DIRITTO BANCARIO

Canale 1
GIULIANA SCOGNAMIGLIO Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
I. Profili istituzionali e di vigilanza bancaria 1. Quadro generale. Le finalità della vigilanza secondo il Testo unico bancario. 2. Profilo storico. L’evoluzione del modello della vigilanza dalla legge bancaria del 1936 al Testo unico bancario. La vigilanza strutturale e la vigilanza prudenziale. 3. Tipologie e strumenti della vigilanza. I controlli on site e off site. Vigilanza informativa, vigilanza ispettiva, vigilanza regolamentare, vigilanza consolidata. Le norme sul governo societario. La vigilanza sulla gestione dei rapporti con la clientela. 4. La revisione dell’architettura istituzionale europea. Le ragioni della riforma dell’Unione Bancaria. La crisi finanziaria degli anni 2007 e seguenti. Le nuove Authorities. Il Single Supervisory Mechanism (SSM) e il ruolo della BCE (Regolamento EU n. 1024/2013). La separazione tra funzioni di vigilanza e di politica monetaria. La base legale e la natura giuridica dell’SSM. Il riparto di competenze tra la BCE e le National Competent Authority (Framework Regulation BCE n. 468/2014). L’organizzazione e le strutture del SSM. 5. La gestione delle crisi delle banche. Gli strumenti del Testo unico bancario e i fondi di garanzia dei depositanti. Le prospettive europee. I meccanismi di early intervention:; La resolution delle banche (direttiva BRRD 2014/59/EU e suo recepimento in Italia) e sistemi di tutela dei depositanti (direttiva DGS 2014/49/EU). 6. Modalità alternative di soluzione delle crisi bancarie. L’esperienza italiana recente. II. Profili di diritto commerciale e di diritto societario A. L’impresa bancaria 1. La banca come impresa. Cenni alla storia del problema. L’attività bancaria. 2. Forma giuridica e statuto dell’impresa bancaria. L’autorizzazione. L’iscrizione nell’apposito Albo. 3. Il governo dell’impresa bancaria: vi sono peculiarità rispetto al diritto societario comune? 4. L’impresa bancaria in forma di gruppo. Disciplina dei gruppi creditizi. Gruppi creditizi e gruppi di diritto comune. 5. Riorganizzazione dell’impresa bancaria tramite fusione, scissione, scorporo ed altre operazioni. 6. Le concentrazioni bancarie. 7. Crisi e insolvenza dell’impresa bancaria (rinvio al modulo I). B. Le operazioni e i contratti bancari 1. Le fonti della disciplina. Legge e autonomia collettiva. Il problema dell’efficacia delle NUB. 2. Distinzione fra operazioni attive e passive. 3. La trasparenza bancaria. 4. La forma dei contratti bancari ed il regime del contratto bancario amorfo e del contratto monofirma. 5. Il conto corrente bancario. 6. Il deposito. Il deposito in conto corrente. 7. I servizi di custodia (deposito titoli; deposito nelle cassette di sicurezza). 8. Le operazioni di finanziamento: mutuo; apertura di credito; anticipazione su pegno; sconto; leasing. 9. Le garanzie bancarie. 10. La remunerazione della banca per l’attività di finanziamento. 10.1. Le clausole commissionali. 10.2. Gli interessi. I limiti di legittimità dell’anatocismo. L’usura. Il problema dell’usura sopravvenuta. 11. La portabilità dell’operazione di finanziamento. 12. Il credito al consumo. C. I servizi di pagamento. 1. Le disposizioni di carattere generale. 2. La disciplina europea: tra PSD1 e PSD2. 3. Gli strumenti di pagamento: l’assegno bancario; il giroconto; il bonifico; l’addebito diretto in conto corrente; le carte di credito e di debito. I servizi di gestione degli incassi: Riba, Mav. Rid.
Prerequisiti
Propedeuticità: Diritto commerciale Costituisce prerequisito per uno studio proficuo del Diritto bancario una buona conoscenza delle Istituzioni di diritto privato, del Diritto commerciale e del Diritto amministrativo, comprovata dal superamento dei relativi esami. Può risultare altresì molto utile, data la vicinanza e la complementarità tra le due discipline, lo studio in contemporanea del Diritto bancario e del diritto dei mercati e degli intermediari finanziari.
