Obiettivi formativi

Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea magistrale in Discipline Etno-Antropologiche sono tarati sulle profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali che caratterizzano le società nel mondo contemporaneo. Questi grandi processi di cambiamento riguardano in particolare: la modificazione delle strutture familiari, produttive e politiche e delle idee religiose; riguardano nuovi rapporti nel mercato del lavoro, nuove forme di convivenza civile e crescenti flussi di mobilità e di forme migratorie; questi processi di cambiamento creano nuove necessità nel campo dei servizi pubblici, sociali e sanitari; riguardano in maniera specifica i processi di recupero, tutela e valorizzazione di patrimoni culturali demoetnoantropologici.
A queste esigenze, il corso di laurea magistrale in Discipline Etno-Antropologiche risponde attraverso un piano di formazione specialistica di professionalità espressamente addestrate tanto dal punto di vista teorico e della pratica quanto dal punto di vista della ricerca e della gestione dei relativi programmi. Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea magistrale in Discipline Etno-Antropologiche fanno riferimento a vari ambiti di intervento professionale sintetizzati nei tre seguenti profili professionali che il CdS intende formare:
1. Responsabile esperto dei beni e delle attività culturali;
2. Responsabile esperto nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni socio-culturali;
3. Responsabile esperto in attività di ricerca scientifica demoetnoantropologica.
Al fine di formare le tre figure professionali sopra indicate, il percorso formativo del corso di laurea magistrale prevede:
attività finalizzate all'acquisizione di conoscenze di alto livello nei vari campi dell'antropologia culturale, dell'etnologia e della demologia, della storia e dell'analisi dei processi di mutamento dei sistemi culturali, socio-economici e politici, nonché dei metodi e delle tecniche propri delle discipline demoetnoantropologiche nel loro complesso; una parte di attività formative è finalizzata all'acquisizione di conoscenze avanzate alla ideazione e conduzione di progetti nei campi:
a. della tutela e valorizzazione dei patrimoni culturali, soprattutto i beni demoetnoantropologici materiali e immateriali;
b. della comunicazione interculturale e della ricerca sociale, socio-educativa e socio-sanitaria in contesti di pluralismo culturale all’interno di servizi pubblici, nella scuola e nella produzione;
c. della cooperazione internazionale allo sviluppo.
Sono previsti densi soggiorni di ricerca sul terreno, nonché soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali, finalizzati alla produzione della tesi di laurea magistrale. I crediti di tali soggiorni e attività vengono acquisiti con il superamento della prova finale.
Il percorso formativo prevede dodici (12) prove d'esame (non si prevedono propedeuticità) suddivise fra il primo e il secondo anno in maniera tale da offrire una maggiore concentrazione di didattica frontale nel primo anno, durante il quale sono previsti otto (8) moduli didattici, mentre nel secondo anno sono previsti quattro (4) moduli didattici oltre alle “Altre attività formative” e ai crediti a scelta dello studente. Il motivo di questa suddivisione risiede nella necessità di favorire l’attività di ricerca e di studio per la prova finale che, per il carattere empirico delle Discipline demoetnoantropologiche, prevede necessariamente un periodo di ricerca sul campo, a volte in territori geograficamente lontani e di difficoltoso adattamento linguistico e culturale.
La struttura del piano di studio distribuita nel biennio è la seguente:

Caratterizzanti:
5 prove (M-DEA/01) di cui 1 prova da 12 CFU e 4 prove da 6 CFU per un totale di 36 CFU
1 prova da 6 CFU (Discipline demoetnoantropologiche non M-DEA/01)
1 prova da 6 CFU (Discipline Sociologiche ecc.)
2 prove da 6 CFU (Discipline Geografiche, Storiche ecc.)

Affini:
2 prove d'esame da 6 CFU

A scelta: 12 CFU

Altre attività formative: 6 CFU

I laureati magistrali in Discipline Etno-Antropologiche raggiungono autonomia di giudizio:
a. nella tutela e valorizzazione dei patrimoni culturali, soprattutto i beni demoetnoantropologici materiali e immateriali;
b. nella comunicazione interculturale e della ricerca sociale, socio-educativa e socio-sanitaria in contesti di pluralismo culturale all’interno di servizi pubblici, nella scuola e nella produzione;
c. nella cooperazione internazionale allo sviluppo.
Gli strumenti didattici comprendono lezioni frontali teoriche, esercitazioni pratiche mediante attività di ricerca sul territorio, attività di scrittura, esercitazioni mediante attivazione di focus-groups. La valutazione è effettuata mediante prove orali e/o scritte, ovvero mediante la progettazione e l'analisi di programmi di ricerca e di intervento.

I laureati magistrali in Discipline Etno-Antropologiche raggiungono ottimali abilità comunicative funzionali alla più adeguata espressione e diffusione dei contenuti scientifici, metodologici e valutativi della conoscenza antropologica di cui ai punti precedenti, attraverso l'uso di mezzi, strumenti e sistemi comunicativi linguisticamente e tecnologicamente adeguati; nonché abilità nella definizione e utilizzazione delle fonti necessarie alla gestione di contesti di interculturalità.
Gli strumenti didattici comprendono lezioni frontali teoriche, esercitazioni pratiche mediante attività di ricerca sul territorio, attività di scrittura, partecipazione a ricerche, programmi e attività di intercultura sul territorio e nelle istituzioni. La valutazione è effettuata mediante prove orali e/o scritte, ovvero mediante la progettazione e l'analisi di strumenti di comunicazione multimediale.

I laureati magistrali in Discipline Etno-Antropologiche raggiungono capacità di apprendimento rapido di elementi e aspetti qualitativi e quantitativi di fenomeni e processi sociali e culturali nonché delle correlazioni tra di essi. Gli strumenti didattici comprendono lezioni frontali teoriche, esercitazioni pratiche mediante l'impiego di metodologie innovative, attività di scrittura, partecipazione a progetti di ricerca sul territorio. La valutazione è effettuata mediante prove orali e/o scritte, ovvero mediante la progettazione e l'analisi di basi di dati.