e delle denominazioni dei corsi di laurea
• Adeguatezza delle figure professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro
• Sbocchi professionali attesi
• Suggerimenti sugli obiettivi e sui contenuti dei corsi di studio
• Opinioni sulle lauree triennali e sulla durata media dei corsi di laurea
• Collaborazioni in Stage/Tirocini/Tesi/Ricerca

Tutte le organizzazioni hanno ritenuto validi ed interessanti i temi trattati nei corsi della Facoltà e gli sbocchi occupazionali previsti, consigliando di aumentare però la trasversalità tra i corsi di laurea in parte già presente (nei corsi Interfacoltà e Interdipartimentali). Le organizzazioni hanno poi sottolineato come nell'offerta formativa sono presenti i temi attuali come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent, auspicandone però ulteriori approfondimenti e sviluppi anche per le esigenze legate all'introduzione della cittadinanza digitale nella Pubblica amministrazione. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di incrementare la formazione normativa soprattutto nei corsi di area statistico e attuariale.
Per quanto riguarda il tema delle soft skills, sono emerse posizioni diverse tra le grandi organizzazioni e quelle medio/piccole. Secondo le prime è necessario aumentarne la presenza anche attraverso la collaborazione con le aziende disponibili a fornire seminari da inserire nell'offerta formativa come CFU. Le piccole e medie organizzazioni, invece, ritengono che sia più importante fornire una forte formazione di base soprattutto nelle lauree di primo livello.
Tutte le organizzazioni hanno sottolineato come sia importate, ai fini del collocamento sul mercato del lavoro, che gli studenti conseguano il titolo in corso e che già durante il corso di studi inizino la collaborazione con mondo del lavoro, aumentando la previsione di testimonianze aziendali all'interno dei corsi, l'attivazione di stage, di progetti di ricerca e di collaborazioni nella stesura della tesi. Per attuare questi aspetti le organizzazioni hanno manifestato la loro piena collaborazione.

- Indagine Cesop Communication
Dalle tre aree del questionario è emerso che:
- l'88% del campione prevede di assumere nel 2016 avvalendosi di risorse con formazione proveniente dalla Facoltà di Ingegneria dell'Informazione, Informatica e Statistica. L'ingegnere informatico in particolare è la figura professionale che riscuote maggior successo (19.8% su base 88).
- La conoscenza dell’offerta formativa dei corsi risulta molto bassa e per questo la comunicazione della Facoltà con le aziende dovrebbe essere incrementata (collaborazioni e incontri tra Facoltà e aziende). Un interessante benchmarking è il Politecnico di Milano che viene considerato un Ateneo di qualità e con una buona comunicazione.
- Sul piano dei contenuti dell'offerta formativa le aziende, anche se di poco, premiano per importanza le soft skills rispetto alle hard skills (media 5.58 su scala 10). Tra le soft skills è la «Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo» e la «Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni» quelle sulle quali la Facoltà deve e può incidere maggiormente.

I CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:

- continuare ad approfondire nei corsi di laurea e laurea magistrale temi come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent;
- aumentare la trasversalità e la contaminazione tra i vari corsi di laurea, soprattutto nei corsi magistrali;
- incrementare l'apprendimento delle soft skills attraverso la previsione di seminari con o senza riconoscimento di CFU;
- rafforzare la formazione di base, soprattutto nelle lauree di primo livello;
- aumentare la conoscenza dell'offerta formativa e rafforzare il collegamento con il mondo del lavoro prevedendo maggiori testimonianze aziendali in aula, stage, incontri con aziende, tesi di laurea in azienda, progetti di ricerca che coinvolgano anche studenti soprattutto della magistrale.

