Ritratto di francescovalerio.tommasi@uniroma1.it

Nel lato destro della pagina, tra gli allegati, si possono trovare le norme redazionali per le tesi di laurea e le locandine delle attività legate agli insegnamenti

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Starting April 18, Thursday classes in the Global Humanities course will be held in Room XI (Villa Mirafiori) and no longer in Room IV. Friday classes will remain in Room IV. 

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La didattica per il dottorato di ricerca in filosofia inizierà mercoledì 20 marzo alle ore 14 in Aula X. 

La storia come filosofia prima. Un percorso nella fenomenologia.
La corrente di pensiero inaugurata da Edmund Husserl si propone di rifondare una “filosofia prima” rivolta, come “scienza rigorosa”, alle “cose stesse”. La fenomenologia possiede quindi un’impostazione fortemente speculativa e teoretica, da cui sono escluse considerazioni storiche. Tuttavia nello sviluppo del metodo, in Husserl e poi nelle “eresie” dei suoi discepoli, la storia acquista progressivamente un ruolo sempre più centrale: non più oggetto specifico su cui esercitare la teoria, ma condizione di possibilità del pensiero stesso. Forzando i presupposti della fenomenologia sino al punto da travalicarli, la storia assurge quindi al ruolo di “filosofia prima”. Il corso si articolerà attraverso un confronto con quattro autori, che propongono ciascuno un termine chiave per affrontare il significato della questione della storia.
Calendario delle lezioni:
Husserl e la teleologia, 20 marzo, Aula X ore 14-16
Heidegger e la distruzione, 27 marzo, Aula X ore 14-16
Derrida e la decostruzione, 10 aprile, Aula X ore 14-16
Foucault e l’archeologia, 17 aprile, Aula X ore 14-16

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Le lezioni del secondo semestre del corso di laurea triennale di Storia della filosofia inizieranno il 7 marzo e si svolgeranno secondo il seguente orario:

Giovedì ore 16-18, Aula I Villa Mirafiori

Venerdì ore 13-15, Aula I Villa Mirafiori

Il programma è visibile nella sezione "Insegnamenti"

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Lectures in the History of Philosophy in Global Perspective course in the second semester will begin on march 7 and will be held according to the following timetable:

Thursday 2-4 p.m., Classroom XI Villa Mirafiori

Friday 10-12 a.m., Classroom IV Villa Mirafiori

The program is available in the "Teachings" ("Insegnamenti") section 

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A partire dal 7 marzo, il ricevimento si terrà il giovedì alle ore 17.45 nella stanza 215 al secondo piano di Villa Mirafiori. 

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Per problemi di sovraffollamento, a partire dal 16 ottobre le lezioni del lunedì per i corsi di laurea magistrale (LM) si tengono in Aula XIII (e dunque non più in aula II). 

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Le lezioni del corso di "Storia della metafisica" (LM Filosofia), "Storia della filosofia" (LM Editoria e scrittura) e "Storia della filosofia moderna" (LM Scienze linguistiche) del primo semestre inizieranno lunedì 2 ottobre.

Il programma è visibile nella sezione "Insegnamenti".

Orario lezioni:

- Lun. 12.00-14.00 aula XIII (non più aula II)

- Mar. 14.00-17.00 aula VIII

- Gio. 12.00-14.00 aula II

A partire da ottobre e per il primo semestre il ricevimento si svolge il giovedì nell'orario 14.00-15.30 (stanza 215, secondo piano, Villa Mirafiori).

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Come segnalato in aula, per il corso di laurea triennale in Storia della filosofia dell'AA 2022/23, la Facoltà ha avviato un servizio sperimentale di tutorato.

Oltre al lavoro già svolto in aula, Il collega Pietro Insola è a disposizione di studentesse e studenti che intendessero avvalersi di un breve colloquio orientativo con uno studente di laurea magistrale che possa fornire strumenti integrativi o consigli realtivamente al corso, all'esame, o al percorso universitario in generale.

Pietro Insola può fornire a studentesse e studenti anche le sintesi in italiano delle lezioni tenute dal visiting professor, il Prof. Arnaud Pelletier. 

insola.1898949@studenti.uniroma1.it 

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Corso di storia della filosofia - secondo semestre 2022/23

Il corso inizierà venerdì 3 marzo e si svolgerà con il seguente orario:

Martedì, 12.30-14.30 Aula VI Villa Mirafiori

Venerdì, 15.30-17.30 Aula VI Villa Mirafiori

Filosofia trascendentale e storia della filosofia: Kant e Hegel 
Se il settecento e l’ottocento conoscono una importante fioritura di opere dedicate alla storia della filosofia, particolarmente interessante è il ruolo che questo argomento riveste nel pensiero di Kant e Hegel. Nella tradizione trascendentale, infatti, la conoscenza storica è di tipo empirico e deve perciò sottostare a principi a priori. In entrambi i pensatori, quindi, la storia della filosofia si configura come una storia filosofica della filosofia, ossia guidata da leggi razionali. Tuttavia, sia in Kant che in Hegel si osserva anche un movimento opposto, ossia il contraccolpo per cui la storia della filosofia non è solo un oggetto di ricerca, ma retroagisce sul soggetto. In modo paradossale, un fatto (a posteriori) assurge ad un ruolo trascendentale (a priori). La storia della filosofia non è mero oggetto della filosofia, ma sviluppo in cui si è coinvolti e che anzi è condizione di possibilità degli stessi principii a priori. Questa circolarità, che emerge nella tarda riflessione kantiana, viene evidentemente radicalizzata da Hegel. Il corso mirerà a ricostruire un capitolo specifico della storia della storia della filosofia, soffermandosi quindi anche sul problema teorico del suo metodo e del suo statuto disciplinare.

Testi
-       I. Kant, Sul tema del concorso bandito dalla Reale Accademia delle Scienze di Berlino: Quali sono i reali progressi compiuti dalla metafisica in Germania dai tempi di Wolff? in qualsiasi traduzione italiana accreditata, ad esempio in Scritti sul criticismo, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 149-238.
-       G.W.F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofiaIntroduzione e Il terzo periodo: la filosofia moderna, Laterza, Roma Bari 2009, pp. 3-58 e 453-554.

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Corso di storia della metafisica - primo semestre 2022/23

La storia della prova ontologica dell’esistenza di Dio
Il celeberrimo argomento per provare l’esistenza di Dio proposto da Anselmo d’Aosta e denominato da Kant “prova ontologica” costituisce evidentemente un tema decisivo della storia della metafisica. Criticato già da Tommaso d’Aquino, viene ripetutamente riproposto, in modo particolare nell’età moderna. In quest’epoca la prova diventa, a partire da Cartesio (ma poi, nelle sue varie forme e specificazioni, anche in Spinoza, Leibniz, Wolff) strettamente legato al fondamento stesso del discorso razionale: la circolarità dell’argomento diviene quindi la circolarità della stessa riflessione, nella difficoltà di mettere in comunicazione e, contemporaneamente, distinguere il pensiero e l’essere: proprio questo aspetto rappresenterà il cuore della critica kantiana, e proprio questo aspetto verrà radicalizzato in Hegel. Così, secondo Heidegger l’argomento è paradigma dell’intima connessione, nella razionalità occidentale, tra piano razionale (logica), piano dell’essere e piano teologico, ed è quindi quintessenza della metafisica. Molto recentemente, infine, Agamben lo ha ridiscusso mostrando anche le implicazioni politiche di questa struttura metafisica. Più che sulla validità logica, o meno, dell’argomento nella sua comprensione astratta, il corso rivolgerà particolare attenzione al valore strutturale che la prova ha via via posseduto rispetto alle possibilità del discorso filosofico in generale, nelle sue varie forme storiche.

Testi 
- Anselmo d’Aosta, Proslogion, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Monologio e Proslogio, Bompiani, Milano 2002, con testo latino a fronte, pp. 305-361).
- Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 2, aa. 1-3, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 11-14).
- R. Descartes, Terza e Quinta meditazione in Meditazioni metafisiche, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, con testo latino a fronte, pp. 57-85 e 105-117).
- B. Spinoza, Ethica, prima parte, proposizioni I-XI, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Bompiani, Milano 2017, con testo latino a fronte, pp. 5-29).
- G.W. Leibniz, L’essere perfettissimo esiste, in Id. Scritti filosofici, Utet, Torino 1967, vol. I, pp. 261-262.
- I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), parti I e III, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 111-135 e pp. 201-209).
- G.W.F. Hegel, Esposizione della prova ontologica nelle lezioni sulla filosofia della religione tenute nell’anno 1831 e nell’anno 1827, in Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 211-230.
- M. Heidegger, La costituzione onto-teologica della metafisica in Identità e differenza, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98).
- G. Agamben, L’esistenza di Dio in L’irrealizzabile. Per una politica dell’ontologia, Einaudi, Torino 2022, pp. 47-83.
 

