Ritratto di antonio.angelosanto@uniroma1.it

Il corso di Diritto romano (Giurisprudenza LMG-01; canale P-Z) dell'a.a. 2023-2024 si terrà nel secondo semestre. Le lezioni avranno inizio lunedì 12 febbraio e si svolgeranno secondo il seguente calendario: lunedì (Aula VII), martedì (Aula Bonfante), mercoledì (Aula VII) dalle 14 alle 16.

 

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Il corso di Diritto romano e diritto dell'antichità (L-14) dell'a.a. 2023-2024 si terrà nel primo semestre. Le lezioni avranno inizio giovedì 26 ottobre e si svolgeranno secondo il seguente calendario: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18. Le lezioni saranno fruibili in modalità mista: in presenza, presso l'Aula Bonfante della Sezione di Diritto romano del Dipartimento di Scienze giuridiche (terzo piano dell'edificio CU002/Facoltà di Giurisprudenza), e da remoto, tramite la piattaforma Zoom collegandosi al seguente link negli orari sopra riportati: https://uniroma1.zoom.us/j/89976141109.

 

 

 

 

Insegnamento Codice Anno Corso - Frequentare Bacheca
DIRITTO ROMANO E DIRITTO DELLE ANTICHITA' 10610519 2023/2024

Diritto romano e diritto dell'antichità (Corso di laurea in Diritto ed economia della proprietà immobiliare L-14 - primo semestre - canale unico - a.a. 2023-2024)

 

Inizio e svolgimento del corso.

Il corso di "Diritto romano e diritto dell'antichità" (L-14) dell'a.a. 2023-2024 si terrà nel primo semestre. Le lezioni avranno inizio giovedì 26 ottobre e si svolgeranno da remoto secondo il seguente calendario: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18. Le lezioni saranno fruibili tramite la piattaforma Zoom collegandosi al seguente link negli orari sopra riportati: https://uniroma1.zoom.us/j/89976141109.

 

Testi adottati.

M. MARRONE, Lineamenti di diritto privato romano, Torino 2001. Il corso di "Diritto romano e diritto dell'antichità" (L14) avrà ad oggetto il diritto privato romano con particolare riguardo al diritto di proprietà e ai diritti reali. È esclusa la trattazione del processo. Gli studenti frequentanti il corso potranno altresì non studiare sul testo adottato le parti relative alle fonti e alle persone.

 

Bibliografia del corso.

A. PETRUCCI, Fondamenti romanistici di diritto privato, G. Giappichelli Editore, Torino, 2023; M. MICELI - L. SOLIDORO, In tema di proprietà: il modello romano nella tradizione giuridica, G. Giappichelli Editore, Torino, 2021; A. GRILLONE, La gestione immobiliare urbana tra la tarda repubblica e l'età dei Severi. Profili giuridici, G. Giappichelli Editore, Torino, 2019.

 

Prerequisiti.

Oltre alla necessità di essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di un altro titolo di studio conseguito in Italia o all'estero, purché riconosciuto idoneo, è richiesta altresì una buona capacità di ragionamento logico e di comunicazione scritta e orale. E' inoltre richiesto il possesso delle conoscenze elementari di elementi di giurisprudenza ed economia impartite di norma nel ciclo di studi secondario. In particolare si richiede familiarità con la conoscenza del diritto in senso generale e dei principi fondanti sui quali si regge l’architettura del nostro ordinamento.

 

Modalità di svolgimento.

Il corso si baserà sulle fonti romane, in particolare quelle giuridiche. Saranno esaminate fonti di produzione del diritto contemporanee e pronunce giurisprudenziali sulla proprietà immobiliare. Nel corso delle lezioni saranno esaminate, secondo il metodo esegetico e comparativo, fonti giuridiche romane, moderne e contemporanee.

 

Modalità di frequenza.

La frequenza del corso è facoltativa.

 

Modalità di valutazione.

La prova orale consiste in un colloquio attinente all’intera materia corrispondente al programma del corso. Durante l’esame, la commissione esaminatrice verifica la conoscenza dei principi fondanti la materia, l’acquisizione del linguaggio tecnico e la capacità del candidato di ripercorrere il ragionamento storico-giuridico proposto sulla base delle interpretazioni delle fonti giuridiche antiche e contemporanee. Ai fini della valutazione, in trentesimi, della prova orale, saranno presi in considerazione innanzitutto la precisione e la completezza delle risposte ma anche la proprietà del linguaggio utilizzato, il collegamento tra i vari argomenti e le capacità critiche e logico-argomentative del candidato. Al termine del colloquio al candidato viene comunicato l’avvenuto superamento o meno dell’esame e, nel primo caso, del voto conseguito.

