Obiettivi formativi

Protagoniste dello scenario ambientale e sociale contemporaneo, la dimensione globale e locale richiamano la maggior parte delle attenzioni del mondo scientifico e politico, anche in seguito alla loro stretta complementarietà. Si parla infatti di reti di relazione globale che si articolano in un crescente numero di nodi locali, ai quali è sempre più richiesto di ritagliarsi un ruolo sullo scenario mondiale specializzando le proprie funzioni. L'articolazione delle reti globali in nodi locali dotati di elevata specificità funzionale comporta, tra gli altri significativi effetti, un radicale ripensamento delle attività di pianificazione e programmazione del territorio. Le comunità di livello locale, insediate su territori di ampiezza più o meno vasta e più o meno riconoscibili in un ordinamento politico e/o amministrativo, sono poste quindi di fronte alla necessità di mediare tra le omologanti spinte globali e le istanze di tutela e valorizzazione delle specificità locali, che pure nel corso degli ultimi anni hanno conosciuto vigorosi processi di riscoperta. L'obiettivo della valorizzazione dei caratteri locali si pone in particolare per le aree marginali, spesso depositarie di patrimoni culturali e ambientali non adeguatamente riconosciuti, che proprio in risposta alla crescente domanda di specificità possono divenire perno di sviluppo locale, orientato magari in chiave turistica o verso la promozione delle produzioni locali. La pianificazione e programmazione del territorio locale passa oggi attraverso momenti fondamentali, segnati da alcuni accordi-chiave di livello internazionale, primi tra tutti quelli sullo sviluppo sostenibile e durevole: la Convenzione europea sul paesaggio, la Dichiarazione universale dell'UNESCO sulla diversità culturale. Tali accordi, unitamente alle dinamiche riscontrate di fatto su scala globale, evidenziano come per i territori locali – qui intesi come ambiti di livello comunale, intercomunale o comunque sub-provinciale, almeno nel caso italiano – sia necessario procedere alla delineazione di un progetto di sviluppo integrato e organico, che si basi sulla valorizzazione delle specificità ambientali e culturali. A fronte di tali dinamiche e posto che le progettualità di sviluppo siano comunque esito di una scelta politica, auspicabilmente condivisa nell'ambito delle comunità locali, si rende necessaria una figura professionale che sia in grado di supportare il momento decisionale con valutazioni profondamente circostanziate ai connotati ambientali, storici e culturali dei singoli contesti territoriali. Il Corso di Laurea Magistrale in Gestione e Valorizzazione del Territorio intende formare figure professionali a elevato grado di specializzazione capaci di saper valutare i caratteri locali del territorio e di costituire un rilevante punto di riferimento per la definizione di processi di sviluppo locale su base autoctona. A tal fine, la struttura del Corso magistrale ha una struttura comune per il primo anno di corso e si articola poi in due curriculi (teorico-didattico e applicativo-progettuale). Nel corso del primo anno si avrà modo di approfondire la conoscenza delle tecniche di indagine, di produzione della ricerca e dell’evoluzione epistemologica delle discipline geografiche, con un’apertura verso l’ulteriore specializzazione sul versante teorico e di preparazione all’insegnamento e allo stesso tempo verso la dimensione progettuale delle componenti paesaggistiche. Nel curriculum teorico-didattico gli studenti svilupperanno le capacità di analisi e interpretazione dei contesti, con particolare attenzione ai temi della divulgazione scientifica e didattica, della valutazione e delle best practices orientate all’interculturalità. Nel curriculum applicativo-progettuale, gli studenti dovranno sviluppare capacità applicative nell'impiego degli strumenti della ricerca geografica, anche mediante utilizzo di GIS (Geographical Information System), maturare elevate competenze nell'analisi, interpretazione e rappresentazione del territorio; essere in grado di ideare un piano di sviluppo locale su base autoctona che punti alla valorizzazione dei caratteri ambientali e sociali del territorio esaminato; acquisire elevate competenze nella gestione delle attività di ricerca e nell'implementazione di programmi operativi. La sequenza dei moduli didattici è articolata in funzione delle interconnessioni tra le varie materie di studio, che pur impostate su differenti angolazioni concettuali e metodologiche convergono verso l'organizzazione e la gestione sostenibile del territorio, sia in senso ambientale sia sociale. L'iter formativo attribuisce significativo spazio alla ricerca sul campo e all'esperienza formativa presso enti pubblici e privati dediti alla pianificazione e programmazione territoriale, ove gli studenti possano sperimentare direttamente il momento operativo e affinare le capacità teoriche e metodologiche acquisite durante lo studio individuale e le attività didattiche svolte in aula.