Per il programma da 6 CFU solo i testi da Anselmo a Kant (inclusi) oppure da Kant ad Agamben (inclusi)

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Piattaforme per la didattica - secondo semestre 2021/22

(per il programma del corso vedere la sezione "Insegnamenti")

Le lezioni del corso di Storia della metafisica e Storia della filosofia dal Rinascimento all'Illuminismo IA (codici 1006310 e 1023459) avranno inizio venerdì 4 marzo alle ore 14.30 nell’Aula X di Villa Mirafiori e proseguiranno con il seguente orario: mar. 12.30-14.30 (aula X Villa Mirafiori) e ven. 14.30-16.30 (aula X Villa Mirafiori). Le lezioni sono fruibili in rete sulla piattaforma Google Meet. Il link per seguire in rete a distanza è il seguente:

https://meet.google.com/nqm-edda-rky

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: mzijh32

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/NDU5OTY1NDEwODYx?cjc=mzijh32

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti informazioni e materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it. Ma l'accesso a Classroom NON è indispensabile per la frequenza del corso. Chi fosse ancora sprovvisto della mail Sapienza può seguire collegandosi direttamente al link di Google Meet, che è invece accessibile universalmente

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Global Humanities: History of Metaphysics in Global Perspectives - First Semester 2021/2022

Midterm Exam

The Midterm Exams for the "History of Metaphysics in Global Perspectives" module of the "History of Philosophy" course for students in the "Global Humanities" degree programme will be held on 20 January 2022 at 12.30 a.m, or on 4 February 2022 at 9.00 a.m, or on 15 February 2022 at 9.00 a.m. always in remote mode at the following link: https://meet.google.com/nqm-edda-rky

Online Lessons

The link to follow the lessons online is as follows:

https://meet.google.com/nqm-edda-rky 

Classes will start on 4 October 2021 at the scheduled times

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Piattaforme per la didattica - primo semestre 2021/22

(per il programma del corso vedere la sezione "Insegnamenti")

Le lezioni del corso di Storia della filosofia (codici 1027329 e 99710) avranno inizio lunedì 4 ottobre alle ore 9.30 nell’Aula III di Villa Mirafiori e proseguiranno con il seguente orario: lun. 9.30-11.30 (aula III Villa Mirafiori) e mer. 9.30-11.30 (aula XII Villa Mirafiori). Le lezioni sono fruibili in rete sulla piattaforma Google Meet. Il link per seguire in rete a distanza è il seguente:

https://meet.google.com/nqm-edda-rky

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: 3vkosyw

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/MzQ1MjAzMTA5NzU1?cjc=3vkosyw

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti informazioni e materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it. Ma l'accesso a Classroom NON è indispensabile per la frequenza del corso. Chi fosse ancora sprovvisto della mail Sapienza può seguire collegandosi direttamente al link di Google Meet, che è invece accessibile universalmente. 

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Piattaforme per la didattica - secondo semestre 2020/21

(per il programma del corso vedere la sezione "Insegnamenti")

Le lezioni del corso di Storia della metafisica per la laurea magistrale (codice 1006310) avranno inizio lunedì 8 marzo alle ore 16.30 nell’Aula X di Villa Mirafiori e in rete sulla piattaforma Google Meet. Il link per seguire in rete a distanza è il seguente:

https://meet.google.com/nqm-edda-rky

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: t6paowo

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/Mjc4ODgwMDE0MjA2?cjc=t6paowo

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it. Ma l'accesso a Classroom NON è indispensabile per la frequenza del corso. Chi fosse ancora sprovvisto della mail Sapienza può seguire collegandosi direttamente al link di Google Meet, che è invece accessibile universalmente.  

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Piattaforme per la didattica - primo semestre 2020/21

(per il programma del corso vedere la sezione "Insegnamenti")

Le lezioni del corso di Storia della filosofia (codici: 1027329 e 99710) avranno inizio martedì 6 ottobre alle ore 10.30 nell’Aula III di Villa Mirafiori e in rete sulla piattaforma Google Meet. I link per seguire in rete a distanza sono i seguenti:

https://meet.google.com/nqm-edda-rky

e

https://meet.google.com/mvp-dmyb-bxu

(La piattaforma non regge più di cento ingressi, ed è quindi necessario attivare due stanze contemporaneamente).

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: njuqfeo

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/MTc2NjY5MzM0MTA3?cjc=njuqfeo

Nella pagina Classroom del corso verranno caricate le registrazioni delle lezioni (se sarà possibile effettuarle) e saranno forniti materiali utili per il corso. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it. Ma l'accesso a Classroom NON è indispensabile per la frequenza del corso. Chi fosse ancora sprovvisto della mail Sapienza può seguire collegandosi direttamente al link di Google Meet, che è invece accessibile universalmente.     

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Secondo semestre 2019/20

Codice Classroom: ezgblxh

(per il programma del corso vedere la sezione "Insegnamenti")

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Tirocinî di ricerca e scrittura filosofica

Codici classroom: 

2019/20: mj57zm4

2020/21: qn7cxgt

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Insegnamento Codice Anno Corso - Frequentare Bacheca
STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2023/2024

Judith Butler tra distruzione e costruzione di concetti metafisici
Nel pensiero di Judith Butler, le cui opere sono tra le più significative ed influenti del panorama contemporaneo, si assiste ad una radicalizzazione di quella critica ai concetti tradizionali della metafisica, che più in generale è tratto comune della filosofia moderna e contemporanea. Con riferimento, tra gli altri, a Kant, Hegel, alla fenomenologia, a Derrida, Levinas e a Foucault, Butler mette in questione la comprensione di concetti cardine della storia della filosofia, come essenza, natura, soggetto, materia, corpo. Tale comprensione non può fare riferimento a nulla di pre-dato, nemmeno in quegli ambiti che tradizionalmente apparivano maggiormente legati ad un nucleo di oggettività intangibile, come il genere sessuale. Il corso ricostruirà analiticamente questa critica, confrontandola con le sue fonti e leggendola sullo sfondo storico-filosofico di un percorso di lunga durata che, come detto, inizia con la modernità; e accompagnerà la critica alla proposta di un nuovo possibile senso metafisico, radicalmente immanente e costruttivista. Il corso si avvarrà della presenza e del contributo della stessa Judith Butler, se la domanda per accoglierla come visiting professor sarà accettata dall’Ateneo 

 

Due testi a scelta tra:
-    J. Butler, Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità (1990), Laterza, Roma-Bari 2013. 
-    J. Butler, Corpi che contano. I limiti discorsivi del “sesso” (1993), Feltrinelli, Milano 1996. 
-    J. Butler, Critica della violenza etica (2005), Feltrinelli, Milano 2006.  

 

Giovedì 16-18, Aula I di Villa Mirafiori
Venerdì 13-15, Aula I di Villa Mirafiori

STORIA DELLA METAFISICA I 10606309 2023/2024

Kant e il problema della teologia razionale
“Decapitaro, Emanuele Kant Iddio, Massimiliano Robespierre il re”: così Giosuè Carducci in un noto verso, che restituisce la comprensione del pensiero di Kant come colui che, a livello teorico, ha posto fine al vecchio mondo pre-moderno. Allo stesso modo in cui la rivoluzione francese mise in crisi il vecchio regime, la “rivoluzione copernicana” condotta dalla filosofia trascendentale kantiana sferrò un colpo decisivo ad un millenario sistema di pensiero fondato sulla metafisica e su Dio. Il corso intende ripercorrere alcune tappe principali del confronto kantiano con la teologia razionale, a partire da scritti giovanili, per osservare lo sviluppo della critica a quella che Kant definisce “ontoteologia”. Si procederà quindi ad analizzare la maturazione, nelle opere critiche di Kant, di una originale "etico-teologia" finalizzata alla fondazione di una "metafisica dei costumi" come "metafisica propria". E si osserveranno infine i confronti maturi, nell’opera di Kant, con temi più ampi che dalla teologia razionale sfociano in una "dottrina filosofica filosofica della religione".

 

Per il programma e la frequenza da 6 CFU solamente i testi da 1) a 3) inclusi; oppure da 4) a 6) inclusi 

1)    I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 103-213).
2)    I. Kant, La critica della ragion pura, 1781/87, sezione L’ideale della ragion pura, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Utet, Torino 2005, pp. 461-544).
3)    I. Kant, La critica della ragion pratica, 1788, sezione Della dialettica della ragion pura nella determinazione del sommo bene, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 235-323 con testo tedesco a fronte). 
4)    I. Kant, Critica della capacità di giudizio, 1790, Dialettica del giudizio teleologico e Metodologia del giudizio teleologico, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 451-639 con testo tedesco a fronte)
5)    I. Kant, La religione entro i limiti della sola ragione, 1793/94, Prefazione alla prima edizione, Prefazione alla seconda edizione e Capitolo terzo preferibilmente, ma non indispensabilmente, nell’edizione italiana a cura di M.M. Olivetti per Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 3-16 e 99-163.
6)    I. Kant, Sull’insuccesso di ogni saggio filosofico di teodicea, 1791, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti di filosofia della religione, Mursia, Milano 1989, pp. 51-64).

