Study plan

 

Curriculum unico

First year

Orientamento unico
Course Semester CFU SSD Language
10592434 - CHEMISTRY First semester 9 Italian
10592435 - AGRICULTURAL PRODUCTION AND SUSTAINABILITY First semester 12 Italian
AAF1188 - FOR THE KNOWLEDGE OF AT LEAST ONE FOREIGN LANGUAGE First semester 6 Italian
AAF1924 - STAGE I First semester 2 Italian
10592436 - ANTHROPOLOGY AND EPIDEMIOLOGY APPLIED TO GASTRONOMIC SCIENCES Second semester 11 Italian
10592473 - FOOD HISTORY AND GEOGRAPHY Second semester 12 Italian
AAF1925 - STAGE II Second semester 2 Italian

Second year

Orientamento unico
Course Semester CFU SSD Language
10591733 - GASTRONOMIC TECHNIQUES AND TECHNOLOGIES First semester 6 AGR/15 Italian
10592438 - QUALITY AND SUSTAINABILITY MANAGEMENT OF AGRO-FOOD SYSTEMS First semester 14 Italian
10592471 - FOOD BIODIVERSITY AND ECOLOGY First semester 9 Italian
AAF1926 - STAGE III First semester 3 Italian
- A SCELTA DELLO STUDENTE First semester 12 Italian
10591738 - CHEMISTRY OF FOODS AND GASTRONOMIC TRANSFORMATIONS Second semester 9 Italian
10591739 - FOOD SCIENCE Second semester 6 Italian
AAF1927 - STAGE IV Second semester 4 Italian
Attività laboratoriali Go to group

Third year

Orientamento unico
Course Semester CFU SSD Language
10591741 - PATHOPHYSIOLOGY OF FEEDING AND ALTERATIONS OF NUTRITIONAL STATUS First semester 15 Italian
AAF1928 - STAGE V First semester 3 Italian
10592472 - SENSORY ANALYSIS OF FOODS Second semester 9 Italian
10592467 - EDUCATION TRAINING AND RIGHT IN AGRICULTURE Second semester 12 Italian
AAF1929 - STAGE VI Second semester 4 Italian
AAF1002 - FINAL TEST Second semester 4 Italian
Communication and economy in the agri-food and gastronomic fields Go to group
Attività laboratoriali Go to group

Optional Groups

Communication and economy in the agri-food and gastronomic fields: The student must acquire N.A CFU from the exams below
Course Year Semester CFU SSD Language
10592469 - COMMUNICATION AND ECONOMY IN AGRICULTURAL AND GASTRONOMIC AREAS Third year First semester 10 Italian
10592470 - COMMUNICATION AND MARKETING OF FOOD AND GASTRONOMIC CULTURE Third year Second semester 10 Italian
Attività laboratoriali: The student must acquire 6 CFU from the exams below
Course Year Semester CFU SSD Language
AAF1931 - SENSORY ANALYSIS Second year First semester 2 Italian
AAF1936 - PHYSICAL CHEMISTRY OF FOOD PREPARATIONS Second year First semester 1 Italian
AAF1933 - GASTRONOMIC TECHNIQUES AND TECHNOLOGIES APPLIED TO THE PRODUCTION OF WINE Second year Second semester 1 Italian
AAF1937 - BIOTECHNOLOGY LABORATORY FOR FERMENTED PRODUCTS Second year Second semester 2 Italian
AAF1935 - LABORATORY FOR FOOD SAFETY Third year First semester 2 Italian
AAF1934 - QUALITY AND CERTIFICATION OF FOOD PRODUCTS Third year Second semester 2 Italian

Regolamento Didattico del Consiglio di Corso di Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” (L-GASTR)

Regolamento didattico approvato dalle Giunte delle Presidenze delle Facoltà di “Medicina e Odontoiatria” e “Farmacia e Medicina” in sede deliberante, ai sensi del D. M. 270/04.

1. Definizione degli obiettivi formativi qualificanti della Classe: L/GASTR – Scienze, culture e politiche della gastronomia
2. Obiettivi formativi specifici del CL “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” e descrizione del percorso formativo
3. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
4. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i descrittori europei del titolo di studio
5. Descrizione del percorso di formazione (Regolamento Didattico del Corso)
6. Ammissione al Corso di Laurea
7. Caratteristiche della prova finale
8. Crediti formativi
9. Ordinamento didattico
10. Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici
11. Consiglio di Corso di Laurea e suoi Organi
12. Tutorato
13. Obbligo di frequenza
14. Apprendimento autonomo
15. Programmazione didattica
16. Passaggio agli anni successivi
17. Decadenza e termine di conseguimento del titolo di studio
18. Verifica dell’apprendimento
19. Attività formative per la preparazione della prova finale
20. Esame di Laurea
21. Riconoscimento degli studi compiuti presso altre sedi o altri Corsi di studio
22. Riconoscimento della Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” conseguita presso Università estere
23. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica
24. Formazione pedagogica del Personale docente
25. Sito web del Corso di Laurea
26. Diploma Supplement


1. Definizione degli obiettivi formativi qualificanti della Classe: L/GASTR – Scienze, culture e politiche della gastronomia (GU n° 32 / 8 febbraio 2018)
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
a. possedere le conoscenze di base (teoriche, metodologiche e tecnico-strumentali) per l'analisi critica dei sistemi gastronomici costituiti dai processi di produzione, trasformazione e consumo del cibo, nel quadro di una sostenibilità sistemica
b. possedere una vasta e articolata conoscenza empirica dei sistemi gastronomici attraverso viaggi didattici, casi di studio sul campo e tirocini, al fine di integrare la formazione in aula con le esperienze applicate
c. acquisire la capacità di elaborare criticamente le informazioni connesse alle scienze gastronomiche, al fine di contribuire ai processi di conoscenza, educazione e rappresentazione dello sviluppo sociale, economico e politico
d. sviluppare una capacità di analisi critica delle modalità con cui si sviluppano, evolvono e si modificano le molteplici relazioni tra uomo e cibo nel tempo e nello spazio, al fine di indagarne le implicazioni sul piano culturale, sociale, politico e ambientale.
I laureati della classe avranno una formazione adeguata, dai punti di vista teorico, critico- interpretativo e metodologico, per l'accesso al mondo del lavoro e per proseguire il percorso formativo a un livello avanzato. 

I laureati devono necessariamente maturare una conoscenza empirica delle scienze gastronomiche, attraverso un articolato programma di viaggi didattici e/o stage e/o tirocini, con destinazioni nazionali e internazionali.

I laureati della classe potranno svolgere attività professionali in numerosi ambiti, tra i quali:
a. sviluppo di nuovi prodotti destinati ad accrescere e/o valorizzare il patrimonio gastronomico
b. sviluppo di format distributivi, dedicati alle produzioni alimentari di qualità
c. sviluppo di nuovi servizi destinati ad accrescere e/o valorizzare il patrimonio gastronomico
d. valutazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle produzioni alimentari
e. valorizzazione, attraverso politiche di comunicazione innovative, delle produzioni e dei sistemi agroalimentari.
Tali funzioni potranno essere svolte nell’ambito di aziende, istituzioni pubbliche, ONG, ovvero potranno essere oggetto di attività imprenditoriale o libero-professionale.

Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono:
a. gli ambiti disciplinari finalizzati a fornire le conoscenze di base nei settori della matematica, statistica, chimica, biodiversità, scienze del territorio e della memoria, nonché una adeguata 
preparazione in merito alle scienze attinenti ai sistemi gastronomici
b. le attività laboratoriali connesse a discipline caratterizzanti, relative alle scienze delle produzioni e 
delle tecnologie alimentari, delle scienze storiche, filosofiche, linguistiche, artistiche, della comunicazione, del design dei sistemi gastronomici, delle scienze sociali, economiche, politiche giuridiche della gastronomia, e delle scienze biomediche, psicologiche e della nutrizione
c. un congruo numero di crediti per viaggi didattici e stage professionalizzanti svolti in aziende, 
istituzioni pubbliche e ONG
d. devono prevedere la conoscenza di una lingua straniera diversa dall’italiano (necessariamente 
dell’Unione Europea)
e. possono prevedere soggiorni presso altre università nel quadro di accordi internazionali, sia per l’acquisizione di CFU sia per stage.

