Sbocchi lavorativi

Profilo: Ingegnere progettista di sistemi di controllo per reti di energia, comunicazione o trasporto
Funzioni: A partire dalla conoscenza delle metodologie di modellistica, analisi e progetto dei sistemi di controllo automatico, l'ingegnere automatico si occupa della concezione e realizzazione tecnologica di controllori e supervisori nei sistemi di generazione, distribuzione e gestione delle diverse fonti energetiche, per l'ottimizzazione della qualità del servizi offerti da reti di comunicazione convenzionali e di ultima generazione, e per la gestione delle risorse nei sistemi di trasporto pubblico, privato o ibrido.
Competenze: In questo ambito, l'ingegnere automatico:
- analizza, progetta, implementa e verifica le prestazioni di sistemi complessi e distribuiti di controllo automatico per reti di energia, comunicazione o trasporto;
- è in grado di interagire efficacemente con gli esperti dei settori ingegneristici dell'elettrotecnica, dell'elettronica di potenza, delle telecomunicazioni, o dei trasporti industriali e civili al fine di comprendere le specifiche esigenze di progetto;
- è in grado di descrivere in modo chiaro e comprensibile le soluzioni e gli aspetti tecnici del proprio ambito di competenze agli utenti finali e agli organi decisionali;
- sa addestrare collaboratori, coordinare e partecipare a gruppi di progetto nell'industria, pianificare e condurre la formazione;
- è in grado di utilizzare in modo fluente la lingua inglese, in forma scritta e orale, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Sbocchi professionali: In questo ambito, la Laurea magistrale in Ingegneria automatica consente di trovare occupazione presso:
- società per il progetto, il controllo, e la gestione di reti di comunicazione (ad esempio, operatori di telecomunicazione, fornitori di servizi e contenuti);
- società per il progetto, il controllo, e la gestione di reti di produzione e distribuzione dell'energia;
- società pubbliche o private per il controllo e la gestione di sistemi e reti di trasporto;
- società di ingegneria per l'integrazione e la consulenza aziendale nei settori ICT;
- società o enti di gestione di contenuti e servizi;
- università e centri di ricerca operanti nei settori dell'informazione e dell'automazione.

Profilo: Ingegnere progettista di sistemi robotici, meccatronici, spaziali
Funzioni: A partire dalla conoscenza delle metodologie di modellistica, analisi e progetto dei sistemi di controllo automatico, l'ingegnere automatico si occupa della concezione e realizzazione tecnologica di robot industriali, di sistemi robotizzati per applicazioni manifatturiere (per Industria 4.0), applicazioni spaziali e di servizio, di dispositivi autonomi e sistemi meccatronici con integrazione e ottimizzazione di sensori, attuatori e organi di calcolo e supervisione, di sistemi di controllo avionici e per lo spazio.
Competenze: In questo ambito, l'ingegnere automatico:
- analizza, progetta, implementa e verifica le prestazioni di sistemi di controllo automatico di singoli robot e di celle robotizzate in ambito manifatturiero, di sistemi robotici nello spazio, di sistemi meccatronici, di sistemi aeronautici e astronautici di controllo del volo;
- è in grado di interagire efficacemente con esperti dei settori ingegneristici dell'elettronica, della meccanica, dell'aeronautica e dell'informatica, al fine di progettare e realizzare sistemi integrati dotati di elevate capacità autonome;
- è in grado di descrivere in modo chiaro e comprensibile le soluzioni e gli aspetti tecnici del proprio ambito di competenze agli utenti finali e agli organi decisionali;
- sa addestrare collaboratori, coordinare e partecipare a gruppi di progetto nell'industria, pianificare e condurre la formazione;
- è in grado di utilizzare in modo fluente la lingua inglese, in forma scritta e orale, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Sbocchi professionali: In questo ambito, la Laurea magistrale in Ingegneria automatica consente di trovare occupazione presso:
- società produttrici di robot e di sistemi robotizzati;
- società produttrici di componenti e sistemi per l'automazione (regolatori industriali, sensori intelligenti, macchine utensili, automotive, aerospazio);
- società di ingegneria per l'automazione industriale e dei servizi e per l'integrazione di processi ICT;
- società utilizzatrici dei prodotti dell'automazione;
- università e centri di ricerca operanti nei settori dell'informazione e dell'automazione.


