Professional Opportunities

Graduates may seek employment in the followingprofessional areas:

Fashion culture and fashion communications, as:

• Creative director

• Communication and branding supervisor

• Press manager and social media coordinator

• Image Consultant

• Events and exhibitions curator

• Visual Merchandising Manager

 

Job opportunities are related to public and private institutions, companies, foundations, publishing groups and web companies related to fashion culture; advertising and event management companies; news and communication agencies, publishing companies, marketing companies;advice operational management for museums, foundations, galleries, libraries, archives etc.

Trend setting and fashion creation, such as:

• creative director

• consultant in strategic planning for public and private institutions

• research and scouting for new trends,

• evaluation and definition of business plans

• Fashion Supervisor.

 

Job opportunities are related to textile and clothing companies; consulting firms, marketing agencies and research institutions; consulting firms

 specialized marketing agencies and research institutions in the evaluation of business plans

 

Il giorno 16 aprile 2018, alle ore 9 alle ore 15, si è tenuto – tramite convocazione telematica – l’incontro di consultazione tra i responsabili del Corso di Studio in Fashion Studies e i referenti delle organizzazioni rappresentative delle professioni di riferimento.
All’incontro erano presenti:
Per il Corso di Studi:
Prof. Romana Andò (Presidente del CdS)
Prof. Alessandro Saggioro (docente del CdS)

Per le organizzazioni rappresentative:
• Carlo Poggioli – Presidente ASC (Associazione Italiana Scenografi, Costumisti, Arredatori
• Massimo Torti – Segretario Generale Federmoda
• Romano Benini – Consulente tecnico CNA, (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa)
• Marialuisa Gavazzeni Trussardi – Presidente Trussardi S.p.A.
• Isabella Spagna – Diesel S.p.A Human Resources Department
• Matilde Amaturo – Direttore del Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX
• Roberto Manzoni Presidente Fismo Federazione Italiana Settore Moda

Punti all’ordine del giorno:
- Offerta formativa complessiva del CdS: considerazioni delle parti interessate su profili professionali, sbocchi occupazionali, quadro delle attività formative [si veda l’Ordinamento del CdS]. Punti di forza ed eventuali criticità. Eventuali suggerimenti.
- Ruolo dei tirocini in ambito moda.
- Opportunità di futura collaborazione tra il CdS e le parti consultate, es. presentazioni di libri, attività informative, conferenze, future occasioni di realizzazione di tirocini ecc.

Di seguito i contributi ricevuti:

Carlo Poggioli (Presidente ASC)
Il programma proposto è molto interessante, ben articolato, ma a nostro parere avrebbe bisogno di un approfondimento relativo allo studio del make-up e dell'hair style (con relative contaminazioni fra moda e costume ) e forse di qualche lezione sulla storia degli accessori , mirata in particolare allo studio della storia del gioiello e delle calzature.

Credo sia necessario un incontro per definire la tipologia di lezioni che i nostri soci A.S.C. (professionisti operanti nel settore cinematografico, teatrale e televisivo) potrebbero sviluppare nell'ambito del corso.
***
Contributo Massimo Torti (Segretario Generale Federmoda)
“In relazione alla consultazione per il corso di laurea magistrale in scienze della moda (Fashion Studies), si ritiene che il progetto di corso di laurea e in particolare gli insegnamenti previsti siano in linea con le aspettative del mercato della moda.

Si crede interessante approfondire alcune tematiche di interesse trasversale come la normativa sul made in Italy (la cui indicazione non è obbligatoria in etichetta). Va saputo, infatti, che per il codice doganale UE basta l’ultima lavorazione sostanziale per attribuire l’origine di un prodotto. Il “100% Made in Italy”, invece, riguarda l’effettuazione in Italia delle 4 fasi - filatura, tessitura, nobilitazione e confezionamento. Un altro utile approfondimento normativo riguarda l’etichettatura dei prodotti tessili e delle calzature (anche alla luce delle sanzioni previste dal D. Lgs. 190 del 15 novembre 2017 entrato in vigore il 4 gennaio 2018), in quanto - unitamente al “Made in” - contribuisce a dare un valore di trasparenza e fiducia nei rapporti con in consumatori. Sarebbe poi interessante considerare, oltre agli sviluppi di mktg e commerciale dei brand sui monomarca, anche quelli sui negozi multimarca (in calo, ma numericamente ancora molto importanti). Proprio sulle politiche di mktg e commerciali di questi ultimi, va considerata la diversità di approccio e mezzi in ambito di innovazione e di metodi e strumenti rispetto a quelli di catene e attività maggiormente strutturate. Ci si riferisce, ad esempio, a leve di marketing multisensoriale fino alla conoscenza, raccolta e normale utilizzo di big data e indicatori di performance (KPI). Dati che si possono raccogliere ed analizzare in presenza di un CRM dedicato. In relazione alla comunicazione, sarebbe poi interessante volgere uno sguardo al dilagante fenomeno degli “influencer” che affiancano i “testimononial”.
Quanto ai possibili sbocchi lavorativi, la fashion experience potrebbe produrre nuove figure interdisciplinari che seguano trend internazionali. Anche per queste motivazioni, si ritiene utile l’erogazione in lingua inglese dell’intera offerta formativa.”
***
Contributo Romano Benini (Consulente tecnico CNA Nazionale)
“Il corso può rispondere ad una domanda, molto in crescita, di conoscenza del sistema MODA ITALIA in ragione dell'aumento della domanda e dell'export e questo consente di rafforzare e di promuovere il corso come luogo della conoscenza del sistema MODA con attenzione molto allo specifico contesto italiano.