2. Obiettivi formativi specifici del CL in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” e descrizione del percorso formativo
Gli obiettivi formativi del Corso di Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” intendono formare una figura professionale esperta che, in un’ampia prospettiva, abbia acquisito solide conoscenze interdisciplinari sul rapporto tra cibo, cultura, territori, alimentazione e salute umana.
Il laureato dovrà:
essere in possesso delle competenze necessarie per conoscere e valutare criticamente i sistemi gastronomici (produzione, trasformazione, conservazione, sicurezza, consumo, la qualità delle filiere locali e delle produzioni artigianali, industriali e della ristorazione anche in relazione alla filiera produttiva ed al consumo, alla cultura e all’economia del territorio, alla sostenibilità del sistema agroalimentare nel suo complesso e saper individuare quali innovazioni di prodotto e di processo possano presentare il migliore impatto sulla salute umana;
acquisire la conoscenza tecnico/scientifica della composizione di alimenti e preparazioni gastronomiche, dell’analisi dei dati sensoriali, delle procedure di trattamento dei cibi (conservazione, cottura, preparazione gastronomica) in grado di mantenere o esaltare le qualità nutrizionali funzionali e di garantire la sicurezza dei cibi e delle preparazioni gastronomiche. In particolare dovrà essere in grado, anche attraverso la conoscenza degli alimenti ad elevato impatto sulla salute, di promuovere la "cultura del cibo" e della sua potenziale ricaduta sullo stato di salute di soggetti in particolari condizioni fisiologiche (età evolutiva, gravidanza, allattamento e geriatrica) o affetti da patologie;
potenziare le scelte agroalimentari in relazione al recupero dell’uso alimentare di specie vegetali ad alto valore nutrizionale ed organolettico, ma desuete o di nicchia in specifici ambienti naturali;
conoscere quali alimenti e quali produzioni meglio coniugano l’aspetto organolettico e le proprietà funzionali con la sicurezza d’uso al fine di rispondere in maniera ottimale alle esigenze di benessere della popolazione nelle diverse età della vita e nelle diverse condizioni di salute. In particolare potranno dare il loro contributo allo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi servizi destinati ad accrescere e/o valorizzare il patrimonio gastronomico di qualità;
analizzare le scelte alimentari nei contesti culturali, sociali, politici e ambientali e contribuire a proporre soluzioni che possano incidere positivamente sulla sostenibilità ambientale, economica, sociale e nutrizionale;
sapere interagire con altre figure professionali impegnate nel campo dell’alimentazione e della nutrizione. L’acquisizione di capacità di elaborare criticamente le informazioni connesse alle scienze gastronomiche, potrà consentirgli di contribuire ai processi di conoscenza, educazione e rappresentazione dello sviluppo sociale, economico e politico;
essere un punto di riferimento nella valorizzazione e promozione del cibo in relazione alla cultura, al territorio e alla salute sapendo valorizzare, anche da un punto di vista commerciale, le eccellenze industriali e artigianali sia in Italia che all’estero. In particolare contribuirà ad individuare e promuovere i percorsi dell’agriturismo e enogastronomici legati al benessere (ad esempio il turismo termale), e a valorizzare i prodotti e le preparazioni tipici e tradizionali (compresi i prodotti a marchio DOP, IGP, DOCG, DOC, IGT, …) e i territori da dove questi derivano;
favorire nella ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale, commerciale) l’adozione del modello alimentare Mediterraneo anche attraverso la scelta di cibi a filiera corta legati ai singoli territori, il rispetto della stagionalità e delle tradizioni;
conoscere la storia, l’economia e la produzione agroalimentare anche di Paesi svantaggiati operando con le ONG e le Organizzazioni internazionali per promuovere un’alimentazione sana e sostenibile. In particolare dovranno sviluppare una capacità di analisi critica delle modalità con cui si sviluppano, evolvono e si modificano le molteplici relazioni tra uomo e cibo nel tempo e nello spazio, al fine di indagarne le implicazioni sul piano culturale, sociale, politico e ambientale;
conoscere le politiche e le normative della Comunità Europea e internazionali per la qualità delle produzioni alimentari e la sicurezza del consumo;
acquisire competenze comunicative per fornire una corretta informazione all’utenza nel campo alimentare e gastronomico, al cliente nel campo commerciale;
acquisire competenze in ambito di marketing applicato alle scienze gastronomiche.
Il corso, articolato in tre anni, porterà alla progressiva acquisizione di conoscenze e competenze relative al rapporto tra cibo, cultura, territori, alimentazione e salute umana.
In particolare
nel primo anno di corso verranno acquisite conoscenze relative alle scienze di base (chimica, statistica ed epidemiologia), ai principi relativi alla produzione agroalimentare e alla sostenibilità, alle scienze umanistiche (antropologia del cibo e del gusto, storia e geografia dell'alimentazione);
nel secondo anno di corso verranno acquisite conoscenze relativa alla scienza dell’alimentazione, alle tecniche ed alle tecnologie gastronomiche, alla chimica degli alimenti e delle trasformazioni gastronomiche, alla sicurezza (safety) e igiene degli alimenti, a economia e marketing in ambito agroalimentare e gastronomico, alla gestione della qualità e della sostenibilità dei sistemi agroalimentari, alla sociologia delle produzioni e dei comportamenti alimentari
nel terzo anno di corso verranno trattati argomenti relativi alla comunicazione in ambito alimentare e gastronomico, all’ecologia umana, all’analisi sensoriale degli alimenti, alla fisiopatologia dell’alimentazione e delle alterazioni dello stato di nutrizione, alla ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale, commerciale), al diritto in ambito agroalimentare, all’educazione e alla formazione in ambito alimentare

Nell’ambito delle attività integrative e affini da una parte acquisirà conoscenze di base sulla fisiopatologia umana e sulle principali patologie strettamente connesse con l’alimentazione, dall’altra conoscenze di base sulla cooperazione internazionale e lo sviluppo.
Il corso prevede, inoltre, che gli studenti frequentino degli stage presso aziende, pubbliche e private, Enti ed associazioni di settore. Nelle attività a scelta lo studente avrà ampia possibilità di indicare insegnamenti, partecipazioni ad eventi o ulteriori stage congrui al percorso formativo.

3. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Il laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” dovrà svolgere funzioni relative alla promozione della cultura e della scienza del cibo e dell’alimentazione connesse con un corretto stile di vita. Il laureato può/deve integrare le proprie competenze con quelle delle diverse figure professionali che operano nel campo della scienza dell’alimentazione e della nutrizione [nella clinica (medici, dietisti), nella prevenzione (specialisti non-medici in scienza dell’alimentazione, biologi nutrizionisti, laureati in scienza della nutrizione), nella sicurezza degli alimenti, nella salute pubblica, nella tecnologia alimentare], nonché con le Istituzioni nazionali ed internazionali dedicate alla promozione di una migliore alimentazione e di un corretto stato di nutrizione, con gli addetti alla produzione e trasformazione alimentare, alla preparazione di pasti, alla distribuzione e commercializzazione di alimenti per la salute, con gli operatori dell’agriturismo e del turismo enogastronomico e dell’informazione in campo alimentare.
In particolare il laureato potrà svolgere le seguenti attività professionali:
a. Esperto in scienze enogastronomiche
a. Funzione in un contesto di lavoro
a. analisi delle scelte alimentari anche in funzione delle percezioni sensoriali
b. sviluppo di preparazioni gastronomiche con una migliore qualità nutrizionale e microbiologica, ad elevata sostenibilità e innovazione adatte alle esigenze dell’utenza
c. promozione e realizzazione di specifiche preparazioni gastronomiche destinate a soggetti in condizioni fisiologiche particolari (crescita, gravidanza, allattamento, età geriatrica), a popolazioni disagiate o a pazienti affetti da patologie con impatto sullo stato di nutrizione o che possono giovarsi di un particolare regime dietetico
d. promozione e valorizzazione del cibo nel contesto della produzione e del consumo
e. pianificazione strategica dei servizi di ristorazione comprese la gestione di assortimenti, la logistica e le relazioni commerciali
b. Competenze associate alla funzione
a. conoscenza delle caratteristiche organolettiche e sensoriali delle preparazioni gastronomiche, delle caratteristiche fisico-chimiche degli alimenti, della loro sostenibilità e del loro ruolo nutrizionale e dell’importanza della sicurezza microbiologica nella filiera della ristorazione
b. conoscenza delle soluzioni tecnologiche di trasformazione e conservazione per ottenere una migliore qualità nutrizionale
c. capacità di analisi della qualità e dell’appropriatezza dei prodotti alimentari e delle preparazioni gastronomiche rispetto a specifici contesti di consumo lungo tutto il percorso di produzione-conservazione-trasformazione-distribuzione-consumo
d. conoscenza del valore del cibo nel suo legame con i diversi contesti produttivi e di consumo
e. capacità di promuovere sviluppare preparazioni gastronomiche con una migliore qualità nutrizionale, ad elevata sostenibilità e innovazione adatte alle esigenze dell’utenza
f. competenze nell’analisi strategica del mercato agroalimentare
g. capacità di promozione e valorizzazione del cibo nel contesto della produzione e del consumo
h. capacità di elaborare strategie competitive e di modelli innovativi di marketing
i. competenze nello stabilire e consolidare relazioni commerciali con i produttori del settore agroalimentare
c. Sbocchi occupazionali
a. Agenzie finalizzate alla promozione dei territori
b. Aziende agro-alimentari
c. Aziende della piccola e grande distribuzione alimentare (compreso l’e-commerce)
d. Aziende della ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale,) e catering, dell’agriturismo e del turismo eno-gastronomico
b. Esperto delle aree acquisti e vendite del settore agroalimentare
a. Funzione in un contesto di lavoro
a. analisi dei mercati relativi alle produzioni agroalimentari
b. selezioni e acquisti di prodotti alimentari
c. promozione dei prodotti e le preparazioni tipici e tradizionali (compresi i prodotti a marchio DOP, IGP, DOCG, DOC, IGT, …) e i territori da dove questi derivano
d. strategie di vendite dei prodotti del settore agroalimentare
e. consulenza nel campo delle scienze gastronomiche
b. Competenze associate alla funzione
a. competenze per la valorizzazione del sistema agroalimentare
b. conoscenze relative ai prodotti e alle preparazioni tipici e tradizionali (compresi i prodotti a marchio DOP, IGP, DOCG, DOC, IGT, …) e i territori da dove questi derivano
c. competenze nella gestione di dati (raccolta, elaborazione, analisi) relativi a prodotti alimentari (materie prime, prodotti trasformati) e al mercato agroalimentare nel suo complesso
d. capacità di promozione e valorizzazione del cibo nel contesto della produzione e del consumo
e. capacità di elaborazione di strategie competitive e di modelli innovativi di marketing
f. conoscenze relative alle procedure utili per garantire la sicurezza degli alimenti
c. Sbocchi occupazionali
a. Aziende della piccola e grande distribuzione alimentare (compreso l’e-commerce)
b. Aziende della ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale, commerciale) e catering, dell’agriturismo e del turismo eno-gastronomico
c. Aziende del mondo della gastronomia (ristoranti, botteghe, enoteche, etc…)
d. Agenzie finalizzate alla promozione dei territori
e. Commercio di prodotti alimentari per la salute
c. Operatore ed educatore nell’ambito della governance dei sistemi alimentari
a. Funzione in un contesto di lavoro
a. consulenza, educazione e formazione nell’ambito delle politiche agroalimentari con particolare attenzione a sostenibilità (socio-culturale, economica, nutrizionale, ambientale)
b. verifica dell’aderenza di alimenti e preparazioni gastronomiche alle normative della Comunità Europea e delle diverse Istituzioni nazionali ed internazionali che operano nel settore agroalimentare, per la qualità delle produzioni alimentari e la sicurezza (safety, security) del consumo
b. Competenze associate alla funzione
a. conoscenza delle politiche alimentari in diversi contesti sociali e politico-economici
b. conoscenza della governance dei sistemi agroalimentari
c. capacità di analizzare l’appropriatezza dei sistemi agroalimentari relativamente ai contesti socio-culturali, economici, ambientali e nutrizionali nei quali si collocano
d. capacità di individuazione di linee strategiche di sviluppo con particolare attenzione all’appropriatezza e alla sostenibilità socio-culturale, economica, nutrizionale ed ambientale
c. Sbocchi occupazionali
a. Istituzioni nazionali e internazionali che operano in ambito nutrizionale (FAO, EFSA, WHO, ecc..)
b. Organizzazioni non governative
c. Enti pubblici e privati che svolgono analisi, controllo e certificazioni in ambito agroalimentare
d. Esperto in comunicazione e valorizzazione della qualità agroalimentare
a. Funzione in un contesto di lavoro
a. sviluppo di strategie di comunicazione finalizzate alla valorizzazione della qualità agroalimentare e del patrimonio gastronomico
b. analisi delle scelte alimentari e dei modelli comportamentali
c. informazione in ambito alimentare al fine di promuovere un corretto comportamento secondo il modello Mediterraneo
b. Competenze associate alla funzione
a. analisi dei sistemi alimentari anche alla luce dei cambiamenti socioculturali
b. promozione della qualità agroalimentare e del patrimonio gastronomico
c. comunicazione e promozione di modelli alimentari virtuosi, del patrimonio agroalimentare e gastronomico
c. Sbocchi occupazionali
a. Giornalismo e social media
b. Comunicazione e pubblicità
c. Aziende che operano nel settore agroalimentare (produzione, trasformazione, conservazione, distribuzione) e che vogliono promuovere il loro lavoro

4. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7)
Conoscenza e capacità di comprensione (KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING)
I laureati in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” devono conoscere:
a. i sistemi gastronomici e la filiera alimentare ed il loro rapporto con il territorio, la cultura e l’economia dei luoghi
b. la composizione degli alimenti sia di origine animale che vegetale, le procedure di trattamento dei cibi (conservazione, cottura, preparazione gastronomica), gli aspetti legati alla sicurezza alimentare
c. gli strumenti di analisi delle scelte alimentari, gli aspetti fisiologici legati alle percezioni sensoriali dei cibi, e le basi fisiopatologiche delle malattie correlate con un alterato stato di nutrizione
d. il modello alimentare Mediterraneo e i prodotti e le preparazioni tipici e tradizionali (compresi i prodotti a marchio DOP, IGP, DOCG, DOC, IGT, …)
e. i concetti di sostenibilità ambientale, culturale, sociale e nutrizionale
f. la storia, l’economia e la produzione agroalimentare anche di Paesi svantaggiati
g. l’organizzazione e le finalità della ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale, commerciale)
h. le politiche e le normative della Comunità Europea e internazionali per la qualità delle produzioni alimentari e la sicurezza del consumo
i. i flussi di mercato e la gestione dell'impresa agroalimentare e della ristorazione
j. le strategie di comunicazione e promozione dei prodotti agro-alimentari particolarmente attraverso il legame con i territori
k. le strategie di marketing applicata alle scienze gastronomiche.
La conoscenza e la capacità di comprensione vengono acquisite tramite lezioni frontali tenute dai docenti titolari dei corsi, attività seminariali tenute da esperti del settore, esercitazioni in aula, viaggi didattici presso aziende del settore agroalimentare e della ristorazione, presso mense pubbliche e/o private.
Per verificare l'acquisizione delle conoscenze di ciascuna attività formativa si procederà attraverso l'esame finale scritto o orale, ma anche attraverso la valutazione di lavori singoli o di gruppo realizzati in aula e/o laboratorio su tematiche specifiche di approfondimento, anche multidisciplinari, che vengono previste durante l'intero corso di studi.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Il laureato “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” alla fine del suo percorso formativo è in grado di utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite sia nelle discipline di base che in quelle caratterizzanti ed integrative, sapendole applicare negli ambiti tecnologici, economici, culturali e di salute connessi all'attività gastronomica e ristorativa.
In particolare conosce:
a. gli aspetti chimici, microbiologici, nutrizionali e sensoriali del cibo;
b. le procedure di trattamento dei cibi (conservazione, trasformazione, conservazione, distribuzione) anche in relazione alla sicurezza d’uso;
E’ in grado di:
a. interpretare lo sviluppo delle filiere dell’agriturismo e enogastronomiche, per adeguare la produzione in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela valorizzando i prodotti del territorio a filiera corta, i prodotti e le preparazioni tipici e tradizionali e più in generale il modello Mediterraneo;
b. valutare ed interpretare lo sviluppo dei sistemi agroalimentari, anche in Paesi svantaggiati, con particolare riferimento alla salute della popolazione ed alla sostenibilità (socio-culturale, economica, ambientale e nutrizionale), valorizzando i prodotti del territorio a filiera corta, i prodotti e le preparazioni tipici e tradizionali e più in generale il modello Mediterraneo;
c. valutare e promuovere alimenti e prodotti gastronomici idonei per soggetti sani in condizioni fisiologiche particolari (crescita, gravidanza, allattamento, età geriatrica) o affetti da patologie che possono giovarsi di un intervento nutrizionale e promuovere il loro utilizzo nella ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, aziendale, commerciale);
d. verificare l’aderenza delle produzioni alimentari gastronomiche alle normative della Comunità Europea e internazionali per la qualità delle produzioni alimentari e la sicurezza del consumo;
e. utilizzare i metodi basilari della ricerca di mercato e del marketing;
f. comunicare a persone di pari competenze nonché a un pubblico non specializzato utilizzando una lingua dell'Unione Europea.
La capacità di applicare conoscenza e comprensione, relativamente agli aspetti chimici, microbiologici, nutrizionali, sensoriali del cibo, nonché quelli relativi agli aspetti storici, economici, del design, giuridici e di marketing, è acquisita durante le lezioni frontali, i seminari, i lavori singoli e/o di gruppo, i viaggi didattici e gli stage.
La capacità di applicare conoscenza e comprensione viene valutata sia attraverso l'esame finale di laurea che nell'ambito delle attività formative, come seminari o relazioni tenute dallo studente in occasione delle attività individuali o di gruppo o delle esercitazioni ed esperienze sul campo.

Autonomia di giudizio (making judgements)
l laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” deve essere in grado acquisire ed interpretare i dati relativi
a. analisi di laboratorio, caratteristiche biochimiche e funzionali degli alimenti, procedure di trattamento dei cibi e delle preparazioni gastronomiche (conservazione, cottura, preparazione gastronomica) in relazione alla sicurezza d’uso, al controllo della qualità delle materie prime e dei prodotti, alle proprietà funzionali degli alimenti e al loro impatto sulla salute in condizioni fisiologiche particolari (crescita, gravidanza, allattamento, età geriatrica) o in soggetti affetti da patologie che possono giovarsi di un intervento nutrizionale
b. percezioni sensoriali dei cibi
c. scelte alimentari in relazione al consumo di prodotti del territorio a filiera corta, di prodotti e preparazioni tipici e tradizionali e più in generale all’aderenza al modello Mediterraneo
d. evoluzione, impatto e efficienza della ristorazione collettiva
e. produzioni del territorio, alla gestione delle imprese di produzione, giungendo a conclusioni appropriate per lo sviluppo del sistema e la risoluzione dei problemi
f. sviluppo delle filiere dell’agriturismo e enogastronomiche
g. relazione tra sistema agroalimentare e salute della popolazione, anche in Paesi svantaggiati
h. sostenibilità (socio-culturale, economica, ambientale e nutrizionale) dei sistemi agroalimentari
i. parametri relativi alle normative della Comunità Europea e internazionali per la qualità delle produzioni alimentari e la sicurezza del consumo
j. ricerche di mercato.
Le capacità di giudizio saranno acquisite dagli studenti con la frequenza alle attività didattiche previste dal percorso formativo (lezioni, seminari, stage, pratiche).
La verifica dei risultati potrà avvenire attraverso la valutazione di elaborati richiesti a seguito delle diverse attività a cui si è partecipato, oltre che di prove di esame scritte, orali, e pratiche di laboratorio.

Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” deve essere in grado di comunicare in modo chiaro ed esaustivo sia in forma orale sia in forma scritta con i diversi interlocutori dei settori agroalimentare, dell’agriturismo e del turismo enogastronomico, della ristorazione e della salute per quanto riguarda tutte le problematiche connesse con la professione. Tali abilità verranno verificate attraverso la stesura di un testo scritto e la presentazione orale sulla base di un testo o più testi concordati con il docente/tutor.
Le abilità comunicative saranno acquisite con la frequenza a tutte le attività previste dal percorso formativo (didattica frontale, tirocini, esercitazioni, stage) e verificate e valutate negli esami di profitto e negli elaborati orali e scritti che verranno prodotti.

Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” deve essere capace di apprendere autonomamente e mantenere un continuo aggiornamento sulle tematiche relative alla professione, implementando le conoscenze acquisite. Le capacità di apprendimento saranno acquisite con la frequenza a tutte le attività previste dal percorso formativo e verificate e valutate negli esami di profitto, nelle attività di acquisizione delle competenze pratiche applicative (tirocini, esercitazioni su casi pratici); nelle attività seminariali; negli stage.

5. Descrizione del percorso di formazione (Regolamento Didattico del Corso)
Il Corso di Laurea interuniversitario in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” si articola in tre anni ed è istituito
a. per quanto riguarda l’Università di Roma “Sapienza”, all’interno delle Facoltà di “Medicina e Odontoiatria” e di “Medicina e Farmacia”, e si avvale di competenze provenienti da altri dipartimenti dell’Ateneo per insegnamenti specifici;
b. per quanto riguarda l’Università di Viterbo “Tuscia” nel Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali - DIBAF

Il CL si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti.
I laureati in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” devono sviluppare conoscenze, capacità di comprensione e competenze tali da poter analizzare i sistemi agroalimentari e enogastronomici, con particolare riguardo a biodiversità, sicurezza e sostenibilità, in relazione ai loro rapporti con gli ecosistemi, con la fisiologia e i comportamenti umani, alla luce delle scienze umanistiche, sociali, economiche, giuridico-politiche, della comunicazione e del marketing.
Tali obiettivi sono perseguiti attraverso il complesso delle attività formative, che coniugano attività di didattica frontale, lavori in gruppo, attività di discussione/confronto (journal club, valutazione di materiale e documenti su supporto audiovisivo o informatico, attività seminariale e gruppi di studio), attività di laboratorio e formazione sul campo.
La verifica degli obiettivi prefissati avverrà attraverso prove di esame individuali (scritte o orali), relazioni e attività di laboratorio che terranno conto delle conoscenze e delle competenze acquisite.