 

Orario lezioni:

- Lun. 12.00-14.00 aula II

- Mar. 14.00-17.00 aula VIII

- Gio. 12.00-14.00 aula II

Inizio lezioni: lunedì 2 ottobre

PHILOSOPHY IN GLOBAL PERSPECTIVE 10599973 2023/2024

Judith Butler between destruction and construction of metaphysical concepts
In the thought of Judith Butler, whose works are among the most significant and influential on the contemporary scene, there is a radicalisation of that critique of the traditional concepts of metaphysics that is a general common feature of modern and contemporary philosophy. With reference to, among others, Kant, Hegel, phenomenology, Derrida, Levinas and Foucault, Butler questions the understanding of pivotal concepts in the history of philosophy, such as essence, nature, subject, matter, body. This understanding cannot refer to anything pre-given, even in those areas that traditionally appeared to be more bound to a core of intangible objectivity, such as sexual gender. The course will analytically reconstruct this critique, comparing it with its sources, reading it against the historical-philosophical backdrop of a long-lasting path that, as mentioned, begins with modernity, and accompanying it with the proposal of a possible new metaphysical sense, radically immanent and constructivist. The course will benefit from the presence and contribution of Judith Butler themself, if the application to accept them as visiting professor is accepted by the University.

 

Two texts to be chosen from:
-    J. Butler, Gender Trouble. Feminism and the Subversion of Identity, Routledge, New York-London 1990.
-    J. Butler, Bodies that Matters. On the Discoursive Limits of Sex, Routledge, New York-London 1993.
-    J. Butler, Giving an Account of Oneself, Fordham University Press, New York 2005. 

 

Thursday 2-4 p.m., Classroom IV Villa Mirafiori
Friday 10-12 a.m., Classroom IV Villa Mirafiori

STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA I.I 1023540 2023/2024

Kant e il problema della teologia razionale
“Decapitaro, Emanuele Kant Iddio, Massimiliano Robespierre il re”: così Giosuè Carducci in un noto verso, che restituisce la comprensione del pensiero di Kant come colui che, a livello teorico, ha posto fine al vecchio mondo pre-moderno. Allo stesso modo in cui la rivoluzione francese mise in crisi il vecchio regime, la “rivoluzione copernicana” condotta dalla filosofia trascendentale kantiana sferrò un colpo decisivo ad un millenario sistema di pensiero fondato sulla metafisica e su Dio. Il corso intende ripercorrere alcune tappe principali del confronto kantiano con la teologia razionale, a partire da scritti giovanili, per osservare lo sviluppo della critica a quella che Kant definisce “ontoteologia”. Si procederà quindi ad analizzare la maturazione, nelle opere critiche di Kant, di una originale "etico-teologia" finalizzata alla fondazione di una "metafisica dei costumi" come "metafisica propria". E si osserveranno infine i confronti maturi, nell’opera di Kant, con temi più ampi che dalla teologia razionale sfociano in una "dottrina filosofica filosofica della religione".

 

Per il programma e la frequenza da 6 CFU solamente i testi da 1) a 3) inclusi; oppure da 4) a 6) inclusi 

1)    I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 103-213).
2)    I. Kant, La critica della ragion pura, 1781/87, sezione L’ideale della ragion pura, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Utet, Torino 2005, pp. 461-544).
3)    I. Kant, La critica della ragion pratica, 1788, sezione Della dialettica della ragion pura nella determinazione del sommo bene, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 235-323 con testo tedesco a fronte). 
4)    I. Kant, Critica della capacità di giudizio, 1790, Dialettica del giudizio teleologico e Metodologia del giudizio teleologico, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 451-639 con testo tedesco a fronte)
5)    I. Kant, La religione entro i limiti della sola ragione, 1793/94, Prefazione alla prima edizione, Prefazione alla seconda edizione e Capitolo terzo preferibilmente, ma non indispensabilmente, nell’edizione italiana a cura di M.M. Olivetti per Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 3-16 e 99-163.
6)    I. Kant, Sull’insuccesso di ogni saggio filosofico di teodicea, 1791, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti di filosofia della religione, Mursia, Milano 1989, pp. 51-64).

 

Orario lezioni:

- Lun. 12.00-14.00 aula II

- Mar. 14.00-17.00 aula VIII

- Gio. 12.00-14.00 aula II

Inizio lezioni: lunedì 2 ottobre

STORIA DELLA METAFISICA 1006310 2023/2024

Kant e il problema della teologia razionale
“Decapitaro, Emanuele Kant Iddio, Massimiliano Robespierre il re”: così Giosuè Carducci in un noto verso, che restituisce la comprensione del pensiero di Kant come colui che, a livello teorico, ha posto fine al vecchio mondo pre-moderno. Allo stesso modo in cui la rivoluzione francese mise in crisi il vecchio regime, la “rivoluzione copernicana” condotta dalla filosofia trascendentale kantiana sferrò un colpo decisivo ad un millenario sistema di pensiero fondato sulla metafisica e su Dio. Il corso intende ripercorrere alcune tappe principali del confronto kantiano con la teologia razionale, a partire da scritti giovanili, per osservare lo sviluppo della critica a quella che Kant definisce “ontoteologia”. Si procederà quindi ad analizzare la maturazione, nelle opere critiche di Kant, di una originale "etico-teologia" finalizzata alla fondazione di una "metafisica dei costumi" come "metafisica propria". E si osserveranno infine i confronti maturi, nell’opera di Kant, con temi più ampi che dalla teologia razionale sfociano in una "dottrina filosofica filosofica della religione".

 

Per il programma e la frequenza da 6 CFU solamente i testi da 1) a 3) inclusi; oppure da 4) a 6) inclusi 

1)    I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 103-213).
2)    I. Kant, La critica della ragion pura, 1781/87, sezione L’ideale della ragion pura, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Utet, Torino 2005, pp. 461-544).
3)    I. Kant, La critica della ragion pratica, 1788, sezione Della dialettica della ragion pura nella determinazione del sommo bene, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 235-323 con testo tedesco a fronte). 
4)    I. Kant, Critica della capacità di giudizio, 1790, Dialettica del giudizio teleologico e Metodologia del giudizio teleologico, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 451-639 con testo tedesco a fronte)
5)    I. Kant, La religione entro i limiti della sola ragione, 1793/94, Prefazione alla prima edizione, Prefazione alla seconda edizione e Capitolo terzo preferibilmente, ma non indispensabilmente, nell’edizione italiana a cura di M.M. Olivetti per Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 3-16 e 99-163.
6)    I. Kant, Sull’insuccesso di ogni saggio filosofico di teodicea, 1791, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti di filosofia della religione, Mursia, Milano 1989, pp. 51-64).

STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2023/2024

Judith Butler tra distruzione e costruzione di concetti metafisici
Nel pensiero di Judith Butler, le cui opere sono tra le più significative ed influenti del panorama contemporaneo, si assiste ad una radicalizzazione di quella critica ai concetti tradizionali della metafisica, che più in generale è tratto comune della filosofia moderna e contemporanea. Con riferimento, tra gli altri, a Kant, Hegel, alla fenomenologia, a Derrida, Levinas e a Foucault, Butler mette in questione la comprensione di concetti cardine della storia della filosofia, come essenza, natura, soggetto, materia, corpo. Tale comprensione non può fare riferimento a nulla di pre-dato, nemmeno in quegli ambiti che tradizionalmente apparivano maggiormente legati ad un nucleo di oggettività intangibile, come il genere sessuale. Il corso ricostruirà analiticamente questa critica, confrontandola con le sue fonti e leggendola sullo sfondo storico-filosofico di un percorso di lunga durata che, come detto, inizia con la modernità; e accompagnerà la critica alla proposta di un nuovo possibile senso metafisico, radicalmente immanente e costruttivista. Il corso si avvarrà della presenza e del contributo della stessa Judith Butler, se la domanda per accoglierla come visiting professor sarà accettata dall’Ateneo 

 

Due testi a scelta tra:
-    J. Butler, Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità (1990), Laterza, Roma-Bari 2013. 
-    J. Butler, Corpi che contano. I limiti discorsivi del “sesso” (1993), Feltrinelli, Milano 1996. 
-    J. Butler, Critica della violenza etica (2005), Feltrinelli, Milano 2006.  