Alla luce di quanto emerso si ritiene che i progetti formativi dei corsi della Facoltà siano adeguatamente strutturati al proprio interno. Si ritiene inoltre che le funzioni e le competenze che caratterizzano le figure professionali a cui preparano i vari corsi della Facoltà sono descritte in modo adeguato, e costituiscono quindi una base chiara per definire i risultati di apprendimento attesi e che i risultati di apprendimento attesi specifici e quelli generici previsti dall’ordinamento sono coerenti con le esigenze professionali, in modo che la preparazione dei laureati risponda ai più ampi bisogni della società e del mercato del lavoro (domanda di formazione).

Nel 2017 è stato condotto da Cesop Communication un focus group per indagare gli aspetti di notorietà e qualità dei CdS della Facoltà, ed ha visto la partecipazione di 6 responsabili aziendali in una sessione di due ore. Le aree indagate sono state:
• Conoscenza offerta formativa
• Comunicazione e rapporti Università – Aziende
• Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale
Le aziende coinvolte sono state Capgemini, Altran, Fater, TIM, Deloitte e Infocert. Nel 2017 le aziende hanno assunto 2000 persone con profilo coerente con quello formato dai CdS della Facoltà: il 73,5% era laureato ed il contratto maggiormente utilizzato è stato a tempo indeterminato (67,4%). L’ingegnere informatico e gli informatici sono le figure professionale che hanno riscosso maggiore successo. Fatte 100 le figure considerate dallo studio, l’ingegnere informatico è presente mediamente nel 19,8% dei casi e per il 22,3% è stato ritenuto potenzialmente interessante per future assunzioni.
Conoscenza offerta formativa
La conoscenza dell’offerta formativa dei corsi è risultata molto bassa (la più conosciuta è risultata l’offerta formativa del CdS di ingegneria gestionale con una media di 4,8 su una scala da 1 a 10). La conoscenza dell’offerta formativa di ciascun corso è generica e chi è risultato maggiormente preparato sui contenuti sono stati i responsabili di linea più che i responsabili recruiting. Questo elemento si ripercuote negativamente anche sulla comunicazione tra Atenei ed aziende. Vi è inoltre, secondo i partecipanti, una eccessiva parcellizzazione di corsi: per le aziende è difficile riuscire a orientarsi in una pluralità di offerte molto specialistiche e spesso non coerenti con l’offerta del mercato del lavoro.
Comunicazione e rapporti Università – Aziende
Secondo i partecipanti al focus group, la comunicazione dell’università con le aziende dovrebbe essere migliorata. Il rapporto diretto con le aziende è stato considerato il migliore mezzo per aumentare la conoscenza dell’offerta formativa. In particolare le collaborazioni e gli incontri tra università e aziende sono sati considerati i mezzi più utili per presentare i corsi. Tuttavia il mezzo che ha veicolato maggiormente queste informazioni è stata la rete. Secondo i partecipanti al focus group, vi è una mancanza di referenti certi e di una struttura dedicata alla gestione dei rapporti con le aziende. Ogni Dipartimento si autogestisce e i tempi di risposta sono troppo lunghi.
Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale
Nella formazione dei giovani, le aziende premiano per importanza le soft skill, anche se di poco, e non riconoscono i corsi della Sapienza in grado di formare gli studenti su queste particolari attitudini e competenze. Le skill vengono valutate dalle aziende principalmente mediante colloqui individuali. Le aziende affermano che la soft skill sulla quale le università possono incidere maggiormente è la «Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni». Anche la «Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo» dovrebbe essere una soft skill ad appannaggio dei corsi universitari.
A valle dei risultati dell’indagine CESOP condotta mediante focus group, i CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:
• Introdurre all’interno degli insegnamenti attività formative orientate allo sviluppo delle soft skill;
• Migliorare l’awareness dell’offerta formativa dei CdS, esplicitando le competenze sviluppate in relazione alle esigenze del mondo del lavoro;
• Migliorare l’awareness e il rapporto università/aziende sviluppando la collaborazione e gli incontri con le aziende;
• Sviluppare una attività di “marketing” dei CdS maggiormente strutturata.

