Perché Iscriversi a Biologia?

Perché Iscriversi a Biologia??

Beh, c’è scritto anche su Wikipedia: la Biologia è la scienza che studia tutto ciò che riguarda la vita: a partire dagli organismi più immediatamente visibili, piante, animali, funghi fino a scendere giù giù agli onnipresenti e onnipotenti batteri e archea e virus e poi a risalire su su da questi ultimi pulviscoli genetici alle interazioni infinite tra tutte le creature, interazioni attuali (le mille sfaccettature delle ecologie) o storiche (evoluzione).

Passare cinque anni all’Università (compreso un biennio di specializzazione) a studiare Biologia significa metter fuori la testa dalla quotidiana fanghiglia dei luoghi comuni. Significa acquisire concetti e linguaggi relativi ad un vero universo di fatti e di idee portati alla luce della nostra comprensione da migliaia di persone che hanno trascorso l’esistenza nei laboratori o comunque lavorando con gli organismi. Come può non interessarti?

Per fare che, poi? Si può fare di tutto, dipende dalla qualità di competenza acquisita nel settore prescelto: puoi finire in un laboratorio a esplorare molecole o cellule, progettare farmaci, garantire la qualità degli alimenti, inserirti nell’esercito che si batte per la salvaguardia del pianeta con qualche strumento in più di una gratuita passione, esplorare il mondo per determinare lo stato della biodiversità da cui dipendiamo, trasmettere le conoscenze acquisite sull’armonia e bellezza della vita attraverso la scuola e i musei, infiniti sono i campi in cui si può operare. Certo, lavoro oggi ce n’è poco, non quanto sarebbe bello e necessario, ma nessuno sa come sarà fra cinque anni.  Tu sai che l’unica speranza di avere una vita felice, in cui siano soddisfatte le tue individuali esigenze intellettuali e professionali, è provarci con tutta l’anima: se esiste qualcuno che fa quello che tu vorresti fare perché tu no? E, almeno per cinque anni, dedicati al piacere di vivere, nei limiti del possibile, come vorresti. Tieni comunque serenamente presente che iscriversi all’Università è facoltativo. Se non rientra nei tuoi interessi condurre una vita arricchita da un po’ di sale di conoscenza (fatti non foste…) non ti iscrivere, senza laurea si vive benissimo.

E perché  alla Sapienza?

Un docente universitario, e la metafora può applicarsi a tante altre realtà, è come un albero, deve avere forti radici di conoscenza ottenuta non solo rimasticando il sapere di altri ma avendo voce in prima persona nelle discipline in cui lavora. A testimoniarlo ci sono i risultati ottenuti, pubblicati su riviste specializzate, e, con gli inevitabili limiti, il fatto di essere passato attraverso vari filtri concorsuali. Il tronco è dato dal partecipare alla quotidiana gestione della collettività universitaria di cui fa parte, e non è lavoro da poco. La chioma, quella più appariscente, con le occasionali fioriture di idee, è costituita dai corsi che tiene, le esercitazioni che organizza, le tesi di laurea che segue. La Sapienza, tenendo conto di questa metafora, è una bella e ricca foresta di sapere.

Roberto Argano, Professore di Zoologia

 

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Perché Biologia?
Perché è la cosa più importante che ci sia. Perché la prima domanda che ti dovresti porre è capire veramente cosa sei, da dove vieni e con che mezzi, e sapere dove vai, e come. Per questo ti servono basi solide di chimica e di fisica e far bene di conto. E questi mezzi, al massimo livello, li avrai tutti.

Poi ti serve soprattutto immetterti nel mondo del vivente, cosa che sembra facile ma che richiede una Scuola di Pensiero, due secoli di conoscenza appassionata, raccolta, elaborata, e pronta ad essere trasmessa. E qui l'avrai come, in Italia, in pochissimi altri luoghi, forse nessuno.
E poi ti serve sinergia. E la solidità di un sapere profondo, che qui non c'è solo del mondo verde, o microscopico, o animale, ma per tutto lo Scibile dai Quanti ai cromosomi, alla Filosofia dell'Etica (della quale ahinoi, c'è sempre più bisogno).

Perché alla Sapienza?
Perché la cultura è ricerca, scoperta e innovazione, ma è anche appartenenza e tradizione. E’ più difficile porre quesiti che dare le risposte. Che sia nato prima l'uovo o la gallina se lo è domandato per primo Censorino, professore scienziato della Roma Imperiale del Secolo secondo: la tradizione della ricerca alla Sapienza è lunga. Dopo duemila anni la domanda è ancora aperta. Forse sarai tu a darci la risposta.

Imparare a far ricerca è intuire che le domande sono eterne, e che le risposte valgono solo per un po', come le ideologie e le tecnologie (e di tecnologie ti parleranno molto,  il che non guasta).
Se fai il tuo apprendistato di vita in Biologia alla Sapienza, probabilmente capirai perché. Se no, sarà dipeso solo da te.

Ernesto di Mauro, Professore di Biologia Molecolare