 

Giovedì 16-18, Aula I di Villa Mirafiori
Venerdì 13-15, Aula I di Villa Mirafiori

STORIA DELLA METAFISICA I 10606309 2022/2023

La storia della prova ontologica dell’esistenza di Dio
Il celeberrimo argomento per provare l’esistenza di Dio proposto da Anselmo d’Aosta e denominato da Kant “prova ontologica” costituisce evidentemente un tema decisivo della storia della metafisica. Criticato già da Tommaso d’Aquino, viene ripetutamente riproposto, in modo particolare nell’età moderna. In quest’epoca la prova diventa, a partire da Cartesio (ma poi, nelle sue varie forme e specificazioni, anche in Spinoza, Leibniz, Wolff) strettamente legato al fondamento stesso del discorso razionale: la circolarità dell’argomento diviene quindi la circolarità della stessa riflessione, nella difficoltà di mettere in comunicazione e, contemporaneamente, distinguere il pensiero e l’essere: proprio questo aspetto rappresenterà il cuore della critica kantiana, e proprio questo aspetto verrà radicalizzato in Hegel. Così, secondo Heidegger l’argomento è paradigma dell’intima connessione, nella razionalità occidentale, tra piano razionale (logica), piano dell’essere e piano teologico, ed è quindi quintessenza della metafisica. Molto recentemente, infine, Agamben lo ha ridiscusso mostrando anche le implicazioni politiche di questa struttura metafisica. Più che sulla validità logica, o meno, dell’argomento nella sua comprensione astratta, il corso rivolgerà particolare attenzione al valore strutturale che la prova ha via via posseduto rispetto alle possibilità del discorso filosofico in generale, nelle sue varie forme storiche.

Testi 
- Anselmo d’Aosta, Proslogion, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Monologio e Proslogio, Bompiani, Milano 2002, con testo latino a fronte, pp. 305-361).
- Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 2, aa. 1-3, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 11-14).
- R. Descartes, Terza e Quinta meditazione in Meditazioni metafisiche, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, con testo latino a fronte, pp. 57-85 e 105-117).
- B. Spinoza, Ethica, prima parte, proposizioni I-XI, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Bompiani, Milano 2017, con testo latino a fronte, pp. 5-29).
- G.W. Leibniz, L’essere perfettissimo esiste, in Id. Scritti filosofici, Utet, Torino 1967, vol. I, pp. 261-262.
- I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), parti I e III, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 111-135 e pp. 201-209).
- G.W.F. Hegel, Esposizione della prova ontologica nelle lezioni sulla filosofia della religione tenute nell’anno 1831 e nell’anno 1827, in Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 211-230.
- M. Heidegger, La costituzione onto-teologica della metafisica in Identità e differenza, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98).
- G. Agamben, L’esistenza di Dio in L’irrealizzabile. Per una politica dell’ontologia, Einaudi, Torino 2022, pp. 47-83.

Per il programma da 6 CFU solo i testi da Anselmo a Kant (inclusi) oppure da Kant ad Agamben (inclusi)

STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2022/2023

Il corso inizierà venerdì 3 marzo e si svolgerà con il seguente orario:

Martedì, 12.30-14.30 Aula VI Villa Mirafiori

Venerdì, 15.30-17.30 Aula VI Villa Mirafiori

Filosofia trascendentale e storia della filosofia: Kant e Hegel 
Se il settecento e l’ottocento conoscono una importante fioritura di opere dedicate alla storia della filosofia, particolarmente interessante è il ruolo che questo argomento riveste nel pensiero di Kant e Hegel. Nella tradizione trascendentale, infatti, la conoscenza storica è di tipo empirico e deve perciò sottostare a principi a priori. In entrambi i pensatori, quindi, la storia della filosofia si configura come una storia filosofica della filosofia, ossia guidata da leggi razionali. Tuttavia, sia in Kant che in Hegel si osserva anche un movimento opposto, ossia il contraccolpo per cui la storia della filosofia non è solo un oggetto di ricerca, ma retroagisce sul soggetto. In modo paradossale, un fatto (a posteriori) assurge ad un ruolo trascendentale (a priori). La storia della filosofia non è mero oggetto della filosofia, ma sviluppo in cui si è coinvolti e che anzi è condizione di possibilità degli stessi principii a priori. Questa circolarità, che emerge nella tarda riflessione kantiana, viene evidentemente radicalizzata da Hegel. Il corso mirerà a ricostruire un capitolo specifico della storia della storia della filosofia, soffermandosi quindi anche sul problema teorico del suo metodo e del suo statuto disciplinare.

Testi
-       I. Kant, Sul tema del concorso bandito dalla Reale Accademia delle Scienze di Berlino: Quali sono i reali progressi compiuti dalla metafisica in Germania dai tempi di Wolff? in qualsiasi traduzione italiana accreditata, ad esempio in Scritti sul criticismo, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 149-238.
-       G.W.F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofiaIntroduzione e Il terzo periodo: la filosofia moderna, Laterza, Roma Bari 2009, pp. 3-58 e 453-554.

STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2022/2023

La storia della prova ontologica dell’esistenza di Dio
Il celeberrimo argomento per provare l’esistenza di Dio proposto da Anselmo d’Aosta e denominato da Kant “prova ontologica” costituisce evidentemente un tema decisivo della storia della metafisica. Criticato già da Tommaso d’Aquino, viene ripetutamente riproposto, in modo particolare nell’età moderna. In quest’epoca la prova diventa, a partire da Cartesio (ma poi, nelle sue varie forme e specificazioni, anche in Spinoza, Leibniz, Wolff) strettamente legato al fondamento stesso del discorso razionale: la circolarità dell’argomento diviene quindi la circolarità della stessa riflessione, nella difficoltà di mettere in comunicazione e, contemporaneamente, distinguere il pensiero e l’essere: proprio questo aspetto rappresenterà il cuore della critica kantiana, e proprio questo aspetto verrà radicalizzato in Hegel. Così, secondo Heidegger l’argomento è paradigma dell’intima connessione, nella razionalità occidentale, tra piano razionale (logica), piano dell’essere e piano teologico, ed è quindi quintessenza della metafisica. Molto recentemente, infine, Agamben lo ha ridiscusso mostrando anche le implicazioni politiche di questa struttura metafisica. Più che sulla validità logica, o meno, dell’argomento nella sua comprensione astratta, il corso rivolgerà particolare attenzione al valore strutturale che la prova ha via via posseduto rispetto alle possibilità del discorso filosofico in generale, nelle sue varie forme storiche.

Testi 
- Anselmo d’Aosta, Proslogion, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Monologio e Proslogio, Bompiani, Milano 2002, con testo latino a fronte, pp. 305-361).
- Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 2, aa. 1-3, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 11-14).
- R. Descartes, Terza e Quinta meditazione in Meditazioni metafisiche, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, con testo latino a fronte, pp. 57-85 e 105-117).
- B. Spinoza, Ethica, prima parte, proposizioni I-XI, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Bompiani, Milano 2017, con testo latino a fronte, pp. 5-29).
- G.W. Leibniz, L’essere perfettissimo esiste, in Id. Scritti filosofici, Utet, Torino 1967, vol. I, pp. 261-262.
- I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), parti I e III, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 111-135 e pp. 201-209).
- G.W.F. Hegel, Esposizione della prova ontologica nelle lezioni sulla filosofia della religione tenute nell’anno 1831 e nell’anno 1827, in Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 211-230.
- M. Heidegger, La costituzione onto-teologica della metafisica in Identità e differenza, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98).
- G. Agamben, L’esistenza di Dio in L’irrealizzabile. Per una politica dell’ontologia, Einaudi, Torino 2022, pp. 47-83.
 

Per il programma da 6 CFU solo i testi da Anselmo a Kant (inclusi) oppure da Kant ad Agamben (inclusi)

STORIA DELLA METAFISICA 1006310 2022/2023

La storia della prova ontologica dell’esistenza di Dio
Il celeberrimo argomento per provare l’esistenza di Dio proposto da Anselmo d’Aosta e denominato da Kant “prova ontologica” costituisce evidentemente un tema decisivo della storia della metafisica. Criticato già da Tommaso d’Aquino, viene ripetutamente riproposto, in modo particolare nell’età moderna. In quest’epoca la prova diventa, a partire da Cartesio (ma poi, nelle sue varie forme e specificazioni, anche in Spinoza, Leibniz, Wolff) strettamente legato al fondamento stesso del discorso razionale: la circolarità dell’argomento diviene quindi la circolarità della stessa riflessione, nella difficoltà di mettere in comunicazione e, contemporaneamente, distinguere il pensiero e l’essere: proprio questo aspetto rappresenterà il cuore della critica kantiana, e proprio questo aspetto verrà radicalizzato in Hegel. Così, secondo Heidegger l’argomento è paradigma dell’intima connessione, nella razionalità occidentale, tra piano razionale (logica), piano dell’essere e piano teologico, ed è quindi quintessenza della metafisica. Molto recentemente, infine, Agamben lo ha ridiscusso mostrando anche le implicazioni politiche di questa struttura metafisica. Più che sulla validità logica, o meno, dell’argomento nella sua comprensione astratta, il corso rivolgerà particolare attenzione al valore strutturale che la prova ha via via posseduto rispetto alle possibilità del discorso filosofico in generale, nelle sue varie forme storiche.