A tali fini il corso di laurea prevede 180 CFU complessivi, articolati su tre anni di corso, di cui 24 da acquisire in attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali.
Il corso è organizzato in 6 semestri, 14 corsi integrati, 6 stage e 6 laboratori di alta formazione; a questi sono assegnati specifici CFU dal Consiglio della Struttura Didattica in osservanza di quanto previsto nella tabella delle attività formative indispensabili. Ad ogni CFU corrisponde un impegno-studente di 25 ore, ripartite in lezioni frontali negli ambiti disciplinari di base, caratterizzanti e affini, didattica teorico-pratica (seminario, laboratorio, esercitazione), attività professionalizzanti in strutture esterne alle Università.
Il Consiglio della struttura didattica determina nel “Manifesto degli studi” e riporta nella “Guida dello Studente” l’articolazione degli insegnamenti nei semestri, i relativi CFU, il “core curriculum” e gli obiettivi dell’apprendimento (compresi quelli relativi ai CFU dell’attività di tipo professionalizzante) specifici di ogni insegnamento, e la tipologia delle verifiche di profitto.
Le verifiche di profitto sono programmate dal competente Consiglio della struttura didattica nei periodi di interruzione delle attività didattiche frontali. La verifica di profitto, superata positivamente, dà diritto all’acquisizione dei CFU corrispondenti.

Le caratteristiche qualificanti del laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” comprendono:
a. buona capacità al contatto umano (communication skills)
b. capacità di autoapprendimento e di autovalutazione (continuing education)
c. abilità ad analizzare e risolvere in piena autonomia i problemi connessi con la pratica professionale insieme ad una buona pratica basata sulle evidenze scientifiche (evidence-based practice)
d. abitudine all’aggiornamento costante delle conoscenze e delle abilità, ed il possesso delle basi metodologiche e culturali atte all’acquisizione autonoma ed alla valutazione critica delle nuove conoscenze ed abilità (continuing professional development)
e. buona pratica di lavoro interdisciplinare ed interprofessionale (interprofessional education)
f. conoscenza approfondita dei fondamenti metodologici necessari per un corretto approccio alla ricerca scientifica, insieme all’uso autonomo delle tecnologie informatiche indispensabili nella pratica professionale.

6. Ammissione al Corso di Laurea
Requisiti d'accesso: per l'ammissione al Corso di Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” si richiede il possesso di un Diploma di Scuola Media Superiore o altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto equipollente o idoneo.
Conoscenze richieste. È richiesta un'adeguata preparazione iniziale corrispondente ai programmi ministeriali delle scuole superiori e comprendente conoscenza di:
- modi e regole della corretta espressione orale e scritta atti a consentire un adeguato sviluppo di riflessioni e argomentazioni con un’esposizione chiara, sintetica e coerente;
- conoscenze di base di biologia, geografia, microbiologia, chimica, fisiologia;
- conoscenze linguistiche (italiano e inglese) sufficienti alla discussione di argomenti inerenti il Corso di Studio.
Verifica delle conoscenze. Tutti gli studenti devono sostenere una prova di ammissione per la verifica delle conoscenze richieste per l'accesso al Corso di laurea. Agli studenti ammessi al Corso di Laurea per aver superato la soglia minima complessiva, ma per i quali siano evidenziate lacune in uno o più ambiti, verranno assegnati uno o più obblighi formativi aggiuntivi (OFA) nelle materie della prova di ammissione per le quali è richiesta un'adeguata conoscenza di base. La verifica delle conoscenze richieste per l'accesso al Corso di laurea avverrà secondo le modalità determinate annualmente nel Regolamento didattico del corso di studio
Obblighi formativi aggiuntivi. L'esito negativo della prova di verifica delle conoscenze comporta l'attribuzione di uno o più obblighi formativi aggiuntivi (OFA) nelle materie della prova di ammissione per le quali è richiesta un'adeguata conoscenza di base. Tali OFA devono essere assolti durante il primo anno di corso sulla base di criteri definiti annualmente e specificati nel Regolamento Didattico del Corso di Studi.

Modalità di ammissione
Le modalità della selezione saranno rese pubbliche ogni anno sui siti di Ateneo con il relativo bando di concorso https://corsidilaurea.uniroma1.it e http://www.unitus.it/it/unitus/immatricolazioni-iscrizioni/articolo/test....
L'iscrizione al corso di Laurea in “Scienze, culture politiche gastronomiche per il benessere” prevede i seguenti passaggi:
a. la registrazione dei dati anagrafici sul portale dell’Università di Roma “Sapienza” (sede amministrativa del Corso di Laurea interateneo)
b. il caricamento del curriculum vitae in cui, oltre alle informazioni richieste, il candidato allega l’autocertificazione relativo al titolo e al voto del diploma di scuola media superiore (Dichiarazione di Valore per titoli esteri) e le eventuali certificazioni che possano avvalorare l'acquisizione di conoscenze previste per l’ingresso)
c. il superamento della prova di ammissione che terrà conto del curriculum vitae e dei risultati della prova scritta e del colloquio.
La prova scritta e il colloquio sono volti a valutare le capacità logiche, espressive ed argomentative supportate da una coerente cultura generale e scientifica, nonché una vocazione agli studi gastronomici dei candidati e le conoscenze linguistiche.
Tale Commissione è nominata dai Rettori dell’Università di Roma “Sapienza” e di Viterbo “Tuscia” e ha il compito di:
a. verificare il possesso delle conoscenze iniziali attraverso la valutazione del curriculum vitae del candidato, della prova scritta e del colloquio, secondo quanto stabilito nel Regolamento Didattico del Corso di Laurea
b. formulare la graduatoria a seguito di assegnazione di punteggio alle tre prove.
Agli studenti ammessi al Corso di Laurea per aver superato la soglia minima complessiva, ma per i quali siano evidenziate lacune in uno o più ambiti, verranno assegnati uno o più obblighi formativi aggiuntivi (OFA) nelle materie della prova di ammissione per le quali è richiesta un'adeguata conoscenza di base. La verifica delle conoscenze richieste per l'accesso al Corso di laurea avverrà secondo le modalità determinate annualmente nel bando di ammissione.

7. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d)
La Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” si consegue con il superamento di una prova finale, consistente nella discussione di un elaborato scritto, redatto dallo studente sotto la guida di un docente Relatore, davanti ad una Commissione. L'elaborato dovrà riguardare un tema inerente una o più discipline del percorso di studio con l'intento di mettere a frutto l'esperienza maturata durante i tre anni del corso.
Verranno valutate, oltre all'elaborato, anche le capacità espositive e di illustrazione dell'argomento trattato e la discussione critica dello stesso.

Modalità di svolgimento della prova finale
La prova finale, consistente nella predisposizione, presentazione e discussione di un elaborato originale, è redatta dallo studente sotto la guida di un docente relatore.
Per l'ammissione alla prova finale, che comporta l'acquisizione di 4 crediti, il candidato deve aver conseguito 176 CFU, di cui:
a. 134 CFU conseguiti in seguito al superamento di esami e prove di verifica relativi agli insegnamenti di base (32 CFU), caratterizzanti (63 CFU) e affini o integrativi (39 CFU),
b. 42 CFU conseguiti dalle seguenti altre attività didattiche: insegnamenti a scelta dello studente (12 CFU), conoscenza della lingua inglese (6 CFU), altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro (laboratorio di enogastronomia) (6 CFU), stage (18 CFU).
La Commissione esaminatrice è composta da almeno tre membri, di cui almeno 2 devono essere professori universitari e/o ricercatori. La funzione di Presidente è svolta dal Professore di I o di II fascia più anziano.
Durante la prova finale ogni candidato viene preliminarmente presentato alla commissione dal Relatore che mette in luce:
a. l'impegno mostrato dallo studente nel corso della stesura dell'elaborato
b. la qualità dell'attività svolta in termini soprattutto di autonomia e contributo personale
c. le conoscenze e competenze acquisite
d. le capacità relazionali sviluppate e/o mostrate.
Il Relatore segnala inoltre ogni utile elemento di valutazione del candidato in relazione all'intero percorso di studio (esperienze formative all'estero, attività di ricerca, progetti).
Il candidato espone il proprio elaborato in un tempo assegnato, mettendo in evidenza i presupposti scientifici e le finalità del lavoro che ha svolto, i materiali e i metodi che ha utilizzato, i risultati che ha ottenuto, il confronto con quanto già presente in letteratura, gli elementi di forza e i limiti dello studio condotto.
L'elaborato può essere scritto in lingua italiana o in lingua inglese. Analogamente, l'esposizione della prova finale può essere tenuta in una delle due lingue.
Al voto di Laurea, espresso in centodecimi, contribuiscono in modo indicativo la media ponderata dei voti conseguiti negli esami curriculari; il giudizio attribuito dalla Commissione di Laurea in sede di discussione della tesi (che terrà conto della tipologia della ricerca, della qualità della presentazione, della padronanza dell’argomento e dell’abilità nella discussione) oltre che dell’eventuale coinvolgimento in programmi di scambio internazionale.