Testi di riferimento
Per un’adeguata preparazione è indispensabile la costante consultazione delle fonti normative vigenti, ed in particolare del T.U.B. - Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (d.lgs. 1.9.1993, n. 385) –, della normativa secondaria dell’Autorità di vigilanza e del Codice civile, oltre che delle ulteriori fonti (nazionali ed europee) di volta in vota richiamate nel corso delle lezioni. Gli studenti potranno preparare l’esame sulla base dei materiali distribuiti a lezione.
Frequenza
La frequenza delle lezioni, pur se facoltativa, è incoraggiata al fine di consentire il pieno conseguimento degli obiettivi formativi.
Modalità di esame
La verifica di profitto consiste alternativamente in una prova scritta oppure orale. Qualora venga adottata la modalità della prova scritta, essa consisterà in alcune domande a risposta aperta, alle quali lo studente/la studentessa dovrà rispondere in un arco di tempo predeterminato (solitamente 1 ora). Ai fini del superamento dell'esame, è necessario dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente della disciplina positiva delle imprese bancarie e delle loro attività (ivi incluse le relazioni contrattuali con la clientela), nonché dei compiti e poteri delle autorità di vigilanza sulle banche. Per conseguire un punteggio elevato è richiesta una conoscenza di livello elevato o eccellente della disciplina positiva, nonché una capacità di collegamento sistematico tra i vari temi ed istituti e la capacità di individuare la soluzione di problemi pratici prospettati allo studente nel corso della prova.
Modalità di erogazione
Il corso si articola in una serie di lezioni frontali durante le quali gli studenti vengono sollecitati ad una continua interazione con i docenti. Nelle lezioni viene illustrata la disciplina positiva dei diversi istituti, con richiamo costante alle fonti normative sovranazionali e nazionali e con somministrazione di casi pratici (decisioni dell'autorità giudiziaria, decisioni di organismi arbitrali) utili ad attivare la discussione e a calare il discorso teorico nella realtà empirica. La partecipazione assidua ed attiva alle lezioni viene fortemente incoraggiata al fine di consentire il pieno conseguimento degli obiettivi formativi.
ANTONIO CAPIZZI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
I. Profili istituzionali e di vigilanza bancaria 1. Quadro generale. Le finalità della vigilanza secondo il Testo unico bancario. 2. Profilo storico. L’evoluzione del modello della vigilanza dalla legge bancaria del 1936 al Testo unico bancario. La vigilanza strutturale e la vigilanza prudenziale. 3. Tipologie e strumenti della vigilanza. I controlli on site e off site. Vigilanza informativa, vigilanza ispettiva, vigilanza regolamentare, vigilanza consolidata. Le norme sul governo societario. La vigilanza sulla gestione dei rapporti con la clientela. 4. La revisione dell’architettura istituzionale europea. Le ragioni della riforma dell’Unione Bancaria. La crisi finanziaria degli anni 2007 e seguenti. Le nuove Authorities. Il Single Supervisory Mechanism (SSM) e il ruolo della BCE (Regolamento EU n. 1024/2013). La separazione tra funzioni di vigilanza e di politica monetaria. La base legale e la natura giuridica dell’SSM. Il riparto di competenze tra la BCE e le National Competent Authority (Framework Regulation BCE n. 468/2014). L’organizzazione e le strutture del SSM. 5. La gestione delle crisi delle banche. Gli strumenti del Testo unico bancario e i fondi di garanzia dei depositanti. Le prospettive europee. I meccanismi di early intervention:; La resolution delle banche (direttiva BRRD 2014/59/EU e suo recepimento in Italia) e sistemi di tutela dei depositanti (direttiva DGS 2014/49/EU). 6. Modalità alternative di soluzione delle crisi bancarie. L’esperienza italiana recente. II. Profili di diritto commerciale e di diritto societario A. L’impresa bancaria 1. La banca come impresa. Cenni alla storia del problema. L’attività bancaria. 2. Forma giuridica e statuto dell’impresa bancaria. L’autorizzazione. L’iscrizione nell’apposito Albo. 3. Il governo dell’impresa bancaria: vi sono peculiarità rispetto al diritto societario comune? 4. L’impresa bancaria in forma di gruppo. Disciplina dei gruppi creditizi. Gruppi creditizi e gruppi di diritto comune. 