Profilo: Ingegnere responsabile della gestione di impianti automatizzati e esperto di ottimizzazione di processi
Funzioni: A partire dalla conoscenza delle metodologie di modellistica, analisi e progetto dei sistemi di controllo automatico, l'ingegnere automatico si occupa della concezione, realizzazione tecnologica e gestione di impianti automatizzati di produzione manifatturiera, di sistemi di controllo e supervisione di processi industriali a ciclo continuo (ad es., in impianti chimici o altiforni) e della loro ottimizzazione.
Competenze: In questo ambito, l'ingegnere automatico:
- analizza, progetta, realizza e verifica le prestazioni di sistemi di controllo automatico per impianti industriali di produzione manifatturiera a lotti o a ciclo continuo;
- è in grado di interagire efficacemente con gli esperti dei diversi settori applicativi, al fine di comprendere le specifiche esigenze di progetto;
- è in grado di descrivere in modo chiaro e comprensibile le soluzioni e gli aspetti tecnici del proprio ambito di competenze agli utenti finali e agli organi decisionali;
- sa addestrare collaboratori, coordinare e partecipare a gruppi di progetto nell'industria, pianificare e condurre la formazione;
- è in grado di utilizzare in modo fluente la lingua inglese, in forma scritta e orale, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Sbocchi professionali: In questo ambito, la Laurea magistrale in Ingegneria automatica consente di trovare occupazione presso:
- grandi aziende multinazionali con impianti di produzione a elevata automazione;
- aziende della piccola e media industria (PMI) con esigenze di automazione;
- società produttrici di componenti e sistemi per l'automazione (regolatori industriali, sensori intelligenti, attuatori elettrici, idraulici, pneumatici, macchine utensili);
- società utilizzatrici dei prodotti dell'automazione, quali pubblica amministrazione e società produttrici di beni di consumo;
- società o enti per il monitoraggio e il controllo dell'impatto ambientale dei sistemi di produzione industriale;
- società di ingegneria per l'automazione e la consulenza aziendale;
- università e centri di ricerca operanti nei settori dell'informazione e dell'automazione.

La consultazione sul progetto formativo per l’a.a. 2016/17 dei corsi di studio della Facoltà è avvenuta nel modo seguente:

- N.1 incontro con le Organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi e delle professioni in data 10.03.2016 organizzato dalla Presidenza per tutti i corsi di laurea della Facoltà. All'incontro erano presenti, oltre al Preside, al Vice Preside, al Manager Didattico e ai Presidenti di CAD/CdS, le seguenti organizzazioni rappresentative: 5 Emme informatica (Manager e Responsabile area prodotti), BIC Lazio S.p.A. (Responsabile Staff operativo), Cineca - SCIA (Information and knowledge management services), Exaltech - Impresa Latina (Co-fondatore e Vice Presidente), Ey (Reclutatrice risorse umane), GSE - Gestore servizi energetici (Ingegnere gestionale), IBM (Business Development Executive), INFO EDGE, Istituto Italiano degli Attuari (Segretario Generale), Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Coordinatore Sezione statistico-attuariale), KYDEA - impresa di Latina (CTO & Co-founder), Lait Regione Lazio (Amministratore unico), NS12 (Responsabile Marketing & Comunicazione), NttData (Responsabile HR), Ordine Nazionale degli Attuari (Presidente), SAS (SAS Academic Program manager), Telecom Italia/TIM (Strategy & Innovation - Market & Service Scenario e Risorse umane Senior Consultant).

- Indagine di Cesop Communication sulla conoscenza e la percezione che le aziende italiane hanno della formazione erogata dai corsi di studio della Facoltà di Ingegneria dell’informazione, Informatica e Statistica.

La ricerca ha avuto come scopo quello di effettuare una prima indagine di sfondo su due aspetti dei corsi della Facoltà: la notorietà dei corsi e la qualità percepita. L'indagine si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario on-line con sistema CAWI ipostat-interview (domande standard e batterie con scala a intervalli da 1 a 10).
Le aree del questionario riguardavano:

- mercato del lavoro
- esame dell'offerta formativa dei corsi della Facoltà
- competenze (hard skill e soft skill)

Il questionario è stato inviato a personale con funzioni decisionali nelle risorse umane di aziende operanti in Italia (addetti HR).