8. Crediti formativi
L'unità di misura del lavoro richiesto allo Studente per l'espletamento di ogni attività formativa prescritta dall'Ordinamento didattico per conseguire il titolo di studio è il Credito Formativo Universitario (CFU).
Ad ogni CFU corrisponde un impegno-studente di 25 ore, di cui di norma 10 ore di didattica teorico-pratica, oppure 20 ore di studio assistito all'interno della struttura didattica. Ad ogni CFU professionalizzante corrispondono 25 ore di lavoro per studente.
Le 25 ore di lavoro corrispondenti al CFU sono ripartite in:
a) ore di lezione;
b) ore di attività didattica tutoriale svolta in laboratori, reparti assistenziali, ambulatori, day hospital;
c) ore di seminario;
d) ore spese dallo Studente nelle altre attività formative previste dall'Ordinamento didattico,
e) ore di studio autonomo necessarie per completare la sua formazione.
Per ogni Corso di insegnamento, la frazione dell'impegno orario che deve rimanere riservata allo studio personale e ad altre attività formative di tipo individuale è determinata nel presente Regolamento.
Ai fini di evitare l’obsolescenza dei CFU acquisiti, non sono consentite più di 8 ripetizioni di anni di corso nell’intero corso di studi, sia per gli studenti a tempo pieno che per quelli a tempo parziale. La sospensione della frequenza per un numero di anni superiore a sei impone l'iscrizione ad un anno di corso deliberato dal competente Consiglio della Struttura didattica, sia per gli studenti a tempo pieno che per quelli a tempo parziale.
Una Commissione Didattica Paritetica, nominata ogni anno dal CCL, accerta la coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi.

9. Ordinamento didattico
Il CCL ed i Consigli di Facoltà, per le rispettive competenze, definiscono l'Ordinamento didattico, nel rispetto della legge vigente, che prevede, per ogni Corso di Laurea, l'articolazione in Attività formative di base, caratterizzanti, affini o integrative, a scelta dello Studente, finalizzate alla prova finale. Ciascuna attività formativa si articola in ambiti disciplinari, costituiti dai Corsi ufficiali, ai quali afferiscono i Settori scientifico-disciplinari pertinenti.
L’ordinamento degli studi prevede lo svolgimento di attività didattiche per complessivi 180 CFU, articolate nei tre anni di corso, nei quali le attività didattiche sono suddivise mediamente in 60 CFU/anno, con possibili minime variazioni in relazione alla particolare aggregazione dei corsi integrati e dei relativi moduli e delle altre attività didattiche, in ogni anno di corso.
Per gli studenti che decideranno di avvalersi dell’opzione di iscrizione a tempo parziale sarà previsto un percorso formativo che prevede la suddivisione dei 180 CFU mediamente in 30 CFU/anno, in tre anni di corso. Anche in questo caso saranno possibili minime variazioni in relazione alla particolare aggregazione dei corsi integrati e dei relativi moduli e delle altre attività didattiche, in ogni anno di corso. Quest’ultimo percorso formativo sarà attivato dal corso di studio in relazione ad eventuali richieste degli studenti.
Al presente Regolamento è allegato:
a. il piano degli studi con i relativi esami; l’indicazione dei docenti di cui all’art. 1, comma 9, dei DDMM, 16 Marzo 2007, e dei loro requisiti specifici rispetto alle discipline insegnate;
b. l’elenco dei corsi integrati, con l’indicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e dell’eventuale articolazione in moduli, nonché delle attività formative, degli obiettivi formativi specifici, ed i crediti corrispondenti, nei tre anni di corso;
c. le tabelle relative ai passaggi di Corso di Laurea e sull’abbreviazione dei corsi.
La modifica degli allegati, compreso il curriculum degli studi, è approvata dal singolo Consiglio di Corso di Laurea a maggioranza dei presenti e non comporta decadenza del presente regolamento.

a. Corsi di Insegnamento
L'ordinamento didattico definisce gli obiettivi affidati a ciascuno degli ambiti disciplinari ed individua le forme didattiche più adeguate per il loro conseguimento, articolando le attività formative in corsi integrati di insegnamento. Qualora nello stesso Corso siano affidati compiti didattici a più di un Docente, è prevista la nomina di un Coordinatore, designato a cadenza annuale dal CCL.
Il Coordinatore di un Corso integrato, in accordo con la Commissione Tecnica di Programmazione Didattico-Pedagogica (CTP, vedi oltre) esercita le seguenti funzioni:
a. rappresenta per gli Studenti la figura di riferimento del Corso
b. propone alla CTP l’attribuzione dei compiti didattici concordati con Docenti e Docenti-Tutori in funzione degli obiettivi didattici propri del Corso
c. propone alla CTP la distribuzione dei tempi didattici concordata fra i Docenti del proprio Corso;
d. coordina la preparazione delle prove d’esame
e. presiede, di norma, la Commissione di esame del Corso da lui coordinato e ne propone la composizione
f. è responsabile nei confronti del CCL della corretta conduzione di tutte le attività didattiche previste per il conseguimento degli obiettivi definiti per il Corso stesso
g. definisce il numero di esami che occorre sostenere per accedere all'esame di laurea.

b. Tipologia delle forme di insegnamento
All'interno dei corsi è definita la suddivisione dei crediti e dei tempi didattici nelle diverse forme di attività di insegnamento, come segue:
- Lezione ex-cathedra
Si definisce "Lezione ex-cathedra" (d'ora in poi "Lezione") la trattazione di uno specifico argomento identificato da un titolo e facente parte del curriculum formativo previsto per il Corso di Studio, effettuata da un Professore o Ricercatore Universitario, sulla base di un calendario predefinito, ed impartita agli Studenti regolarmente iscritti ad un determinato anno di corso, anche suddivisi in piccoli gruppi.
- Seminario
Il “Seminario” è un'attività didattica che ha le stesse caratteristiche della Lezione ex-cathedra ma è svolta in contemporanea da più Docenti, anche di ambiti disciplinari (o con competenze) diversi, e, come tale, viene annotata nel registro delle lezioni. Vengono riconosciute come attività seminariali anche le Conferenze eventualmente istituite nell'ambito degli insegnamenti. Le attività seminariali possono essere interuniversitarie e realizzate sotto forma di videoconferenze.
- Didattica Tutoriale
Le attività di Didattica Tutoriale costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di Studenti; tale attività didattica è coordinata da un Docente-Tutore, il cui compito è quello di facilitare gli Studenti a lui affidati nell'acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali, cioè di competenze utili all'esercizio della professione. L'apprendimento tutoriale avviene prevalentemente attraverso gli stimoli derivanti dall'analisi dei problemi, attraverso la mobilitazione delle competenze metodologiche richieste per la loro soluzione e per l'assunzione di decisioni, nonché mediante l'effettuazione diretta e personale di azioni (gestuali e relazionali) nel contesto di esercitazioni pratiche e/o di internati in ambienti professionalizzanti, in laboratori etc.
Per ogni occasione di attività tutoriale il CCL definisce precisi obiettivi formativi, il cui conseguimento viene verificato in sede di esame.
Il CCL nomina i Docenti-Tutori fra i Docenti ed i Ricercatori, nel documento di programmazione didattica, secondo le modalità di legge vigenti.
Il CCL, su proposta della CTP (vedi) e dei Docenti, organizza l'offerta di attività didattiche, realizzabili con lezioni ex-cathedra, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, attività non coordinate oppure collegate in "percorsi didattici omogenei", fra i quali lo Studente esercita la propria personale opzione
- Attività formative professionalizzanti
Durante le fasi dell'insegnamento lo Studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità nel campo delle scienze gastronomiche. A tale scopo, lo Studente dovrà svolgere attività formative professionalizzanti frequentando le strutture professionalizzanti identificate dal CCL e nei periodi dallo stesso definiti.
Il tirocinio obbligatorio è una forma di attività didattica tutoriale che comporta per lo Studente l'esecuzione di attività pratiche con ampi gradi di autonomia, a simulazione dell'attività svolta a livello professionale.
In ogni fase del tirocinio obbligatorio lo Studente è tenuto ad operare sotto il controllo diretto di un Docente-Tutore. Le funzioni didattiche del Docente-Tutore al quale sono affidati Studenti che svolgono l'attività di tirocinio obbligatorio sono le stesse previste per la Didattica tutoriale svolta nell'ambito dei corsi di insegnamento.
La competenza acquisita con le attività formative professionalizzanti è sottoposta a valutazione nell’ambito dell’attribuzione del voto dell’esame finale del corso che ha organizzato le rispettive attività formative professionalizzanti.
Il CCL può identificare strutture professionalizzanti non universitarie presso le quali può essere condotto, in parte o integralmente, il tirocinio, dopo valutazione ed accreditamento della loro adeguatezza didattica da parte della CTP.
- moduli di Lingua inglese
Il CCL prevede l’erogazione di moduli di lingua inglese per consentire agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti biomedici e per comunicare con i pazienti e con il personale sanitario nei paesi anglofoni. In aggiunta il CCL può offrire agli Studenti la disponibilità di un laboratorio linguistico dotato di materiale didattico interattivo adeguato a conseguire gli stessi obiettivi.
Il CCL affida lo svolgimento di tali moduli ad un Professore di ruolo o Ricercatore (anche di settore scientifico-disciplinare L-LIN/12). In alternativa, il CCL dispone la stipula di un contratto, di norma con un esperto di discipline bio-mediche di lingua-madre inglese.
- Preparazione della Tesi di Laurea
Lo Studente ha a disposizione 4 CFU da dedicare alla preparazione della Tesi di Laurea e della prova finale di esame. Il presente Regolamento esplicita le norme che il CCL prevede per la conduzione del lavoro di tesi.

10. Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici
Ai fini della programmazione didattica, il Consiglio di Facoltà, su proposta del CCL:
a. definisce la propria finalità formativa secondo gli obiettivi generali descritti dal profilo professionale del Laureato in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere”, applicandoli alla situazione e alle necessità locali così da utilizzare nel modo più efficace le proprie risorse didattiche e scientifiche
b. approva il curriculum degli studi dei singoli CCL, coerente con le proprie finalità, ottenuto aggregando gli obiettivi formativi specifici ed essenziali (“core curriculum”) derivanti dagli ambiti disciplinari propri della classe
c. ratifica – nel rispetto delle competenze individuali – l’attribuzione ai singoli docenti dei compiti didattici necessari al consegui mento degli obiettivi formativi del “core curriculum”, fermo restando che l’attribuzione di compiti didattici individuali ai Docenti non identifica titolarità disciplinari di corsi d’insegnamento.

