Percorso formativo
Teorico-didattico
Primo anno
Secondo anno
Applicativo-progettuale
Primo anno
Secondo anno
Gruppi Opzionali
Il CdS è articolato in due curriculum: a) applicativo-progettuale, b) teorico-didattico;
• Gli insegnamenti, con l’indicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e i crediti loro assegnati sono pubblicati nel manifesto. Il CdS non prevede propedeuticità;
• Le attività a scelta dello studente e il relativo numero dei crediti sono pubblicati nel manifesto;
• Le modalità per l’eventuale passaggio e/o trasferimento da altri corsi di studio sono disciplinate dal Manifesto degli Studi di Ateneo dell’a.a. corrente;
• La modalità di svolgimento della didattica è convenzionale, salvo indicazione diversa.
• Le altre disposizioni su eventuali obblighi degli studenti sono riportate nella carta dei diritti e i doveri delle studentesse e degli studenti consultabile al seguente indirizzo:
http://www.uniroma1.it/documenti/studenti/CartaDiritti.pdf;
• Il CdS prevede modalità di frequenza convenzionali. Il CdS non prevede modalità di frequenza specifiche per gli studenti part-time;
• Il CdS prevede il riconoscimento, a seguito di verifiche, dei crediti acquisiti in altri Corsi di studio de “La Sapienza” o di altre Università, in conformità al proprio manifesto degli studi e con le modalità definite nel Manifesto degli studi di Ateneo dell’a.a. corrente;
• Le modalità di tutorato didattico sono finalizzate ad orientare ed assistere gli studenti lungo tutto il corso degli studi, a renderli attivamente partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una proficua frequenza dei corsi.
• Oltre ai requisiti presenti in Ordinamento richiesti per l’accesso al corso di laurea magistrale in Linguistica, viene verificato il possesso delle conoscenze richieste attraverso l’esame del curriculum studiorum della triennale, anche considerando eventuali equipollenze; quando opportuno, lo studente viene convocato dal Presidente di CdS per un colloquio di verifica;
• Nella fase di redazione dei piani di studio, lo studente riceverà indicazioni per la compilazione di uno o più piani di studio consigliati.
Protagoniste dello scenario ambientale e sociale contemporaneo, la dimensione globale e locale richiamano la maggior parte delle attenzioni del mondo scientifico e politico, anche in seguito alla loro stretta complementarietà. Si parla infatti di reti di relazione globale che si articolano in un crescente numero di nodi locali, ai quali è sempre più richiesto di ritagliarsi un ruolo sullo scenario mondiale specializzando le proprie funzioni. L'articolazione delle reti globali in nodi locali dotati di elevata specificità funzionale comporta, tra gli altri significativi effetti, un radicale ripensamento delle attività di pianificazione e programmazione del territorio. Le comunità di livello locale, insediate su territori di ampiezza più o meno vasta e più o meno riconoscibili in un ordinamento politico e/o amministrativo, sono poste quindi di fronte alla necessità di mediare tra le omologanti spinte globali e le istanze di tutela e valorizzazione delle specificità locali, che pure nel corso degli ultimi anni hanno conosciuto vigorosi processi di riscoperta. L'obiettivo della valorizzazione dei caratteri locali si pone in particolare per le aree marginali, spesso depositarie di patrimoni culturali e ambientali non adeguatamente riconosciuti, che proprio in risposta alla crescente domanda di specificità possono divenire perno di sviluppo locale, orientato magari in chiave turistica o verso la promozione delle produzioni locali. La pianificazione e programmazione del territorio locale passa oggi attraverso momenti fondamentali, segnati da alcuni accordi-chiave di livello internazionale, primi tra tutti quelli sullo sviluppo sostenibile e durevole: la Convenzione europea sul paesaggio, la Dichiarazione universale dell'UNESCO sulla diversità culturale. Tali accordi, unitamente alle dinamiche riscontrate di fatto su scala globale, evidenziano come per i territori locali – qui intesi come ambiti di livello comunale, intercomunale o comunque sub-provinciale, almeno nel caso italiano – sia necessario procedere alla delineazione di un progetto di sviluppo integrato e organico, che si basi sulla valorizzazione delle specificità ambientali e culturali. A fronte di tali dinamiche e posto che le progettualità di sviluppo siano comunque esito di una scelta politica, auspicabilmente condivisa nell'ambito delle comunità locali, si rende necessaria una figura professionale che sia in grado di supportare il momento decisionale con valutazioni profondamente circostanziate ai connotati ambientali, storici e culturali dei singoli contesti territoriali. Il Corso di Laurea Magistrale in Gestione e Valorizzazione del Territorio intende formare figure professionali a elevato grado di specializzazione capaci di saper valutare i caratteri locali del territorio e di costituire un rilevante punto di riferimento per la definizione di processi di sviluppo locale su base autoctona. A tal fine, la struttura del Corso magistrale ha una struttura comune per il primo anno di corso e si articola poi in due curriculi (teorico-didattico e applicativo-progettuale). Nel corso del primo anno si avrà modo di approfondire la conoscenza delle tecniche di indagine, di produzione della ricerca e dell’evoluzione epistemologica delle discipline geografiche, con un’apertura verso l’ulteriore specializzazione sul versante teorico e di preparazione all’insegnamento e allo stesso tempo verso la dimensione progettuale delle componenti paesaggistiche. Nel curriculum teorico-didattico, coerentemente con la legislazione vigente, le/gli studenti svilupperanno le capacità di analisi e interpretazione dei contesti, con particolare attenzione all’acquisizione di competenze inerenti la didattica e la divulgazione scientifica, per la ideazione e realizzazione di best practices orientate all’interculturalità. Nel curriculum applicativo-progettuale, gli studenti dovranno sviluppare capacità applicative nell'impiego degli strumenti della ricerca geografica, anche mediante utilizzo di GIS (Geographical Information System), maturare elevate competenze nell'analisi, interpretazione e rappresentazione del territorio; essere in grado di ideare un piano di sviluppo locale su base autoctona che punti alla valorizzazione dei caratteri ambientali e sociali del territorio esaminato; acquisire elevate competenze nella gestione delle attività di ricerca e nell'implementazione di programmi operativi. La sequenza dei moduli didattici è articolata in funzione delle interconnessioni tra le varie materie di studio, che pur impostate su differenti angolazioni concettuali e metodologiche convergono verso l'organizzazione e la gestione sostenibile del territorio, sia in senso ambientale sia sociale. L'iter formativo attribuisce significativo spazio alla ricerca sul campo e all'esperienza formativa presso enti pubblici e privati dediti alla pianificazione e programmazione territoriale, ove gli studenti possano sperimentare direttamente il momento operativo e affinare le capacità teoriche e metodologiche acquisite durante lo studio individuale e le attività didattiche svolte in aula.
La verifica avverrà attraverso prove di esame e in itinere (redazione di tesine, simulazioni di comunicazione di eventi culturali per la promozione del territorio, preparazione di materiali ed elaborati a fini didattici e museali, relazioni orali in forma individuale e di gruppo, stesura di ipotesi di piano e di progetto, …) e la valutazione della prova finale.