DIRITTO ROMANO 1022648 2023/2024

Diritto romano (Corso di laurea in Giurisprudenza LMG-01 - secondo semestre - canale P-Z - a.a. 2023-2024)

 

Inizio e svolgimento del corso.

Il corso di "Diritto romano" (LMG-01) dell’a.a. 2023-2024 si terrà nel secondo semestre. Le lezioni avranno inizio lunedì 12 febbraio e si svolgeranno secondo il seguente calendario: lunedì (Aula VII), martedì (Aula Bonfante), mercoledì (Aula VII) dalle 14 alle 16.

 

Contenuti del corso.

Il corso di Diritto romano sarà incentrato su res publicae e loro tutela (interdetti e azioni popolari). Questi temi costituiscono una delle «zone d’ombra» della storiografia romanistica. Il regime delle res in usu publico, che tra le res publicae sono quelle destinate all’uso dei cittadini, è caratterizzato dal ruolo del civis. In relazione alla tutela di queste res, si intravedono le grandi linee di due «modelli». Un primo modello risulta caratterizzato dalla legittimazione popolare. Al cittadino è affidata buona parte della responsabilità della tutela di tale categoria di res, che realizza attraverso gli interdetti popolari. Un simile modello affonda le sue radici nei principi dell’età repubblicana. Si armonizza con l’organizzazione pubblica propria di questa età, che ha nel populus Romanus, inteso come plures cives e non come entità astratta distinta dai cittadini che la compongono, il centro di imputazione massimo. Al modello repubblicano si va progressivamente sostituendo un modello imperiale, nell’ambito del quale, attraverso un passaggio dal «popolare» al «pubblico» (nel senso di pertinente all’amministrazione pubblica), la cura delle più importanti res in usu publico viene riservata ai magistrati e ai funzionari imperiali, e, attraverso un passaggio dal «popolare» al «privato» (nel senso di pertinente al cittadino in quanto privato), la tutela di alcune di queste res è affidata ai titolari di usi differenziati. Al cittadino in quanto cittadino viene ormai riconosciuto soltanto l'uso e mantenuto un ruolo attivo limitato e circoscritto ad alcune res in usu publico. A quest’ultimo modello si ricollegheranno le moderne concezioni di bene pubblico, costruite secondo lo schema della proprietà individuale dello Stato-persona giuridica, in forza del quale «spetta all'autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demanio pubblico». Da queste più moderne concezioni si discosta il regime dei beni destinati all'uso pubblico così come emerge da una «storia di pronunce» della giurisprudenza italiana che culmina con le sentenze del 2011 delle SS.UU. civili della Cassazione sui «beni comuni».

 

Testi di riferimento per la preparazione dell’esame per i non frequentanti.

- A. DI PORTO, Res in usu publico e ‘beni comuni’. Il nodo della tutela, Giappichelli Editore, Torino 2013.

- A. DI PORTO, Salubritas e forme di tutela in età romana. Il ruolo del civis, Giappichelli Editore, Torino 2014.

 

Bibliografia del corso: letture (libere) di approfondimento.

 

S. SETTIS, Azione popolare. Cittadini per il bene comune, Einaudi Editore, Torino 2012; S. SETTIS, Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile, Einaudi Editore, Torino 2010; L. SOLIDORO MARUOTTI, La tutela dell'ambiente nella sua evoluzione storica. L'esperienza del mondo antico, Giappichelli Editore, Torino 2009; A. DI PORTO, La tutela della «salubritas» fra editto e giurisprudenza I. Il ruolo di Labeone, Giuffrè Editore, Milano 1990; P. CATALANO, Diritto e persone. Studi su origine e attualità del sistema romano, I, Giappichelli Editore, Torino 1990 (spec. pp. 163-193); R. ORESTANO, Introduzione allo studio del diritto romano, Il Mulino, Bologna 1987; L. LABRUNA, Vim fieri veto. Alle radici di una ideologia, Jovene Editore, Napoli 1978 (spec. pp. 33-83); R. ORESTANO, Azione Diritti soggettivi Persone giuridiche. Scienza del diritto e storia, Il Mulino, Bologna 1978; R. ORESTANO, Il «problema delle persone giuridiche» in diritto romano, I, Giappichelli Editore, Torino 1968.

 

Obiettivi formativi e metodi didattici del corso.

Il corso si baserà su due essenziali indirizzi metodologici: «approccio diretto con le fonti» ed esercizio nella scrittura. Quanto al primo, il corso ruoterà prevalentemente intorno alla lettura delle fonti romane, in particolare quelle giuridiche, di cui sarà fornita traduzione in italiano. Ma saranno altresì esaminate fonti di produzione del diritto contemporanee e pronunce giurisprudenziali. Nel corso delle lezioni saranno, quindi, esaminate in aula, secondo il metodo esegetico e comparativo, fonti giuridiche sia romane sia contemporanee. Per il metodo di insegnamento, infatti, «si cercherà di impostare e condurre la ricostruzione [storico-giuridica] […] svolgendo il discorso intorno alle fonti. L’adozione di questo criterio metodologico deriva dalla […] opportunità che i giovani: a) abbiano un approccio diretto con le fonti; b) siano posti in grado di verificare le documentazioni, i dati e le testimonianze con le quali è operata la ricostruzione storica; c) possano seguire il procedimento logico attraverso il quale si è raggiunta la ricostruzione stessa. Si tratta, in breve, di una scelta metodologica diretta ad avvicinare gli studenti all’indagine scientifica e, principalmente, a coinvolgerli nel lavoro di ricostruzione storica» (F. SERRAO, Diritto privato economia e società nella storia di Roma, I, Napoli 2006, p. 13). Su questo criterio metodologico è raccomandata, per i frequentanti il corso, la lettura di A. DI PORTO, Da Scialoja a Irti: la didattica del diritto romano (e non solo) nell'età della giurisdizione. Spunti per una riflessione, in BIDR 116 (2022), pp. 1 ss. Per quel che riguarda il secondo indirizzo, gli studenti frequentanti il corso saranno invitati a redigere almeno un elaborato scritto che verrà discusso e valutato in sede di esame. Il miglior elaborato verrà proposto per la pubblicazione alla Redazione dei Sapienza Legal Papers. D'altra parte, già nel 1881 Vittorio Scialoja, nella lettera rivolta a Filippo Serafini (V. SCIALOJA, Sul metodo d’insegnamento del diritto romano nelle Università italiane. Lettera al Prof. F. Serafini, in AG 26 (1881) pp. 486 ss.) rifletteva sulla necessità per gli studenti delle facoltà giuridiche del tempo di «fare esperienza» con la scrittura: «pur troppo nelle nostre Università la sola tesi per la laurea costringe il giovane ad un proprio lavoro». 

 

Prerequisiti, propedeuticità o altri tipi di conoscenze.

Aver superato l’esame di Istituzioni di diritto romano (o, in alternativa, Storia del diritto romano se si tratta di studenti appartenenti all’ordinamento del 1948).

DIRITTO ROMANO 1022648 2022/2023

Diritto romano (canale P-Z)

 

Inizio e svolgimento del corso.

Il corso di Diritto romano inizierà il 13 febbraio p.v. Le lezioni si terranno nei seguenti giorni della settimana: lunedì, ore 14-16 (aula VII); martedì, ore 14-16 (aula P. Bonfante); mercoledì, ore 14-16 (aula VII).

 

Contenuti del corso.

Il corso di Diritto romano sarà incentrato su res publicae, salubritas e loro tutela (interdetti e azioni popolari). Questi temi costituiscono una delle «zone d’ombra» della storiografia romanistica. Il regime delle res in usu publico, che tra le res publicae sono quelle destinate all’uso dei cittadini, è caratterizzato dal ruolo del civis. In relazione alla tutela di queste res, si intravedono le grandi linee di due «modelli». Un primo modello risulta caratterizzato dalla legittimazione popolare. Al cittadino è affidata buona parte della responsabilità della tutela di tale categoria di res, che realizza attraverso gli interdetti popolari. Un simile modello affonda le sue radici nei principi dell’età repubblicana. Si armonizza con l’organizzazione pubblica propria di questa età, che ha nel populus Romanus, inteso come plures cives e non come entità astratta distinta dai cittadini che la compongono, il centro di imputazione massimo. Al modello repubblicano si va progressivamente sostituendo un modello imperiale, nell’ambito del quale, attraverso un passaggio dal «popolare» al «pubblico» (nel senso di pertinente all’amministrazione pubblica), la cura delle più importanti res in usu publico viene riservata ai magistrati e ai funzionari imperiali, e, attraverso un passaggio dal «popolare» al «privato» (nel senso di pertinente al cittadino in quanto privato), la tutela di alcune di queste res è affidata ai titolari di usi differenziati. Al cittadino in quanto cittadino viene ormai riconosciuto soltanto l'uso e mantenuto un ruolo attivo limitato e circoscritto ad alcune res in usu publico. A quest’ultimo modello si ricollegheranno le moderne concezioni di bene pubblico, costruite secondo lo schema della proprietà individuale dello Stato-persona giuridica, in forza del quale «spetta all'autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demanio pubblico». Da queste più moderne concezioni si discosta il regime dei beni destinati all'uso pubblico così come emerge da una «storia di pronunce» della giurisprudenza italiana che culmina con le sentenze del 2011 delle SS.UU. civili della Cassazione sui «beni comuni».