11. Consiglio di Corso di Laurea e suoi Organi
Sono organi del CCL il Presidente, il Vicepresidente e la Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica.
Fanno parte del Consiglio di Corso di Laurea:
a. i professori di ruolo che vi afferiscono
b. i ricercatori ed equiparati ai sensi del DPR 382/1980 e 341/1990 che svolgono, a seguito di delibera del Consiglio, attività didattica nel Corso di Laurea
c. quanti ricoprono per contratto corsi di insegnamento e i lettori di lingue afferenti al Corso di Laurea
d. i rappresentanti degli studenti iscritti nel Corso di Laurea. Per gli eligendi e i collegi elettorali valgono le regole riportate nel Regolamento di Facoltà.
I componenti del Consiglio di cui alle lettere “a-b” concorrono a formare il numero legale.
Le delibere riguardanti le persone dei docenti vengono assunte in seduta ristretta alla/e fascia/e interessata/e.
Il Consiglio di Corso di Laurea è presieduto dal Presidente. Questi è eletto dal CCL tra i professori di ruolo, e resta in carica per tre anni accademici. L’elettorato attivo è riservato ai Professori e Ricercatori componenti il Consiglio di Corso di Laurea. Il Presidente coordina le attività del Corso di Laurea, convoca e presiede il Consiglio e la Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica, e rappresenta il Corso di Laurea nei consessi accademici ed all’esterno, nel rispetto dei deliberati del Consiglio.
Il CCL elegge, con le stesse modalità del comma precedente, un Vicepresidente, scelto tra i docenti di ruolo. Egli coadiuva il Presidente in tutte le sue funzioni e ne assume i compiti in caso di impedimento. Il Vicepresidente resta in carica per il mandato del Presidente.
Il Presidente convoca il Consiglio di norma almeno dieci giorni prima della seduta, attraverso comunicazione scritta e, ove possibile, per posta elettronica indirizzata ai membri del Consiglio nella sede abituale di lavoro. La convocazione deve indicare data, ora e sede della seduta, nonché l’ordine del giorno. Il Presidente convoca inoltre il Consiglio in seduta straordinaria su richiesta di almeno la metà dei componenti della CTP o di almeno il 20% dei componenti del Consiglio.
Il funzionamento del CCL è conforme a quanto disposto dal Regolamento delle Facoltà di “Medicina e Odontoiatria” e di “Farmacia e Medicina”.
Il CCL, su mandato dei Consigli di Facoltà di “Medicina e Odontoiatria” e di “Farmacia e Medicina”, istituisce una Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica (CTP).
La CTP è presieduta dal Presidente del Consiglio di Corso di Laurea ed è costituita da Docenti e, se necessario, da altri professionisti qualificati, scelti in base alle loro competenze tecniche specifiche in ambito didattico e pedagogico, in relazione alle necessità formative e alle risorse del CdL.
La Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica (CTP) è composta dal Presidente e dal Vicepresidente del Consiglio di Corso di Laurea, dai Coordinatori Didattici di Semestre, e da un rappresentante degli studenti, eletti dal Consiglio di Corso di Laurea. Il Presidente può integrare la CTP con non oltre tre membri, ai quali possono essere attribuite specifiche deleghe.
La CTP resta in carica per tre anni accademici, corrispondenti a quelli del Presidente.
La mancata partecipazione agli incontri della CTP per tre volte consecutive senza aver addotto giustificazione scritta, o per cinque volte consecutive anche con giustificazione, implica la decadenza automatica dalla CTP per i membri designati dal Presidente e per il rappresentante degli studenti, e dalla CTP e dalla carica di Coordinatore Didattico di Semestre per i Coordinatori di Semestre.
La CTP, consultati i Coordinatori dei Corsi ed i Docenti dei settori scientifico-disciplinari afferenti agli ambiti disciplinari della classe, esercita le seguenti funzioni istruttorie nei confronti del CCL, o deliberative su specifico mandato dello stesso:
a. identifica gli obiettivi formativi del “core curriculum” ed attribuisce loro i crediti formativi, in base all’impegno temporale complessivo richiesto agli Studenti per il loro conseguimento
b. aggrega gli obiettivi formativi nei corsi di insegnamento che risultano funzionali alle finalità formative del CCL
c. propone con il consenso degli interessati, le afferenze ai Corsi di insegnamento dei Professori e dei Ricercatori, tenendo conto delle necessità didattiche del CCL, delle appartenenze dei docenti ai settori scientifico-disciplinari, delle loro propensioni e del carico didattico individuale
d. pianifica con i Coordinatori e di concerto con i Docenti l’assegnazione ai Professori e ai Ricercatori dei compiti didattici specifici, finalizzati al conseguimento degli obiettivi formativi di ciascun Corso, garantendo nello stesso tempo l’efficacia formativa e il rispetto delle competenze individuali
e. individua con i Docenti le metodologie didattiche adeguate al conseguimento dei singoli obiettivi didattico-formativi
f. organizza l'offerta di attività didattiche elettive e ne propone al CCL l'attivazione.
La CTP, inoltre:
a. discute con i docenti la modalità di preparazione delle prove - formative e certificative - di valutazione dell’apprendimento, coerentemente con gli obiettivi formativi prefissati
b. organizza il monitoraggio permanente di tutte le attività didattiche con la valutazione di qualità dei loro risultati, anche attraverso le valutazioni ufficialmente espresse dagli studenti
c. promuove iniziative di aggiornamento didattico e pedagogico dei docenti, d’intesa con l’Osservatorio Didattico Permanente di Facoltà
d. organizza un servizio permanente di tutoraggio degli studenti, al fine di facilitarne la progressione negli studi.
Al termine di ogni anno accademico la CTP è tenuta a presentare al CCL una relazione scritta sulle attività svolte.
Le funzioni svolte dai componenti della CTP sono riconosciute come compiti istituzionali e pertanto certificate dalle Autorità accademiche come attività inerenti alla didattica.
I Coordinatori Didattici di Semestre sono designati dal CCL e convocano i Coordinatori Didattici di Corso Integrato ed una rappresentanza degli studenti del proprio semestre con funzioni organizzative e di proposta per la Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica.
Il CCL o la CTP possono insediare Commissioni Didattiche definendone finalità, compiti e scadenze. La designazione dei componenti di dette Commissioni è fondata su criteri di competenza specifica e di rappresentatività. La mancata partecipazione agli incontri delle Commissioni per tre volte consecutive senza aver addotto giustificazione scritta, o per cinque volte consecutive anche con giustificazione, implica la decadenza automatica.

12. Tutorato
Si definiscono due distinte figure di Tutore:
a. la prima è quella del "consigliere" e cioè del Docente al quale il singolo Studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli inerenti la sua carriera scolastica. Il Tutore al quale lo Studente viene affidato dal CCL è lo stesso per tutta la durata degli Studi o per parte di essa. Tutti i Docenti e Ricercatori del Corso di Laurea sono tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di Tutore
b. la seconda figura è quella del Docente-Tutore al quale un piccolo numero di Studenti è affidato per lo svolgimento delle attività didattiche tutoriali (vedi) previste nel Documento di Programmazione Didattica. Questa attività tutoriale configura un vero e proprio compito didattico. Ogni Docente-Tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale.

13. Obbligo di frequenza
Lo Studente è tenuto a frequentare le attività didattiche formali, non formali e professionalizzanti del CL per un numero massimo di 2750 ore.
La frequenza viene verificata dai Docenti dei Corsi Integrati, che ne sono responsabili, adottando le modalità di accertamento stabilite dal Consiglio di Corso di Laurea, su indicazione della CTP.
L’attestazione di frequenza alle attività didattiche obbligatorie di un Corso di insegnamento è necessaria allo Studente per sostenere il relativo esame.
Lo Studente che non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 67% delle ore previste per ciascun Corso ufficiale di un determinato anno, non può sostenere il relativo esame.
Per quanto attiene la frequenza degli studenti non iscritti al CL “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere”, e frequentanti fino a due Corsi Integrati “ex art. 6” soprattutto nei primi due anni di Corso, è consentito ai richiedenti frequentare i corsi senza limitazione preventiva di numero, fatti salvi i limiti strutturali delle Aule e dei Laboratori utilizzati.
Per gravi documentati motivi di salute può essere concesso recupero delle presenze mancanti nel corso dell'anno accademico immediatamente successivo.

14. Apprendimento autonomo
Il Corso di Laurea garantisce agli Studenti la disponibilità di un numero di ore mediamente non inferiore alla metà di quelle previste per il raggiungimento dei 180 CFU utili al conseguimento del titolo completamente libere da attività didattiche condotte alla presenza dei Docenti, onde consentire loro di dedicarsi all'apprendimento autonomo e guidato.
Le ore riservate all'apprendimento sono dedicate:
a. all’utilizzazione individuale, o nell'ambito di piccoli gruppi, in modo autonomo o dietro indicazione dei Docenti, dei sussidi didattici messi a disposizione dal Corso di Laurea per l'auto-apprendimento e per l'auto-valutazione, al fine di conseguire gli obiettivi formativi prefissi. I sussidi didattici saranno collocati, nei limiti del possibile, in spazi gestiti da Personale della Facoltà
b. all'internato presso strutture universitarie scelte dallo Studente, inteso a conseguire particolari obiettivi formativi
c. allo studio personale, per la preparazione degli esami.

15. Programmazione didattica
Le attività didattiche di tutti gli anni di corso hanno inizio durante la prima settimana di ottobre. L'iscrizione a ciascuno degli anni di corso deve avvenire entro il 1° ottobre.
Prima dell'inizio dell'anno accademico, con adeguato anticipo sulla data di inizio dei corsi il CCL, approva e pubblica il documento di Programmazione Didattica predisposto dal Presidente, coadiuvato dalla CTP, nel quale vengono definiti:
a. il piano degli studi del Corso di Laurea
b. le sedi delle attività formative professionalizzanti e del tirocinio post-laurea
c. le attività didattiche
d. il calendario delle attività didattiche e degli appelli di esame
e. i programmi dei singoli Corsi
f. i compiti didattici attribuiti a Docenti e Tutori
Il CL in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” propone al Consiglio di Facoltà l’utilizzazione delle risorse finanziarie, con particolare riferimento alla destinazione ed alla modalità di copertura dei ruoli di Professore e di Ricercatore.