questo implica a mio parere un possibile ulteriore sforzo perchè il corso, come credo interessi anche agli studenti, permetta una conoscenza anche degli aspetti sociologici ed economici dello stile italiano e delle ricadute sulla Moda italiana. In questo senso è possibile prevedere insegnamenti specifici, rafforzare gli attuali e prevedere un rapporto ancora più stretto col sistema delle imprese e con l'attenzione agli aspetti delle competenze,del lavoro, dell'organizzazione produttiva, dei distretti e dei prodotti. Penso poi che l'attenzione debba rivolgersi alla Moda in senso lato, quindi abbigliamento, accessori, pelletteria, ma anche tutto quanto riguarda l'alta gamma ed il lusso. Ritengo infine che il tema della manualità artigiana sia importante.

In questo senso il corso può diventare interessante non solo per chi intende occuparsi di comunicazione ed eventi, ma anche di chi intende occuparsi di marketing e vendite, mi riferisco in particolare agli studenti stranieri che in questo modo, data la competenza acquisita, possono lavorare presso gli uffici acquisti delle grandi aziende di import export o della distribuzione commerciale.”
****
Contributo Marialuisa Trussardi (Presidente Trussardi S.p.A.)
“Il corso di laurea magistrale in fashion studies è ben strutturato rispetto alle diverse tipologie di professionalità che caratterizzano oggi il sistema moda e i profili professionali attesi appaiono coerenti sia con la completezza della didattica sia con le attese del mercato del lavoro.
Le discipline economiche, in particolare, rivestono un ruolo decisivo per la comprensione dei processi di sviluppo del settore e per garantire un costante collegamento tra dimensioni creative, produttive e del consumo.
Un aspetto positivo è rappresentato dal fatto che il corso sia erogato in lingua inglese per preparare studenti italiani e internazionali ad interagire con gli attori, anche emergenti del sistema moda globale.”
****
Contributo Isabella Spagna (Diesel S. p. A.)
“Per quanto riguarda il progetto del corso di laurea e gli insegnamenti previsti, un suggerimento è quello di dare spazio a insegnamenti che abbiano un taglio pratico e professionalizzante (bene i format workshop) piuttosto che un taglio teorico/storico (es. storia del fashion, sociologia della moda, ecc.). Lo scopo è mettere gli studenti in condizione di costruirsi una professionalità quanto più pronta e spendibile anche dal punto di vista tecnico (ad esempio evidenziando 2-3 filoni di insegnamenti che indirizzino a professionalità specifiche).
Per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi e professionali, seguendo la riflessione precedente, troviamo gli sbocchi indicati molto “alti” e diversi tra loro. Non so se sia questa la riflessione attesa, ma suggeriremmo di specificare con chiarezza quali sono i possibili sbocchi immediati e i successivi percorsi di carriera, indicando le posizioni più alte (es. direttore creativo) come punto di arrivo.
Rispetto allo svolgimento interamente in lingua inglese, troviamo sia una scelta attuale e in linea con le richieste del mercato.”
****

Contributo Matilde Amaturo (Direttore Museo Boncompagni Ludovisi)
“Gli studi e i programmi proposti risultano particolarmente interessanti per una ricognizione degli archivi della moda e delle collezioni in deposito presso questo Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative e il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX.
Gli stage e i tirocini eventuali preso il museo costituiscono una opportunità per integrare gli obiettivi formativi con una pratica dedicata alle diverse figure professionali dedicate ai tessuti presso un museo così tipologicamente definito (restauro tessuti, schedatura e catalogazione abiti e accessori, fashion design, strategia della comunicazione)
Positiva possibilità di utilizzare le capacità linguistiche per una comunicazione tecnica sulla moda.”

Contributo Roberto Manzoni (Presidente FISMO)
“Sicuramente la scelta del settore è giustissima: la moda è uno dei pochi settori che ancora contribuisce ad occupazione ed economia ed è molto forte nell’esportazione. Quindi strategicamente giusto e ben impostato; conseguentemente positivo lo svolgimento in inglese in quanto le aziende che tengono, esportano la maggior parte della produzione.
Molto positivo altresì il rapporto con associazioni ed imprese e la volontà di continuare nella collaborazione. Mi sembra molto buono tutto il capitolo riguardate cultura e comunicazione, così come la successiva su tendenze e creazione. Forse manca un approfondimento sulla compatibilità economica e sulla redditività delle azioni”.

I Proff. Andò e Saggioro ringraziano e salutano gli intervenuti.

L’incontro si conclude alle ore 15
Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.
Il Presidente del CdS Prof. Romana Andò
Il Segretario verbalizzante Prof. Alessandro Saggioro