La consultazione sul progetto formativo per l'a.a. 2016/2017 dei corsi di studio della Facoltà è avvenuta nel modo seguente:

- N.1 incontro con le Organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi e delle professioni in data 10.03.2015 organizzato dalla Presidenza per tutti i corsi di laurea della Facoltà. All'incontro erano presenti, oltre al Preside, al Vice Preside, al Manager Didattico e ai Presidenti di CAD/CdS, le seguenti organizzazioni rappresentative: 5 Emme informatica (Manager e Responsabile area prodotti), BIC Lazio S.p.A. (Responsabile Staff operativo), Cineca - SCIA (Information and knowledge management services), Exaltech - Impresa Latina (Co-fondatore e Vice Presidente), Ey (Reclutatrice risorse umane), GSE - Gestore servizi energetici (Ingegnere gestionale), IBM (Business Development Executive), INFO EDGE, Istituto Italiano degli Attuari (Segretario Generale), Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Coordinatore Sezione statistico-attuariale), KYDEA - impresa di Latina (CTO & Co-founder), Lait Regione Lazio (Amministratore unico), NS12 (Responsabile Marketing & Comunicazione), NttData (Responsabile HR), Ordine Nazionale degli Attuari (Presidente), SAS (SAS Academic Program manager), Telecom Italia/TIM (Strategy & Innovation - Market & Service Scenario e Risorse umane Senior Consultant).

- Indagine di Cesop Communication sulla conoscenza e la percezione che le aziende italiane hanno della formazione erogata dai corsi di studio della Facoltà di Ingegneria dell'informazione, Informatica e Statistica.
La ricerca ha avuto come scopo quello di effettuare una prima indagine di sfondo su due aspetti dei corsi della Facoltà: la notorietà dei corsi e la qualità percepita.
L'indagine si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario on-line con sistema CAWI ipostat-interview (domande standard e batterie con scala a intervalli da 1 a 10).
Le aree del questionario riguardavano:
- mercato del lavoro
- esame dell'offerta formativa dei corsi della Facoltà
- competenze (hard skill e soft skill)
Il questionario è stato inviato a personale con funzioni decisionali nelle risorse umane di aziende operanti in Italia (addetti HR).
Le aziende contattate sono state 3800, ma solo 100 questionari sono stati ritenuti validi.
I casi non sono stati pesati rispettando i valori presenti nell'universo statistico di riferimento poiché solamente il 73% ha compilato i dati di base (area geografica e grandezza dell'azienda).
Il dato che maggiormente si è riscontrato è stato la mancata conoscenza dell'offerta formativa della Facoltà. Questo elemento ha condizionato fortemente tutta l'indagine.
Dei 73 intervistati che hanno indicato le caratteristiche base, 16 addetti provengono da piccole aziende, 15 da medie e 42 da grandi aziende. Dal nord hanno risposto in 38 unità, mentre dal centro 31 e solo 4 dal Sud e Isole. La maggioranza dei rispondenti (25 su 73 dichiaranti i dati di base) è occupato in un'azienda del settore IT (information technology).
Le aziende del campione operano nei seguenti settori: Information Tecnology (34.7%), Industriale - manifatturiero - Trasporti (19.4%), Consulenza e revisione aziendale (15.3%), Media e comunicazione (9.7%), Chimico - Farmaceutico - biomedicale (6.9%), Grande distribuzione (5.6%), Istituzioni pubbliche (5.6%), Finanziario - assicurativo (2.8%).