16. Passaggio agli anni successivi
E’ consentito il passaggio da un anno al successivo a prescindere dal numero di esami sostenuti. Peraltro la possibilità di sostenere gli esami per gli anni successivi è determinata dalle regole riportate di seguito.
Per sostenere gli esami del occorre aver superato:
a. II anno: 2 esami del primo anno
b. III anno: tutti gli esami del primo anno
Dato che la verifica del rispetto della propedeuticità viene - generalmente - effettuata nel momento in cui si richiede un certificato degli esami sostenuti o nel momento in cui si chiede di sostenere l'esame di laurea, è interesse, oltre che responsabilità, dello studente il rispetto delle norme sopra riportate.
La sospensione della frequenza per un numero di anni superiore a sei impone l'iscrizione ad un anno di corso deliberato dal competente Consiglio della Struttura didattica, sia per gli studenti a tempo pieno che per quelli a tempo parziale.

17. Decadenza e termine di conseguimento del titolo di studio
Gli studenti fuori corso iscritti a Corsi di studio di vecchio ordinamento decadono dalla qualità di studente se non sostengono esami per otto anni accademici consecutivi, sia per gli studenti a tempo pieno che per quelli a tempo parziale.
Gli studenti fuori corso iscritti a tempo pieno o a tempo parziale a Corsi di studio di Ordinamento ex D.M. 509/99 e D.M. 270/04 devono superare le prove mancanti al completamento della propria carriera universitaria entro un termine pari al doppio della durata normale del Corso di studio, se non altrimenti stabilito dai regolamenti didattici di Facoltà [esempio per studente a tempo pieno : uno studente iscritto ad un Corso di laurea deve superare le prove previste dal suo corso entro 3 anni (durata legale del Corso) + 6 (il doppio della durata legale) quindi entro 9 anni complessivi].

18. Verifica dell’apprendimento
Il CCL, su indicazione della CTP, stabilisce le tipologie ed il numero delle prove di esame necessarie per valutare l'apprendimento degli Studenti nonché, su proposta dei Coordinatori dei Corsi, la composizione delle relative Commissioni.
Il numero complessivo degli esami curriculari non può superare quello dei corsi ufficiali stabiliti dall’ordinamento e non deve comunque superare il numero di 18 nei tre anni di corso.
La verifica dell'apprendimento può avvenire attraverso valutazioni formative e valutazioni certificative.
a. Valutazioni formative
Le prove formative in itinere sono intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati:
a. le prove in itinere non idoneative, quando attuate, non hanno valore certificativo, non sono obbligatorie (per lo studente) e non esonerano lo studente dal presentare tutta la materia del Corso Integrato in sede di esame, avendo come unico scopo quello di aiutarlo nel controllare lo stato della sua preparazione.
b. le prove in itinere idoneative (idoneità), poste alla fine di uno dei Semestri del Corso, possono essere sostenute facoltativamente dallo studente. In esse viene accertata la preparazione relativa al programma svolto nel semestre stesso; l’esito viene annotato su apposito libretto-diario con votazione in trentesimi e, qualora superato, non dà luogo a nuovo accertamento in sede di esame. Lo studente è comunque tenuto a dimostrare in sede di esame la conoscenza degli argomenti del colloquio tramite richiami o riferimenti.
b. Valutazioni certificative
Le valutazioni certificative (esami di profitto) sono invece finalizzate a valutare, e quantificare con un voto, il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti.
Gli esami di profitto possono essere effettuati esclusivamente nei periodi a ciò dedicati e denominati sessioni d’esame.
I momenti di verifica non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività ufficiali, né con altri che comunque possano limitare la partecipazione degli Studenti a tali attività.
Sessioni d'esame:
a. I° Semestre: la sessione ordinaria è fissata al termine del ciclo didattico corrispondente (Gennaio-Febbraio), le sessioni di recupero nei mesi di Giugno, Luglio e Settembre
b. II° Semestre: la sessione ordinaria è fissata al termine del ciclo didattico corrispondente (Giugno-Luglio), le sessioni di recupero nei mesi di Settembre e Gennaio dell'anno successivo
Eventuali sessioni straordinarie (in periodo pre-festività natalizie e pasquali), possono essere istituite su delibera dei competenti Consigli, in ogni caso al di fuori dei periodi di attività didattica.
In ogni sessione sono definite le date di inizio degli appelli, distanziate di almeno due settimane. Il numero degli appelli è fissato in almeno due per ogni sessione di esame.
Per gli Studenti fuori corso, possono essere istituiti ulteriori appelli d’esame straordinari. Lo studente è iscritto “fuori corso” qualora abbia frequentato il corso di studi per la sua intera durata senza tuttavia aver conseguito il titolo accademico o senza aver superato tutti gli esami necessari per l’ammissione all’esame finale.
Il calendario degli esami sarà affisso, con adeguato anticipo, presso le bacheche delle segreterie dei Coordinatori dei Corsi Integrati e sulla pagina WEB del CL.
La Commissione di esame è costituita da almeno tre Docenti impegnati nel relativo Corso di insegnamento ed è presieduta, di norma, dal Coordinatore. Nel caso di assenza di uno o più componenti di una Commissione alla data di un appello d’esame, il Presidente della Commissione può disporre la sostituzione dei membri ufficiali con i membri supplenti della stessa.
Sono consentite modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame:
a. prove orali tradizionali e prove scritte oggettive e strutturate (per la valutazione di obiettivi cognitivi)
b. prove pratiche e prove simulate (per la valutazione delle competenze e delle capacità gestuali e relazionali).

19. Attività formative per la preparazione della prova finale
Lo Studente ha a disposizione 4 crediti finalizzati alla preparazione della tesi di laurea presso strutture universitarie. Tale attività dello Studente, definita "Internato di Laurea", dovrà essere svolta al di fuori dell’orario dedicato alle attività didattiche ufficiali, non dovrà sovrapporsi a quelle a scelta dello studente e dovrà essere richiesto, di norma, nel mese di dicembre del II anno.
Lo Studente che intenda svolgere l’internato ai fini della tesi di Laurea in una determinata struttura deve presentare al Direttore della stessa una formale richiesta corredata del proprio curriculum (elenco degli esami sostenuti e voti conseguiti in ciascuno di essi, elenco delle attività opzionali seguite, stage in laboratori o qualsiasi altra attività compiuta ai fini della formazione).
Il Direttore della struttura, sentiti i Docenti afferenti alla stessa e verificata la disponibilità di posti, accoglie la richiesta ed affida ad un Tutore, eventualmente indicato dallo Studente, la responsabilità del controllo e della certificazione delle attività svolte dallo Studente stesso nella struttura.
L’internato all’estero può, su richiesta, essere computato ai fini del tirocinio per la preparazione della tesi.

20. Esame di Laurea
L’esame di Laurea verte sulla discussione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore; può essere prevista la figura di un docente correlatore e/o di un secondo relatore.
Per essere ammesso a sostenere l’Esame di Laurea, lo Studente deve:
a. aver seguito tutti i Corsi ed avere superato i relativi esami
b. aver ottenuto, complessivamente, 180 CFU articolati in 3 anni di corso
c. aver consegnato:
a. alla Segreteria Amministrativa Studenti domanda al Rettore e i documenti richiesti dall’Ateneo, nei tempi previsti dalla stessa Segreteria Amministrativa
b. al Personale preposto della Presidenza di Facoltà
d. dichiarazione dell’avvenuta consegna della Tesi e della domanda di Laurea in Segreteria Amministrativa
e. stampa INFOSTUD esami sostenuti con relativa votazione
f. attestazione coinvolgimento in programmi di Scambio Internazionale con indicazione durata
g. certificato/i Progress Test (solo se il risultato è stato superiore a quello medio di Facoltà per l’anno di riferimento).
L’esame di Laurea generalmente si svolge nei seguenti periodi:
a. I sessione (ESTIVA): GIUGNO, LUGLIO, SETTEMBRE
b. II sessione (AUTUNNALE): OTTOBRE, NOVEMBRE
c. III sessione (INVERNALE): GENNAIO
Può essere prevista un’ulteriore sessione nel mese di MARZO (in questo caso gli studenti sono tenuti al pagamento della prima rata di tasse universitarie come previsto dal Manifesto degli Studi)
A determinare il voto di laurea, espresso in centodecimi, contribuiscono in modo indicativo i seguenti parametri:
a. la media non ponderata dei voti conseguiti negli esami curriculari, espressa in centodecimi
b. i punti attribuiti dalla Commissione di Laurea in sede di discussione della tesi, fino ad un massimo di 7 punti:
a. Tipologia della ricerca (studio sperimentale; presentazione di casistica; case report; studio compilativo): punteggio massimo 4 punti; il carattere sperimentale della tesi di laurea, che sarà insindacabilmente giudicato dalla commissione, deve essere supportato dalle caratteristiche di originalità e/o innovatività dello studio condotto, oltre che dal rispetto della metodologia scientifica adottata, che deve originare da conclusioni basate su evidenze originali scientificamente valide. (Possono essere considerate “sperimentali” anche rassegne meta-analitiche, e analisi retrospettive delle casistiche di studi pluricentrici e di ampi database)
b. Qualità della presentazione: punteggio massimo 1 punto
c. Padronanza dell’argomento: punteggio massimo 1 punto
d. Abilità nella discussione: punteggio massimo 1 punto
c. i punti attributi per la durata del corso (in corso/fuori corso): punteggio massimo 3 punti*;
d. i punti per le lodi ottenute negli esami di profitto (almeno 2/4 lodi): punteggio massimo 2 punti;
e. i punti per coinvolgimento in programmi di scambio internazionale (n. mesi: 2/4): punteggio massimo 2 punti;

*tale attribuzione di punteggio (quella cioè riservata a chi consegue titolo in corso) non si applica agli studenti che hanno optato per regime part-time
Il voto complessivo, determinato dalla somma dei punteggi previsti dalle voci "a - e" viene arrotondato per eccesso o per difetto al numero intero più vicino.
La lode può essere attribuita al voto di laurea, con parere unanime della Commissione, ai candidati che conseguano un punteggio finale ≥ 113.
L’utilizzazione di eventuali mezzi tecnici quali diapositive, lucidi, presentazioni in PPT etc., in numero non superiore a 10 schermate, dovrà intendersi come ausilio per il laureando a supporto di una migliore comprensione dell’esposizione, pertanto non dovrà contenere parti prettamente discorsive, ma unicamente grafici-figure-tabelle, etc.