Testi 
- Anselmo d’Aosta, Proslogion, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Monologio e Proslogio, Bompiani, Milano 2002, con testo latino a fronte, pp. 305-361).
- Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 2, aa. 1-3, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 11-14).
- R. Descartes, Terza e Quinta meditazione in Meditazioni metafisiche, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, con testo latino a fronte, pp. 57-85 e 105-117).
- B. Spinoza, Ethica, prima parte, proposizioni I-XI, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Bompiani, Milano 2017, con testo latino a fronte, pp. 5-29).
- G.W. Leibniz, L’essere perfettissimo esiste, in Id. Scritti filosofici, Utet, Torino 1967, vol. I, pp. 261-262.
- I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), parti I e III, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 111-135 e pp. 201-209).
- G.W.F. Hegel, Esposizione della prova ontologica nelle lezioni sulla filosofia della religione tenute nell’anno 1831 e nell’anno 1827, in Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 211-230.
- M. Heidegger, La costituzione onto-teologica della metafisica in Identità e differenza, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98).
- G. Agamben, L’esistenza di Dio in L’irrealizzabile. Per una politica dell’ontologia, Einaudi, Torino 2022, pp. 47-83.

Per il programma da 6 CFU solo i testi da Anselmo a Kant (inclusi) oppure da Kant ad Agamben (inclusi)

STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA I.I 1023540 2022/2023

La storia della prova ontologica dell’esistenza di Dio
Il celeberrimo argomento per provare l’esistenza di Dio proposto da Anselmo d’Aosta e denominato da Kant “prova ontologica” costituisce evidentemente un tema decisivo della storia della metafisica. Criticato già da Tommaso d’Aquino, viene ripetutamente riproposto, in modo particolare nell’età moderna. In quest’epoca la prova diventa, a partire da Cartesio (ma poi, nelle sue varie forme e specificazioni, anche in Spinoza, Leibniz, Wolff) strettamente legato al fondamento stesso del discorso razionale: la circolarità dell’argomento diviene quindi la circolarità della stessa riflessione, nella difficoltà di mettere in comunicazione e, contemporaneamente, distinguere il pensiero e l’essere: proprio questo aspetto rappresenterà il cuore della critica kantiana, e proprio questo aspetto verrà radicalizzato in Hegel. Così, secondo Heidegger l’argomento è paradigma dell’intima connessione, nella razionalità occidentale, tra piano razionale (logica), piano dell’essere e piano teologico, ed è quindi quintessenza della metafisica. Molto recentemente, infine, Agamben lo ha ridiscusso mostrando anche le implicazioni politiche di questa struttura metafisica. Più che sulla validità logica, o meno, dell’argomento nella sua comprensione astratta, il corso rivolgerà particolare attenzione al valore strutturale che la prova ha via via posseduto rispetto alle possibilità del discorso filosofico in generale, nelle sue varie forme storiche.

Testi 
- Anselmo d’Aosta, Proslogion, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Monologio e Proslogio, Bompiani, Milano 2002, con testo latino a fronte, pp. 305-361).
- Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 2, aa. 1-3, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 11-14).
- R. Descartes, Terza e Quinta meditazione in Meditazioni metafisiche, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Laterza, Roma-Bari 1997, con testo latino a fronte, pp. 57-85 e 105-117).
- B. Spinoza, Ethica, prima parte, proposizioni I-XI, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Bompiani, Milano 2017, con testo latino a fronte, pp. 5-29).
- G.W. Leibniz, L’essere perfettissimo esiste, in Id. Scritti filosofici, Utet, Torino 1967, vol. I, pp. 261-262.
- I. Kant, L‘unico argomento possibile per una dimostrazione dell’esistenza di Dio (1763), parti I e III, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio in Scritti precritici, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 111-135 e pp. 201-209).
- G.W.F. Hegel, Esposizione della prova ontologica nelle lezioni sulla filosofia della religione tenute nell’anno 1831 e nell’anno 1827, in Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 211-230.
- M. Heidegger, La costituzione onto-teologica della metafisica in Identità e differenza, qualsiasi edizione o traduzione italiana accreditata (ad esempio Adelphi, Milano 2009, pp. 53-98).
- G. Agamben, L’esistenza di Dio in L’irrealizzabile. Per una politica dell’ontologia, Einaudi, Torino 2022, pp. 47-83.
 

Per il programma da 6 CFU solo i testi da Anselmo a Kant (inclusi) oppure da Kant ad Agamben (inclusi)

STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2021/2022

Che cos’è la metafisica? La domanda di Martin Heidegger
Con la pubblicazione di "Essere e tempo" (1927) Martin Heidegger aveva riaperto la platonica “battaglia tra giganti” sulla questione dell’essere. Cercando una nuova fondazione dell’ontologia, egli spalancava nuovamente le porte alla metafisica, disciplina che la storia della filosofia sembrava aver oramai chiuso e superato. Tuttavia, egli matura una consapevolezza sempre crescente delle difficoltà di tale progetto. Branca più importante della filosofia ed esigenza fondamentale del pensiero umano, la metafisica è anche fonte di aporie irrisolvibili. L’esigenza della metafisica viene così anzitutto ricondotta, nella prolusione tenuta a Friburgo nel 1929, alla trascendenza dell’esistenza umana, sospesa tra essere e nulla. Il corso del 1935, poi, approfondisce quei problemi di linguaggio che – a partire dalla etimologia e dalla grammatica del verbo essere – gravano da sempre sulla riflessione occidentale e sulle sue categorie. Viene così radicalizzata quella “distruzione della storia dell’ontologia” annunciata nel paragrafo 6 di "Essere e tempo", che diviene una vera e propria distruzione della metafisica stessa. Attraverso la lettura dei testi che Heidegger, in questa fase del suo pensiero, dedica alla questione, il corso si prefigge non solo il confronto dettagliato con un momento specifico, molto rilevante, della storia della filosofia; ma anche, a partire dalla paradigmaticità di tale momento, di fornire le coordinate generali di quella che tutta la tradizione ha considerato la “filosofia prima”.     

Testi

M. Heidegger, Essere e tempo (1927), Introduzione §§ 1-8 (nell’ ed. italiana Longanesi, Milano 1976, pp. 9-60).
M. Heidegger, Che cos’è metafisica? (1929) (anche "Poscritto", 1943 e "Introduzione", 1949) (ed. italiana Adelphi, Milano 2001). 
M. Heidegger, Introduzione alla metafisica (1935) (ed italiana Mursia, Milano 1968).

 

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: 3vkosyw

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/MzQ1MjAzMTA5NzU1?cjc=3vkosyw

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti informazioni e materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it.

STORIA DELLA METAFISICA 1006310 2021/2022

La follia metafisica cartesiana. Il dibattito tra Foucault e Derrida 

Nella sua "Storia della follia" (1961), Michel Foucault individuava nella Meditazioni metafisiche cartesiane i presupposti teorici che conducono all’espulsione della follia dal pensiero e al “grande internamento” della malattia mentale. L’imprigionamento teorico è preludio all’imprigionamento reale, mosse entrambe che caratterizzano la modernità. Jacques Derrida critica questa lettura nelle pagine di "Cogito e storia della follia" (1963) sottolineando che l’ipotesi del genio maligno – un caso di follia totale – è decisiva per il soggetto cartesiano. Il dubbio, per Derrida, diventa così parte strutturante del cogito. Foucault risponderà a sua volta (1972), distinguendo tra il dubbio, che conduce a non credere a cose reali, e la follia, che spinge a credere a cose irreali: la follia apre un mondo altro, una vera eterotopia. Oltre che l’interpretazione di Descartes, il dibattito implica diverse letture della modernità, della razionalità che la caratterizza, e dunque della metafisica che la fonda, a partire dal soggetto: che ruolo c’è per l’irrazionale? In che modo l’altro dal cogito può essere limitato e governato? Ciò che non è riconducibile al logos non abita sempre già, inesorabilmente, il soggetto? Non a caso Derrida riprenderà ulteriormente la questione, chiamando in causa Freud e la psicanalisi (1991). A livello metodico, inoltre, il confronto coinvolge due modalità diverse di riferirsi alla storia del pensiero, ai suoi testi, e più latamente alle sue pratiche. La metafisica si nasconde non solo nelle idee, ma anche nel riferimento privilegiato alla testualità? Il corso si avvarrà degli interventi di Judith Revel (Univ. Paris Nanterre), se la domanda per ospitarla come visiting professor presso il Dipartimento sarà accettata.

Testi

R. Descartes, Meditazioni metafisiche (1641), Prefazione e Meditazioni 1-3 (nella ed. it. Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 13-87).   
M. Foucault, La storia della follia nell’età classica (1961), Prefazioni alla prima e alla seconda edizione e §§ 1 e 2 della prima parte (Stultifera navis e Il grande internamento) (nella ed. it. BUR, Milano 2011 pp. 39-157).
J. Derrida, Cogito o la storia della follia (1963), in La scrittura e la differenza (1967) (nella ed. it. Einaudi, Torino 1990, pp. 39-79). 
M. Foucault, Risposta a Derrida (1972) (in trad. it. in Il discorso, la storia, la verità. Interventi 1969-1984, Einaudi, Torino 2001, pp. 101-117).
M. Foucault, Il mio corpo, questo fuoco, il foglio (1972) (in trad. it. in La storia della follia nell’età classica, BUR, Milano 2011, pp. 485-509)
J. Derrida, “Essere giusti con Freud”. La storia della follia nell’età della psicoanalisi (1991), R. Cortina, Milano 1994.

 

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: mzijh32

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/NDU5OTY1NDEwODYx?cjc=mzijh32

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti informazioni e materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it. 

HISTORY OF PHILOSOPHY 10595542 2021/2022

What is metaphysics? Martin Heidegger's question

With the publication of "Being and Time" (1927) Martin Heidegger reopened the Platonic 'battle of giants' on the question of being. By seeking a new foundation for ontology, he opened the door once again to metaphysics, a discipline that the history of philosophy seemed to have closed and overcome. However, he became increasingly aware of the difficulties of this project. The most important branch of philosophy and a fundamental requirement of human thought, metaphysics is also a source of unresolvable aporias. The need for metaphysics is thus first of all traced back, in the prolusion given in Freiburg in 1929, to the transcendence of human existence, suspended between being and nothingness. The course of 1935, then, deepens those problems of language that - starting from the etymology and grammar of the verb to be - have always weighed on western reflection and its categories. The "destruction of the history of ontology" announced in paragraph 6 of "Being and Time" is thus radicalised, becoming a veritable destruction of metaphysics itself. Through the reading of the texts that Heidegger, in this phase of his thought, dedicates to the question, the course aims not only at a detailed confrontation with a specific, very relevant moment in the history of philosophy, but also, starting from the paradigmatic nature of this moment, at providing the general coordinates of what the whole tradition has considered the "first philosophy".

 

M. Heidegger, Being and Time: Introduction (1927), §§ 1-8, D. F. Krell (Ed.), M. Heidegger. Basic Writings (1977) Harper and Row, New York 1993 pp. 37-88 
M. Heidegger, What is Metaphysics? (1929) in D. F. Krell (Ed.), M. Heidegger. Basic Writings (1977) Harper and Row, New York 1993, p. 89-110.
M. Heidegger, Introduction to Metaphysics (1935), Yale University Press, New Haven and London 2014. 

STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2021/2022

Che cos’è la metafisica? La domanda di Martin Heidegger
Con la pubblicazione di "Essere e tempo" (1927) Martin Heidegger aveva riaperto la platonica “battaglia tra giganti” sulla questione dell’essere. Cercando una nuova fondazione dell’ontologia, egli spalancava nuovamente le porte alla metafisica, disciplina che la storia della filosofia sembrava aver oramai chiuso e superato. Tuttavia, egli matura una consapevolezza sempre crescente delle difficoltà di tale progetto. Branca più importante della filosofia ed esigenza fondamentale del pensiero umano, la metafisica è anche fonte di aporie irrisolvibili. L’esigenza della metafisica viene così anzitutto ricondotta, nella prolusione tenuta a Friburgo nel 1929, alla trascendenza dell’esistenza umana, sospesa tra essere e nulla. Il corso del 1935, poi, approfondisce quei problemi di linguaggio che – a partire dalla etimologia e dalla grammatica del verbo essere – gravano da sempre sulla riflessione occidentale e sulle sue categorie. Viene così radicalizzata quella “distruzione della storia dell’ontologia” annunciata nel paragrafo 6 di "Essere e tempo", che diviene una vera e propria distruzione della metafisica stessa. Attraverso la lettura dei testi che Heidegger, in questa fase del suo pensiero, dedica alla questione, il corso si prefigge non solo il confronto dettagliato con un momento specifico, molto rilevante, della storia della filosofia; ma anche, a partire dalla paradigmaticità di tale momento, di fornire le coordinate generali di quella che tutta la tradizione ha considerato la “filosofia prima”.     

Testi

M. Heidegger, Essere e tempo (1927), Introduzione §§ 1-8 (nell’ ed. italiana Longanesi, Milano 1976, pp. 9-60).
M. Heidegger, Che cos’è metafisica? (1929) (anche "Poscritto", 1943 e "Introduzione", 1949) (ed. italiana Adelphi, Milano 2001). 
M. Heidegger, Introduzione alla metafisica (1935) (ed italiana Mursia, Milano 1968).

 

Per il corso è stata attivata una pagina Google Classroom alla quale ci si può iscrivere con il codice: 3vkosyw

oppure direttamente al link:

https://classroom.google.com/c/MzQ1MjAzMTA5NzU1?cjc=3vkosyw

Nella pagina Classroom del corso verranno forniti informazioni e materiali utili per il corso e, se sarà possibile, le registrazioni delle lezioni. La piattaforma Classroom è accessibile solo con un indirizzo di posta elettronica istituzionale @uniroma1.it.

STORIA DELLA FILOSOFIA DALL'UMANESIMO AL RINASCIMENTO I A 1023459 2021/2022

La follia metafisica cartesiana. Il dibattito tra Foucault e Derrida 

Nella sua "Storia della follia" (1961), Michel Foucault individuava nella Meditazioni metafisiche cartesiane i presupposti teorici che conducono all’espulsione della follia dal pensiero e al “grande internamento” della malattia mentale. L’imprigionamento teorico è preludio all’imprigionamento reale, mosse entrambe che caratterizzano la modernità. Jacques Derrida critica questa lettura nelle pagine di "Cogito e storia della follia" (1963) sottolineando che l’ipotesi del genio maligno – un caso di follia totale – è decisiva per il soggetto cartesiano. Il dubbio, per Derrida, diventa così parte strutturante del cogito. Foucault risponderà a sua volta (1972), distinguendo tra il dubbio, che conduce a non credere a cose reali, e la follia, che spinge a credere a cose irreali: la follia apre un mondo altro, una vera eterotopia. Oltre che l’interpretazione di Descartes, il dibattito implica diverse letture della modernità, della razionalità che la caratterizza, e dunque della metafisica che la fonda, a partire dal soggetto: che ruolo c’è per l’irrazionale? In che modo l’altro dal cogito può essere limitato e governato? Ciò che non è riconducibile al logos non abita sempre già, inesorabilmente, il soggetto? Non a caso Derrida riprenderà ulteriormente la questione, chiamando in causa Freud e la psicanalisi (1991). A livello metodico, inoltre, il confronto coinvolge due modalità diverse di riferirsi alla storia del pensiero, ai suoi testi, e più latamente alle sue pratiche. La metafisica si nasconde non solo nelle idee, ma anche nel riferimento privilegiato alla testualità? Il corso si avvarrà degli interventi di Judith Revel (Univ. Paris Nanterre), se la domanda per ospitarla come visiting professor presso il Dipartimento sarà accettata.

Testi

R. Descartes, Meditazioni metafisiche (1641), Prefazione e Meditazioni 1-3 (nella ed. it. Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 13-87).   
M. Foucault, La storia della follia nell’età classica (1961), Prefazioni alla prima e alla seconda edizione e §§ 1 e 2 della prima parte (Stultifera navis e Il grande internamento) (nella ed. it. BUR, Milano 2011 pp. 39-157).
J. Derrida, Cogito o la storia della follia (1963), in La scrittura e la differenza (1967) (nella ed. it. Einaudi, Torino 1990, pp. 39-79). 
M. Foucault, Risposta a Derrida (1972) (in trad. it. in Il discorso, la storia, la verità. Interventi 1969-1984, Einaudi, Torino 2001, pp. 101-117).
M. Foucault, Il mio corpo, questo fuoco, il foglio (1972) (in trad. it. in La storia della follia nell’età classica, BUR, Milano 2011, pp. 485-509)
J. Derrida, “Essere giusti con Freud”. La storia della follia nell’età della psicoanalisi (1991), R. Cortina, Milano 1994.

 

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STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2020/2021

La fine della metafisica tra Jacques Derrida ed Emmanuel Levinas

Discepoli eterodossi di Edmund Husserl e di Martin Heidegger, Derrida e Levinas si formano alla scuola della della fenomenologia. Da questo metodo traggono entrambi l’interesse per la filosofia prima, ma, allo stesso tempo, anche la messa in questione della metafisica impostata in modo tradizionale. Così, se Derrida rivolge la propria critica alla questione della presenza e al primato dell’espressione orale e del soliloquio, Levinas invece attacca l’ontologia e il concetto di totalità. I due autori entrano quindi in un dialogo che si protrae per diversi anni e che ispira le rispettive proposte teoriche, che sfociano da un lato nel metodo della decostruzione, dall’altro nella proposta dell’etica come filosofia prima. Il corso seguirà questo percorso attraverso l’analisi dei testi indicati in programma d’esame, che permetteranno anche di affrontare temi classici della storia della metafisica. Il corso si avvarrà altresì della presenza del Prof. Shmuel Wygoda (Yaakov Herzog College, Israele - Institut Universitaire Elie Wiesel, Francia), visiting professor presso la Sapienza, che si soffermerà sul retroterra ebraico dei due autori ed in particolare sull’interpretazione talmudica di Levinas. 

Testi

E. Levinas, Metafisica e trascendenza e Separazione e discorso, sezioni A e B dal capitolo primo di Totalità e infinito (1961), Jaca Book. 
J. Derrida, La voce e il fenomeno (1967), Jaca Book.
J. Derrida, Violenza e metafisica, capitolo quarto in La scrittura e la differenza (1967), Jaca Book.
E. Levinas, Jacques Derrida. Tutt’altrimenti, capitolo sesto in Nomi propri (1976), Castelvecchi
E. Levinas, Giovinezza di Israele, capitolo secondo in Dal sacro al santo (1977), Città Nuova. 
J. Derrida, Addio, capitolo primo di Addio a Emmanuel Levinas (1997), Jaca Book. 

 

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STORIA DELLA METAFISICA 1006310 2020/2021

Jacques Derrida e la distruzione della storia dell’ontologia 

La fenomenologia si presenta come un metodo radicalmente speculativo. Tuttavia, la storia guadagna presto una grande rilevanza in diversi allievi di Edmund Husserl, a partire da Martin Heidegger. Nel 1964 Jacques Derrida inaugura le sue lezioni all’ENS con un corso dedicato all’ontologia di Essere e tempo. La filosofia heideggeriana viene letta non come una fondazione, ma come la “distruzione” di ogni possibile ontologia, sulla base di una interpretazione che muove dalla centralità del sesto paragrafo.  Questione dell’essere e questione della storia sono quindi intrinsecamente legate nel pensiero del giovane Derrida. Il progetto fenomenologico viene integralmente riletto alla luce del problema della storia, e questa riflessione sarà decisiva per la successiva maturazione dei concetti fondamentali del pensiero derridiano, a partire da quello di “decostruzione”, così strettamente legato alla “distruzione”. 

Testi

J. Derrida, Heidegger, la questione dell’essere e la storia. Corso dell’ENS-ULM 1965-65, Jaca Book 2019.

 

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STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2020/2021

La fine della metafisica tra Jacques Derrida ed Emmanuel Levinas

Discepoli eterodossi di Edmund Husserl e di Martin Heidegger, Derrida e Levinas si formano alla scuola della della fenomenologia. Da questo metodo traggono entrambi l’interesse per la filosofia prima, ma, allo stesso tempo, anche la messa in questione della metafisica impostata in modo tradizionale. Così, se Derrida rivolge la propria critica alla questione della presenza e al primato dell’espressione orale e del soliloquio, Levinas invece attacca l’ontologia e il concetto di totalità. I due autori entrano quindi in un dialogo che si protrae per diversi anni e che ispira le rispettive proposte teoriche, che sfociano da un lato nel metodo della decostruzione, dall’altro nella proposta dell’etica come filosofia prima. Il corso seguirà questo percorso attraverso l’analisi dei testi indicati in programma d’esame, che permetteranno anche di affrontare temi classici della storia della metafisica. Il corso si avvarrà altresì della presenza del Prof. Shmuel Wygoda (Yaakov Herzog College, Israele - Institut Universitaire Elie Wiesel, Francia), visiting professor presso la Sapienza, che si soffermerà sul retroterra ebraico dei due autori ed in particolare sull’interpretazione talmudica di Levinas. 

Testi

E. Levinas, Metafisica e trascendenza e Separazione e discorso, sezioni A e B dal capitolo primo di Totalità e infinito (1961), Jaca Book. 
J. Derrida, La voce e il fenomeno (1967), Jaca Book.
J. Derrida, Violenza e metafisica, capitolo quarto in La scrittura e la differenza (1967), Jaca Book.
E. Levinas, Jacques Derrida. Tutt’altrimenti, capitolo sesto in Nomi propri (1976), Castelvecchi
E. Levinas, Giovinezza di Israele, capitolo secondo in Dal sacro al santo (1977), Città Nuova. 
J. Derrida, Addio, capitolo primo di Addio a Emmanuel Levinas (1997), Jaca Book. 

 

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STORIA DELLA FILOSOFIA II.I A 1023515 2019/2020

Heidegger e la lettura "metafisica" della "Critica della ragion pura"

Nel 1929 Heidegger pubblica il noto "Kant-Buch". Il testo riveste un ruolo fondamentale per almeno due significative questioni storico-filosofiche: per un verso, l'opera heideggeriana si situa all'interno dell'interpretazione cosiddetta "metafisica" di Kant del Novecento, divenendone persino l'emblema. Il dibattito di Davos con Cassirer, pubblicato in appendice al testo ne è testimonianza. Per altro verso, lo scritto permette di capire lo sviluppo heideggeriano del periodo, i rapporti con "Essere e tempo", di cui avrebbe dovuto rappresentare l'inizio della seconda parte, e la riflessione più ampia sul senso della metafisica.

Testi

M. Heidegger, "Kant e il problema della metafisica" (1929), Laterza, Roma-Bari 2006

 

Codice Classroom: ezgblxh

STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2019/2020

La critica di Kant all'ontoteologia

Cresciuto in un ambiente filosofico dominato dalla metafisica di Christian Wolff, dal pietismo e dalla scolastica aristotelica tedesca, Kant matura progressivamente una critica alla teologia naturale e al suo legame con l’ontologia. Tale legame verrà sintetizzato icasticamente da lui con il conio del termine “ontoteologia”. In particolare nel periodo cosiddetto “precritico”, dopo aver sviluppato una prova dell’esistenza di Dio, Kant arriva a proporre la tesi per cui l’essere non è mai un predicato reale, e quelli della metafisica sono definiti “sogni”. Il discorso teologico viene allora riposizionato in ambito di ragione pratica dopo la svolta critica.

Testi

- C. Wolff, "Metafisica tedesca", 1719 (Bompiani, Milano 2003) (passi scelti) 
- I. Kant, "Nova dilucidatio...", 1755 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). 
- I. Kant, "Unico argomento possibile...", 1763 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). 
- I. Kant, "I sogni di un visionario...", 1766 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003).  
- I. Kant, "La critica della ragion pura", 1781/87 (qualsiasi edizione, passi scelti tratti dalla "Dialettica trascendentale").

Gli studenti non frequentanti porteranno l'intero capitolo sesto ("Intorno a Dio") della "Metafisica tedesca" e l'intera sezione sull'"Ideale della ragion pura" della "Critica della ragion pura", oltre alle altre tre opere kantiane.

STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2019/2020

La critica di Kant all'ontoteologia

Cresciuto in un ambiente filosofico dominato dalla metafisica di Christian Wolff, dal pietismo e dalla scolastica aristotelica tedesca, Kant matura progressivamente una critica alla teologia naturale e al suo legame con l’ontologia. Tale legame verrà sintetizzato icasticamente da lui con il conio del termine “ontoteologia”. In particolare nel periodo cosiddetto “precritico”, dopo aver sviluppato una prova dell’esistenza di Dio, Kant arriva a proporre la tesi per cui l’essere non è mai un predicato reale, e quelli della metafisica sono definiti “sogni”. Il discorso teologico viene allora riposizionato in ambito di ragione pratica dopo la svolta critica.

Testi

- C. Wolff, "Metafisica tedesca", 1719 (Bompiani, Milano 2003) (passi scelti) 
- I. Kant, "Nova dilucidatio...", 1755 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). 
- I. Kant, "Unico argomento possibile...", 1763 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). 
- I. Kant, "I sogni di un visionario...", 1766 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003).  
- I. Kant, "La critica della ragion pura", 1781/87 (qualsiasi edizione, passi scelti tratti dalla "Dialettica trascendentale").

Gli studenti non frequentanti porteranno l'intero capitolo sesto ("Intorno a Dio") della "Metafisica tedesca" e l'intera sezione sull'"Ideale della ragion pura" della "Critica della ragion pura", oltre alle altre tre opere kantiane.

