Obiettivi
Il corso
- fornisce allo studente conoscenza e comprensione degli aspetti metodologici, critico-problematici e applicativi delle Discipline demoetnoantropologiche; propone prospettive areali e settoriali nelle quali sono attivi o si possono attivare progetti di ricerca demoetnoantropologici; mostra la variabilità dei campi di interesse entro i quali si possono applicare le competenze demoetnoantropologiche (descrittore 1);
- sviluppa l’autonoma capacità dello studente di porre in relazione quanto appreso con altri settori disciplinari: storia, letteratura, cinema, teatro, arte, beni culturali, medicina, economia, giurisprudenza, politica, religioni ecc. (descrittore 2);
- mette lo studente in grado di utilizzare le conoscenze acquisite e il linguaggio specifico appreso per le cosiddette “competenze trasversali” (autonomia di giudizio, abilità comunicative, descrittori 3-5).
Canali
1
ANTONIO RICCI Scheda docente
Programma
Il programma del corso riguarda l'antropologia culturale italiana: gli studi di folklore, demologia, cultura popolare secondo una prospettiva di Etnologia dell'Europa. Il percorso didattico comprende un inquadramento di storia degli studi a partire dal secondo dopoguerra e segue i cambiamenti e le evoluzioni dell'antropologia culturale italiana attraverso alcune tematiche specifiche: rito e festa, beni culturali, antropologia visiva, narrativa e altre espressività orali, autobiografia, etnografia e ricerca sul campo.
Testi adottati
A. Ricci (a cura di), "L’eredità rivisitata. Storie di un’antropologia in stile italiano", Roma, CISU, ristampa 2020. Nel testo sono presenti codici QR che rinviano ai video dei seminari tenuti nel 2017 e nel 2018.
Lettura e commento critico di un testo a scelta tra:
T. Belmonte, La fontana rotta, Torino, Einaudi, 2021.
F. Faeta, Vi sono molte strade per l'Italia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2022.
L. Bonato, L. Zola (a cura di), Halloween: la festa delle zucche vuote, Milano, FrancoAngeli, 2020.
L. Faranda, Viaggi di ritorno. Itinerari antropologici nella Grecia antica, Roma, Armando, 2009.
G. Kezich, Carnevale. La festa del mondo, Bari, Laterza, 2019.
P. Ortoleva, Miti a bassa intensità. Racconti, media, vita quotidiana, Torino Einaudi, 2019.
B. Palumbo, Piegare i santi. Inchini rituali e pratiche mafiose, Bologna, Marietti, 2020.
G. Pizza, Il tarantismo oggi, Roma, Carocci, 2015.
G. Tipaldo, La società della pseudoscienza, Bologna, Il Mulino, 2019.
R, Tucci, Le voci, le opere e le cose. La catalogazione dei beni culturali demoetnoantropologici, Roma, ICCD-Mibact, 2018. Scaricabile al seguente link: http://www.iccd.beniculturali.it/index.php?it/152/pubblicazioni-iccd/255/le-voci-le-opere-e-le-cose-la-catalogazione-dei-beni-culturali-demoetnoantropologici.
Studenti non frequentanti:
Aggiungono un volume a scelta tratto dal precedente elenco.