Dalle consultazioni è emerso quanto segue:

- Alle organizzazioni presenti il 10.03.2016 è stata fornito un opuscolo della Facoltà nel quale, per ogni corso di laurea e laurea magistrale, oltre ad essere indicato il sito web del corso, erano illustrate le finalità del corso, il percorso formativo e gli sbocchi occupazionali. Tale documentazione è stata inviata in data 17.02.2016. Nel corso dell'incontro sono stati posti i seguenti temi per la valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali offerti dai corsi di laurea della Facoltà:
• Adeguatezza degli obiettivi formativi e delle denominazioni dei corsi di laurea
• Adeguatezza delle figure professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro
• Sbocchi professionali attesi
• Suggerimenti sugli obiettivi e sui contenuti dei corsi di studio
• Opinioni sulle lauree triennali e sulla durata media dei corsi di laurea
• Collaborazioni in Stage/Tirocini/Tesi/Ricerca

Tutte le organizzazioni hanno ritenuto validi ed interessanti i temi trattati nei corsi della Facoltà e gli sbocchi occupazionali previsti, consigliando di aumentare però la trasversalità tra i corsi di laurea in parte già presente (nei corsi Interfacoltà e Interdipartimentali). Le organizzazioni hanno poi sottolineato come nell'offerta formativa sono presenti i temi attuali come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent, auspicandone però ulteriori approfondimenti e sviluppi anche per le esigenze legate all'introduzione della cittadinanza digitale nella Pubblica amministrazione. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di incrementare la formazione normativa soprattutto nei corsi di area statistico e attuariale.
Per quanto riguarda il tema delle soft skills, sono emerse posizioni diverse tra le grandi organizzazioni e quelle medio/piccole. Secondo le prime è necessario aumentarne la presenza anche attraverso la collaborazione con le aziende disponibili a fornire seminari da inserire nell'offerta formativa come CFU. Le piccole e medie organizzazioni, invece, ritengono che sia più importante fornire una forte formazione di base soprattutto nelle lauree di primo livello.
Tutte le organizzazioni hanno sottolineato come sia importate, ai fini del collocamento sul mercato del lavoro, che gli studenti conseguano il titolo in corso e che già durante il corso di studi inizino la collaborazione con mondo del lavoro, aumentando la previsione di testimonianze aziendali all'interno dei corsi, l'attivazione di stage, di progetti di ricerca e di collaborazioni nella stesura della tesi. Per attuare questi aspetti le organizzazioni hanno manifestato la loro piena collaborazione.

- Indagine Cesop Communication
Dalle tre aree del questionario è emerso che:
- l'88% del campione prevede di assumere nel 2016 avvalendosi di risorse con formazione proveniente dalla Facoltà di Ingegneria dell'Informazione, Informatica e Statistica. L'ingegnere informatico in particolare è la figura professionale che riscuote maggior successo (19.8% su base 88).
- La conoscenza dell'offerta formativa dei corsi risulta molto bassa e per questo la comunicazione della Facoltà con le aziende dovrebbe essere incrementata (collaborazioni e incontri tra Facoltà e aziende). Un interessante benchmarking è il Politecnico di Milano che viene considerato un Ateneo di qualità e con una buona comunicazione.
- Sul piano dei contenuti dell'offerta formativa le aziende, anche se di poco, premiano per importanza le soft skills rispetto alle hard skills (media 5.58 su scala 10). Tra le soft skills è la «Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo» e la «Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni» quelle sulle quali la Facoltà deve e può incidere maggiormente.


I CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:

- continuare ad approfondire nei corsi di laurea e laurea magistrale temi come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent;
- aumentare la trasversalità e la contaminazione tra i vari corsi di laurea, soprattutto nei corsi magistrali;
- incrementare l'apprendimento delle soft skills attraverso la previsione di seminari con o senza riconoscimento di CFU;
- rafforzare la formazione di base, soprattutto nelle lauree di primo livello;
- aumentare la conoscenza dell'offerta formativa e rafforzare il collegamento con il mondo del lavoro prevedendo maggiori testimonianze aziendali in aula, stage, incontri con aziende, tesi di laurea in azienda, progetti di ricerca che coinvolgano anche studenti soprattutto della magistrale.