21. Riconoscimento degli studi compiuti presso altre sedi o altri Corsi di studio
Gli studi compiuti presso corsi di laurea analoghi di altre sedi universitarie della Unione Europea nonché i crediti in queste conseguiti sono integralmente riconosciuti con delibera del CCL, previo esame del curriculum trasmesso dalla Università di origine e dei programmi dei corsi in quella Università accreditati.
Per il riconoscimento degli studi compiuti presso Corsi di laurea analoghi di paesi extra-comunitari, il CCL affida l'incarico ad un'apposita Commissione di esaminare il curriculum ed i programmi degli esami superati nel paese d'origine.
Sentito il parere della Commissione, il CCL riconosce la congruità dei crediti acquisiti e ne delibera la convalida.
I crediti conseguiti da uno Studente che si trasferisca al CL da altro Corso di Laurea della stessa o di altra Università possono essere riconosciuti dopo un giudizio di congruità, espresso dall'apposita Commissione, con gli obiettivi formativi di uno o più insegnamenti compresi nell'ordinamento didattico del CL.
Agli esami convalidati verrà mantenuta la stessa votazione e, in caso di più esami convalidabili, sarà effettuata la media dei voti.
Gli studenti, per poter essere ammessi al secondo anno di corso, devono aver superato almeno la metà degli esami previsti nel piano degli studi per il primo anno.
Nel caso di ammissione al secondo anno di corso gli studenti sono obbligati ad ottenere le frequenze dei corsi mancanti fino al raggiungimento del minimo del 67% delle frequenze.
Dopo avere deliberato il riconoscimento di un definito numero di crediti, il CCL dispone per l'iscrizione regolare dello Studente ad uno dei tre anni di corso, adottando il criterio stabilito per il passaggio agli anni successivi.
L'iscrizione ad un determinato anno di corso è, comunque, subordinata alla effettiva disponibilità di posti debitamente verificata dalla Segreteria Amministrativa Studenti.

22. Riconoscimento della Laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” conseguita presso Università estere
La laurea in “Scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere” conseguita presso Università straniere viene riconosciuta ove esistano accordi bilaterali o convenzioni internazionali che prevedono l'equipollenza del titolo.
In conformità alla disciplina concernente la libera circolazione dei laureati entro l'Unione Europea, le Lauree rilasciate da Atenei dell'Unione saranno riconosciute fatta salva la verifica degli atti che ne attestano la congruità curriculare.
Ove non esistano accordi tra Stati, in base al combinato disposto degli articoli 170 e 332 del T.U. sull’istruzione universitaria, le autorità accademiche possono dichiarare l’equipollenza caso per caso. Ai fini di detto riconoscimento, il CCL:
a. accerta l'autenticità della documentazione prodotta e l'affidabilità della Facoltà di origine, basandosi sulle attestazioni di Organismi centrali specificamente qualificati
b. esamina il curriculum e valuta la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi didattico-formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'Università di origine
c. verifica che sia stata preparata e discussa la tesi di laurea.
Qualora soltanto una parte dei crediti conseguiti dal laureato straniero venga riconosciuta congrua con l'ordinamento vigente, il CCL dispone l'iscrizione a uno dei tre anni di corso, in base al criterio stabilito per il passaggio agli anni successivi (vedi punto 11 del presente regolamento).
L'iscrizione ad un determinato anno di corso è comunque condizionata dalla disponibilità di posti nell'ambito del numero programmato precedentemente deliberato dal CCL.
Per i laureati extracomunitari si richiamano le disposizioni del DPR 31 Agosto 1999, n. 394.

23. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica
Ciascun Corso di Laurea è sottoposto con frequenza annuale ad una valutazione riguardante:
a. l’efficienza organizzativa del Corso di Laurea e delle sue strutture didattiche
b. la qualità e la quantità dei servizi messi a disposizione degli Studenti
c. la facilità di accesso alle informazioni relative ad ogni ambito dell'attività didattica
d. l’efficacia e l'efficienza delle attività didattiche analiticamente considerate, comprese quelle finalizzate a valutare il grado di apprendimento degli Studenti
e. il rispetto da parte dei Docenti delle deliberazioni del CCL
f. la performance didattica dei Docenti nel giudizio degli Studenti
g. la qualità della didattica, con particolare riguardo all'utilizzazione di sussidi didattici informatici e audiovisivi;
h. l'organizzazione dell'assistenza tutoriale agli Studenti
i. il rendimento scolastico medio degli Studenti, determinato in base alla regolarità del curriculum ed ai risultati conseguiti nel loro percorso scolastico.
Il CCL, in accordo con il Nucleo di Valutazione della Facoltà, indica i criteri, definisce le modalità operative, stabilisce e applica gli strumenti più idonei per espletare la valutazione dei parametri sopra elencati ed atti a governare i processi formativi per garantirne il continuo miglioramento, come previsto dai modelli di Quality Assurance.
La valutazione dell’impegno e delle attività didattiche espletate dai Docenti viene portato a conoscenza dei singoli Docenti, discussa in CCL e considerata anche ai fini della distribuzione delle risorse.
Il CCL programma ed effettua, anche in collaborazione con altri CL di altre sedi, verifiche oggettive e standardizzate delle conoscenze complessivamente acquisite e mantenute dagli Studenti durante il loro percorso di apprendimento (progress test). Tali verifiche sono finalizzate esclusivamente alla valutazione della efficacia degli insegnamenti ed alla capacità degli Studenti di mantenere le informazioni ed i modelli razionali acquisiti durante i loro studi.

24. Formazione pedagogica del Personale docente
Il CCL organizza periodicamente, almeno una volta ogni due anni, iniziative di aggiornamento pedagogico sulle tecniche di pianificazione e sulle metodologie didattiche e valutative per i suoi Docenti di ogni livello. La partecipazione a tali iniziative costituisce titolo per la certificazione dell’impegno didattico dei Docenti e per la valutazione dell’efficienza didattica del Corso di Laurea.
Questa attività è promossa e coordinata dalla Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica (CTP) del CCL, d’intesa con l’Osservatorio Didattico Permanente di Facoltà.

25. Sito web del Corso di Laurea
Il Corso di Laurea predispone un sito WEB contenente tutte le informazioni utili agli Studenti ed al Personale docente e cura la massima diffusione del relativo indirizzo.
Nelle pagine WEB del Corso di Laurea, aggiornate prima dell'inizio di ogni anno accademico, devono essere comunque disponibili per la consultazione:
a. l'Ordinamento Didattico
b. la programmazione didattica contenente il calendario di tutte le attività didattiche programmate, i programmi dei Corsi, le date fissate per gli appelli di esame di ciascun Corso, il luogo e l'orario in cui i singoli Docenti sono disponibili per ricevere gli Studenti
c. il Regolamento
d. eventuali sussidi didattici on line per l’auto-apprendimento e l’auto-valutazione.

26. Diploma Supplement
Per facilitare la mobilità studentesca nell’area europea, oltre all’introduzione dei CFU, le Università si debbono organizzare a fornire a ciascun laureato, insieme al diploma, un supplemento informativo (diploma supplement) che riporta, in versione bilingue, la descrizione dettagliata del suo percorso formativo. Tale documento rappresenta anche un utile strumento di presentazione per l’ingresso nel mercato del lavoro.

Il Regolamento didattico, con tutti i suoi allegati, è consultabile integralmente sul sito web di Facoltà.

Il corso, articolato in tre anni, porterà alla progressiva acquisizione di conoscenze e competenze relative al rapporto tra cibo, cultura, territori, alimentazione e salute umana.
In particolare
- nel primo anno di corso verranno acquisite conoscenze relative alle scienze di base (chimica, statistica ed epidemiologia), ai principi relativi alla produzione agroalimentare e alla sostenibilità, alle scienze umanistiche (antropologia del cibo e del gusto, storia e geografia dell'alimentazione);
- nel secondo anno di corso verranno acquisite conoscenze relativa alla scienza dell’alimentazione, alle tecniche ed alle tecnologie gastronomiche, alla biodiversità alimentari ed ecologia, alla chimica degli alimenti e delle trasformazioni gastronomiche, alla gestione della qualità e della sostenibilità dei sistemi agroalimentari
- nel terzo anno di corso verranno trattati argomenti relativi alla comunicazione ed economia in ambito alimentare e gastronomico, alla comunicazione e marketing della cultura alimentare e gastronomica, all’analisi sensoriale degli alimenti, alla fisiopatologia dell’alimentazione e delle alterazioni dello stato di nutrizione, all’educazione, formazione e diritto in ambito agroalimentare e alla ristorazione collettiva.
Nell’ambito delle attività integrative e affini lo studente acquisirà da una parte le conoscenze di base sulla fisiopatologia umana e sulle principali patologie strettamente connesse con l’alimentazione e dall’altra le conoscenze di base sulla cooperazione internazionale e lo sviluppo.
Il corso prevede, inoltre, che gli studenti frequentino stage presso aziende, pubbliche e private, Enti ed associazioni di settore.
Nelle attività a scelta lo studente avrà possibilità di indicare insegnamenti, partecipazioni ad eventi o ulteriori stage congrui al percorso formativo.
La verifica dell'apprendimento avverrà attraverso valutazioni certificative (esami di profitto), finalizzate a valutare, e quantificare con un voto, il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti.