Obiettivi formativi

In un mondo interessato a un continuo e accelerato processo di globalizzazione che mette in contatto individui e società di culture estremamente diverse, si avverte sempre più la necessità di persone in grado di mettere in campo consapevoli competenze interculturali nei più diversi campi della vita sociale. II Corso di Studi in Mediazione Linguistica e Interculturale vuole fornire a tale scopo competenze linguistico-pragmatiche e interculturali a laureati in grado di svolgere il ruolo di mediatore linguistico e interculturale in numerosi ambiti della vita sociale del paese e negli scambi istituzionali e commerciali con l'estero.
Al laureato quindi dovrà essere fornita un'articolata visione delle società contemporanee, che lo metta in grado innanzi tutto di cogliere nei loro esatti valori sociali e politici i contatti interetnici e interculturali che si vanno intensificando sempre di più, obbligandoci al confronto con realtà talvolta drammatiche, e sempre in mutamento. Il CdS in Mediazione Linguistica e Interculturale, di fatto, vuole dare la possibilità di agire nel contesto di una "Nuova Europa" che veda nel moltiplicarsi delle relazioni interetniche e interculturali motivo di arricchimento reciproco fra varie nazionalità e di innovative prospettive di lavoro.
Il percorso formativo intende, quindi, fornire una solida preparazione di base di carattere linguistico-culturale attraverso lo studio di almeno due lingue straniere –e delle loro relative culture- non solo definito in termini di acquisizione di competenze comunicative, ma anche in termini di competenze comunicative interculturali.
L’altro versante del percorso formativo vuole inoltre fornire adeguate conoscenze dal punto di vista economico, giuridico, storico-politico grazie a cui muoversi nell'ambito dei rapporti internazionali, a livello delle organizzazioni governative, delle agenzie di cooperazione e delle ONG.
Il corso vuole peraltro anche proporre un’adeguata conoscenza delle attività di istituzioni ed imprese produttive e/o culturali del territorio, che agiscono con realtà economiche e culturali diverse, creando una figura professionale che in situazioni di contatto tra soggetti / organizzazioni / imprese appartenenti a due (o più) lingue e culture siano capaci di attivare iniziative di mediazione linguistica e interculturale in grado di favorire la comprensione, lo scambio e la cooperazione tra le culture interessate.
Questo senza precludere la possibilità di accedere all'insegnamento scolastico, soprattutto in una fase storica in cui l'insegnamento linguistico assume sempre più una connotazione di confronto e traduzione tra mondi non solo linguisticamente ma culturalmente differenti, e in cui la dimensione interculturale della scuola italiana risulta sempre più evidente.
La recente definizione della nuova classe di concorso A-23 (Lingua italiana per discenti di lingua straniera) individua e definisce inoltre un ulteriore campo di impiego dei laureati della classe: in sinergia con il corso magistrale della classe LM-37 presente nel Dipartimento si vuole offrire un percorso che nell’arco del quinquennio fornisca agli studenti i requisiti necessari per l’accesso a tale classe di concorso, prevedendo il completamento dei crediti mancanti negli SSD offerti dalla Laurea Magistrale
Le competenze linguistiche e interculturali acquisite potranno poi essere utilizzate, se accompagnate da scelte mirate nell’ambito degli insegnamenti affini e a scelta dello studente, anche in altri settori in cui la dimensione dell’intercultura è sempre più avvertita, come quelli dell’editoria –anche nella sua dimensione multimediale-, dei mezzi di comunicazione o della organizzazione di eventi culturali.
Le lingue attivate sono: Francese, Inglese, Portoghese, Rumeno, Russo, Spagnolo, Tedesco, Ungherese, Ceco e Slovacco, Neogreco, Hindi e Persiano.
Il CdS in Mediazione Linguistica e Interculturale si articola in:
- attività linguistico-formative finalizzate al consolidamento della competenza scritta e orale dell'italiano e delle altre lingue di studio e all'acquisizione delle conoscenze culturali e linguistiche, nonché metalinguistiche e metodologiche, necessarie alla mediazione interlinguistica e interculturale; l’introduzione alla traduzione, nei suoi diversi aspetti teorici e pratici, anche in riferimento ad applicazioni di tipo specialistico.
- insegnamenti economici, giuridici, geografici, storici e di altri ambiti funzionali ai vari settori prima indicati;
- tirocini formativi o corsi pressò aziende, istituzioni e università, italiane o estere.
Il percorso formativo prevede la propedeuticità dei primi due anni di corso, ai quali fa seguito un terzo anno maggiormente orientato verso l'acquisizione (attraverso i tirocini ed esami di materie affini e a scelta dello studente) di ulteriori abilità che pongano lo studente in condizione di elaborare in forma autonoma le conoscenze acquisite e di sostenere, poi, la prova finale.

I laureati devono avere la capacità di raccogliere e interpretare i dati nel campo della Mediazione Linguistica e Interculturale, con particolare riferimento a situazioni di inclusione sociale, di rapporti internazionali, privati e istituzionali, alla pratica traduttiva.
L'autonomia di giudizio sopra indicata viene sviluppata tramite la partecipazione alle lezioni, alle esercitazioni pratico-applicative previste dalle attività formative attivate nell'ambito dei settori scientifico-disciplinari di base, caratterizzanti, affini o integrative e dalle altre attività formative e soprattutto tramite studio personale guidato sostenuto dalle attività di tutorato e lo studio individuale.
La verifica dell'acquisizione dell'autonomia di giudizio avviene principalmente tramite le esercitazioni e le prove d'esame di carattere pratico-applicativo, che si svolgono sia in gruppo che individualmente, in forma orale e/o scritta, sia come prova somministrata a gruppi di studenti sia come elaborato realizzato individualmente, e vertono soprattutto sull'applicazione di principi generali a specifici casi di studio.

I laureati devono saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti nelle modalità orali e scritte in situazioni interlinguistiche ed interculturali in italiano e in lingue straniere.

La verifica dell'acquisizione delle competenze e delle abilità comunicative orali e scritte di base ed avanzate avviene principalmente attraverso le esercitazioni e le prove d'esame di carattere pratico-applicativo, che si svolgono sia individualmente che in gruppo, in forma orale e/o scritta, sia come prova somministrata a gruppi di studenti sia come elaborato realizzato individualmente.

I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia, elaborando autonomamente ulteriori conoscenze e competenze di livello superiore a partire dalla esposizione sia diretta che mediata ai rilevanti dati esperienziali.Le capacità di apprendimento vengono valutate con l'intero spettro di modalità e strumenti didattici previsti: le esercitazioni e le prove d'esame sono di carattere anche teorico-metodologico ma soprattutto pratico-applicativo, si svolgono sia individualmente che in gruppo, ed avvengono in forma orale e/o scritta, sia come prova somministrata a gruppi di studenti sia come elaborato realizzato individualmente, su materiali e supporti tradizionali ed avanzati, cartacei, elettronici e multimediali, ed in ogni caso vertono sia su principi generali che soprattutto sulla loro applicazione a casi di studio.