5. Riorganizzazione dell’impresa bancaria tramite fusione, scissione, scorporo ed altre operazioni. 6. Le concentrazioni bancarie. 7. Crisi e insolvenza dell’impresa bancaria (rinvio al modulo I). B. Le operazioni e i contratti bancari 1. Le fonti della disciplina. Legge e autonomia collettiva. Il problema dell’efficacia delle NUB. 2. Distinzione fra operazioni attive e passive. 3. La trasparenza bancaria. 4. La forma dei contratti bancari ed il regime del contratto bancario amorfo e del contratto monofirma. 5. Il conto corrente bancario. 6. Il deposito. Il deposito in conto corrente. 7. I servizi di custodia (deposito titoli; deposito nelle cassette di sicurezza). 8. Le operazioni di finanziamento: mutuo; apertura di credito; anticipazione su pegno; sconto; leasing. 9. Le garanzie bancarie. 10. La remunerazione della banca per l’attività di finanziamento. 10.1. Le clausole commissionali. 10.2. Gli interessi. I limiti di legittimità dell’anatocismo. L’usura. Il problema dell’usura sopravvenuta. 11. La portabilità dell’operazione di finanziamento. 12. Il credito al consumo. C. I servizi di pagamento. 1. Le disposizioni di carattere generale. 2. La disciplina europea: tra PSD1 e PSD2. 3. Gli strumenti di pagamento: l’assegno bancario; il giroconto; il bonifico; l’addebito diretto in conto corrente; le carte di credito e di debito. I servizi di gestione degli incassi: Riba, Mav. Rid.
Prerequisiti
Propedeuticità: Diritto commerciale Costituisce prerequisito per uno studio proficuo del Diritto bancario una buona conoscenza delle Istituzioni di diritto privato, del Diritto commerciale e del Diritto amministrativo, comprovata dal superamento dei relativi esami.
Testi di riferimento
Per un’adeguata preparazione è indispensabile la costante consultazione delle fonti normative vigenti, ed in particolare del T.U.B. - Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (d.lgs. 1.9.1993, n. 385) –, della normativa secondaria dell’Autorità di vigilanza e del Codice civile, oltre che delle ulteriori fonti (nazionali ed europee) di volta in vota richiamate nel corso delle lezioni. Gli studenti potranno preparare l’esame sulla base dei materiali distribuiti a lezione.
Frequenza
La frequenza delle lezioni, pur se facoltativa, è incoraggiata al fine di consentire il pieno conseguimento degli obiettivi formativi.
Modalità di esame
La verifica di profitto consiste alternativamente in una prova scritta oppure orale.. Qualora venga adottata la modalità della prova scritta, essa consisterà in alcune domande a risposta aperta, alle quali lo studente/la studentessa dovrà rispondere in un arco di tempo predeterminato (solitamente 1 ora). Ai fini del superamento dell'esame, è necessario dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente della disciplina positiva delle imprese bancarie e delle loro attività (ivi incluse le relazioni contrattuali con la clientela), nonché dei compiti e poteri delle autorità di vigilanza sulle banche. Per conseguire un punteggio elevato è richiesta una conoscenza di livello elevato o eccellente della disciplina positiva, nonché una capacità di collegamento sistematico tra i vari temi ed istituti e la capacità di individuare la soluzione di problemi pratici prospettati allo studente nel corso della prova
Modalità di erogazione
Il corso si articola in una serie di lezioni frontali durante le quali gli studenti vengono sollecitati ad una continua interazione con i docenti. Nelle lezioni viene illustrata la disciplina positiva dei diversi istituti, con richiamo costante alle fonti normative sovranazionali e nazionali e con somministrazione di casi pratici (decisioni dell'autorità giudiziaria, decisioni di organismi arbitrali) utili ad attivare la discussione e a calare il discorso teorico nella realtà empirica. La partecipazione assidua ed attiva alle lezioni viene fortemente incoraggiata al fine di consentire il pieno conseguimento degli obiettivi formativi.
  • Codice insegnamento10592767
  • Anno accademico2024/2025
  • CorsoGiurisprudenza
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno2º anno
  • Semestre1º semestre
  • SSDIUS/04
  • CFU9
  • Ambito disciplinareAttività formative in ambiti disciplinari affini o integrativi a quelli di base e caratterizzanti, anche con riguardo alle culture di contesto e alla formazione interdisciplinare