Alla luce di quanto emerso si ritiene che i progetti formativi dei corsi della Facoltà siano adeguatamente strutturati al proprio interno. Si ritiene inoltre che le funzioni e le competenze che caratterizzano le figure professionali a cui preparano i vari corsi della Facoltà sono descritte in modo adeguato, e costituiscono quindi una base chiara per definire i risultati di apprendimento attesi e che i risultati di apprendimento attesi specifici e quelli generici previsti dall'ordinamento sono coerenti con le esigenze professionali, in modo che la preparazione dei laureati risponda ai più ampi bisogni della società e del mercato del lavoro (domanda di formazione).

Nel 2017 è stato condotto da Cesop Communication un focus group per indagare gli aspetti di notorietà e qualità dei CdS della Facoltà, ed ha visto la partecipazione di 6 responsabili aziendali in una sessione di due ore. Le aree indagate sono state: 
• Conoscenza offerta formativa 
• Comunicazione e rapporti Università – Aziende
• Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale 
Le aziende coinvolte sono state Capgemini, Altran, Fater, TIM, Deloitte e Infocert. Nel 2017 le aziende hanno assunto 2000 persone con profilo coerente con quello formato dai CdS della Facoltà: il 73,5% era laureato ed il contratto maggiormente utilizzato è stato a tempo indeterminato (67,4%). L'ingegnere informatico e gli informatici sono le figure professionale che hanno riscosso maggiore successo. Fatte 100 le figure considerate dallo studio, l'ingegnere informatico è presente mediamente nel 19,8% dei casi e per il 22,3% è stato ritenuto potenzialmente interessante per future assunzioni.
Conoscenza offerta formativa 
La conoscenza dell'offerta formativa dei corsi è risultata molto bassa (la più conosciuta è risultata l'offerta formativa del CdS di ingegneria gestionale con una media di 4,8 su una scala da 1 a 10). La conoscenza dell'offerta formativa di ciascun corso è generica e chi è risultato maggiormente preparato sui contenuti sono stati i responsabili di linea più che i responsabili recruiting. Questo elemento si ripercuote negativamente anche sulla comunicazione tra Atenei ed aziende. Vi è inoltre, secondo i partecipanti, una eccessiva parcellizzazione di corsi: per le aziende è difficile riuscire a orientarsi in una pluralità di offerte molto specialistiche e spesso non coerenti con l'offerta del mercato del lavoro.
Comunicazione e rapporti Università – Aziende
Secondo i partecipanti al focus group, la comunicazione dell'università con le aziende dovrebbe essere migliorata. Il rapporto diretto con le aziende è stato considerato il migliore mezzo per aumentare la conoscenza dell'offerta formativa. In particolare le collaborazioni e gli incontri tra università e aziende sono sati considerati i mezzi più utili per presentare i corsi. Tuttavia il mezzo che ha veicolato maggiormente queste informazioni è stata la rete. Secondo i partecipanti al focus group, vi è una mancanza di referenti certi e di una struttura dedicata alla gestione dei rapporti con le aziende. Ogni Dipartimento si autogestisce e i tempi di risposta sono troppo lunghi.
Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale 
Nella formazione dei giovani, le aziende premiano per importanza le soft skill, anche se di poco, e non riconoscono i corsi della Sapienza in grado di formare gli studenti su queste particolari attitudini e competenze. Le skill vengono valutate dalle aziende principalmente mediante colloqui individuali. Le aziende affermano che la soft skill sulla quale le università possono incidere maggiormente è la «Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni». Anche la «Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo» dovrebbe essere una soft skill ad appannaggio dei corsi universitari.
A valle dei risultati dell'indagine CESOP condotta mediante focus group, i CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:
• Introdurre all'interno degli insegnamenti attività formative orientate allo sviluppo delle soft skill; 
• Migliorare l'awareness dell'offerta formativa dei CdS, esplicitando le competenze sviluppate in relazione alle esigenze del mondo del lavoro;
• Migliorare l'awareness e il rapporto università/aziende sviluppando la collaborazione e gli incontri con le aziende;
• Sviluppare una attività di “marketing” dei CdS maggiormente strutturata.