Bibliografia di riferimento
E.V. Alliegro, Antropologia italiana. Storia e storiografia 1869-1975, Firenze, SEID, 2011. P. Apolito, Internet e la Madonna, Milano, Feltrinelli, 2002. P. Apolito, Ritmi di festa. Corpo, danza, socialità, Bologna, Il Mulino, 2014. F. Dei, Cultura popolare in Italia, Bologna, Il Mulino, 2018. F. Faeta, Strategie dell'occhio, Milano, FrancoAngeli, 2003. F. Faeta, Le ragioni dello sguardo, Torino, Boringhieri, 2011. F. Faeta, La passione secondo Cerveno. Arte, tempo, rito, Milano, Ledizioni, 2019. F. Faeta, Il nascosto carattere politico. Fotografie e culture nazionali nel secolo Ventesimo, Milano, FrancoAngeli, 2019. F. Giacalone (a cura di), Pellegrinaggi e itinerari turistico-religiosi in Europa, Perugia, Morlacchi, 2015. D. MacDougall, Cinema transculturale, Nuoro, Edizioni ISRE, 2015. F. Marano, Il film etnografico in Italia, Bari, Edizioni di pagina, 2007. E. Moro, La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita, Bologna, Il Mulino, 2014. B. Palumbo, L'Unesco e il campanile, Roma, Meltemi, 2003. L. Piasere, L'etnografo imperfetto. Esperienza e cognizione in antropologia, Bari, Laterza, 2002. G. Pizza, L'antropologia di Gramsci. Corpo, natura, mutazione, Roma, Carocci, 2020. F. Remotti, Per un'antropologia inattuale, Milano, Eleuthera, 2014. A. Ricci, Il secondo senso. Per un'antropologia dell'ascolto, Milano FrancoAngeli, 2016. A. Sobrero, Ho eretto questa statua per ridere. L'antropologia e Pier Paolo Pasolini, Roma, CISU, 2015. G. Spitilli, Tra uomini e santi. Rituali con bovini nell'Italia centrale, Roma, Squilibri, 2011. V. Teti, Quel che resta. L'Italia dei paesi tra abbandoni e ritorni, Roma, Donzelli, 2017.
Prerequisiti
Il carattere introduttivo del corso ai principali temi di ricerca dell'Antropologia culturale italiana non prevede particolari competenze pregresse. È comunque richiesta una solida formazione di base in Antropologia culturale, possibilmente acquisita mediante il corso triennale SAR, curriculum Teorie e pratiche dell’antropologia.
Modalità di svolgimento
Il corso si articola in due modalità: una serie di lezioni frontali e con un ampio utilizzo di apparati multimediali; una serie di esercitazione seminariale con letture critiche sui diversi argomenti trattati nel corso a partire da libri/articoli e altri materiali tratti dalla bibliografia indicata. In considerazione dell’applicazione delle competenze indicate negli Obiettivi (sviluppo di autonomia critica e impiego del linguaggio specifico appreso) verrà posta particolare attenzione alle letture affidate agli studenti e tali esposizioni potranno costituire delle prove di esonero di una parte del programma. La frequenza è facoltativa, ma è altamente consigliata.
Modalità di frequenza
La frequenza è facoltativa.
Modalità di valutazione
La valutazione si svolge con un esame orale; vengono prese in considerazione la qualità e completezza dell’apprendimento, l’autonomia di giudizio e di ragionamento, la acquisizione e il dominio del linguaggio specifico demoetnoantropologico, la attiva partecipazione. Oggetto di valutazione per i frequentanti saranno anche le tematiche sviluppate in classe e le esercitazioni seminariali da essi sostenute come prove in itinere che valgono come esonero di una parte del programma. Per ottenere una valutazione minima (18/30) lo studente deve dimostrare una conoscenza di base degli argomenti con una qualità espositiva accettabile. Per il punteggio massimo (30/30 e lode), oltre alla conoscenza eccellente degli argomenti in programma, lo studente deve dimostrare autonomia di ragionamento e collegamento con un linguaggio appropriato.
Data inizio prenotazione | Data fine prenotazione | Data appello |
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15/12/2022 | 18/01/2023 | 25/01/2023 |
22/12/2022 | 01/02/2023 | 08/02/2023 |
29/12/2022 | 14/02/2023 | 22/02/2023 |
20/04/2023 | 30/05/2023 | 07/06/2023 |
08/05/2023 | 13/06/2023 | 21/06/2023 |
06/06/2023 | 01/07/2023 | 06/07/2023 |
15/07/2023 | 30/08/2023 | 06/09/2023 |
30/07/2023 | 13/09/2023 | 20/09/2023 |
09/10/2023 | 02/11/2023 | 09/11/2023 |
18/12/2023 | 18/01/2024 | 25/01/2024 |
- Anno accademico: 2022/2023
- Curriculum: Discipline Etno-Antropologiche (Percorso valido anche anche ai fini del conseguimento del titolo italo-bulgaro)
- Anno: Primo anno
- Semestre: Secondo semestre
- SSD: M-DEA/01
- CFU: 6
- Attività formative caratterizzanti
- Ambito disciplinare: Discipline demoetnoantropologiche
- Ore Aula: 42
- CFU: 6
- SSD: M-DEA/01