Le aziende contattate sono state 3800, ma solo 100 questionari sono stati ritenuti validi. I casi non sono stati pesati rispettando i valori presenti nell’universo statistico di riferimento poiché solamente il 73% ha compilato i dati di base (area geografica e grandezza dell’azienda). Il dato che maggiormente si è riscontrato è stato la mancata conoscenza dell’offerta formativa della Facoltà. Questo elemento ha condizionato fortemente tutta l’indagine. Dei 73 intervistati che hanno indicato le caratteristiche base, 16 addetti provengono da piccole aziende, 15 da medie e 42 da grandi aziende. Dal nord hanno risposto in 38 unità, mentre dal centro 31 e solo 4 dal Sud e Isole. La maggioranza dei rispondenti (25 su 73 dichiaranti i dati di base) è occupato in un'azienda del settore IT (information technology). Le aziende del campione operano nei seguenti settori: Information Tecnology (34.7%), Industriale - manifatturiero - Trasporti (19.4%), Consulenza e revisione aziendale (15.3%), Media e comunicazione (9.7%), Chimico - Farmaceutico - biomedicale (6.9%), Grande distribuzione (5.6%), Istituzioni pubbliche (5.6%), Finanziario - assicurativo (2.8%).

Dalle consultazioni è emerso quanto segue:

- Alle organizzazioni presenti il 10.03.2016 è stata fornito un opuscolo della Facoltà nel quale, per ogni corso di laurea e laurea magistrale, oltre ad essere indicato il sito web del corso, erano illustrate le finalità del corso, il percorso formativo e gli sbocchi occupazionali. Tale documentazione è stata inviata in data 17.02.2016. Nel corso dell'incontro sono stati posti i seguenti temi per la valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali offerti dai corsi di laurea della Facoltà:

• Adeguatezza degli obiettivi formativi e delle denominazioni dei corsi di laurea
• Adeguatezza delle figure professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro
• Sbocchi professionali attesi
• Suggerimenti sugli obiettivi e sui contenuti dei corsi di studio
• Opinioni sulle lauree triennali e sulla durata media dei corsi di laurea
• Collaborazioni in Stage/Tirocini/Tesi/Ricerca

Tutte le organizzazioni hanno ritenuto validi ed interessanti i temi trattati nei corsi della Facoltà e gli sbocchi occupazionali previsti, consigliando di aumentare però la trasversalità tra i corsi di laurea in parte già presente (nei corsi Interfacoltà e Interdipartimentali). Le organizzazioni hanno poi sottolineato come nell'offerta formativa sono presenti i temi attuali come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent, auspicandone però ulteriori approfondimenti e sviluppi anche per le esigenze legate all'introduzione della cittadinanza digitale nella Pubblica amministrazione. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di incrementare la formazione normativa soprattutto nei corsi di area statistico e attuariale.
Per quanto riguarda il tema delle soft skills, sono emerse posizioni diverse tra le grandi organizzazioni e quelle medio/piccole. Secondo le prime è necessario aumentarne la presenza anche attraverso la collaborazione con le aziende disponibili a fornire seminari da inserire nell'offerta formativa come CFU. Le piccole e medie organizzazioni, invece, ritengono che sia più importante fornire una forte formazione di base soprattutto nelle lauree di primo livello.

Tutte le organizzazioni hanno sottolineato come sia importate, ai fini del collocamento sul mercato del lavoro, che gli studenti conseguano il titolo in corso e che già durante il corso di studi inizino la collaborazione con mondo del lavoro, aumentando la previsione di testimonianze aziendali all'interno dei corsi, l'attivazione di stage, di progetti di ricerca e di collaborazioni nella stesura della tesi. Per attuare questi aspetti le organizzazioni hanno manifestato la loro piena collaborazione.

- Indagine Cesop Communication

Dalle tre aree del questionario è emerso che:

- l'88% del campione prevede di assumere nel 2016 avvalendosi di risorse con formazione proveniente dalla Facoltà di Ingegneria dell'Informazione, Informatica e Statistica. L'ingegnere informatico in particolare è la figura professionale che riscuote maggior successo (19.8% su base 88).
- La conoscenza dell’offerta formativa dei corsi risulta molto bassa e per questo la comunicazione della Facoltà con le aziende dovrebbe essere incrementata (collaborazioni e incontri tra Facoltà e aziende).
- Sul piano dei contenuti dell'offerta formativa le aziende, anche se di poco, premiano per importanza le soft skills rispetto alle hard skills (media 5.58 su scala 10). Tra le soft skills è la «Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo» e la «Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni» quelle sulle quali la Facoltà deve e può incidere maggiormente.

I CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:

- continuare ad approfondire nei corsi di laurea e laurea magistrale temi come information technology e data science, big data, internet of things( IoT) e internet of everyting (IoE), smart cities, robotica, domotica, cyber security, cognitive computing, social networking, cloud analytics, mobile networking, privacy, open source, open data, open agent;
- aumentare la trasversalità e la contaminazione tra i vari corsi di laurea, soprattutto nei corsi magistrali;
- incrementare l'apprendimento delle soft skills attraverso la previsione di seminari con o senza riconoscimento di CFU;
- rafforzare la formazione di base, soprattutto nelle lauree di primo livello;
- aumentare la conoscenza dell'offerta formativa e rafforzare il collegamento con il mondo del lavoro prevedendo maggiori testimonianze aziendali in aula, stage, incontri con aziende, tesi di laurea in azienda, progetti di ricerca che coinvolgano anche studenti soprattutto della magistrale.

Alla luce di quanto emerso si ritiene che i progetti formativi dei corsi della Facoltà siano adeguatamente strutturati al proprio interno. Si ritiene inoltre che le funzioni e le competenze che caratterizzano le figure professionali a cui preparano i vari corsi della Facoltà sono descritte in modo adeguato, e costituiscono quindi una base chiara per definire i risultati di apprendimento attesi e che i risultati di apprendimento attesi specifici e quelli generici previsti dall’ordinamento sono coerenti con le esigenze professionali, in modo che la preparazione dei laureati risponda ai più ampi bisogni della società e del mercato del lavoro (domanda di formazione).

Per quanto riguarda l’offerta formativa 2017/2018, nel 2017 è stato condotto da Cesop Communication un focus group per indagare gli aspetti di notorietà e qualità dei CdS della Facoltà, ed ha visto la partecipazione di 6 responsabili aziendali in una sessione di due ore. Le aree indagate sono state:

• Conoscenza offerta formativa
• Comunicazione e rapporti Università – Aziende
• Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale

Le aziende coinvolte sono state Capgemini, Altran, Fater, TIM, Deloitte e Infocert. Nel 2017 le aziende hanno assunto 2000 persone con profilo coerente con quello formato dai CdS della Facoltà: il 73,5% era laureato ed il contratto maggiormente utilizzato è stato a tempo indeterminato (67,4%).

Conoscenza offerta formativa

La conoscenza dell’offerta formativa dei corsi è risultata molto bassa. La conoscenza dell’offerta formativa di ciascun corso è generica e chi è risultato maggiormente preparato sui contenuti sono stati i responsabili di linea più che i responsabili recruiting. Questo elemento si ripercuote negativamente anche sulla comunicazione tra Atenei ed aziende.

Comunicazione e rapporti Università – Aziende

Secondo i partecipanti al focus group, la comunicazione dell’università con le aziende dovrebbe essere migliorata. Il rapporto diretto con le aziende è stato considerato il migliore mezzo per aumentare la conoscenza dell’offerta formativa. In particolare le collaborazioni e gli incontri tra università e aziende sono sati considerati i mezzi più utili per presentare i corsi. Tuttavia il mezzo che ha veicolato maggiormente queste informazioni è stata la rete. Secondo i partecipanti al focus group, vi è una mancanza di referenti certi e di una struttura dedicata alla gestione dei rapporti con le aziende. Ogni Dipartimento si autogestisce e i tempi di risposta sono troppo lunghi.

Attività aziendale relativa alla selezione e al fabbisogno professionale

Nella formazione dei giovani, le aziende premiano per importanza le soft skill, anche se di poco, e non riconoscono i corsi della Sapienza in grado di formare gli studenti su queste particolari attitudini e competenze. Le skill vengono valutate dalle aziende principalmente mediante colloqui individuali. Le aziende affermano che la soft skill sulla quale le università possono incidere maggiormente è la "Capacità di adattamento alle esigenze delle organizzazioni". Anche la "Capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo" dovrebbe essere una soft skill ad appannaggio dei corsi universitari.

A valle dei risultati dell’indagine CESOP condotta mediante focus group, i CdS concordano di tenere conto delle seguenti indicazioni:

• Introdurre all’interno degli insegnamenti attività formative orientate allo sviluppo delle soft skill;
• Migliorare l’awareness dell’offerta formativa dei CdS, esplicitando le competenze sviluppate in relazione alle esigenze del mondo del lavoro;
• Migliorare l’awareness e il rapporto università/aziende sviluppando la collaborazione e gli incontri con le aziende;
• Sviluppare una attività di “marketing” dei CdS maggiormente strutturata.

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