 

Testi di riferimento per la preparazione dell'esame.

A. DI PORTO, Res in usu publico e ‘beni comuni’. Il nodo della tutela, Giappichelli Editore, Torino 2013.

A. DI PORTO, Salubritas e forme di tutela in età romana. Il ruolo del civis, Giappichelli Editore, Torino 2014.

 

Bibliografia del corso: letture (libere) di approfondimento.

S. SETTIS, Azione popolare. Cittadini per il bene comune, Einaudi Editore, Torino 2012; S. SETTIS, Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile, Einaudi Editore, Torino 2010; L. SOLIDORO MARUOTTI, La tutela dell'ambiente nella sua evoluzione storica. L'esperienza del mondo antico, Giappichelli Editore, Torino 2009; A. DI PORTO, La tutela della «salubritas» fra editto e giurisprudenza I. Il ruolo di Labeone, Giuffrè Editore, Milano 1990; P. CATALANO, Diritto e persone. Studi su origine e attualità del sistema romano, I, Giappichelli Editore, Torino 1990 (spec. pp. 163-193); L. LABRUNA, Vim fieri veto. Alle radici di una ideologia, Jovene Editore, Napoli 1978 (spec. pp. 33-83); R. ORESTANO, Il «problema delle persone giuridiche» in diritto romano, I, Giappichelli Editore, Torino 1968.

 

Obiettivi formativi e metodi didattici del corso.

Il corso si baserà sulle fonti romane, in particolare quelle giuridiche, di cui sarà fornita traduzione in italiano. Saranno altresì esaminate fonti di produzione del diritto contemporanee e pronunce giurisprudenziali sui beni pubblici. Nel corso delle lezioni saranno quindi esaminate in aula, secondo il metodo esegetico e comparativo, fonti giuridiche romane, moderne e contemporanee. Per il metodo di insegnamento, infatti, «si cercherà di impostare e condurre la ricostruzione di ciascun istituto […] svolgendo il discorso intorno alle fonti. L’adozione di questo criterio metodologico deriva dalla […] opportunità che i giovani: a) abbiano un approccio diretto con le fonti; b) siano posti in grado di verificare le documentazioni, i dati e le testimonianze con le quali è operata la ricostruzione storica; c) possano seguire il procedimento logico attraverso il quale si è raggiunta la ricostruzione stessa. Si tratta, in breve, di una scelta metodologica diretta ad avvicinare gli studenti all’indagine scientifica e, principalmente, a coinvolgerli nel lavoro di ricostruzione storica» (F. SERRAO, Diritto privato economia e società nella storia di Roma, I, Napoli 2006, p. 13). Su questo criterio metodologico è raccomandata la lettura di A. DI PORTO, Da Scialoja a Irti: la didattica del diritto romano (e non solo) nell'età della giurisdizione. Spunti per una riflessione, in BIDR 116 (2022), pp. 1 ss.

 

Prerequisiti, propedeuticità o altri tipi di conoscenze.

Aver superato l’esame di Istituzioni di diritto romano (o, in alternativa, Storia del diritto romano se si tratta di studenti appartenenti all’ordinamento del 1948).

DIRITTO ROMANO 1022648 2017/2018

Giovedì dalle 10 alle 12 presso la Sezione "Istituto di diritto romano e diritti dell'Oriente mediterraneo" del Dipartimento di Scienze giuridiche (terzo piano dell'edificio della Facoltà di Giurisprudenza CU002).

2007 - Diploma di maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale "Giulio Cesare" di Roma.

2013 - Laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico (LMG-01) presso la Sapienza - Università di Roma con una tesi in "Diritto Romano" dal titolo "Il ruolo della buona fede tra pretore giuristi e giudice" (con votazione finale di 110/110 con lode e riconoscimento del titolo di "laureato eccellente").

2014 - Corso di Alta formazione in Diritto romano presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della Sapienza - Università di Roma.

2014 - Primo classificato con borsa al concorso per il XXX ciclo del Dottorato di ricerca in "Diritto romano, teoria degli ordinamenti e diritto privato del mercato" (curriculum in "Diritto romano e diritti dell'antichità") presso il Dipartimento di diritto ed economia delle attività produttive della Sapienza - Università di Roma.

2014-2021 - Cultore della materia presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza - Università di Roma nel SSD di IUS/18 per gli insegnamenti di "Diritto romano", "Istituzioni di diritto romano", "Storia del diritto romano", "Fondamenti del diritto europeo".

2016 - Vincitore di un finanziamento per il progetto "I giudizi di buona fede romani tra esigenza di giustizia, certezza del diritto e prevedibilità degli esiti giudiziali" nell'ambito dei Progetti di avvio alla ricerca della Sapienza - Università di Roma.

2017-2021 - Cultore della materia presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università degli studi Niccolò Cusano nel SSD di IUS/18 per l'insegnamento di "Istituzioni di diritto romano".

2018-2019 - Tutor presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali della Sapienza - Università di Roma per l'organizzazione dei tirocini presso gli Uffici giudiziari.

2018 - Dottore di ricerca in "Diritto romano e diritti dell'antichità" con una tesi dal titolo "Certezza del diritto e 'bonae fidei iudicia'. Fra conoscibilità dello 'ius' e prevedibilità degli esiti giudiziali (II sec. a.C. - III sec. d.C.)" presso Sapienza - Università di Roma (con votazione finale di ottimo/ottimo con lode).

2018-2024 - Tutor per conto di Sapienza - Università di Roma di progetti di Alternanza scuola-lavoro/Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento: "Ius publicum. Lessico e antologia del diritto pubblico romano" (aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020); "Alla scoperta della letteratura giuridica latina. Per un lessico e un'antologia del diritto pubblico romano" (a.a. 2021/2022); "Il diritto: dal mondo romano all'età digitale" (a.a. 2022/2023); "Immagini del potere e rappresentazioni del diritto" (a.a. 2023/2024).

2019 - Assegnista di ricerca (categoria B tipologia II) per la durata di un anno per il SSD di IUS/18 nell ambito dell'ERC ADVANCED GRANT 2014 "Scriptores iuris Romani" presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della Sapienza - Università di Roma.

2019 - Visiting scholar e foreign expert in Roman law presso la Zhongnan University of Economics and Law di Wuhan (RPC).

2019-2021 - Componente strutturato del progetto di ricerca "Ius publicum e scriptores iuris. Lessico giurisprudenziale del diritto pubblico romano finanziato da Sapienza - Università di Roma sulla base del Bando per la ricerca di Ateneo del 2019 e del 2021.

2020 - Assegnista di ricerca (categoria A tipologia II) per la durata di un anno per il SSD di IUS/18 presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della Sapienza - Università di Roma.

2021 - Abilitazione scientifica nazionale a svolgere le funzioni di Professore di Seconda fascia per il SSD di IUS/18.

2021 - Componente esterno del progetto di ricerca "Ancient Law (ALIR). Information Retrieval and semantic indexing techniques for studying legal texts: sources, lexicon, contexts, written tradition" presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della Sapienza - Università di Roma.

2022 - Ricercatore a tempo determinato di tipologia B (RTD-B) per il SSD di IUS/18 presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della Sapienza - Università di Roma.

2022 - Vincitore del premio scientifico "Dante Cosi 2022" dell'Università degli studi Guglielmo Marconi.

2023 - Membro del Collegio docenti del dottorato in "Diritto romano, teoria degli ordinamenti e diritto privato del mercato" della Sapienza - Università di Roma.

2023 - Vice PI e Responsabile dell'Unità di ricerca Sapienza - Università di Roma del PRIN PNRR 2022 "TESTO: Translating, Encoding, Sharing The Origins. From the Littera Florentina to an open-access Italian translation of Justinian's Digest".

2023 - Membro della XVIII sottocommissione presso la Corte di Appello di Roma per la sessione 2023 dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato.

È stato cofondatore e membro del "Comitato di redazione" della collana (ora rivista) "Sapienza legal papers. Quaderni degli alunni della Facoltà di Giurisprudenza" (2013-2017); è stato membro della "Redazione" (2015-2021) ed è membro del "Comitato editoriale di redazione" (2022-) della rivista scientifica di fascia A (SSD IUS/18) "Bullettino dell'Istituto di diritto romano Vittorio Scialoja"; è stato membro della collana "Scriptores iuris Romani" dell'omonimo ERC Advanced Grant 2014 (2019-2023); è stato membro della "Redazione" (2021-2022) ed è membro del "Comitato di direzione editoriale" (2023-) della rivista scientifica di fascia A (SSD IUS/18) "Roma e America. Diritto romano comune. Rivista di diritto dell'integrazione e unificazione del diritto in Eurasia e in America Latina". È socio della "Società Italiana di Storia del Diritto" (SISD) e della "Associazione Italiana di Diritto Romano" (AIDR).