HISTORY OF METAPHYSICS 10589632 2018/2019

"To be, or not to be". Hamlet's Metaphysics

In Characters of Shakespeare's Plays, published in 1817, William Hazlitt remarked that Shakespeare "was as good a philosopher as he was a poet". Indeed many critical studies have tried to show how England's bard has been influenced by the philosophical tradition or by philosophers of his time (e.g. Montaigne or Giordano Bruno). But Shakespeare has also been quoted over and over again by later thinkers (Schlegel, Nietzsche...), in order to develop philosophical reasonings, even up to the 20th century (let's think of Freud, Jaspers, Florenskij, Cioran, Lacan Levinas or Cacciari). The soliloquy by Prince Hamlet - one of Shakespeare's most celebrated speech - faces directly the most discussed question in the history of metaphysics, namely the question of being. But the whole drama is full of theoretical and practical metaphysical problems: life and death, reality and apparence, rationality and madness, decision, justice, power, meaning of individual existence, effectivenes of human actions, God and afterlife and so on. So it might be said that "there is more metaphysics in the pages of Hamlet, than is dreamt of by the history of philosophy".

 

- W. Shakespeare, "Hamlet".

For not attending students:
- W. Shakespeare, "Hamlet" 
+ one of the following books:
- S. Greenblatt, "Hamlet in Purgatory", Princeton Univ. Press 2001.
- C. McGinn, "Shakespeare's Philosophy. Discovering the Meaning behind the Plays", HarperCollins 2007.
- D. Bruster, "To Be or Not To Be", Bloomsbury Academic 2011.

   

FILOSOFIA PRATICA 1026893 2018/2019

"To be, or not to be". Hamlet's Metaphysics

In Characters of Shakespeare's Plays, published in 1817, William Hazlitt remarked that Shakespeare "was as good a philosopher as he was a poet". Indeed many critical studies have tried to show how England's bard has been influenced by the philosophical tradition or by philosophers of his time (e.g. Montaigne or Giordano Bruno). But Shakespeare has also been quoted over and over again by later thinkers (Schlegel, Nietzsche...), in order to develop philosophical reasonings, even up to the 20th century (let's think of Freud, Jaspers, Florenskij, Cioran, Lacan Levinas or Cacciari). The soliloquy by Prince Hamlet - one of Shakespeare's most celebrated speech - faces directly the most discussed question in the history of metaphysics, namely the question of being. But the whole drama is full of theoretical and practical metaphysical problems: life and death, reality and apparence, rationality and madness, decision, justice, power, meaning of individual existence, effectivenes of human actions, God and afterlife and so on. So it might be said that "there is more metaphysics in the pages of Hamlet, than is dreamt of by the history of philosophy".

 

- W. Shakespeare, "Hamlet".

For not attending students:
- W. Shakespeare, "Hamlet" 

STORIA DELLA FILOSOFIA II.II A 1027329 2018/2019

Identità e differenza. Heidegger e la domanda metafisica

I due testi originariamente (1957) raccolti nel breve ma denso e molto complesso volume "Identità e differenza" affrontano questioni centrali della storia della tradizione filosofica ed in particolare della tradizione metafisica. Attraverso un confronto con Parmenide, Spinoza e Hegel, Heidegger si interroga sul rapporto tra pensiero ed essere, sul ruolo della tecnica, sul significato dell'identità e della differenza e su quella che definisce, con termine kantiano, la costituzione "onto-teo-logica" della metafisica. Analizzando dettagliatamente il testo, con costante riferimento all'originale tedesco, il corso si soffermerà su alcuni concetti centrali del pensiero heideggeriano che hanno giocato un ruolo decisivo anche per il dibattito successivo.   

Testi

 M. Heidegger, "Identità e differenza", 1957 ("Il principio di identità" e "La struttura onto-teo-logica della metafisica")

Per i non frequentanti:
- M. Heidegger, "La questione della tecnica" (1954) 

FILOSOFIA PRATICA II A 1023132 2018/2019

Identità e differenza. Heidegger e la domanda metafisica

I due testi originariamente (1957) raccolti nel breve ma denso e molto complesso volume "Identità e differenza" affrontano questioni centrali della storia della tradizione filosofica ed in particolare della tradizione metafisica. Attraverso un confronto con Parmenide, Spinoza e Hegel, Heidegger si interroga sul rapporto tra pensiero ed essere, sul ruolo della tecnica, sul significato dell'identità e della differenza e su quella che definisce, con termine kantiano, la costituzione "onto-teo-logica" della metafisica. Analizzando dettagliatamente il testo, con costante riferimento all'originale tedesco, il corso si soffermerà su alcuni concetti centrali del pensiero heideggeriano che hanno giocato un ruolo decisivo anche per il dibattito successivo.   

Testi

 M. Heidegger, "Identità e differenza", 1957 ("Il principio di identità" e "La struttura onto-teo-logica della metafisica")

Per i non frequentanti:
- M. Heidegger, "La questione della tecnica" (1954) 

STORIA DELLA FILOSOFIA 99710 2018/2019

Identità e differenza. Heidegger e la domanda metafisica

I due testi originariamente (1957) raccolti nel breve ma denso e molto complesso volume "Identità e differenza" affrontano questioni centrali della storia della tradizione filosofica ed in particolare della tradizione metafisica. Attraverso un confronto con Parmenide, Spinoza e Hegel, Heidegger si interroga sul rapporto tra pensiero ed essere, sul ruolo della tecnica, sul significato dell'identità e della differenza e su quella che definisce, con termine kantiano, la costituzione "onto-teo-logica" della metafisica. Analizzando dettagliatamente il testo, con costante riferimento all'originale tedesco, il corso si soffermerà su alcuni concetti centrali del pensiero heideggeriano che hanno giocato un ruolo decisivo anche per il dibattito successivo.   

Testi

 M. Heidegger, "Identità e differenza", 1957 ("Il principio di identità" e "La struttura onto-teo-logica della metafisica")

Per i non frequentanti:
- M. Heidegger, "La questione della tecnica" (1954) 

FILOSOFIA MORALE 1026856 2017/2018

Il linguaggio e l’invenzione dell’uomo. L’archeologia di Michel Foucault.
Nel testo Le parole e le cose (1966) Michel Foucault inaugura un nuovo metodo di ricerca: l’“archeologia” del sapere. Non si tratta di mera storia, perché l’interesse è sul contemporaneo. L’opera di scavo porta alla luce le strutture che sono alla base degli ordinamenti attuali della conoscenza. In particolare, viene ricostruita la nascita delle scienze umane in epoca moderna. Contemporaneamente soggetto e oggetto del sapere, l’uomo è letteralmente “inventato”. Ma il suo ruolo inedito dipende dal linguaggio. È sempre nel linguaggio, infatti, che si gioca il rapporto tra “parole” e “cose”. Commentando dunque l’opera di Foucault, Frédéric Worms ha scritto: “come Cristoforo Colombo, partito alla ricerca delle Indie, ha scoperto l’America, così le scienze umane, partite alla ricerca dell’“uomo”, hanno trovato tutt’altra cosa, il linguaggio”. Ma se non è che un oggetto del linguaggio – nota Foucault – l’uomo come soggetto sembra destinato a scomparire.
Secondo una statistica, Foucault pare essere oggi l’autore più citato nell’ambito delle scienze umane. Rileggendo l’opera a cinquant’anni dalla sua pubblicazione, come si può valutare la sua profezia antiumanistica? Cosa è vivo del metodo archeologico? In che misura il linguaggio oggi non può prescindere, a sua volta, dalla considerazione della dimensione corporea? Il corso affronterà tali domanda a partire dalla lettura analitica delle pagine di questo testo oramai classico, in cui motivi storici e di metodo, teorici, pratici e inevitabilmente anche morali si intrecciano inscindibilmente.

Testi

*Per frequentanti:

1) M. Foucault, Le parole e le cose, Rizzoli, Milano 1967 (o, ovviamente, ristampe successive)

**Per non frequentanti:

1) M. Foucault, Le parole e le cose, Rizzoli, Milano 1967 (o, ovviamente, ristampe successive).
2) M. Foucault, L’ordine del discorso e altri interventi, Einaudi, Torino 1972 (o, ovviamente, ristampe successive)

FILOSOFIA DELLA RELIGIONE III A 1023075 2016/2017

“L’enigma della critica”: l’uso soprasensibile delle categorie nella ragione pratica di Kant

Nella Prefazione alla Critica della ragion pratica, Kant parla di un “enigma della critica”: si tratta del fatto che “nella speculazione si possa negare la realtà oggettiva all’uso soprasensibile delle categorie, eppure questa realtà si possa loro concedere relativamente agli oggetti della ragion pura pratica” (KpV, AA V, p. 5); ne consegue “l’esigenza paradossale di far se stesso, come soggetto della libertà, noumeno, ma, nello stesso tempo, rispetto alla natura, nella propria coscienza empirica, fenomeno” (KpV, AA V, p. 6). Il corso affronterà il modo kantiano di affrontare questo enigma e questo paradosso nelle pagine della seconda Critica, laddove Kant argomenta a favore del darsi di una ragione pura pratica. Oltre che alla genesi, alla struttura complessiva e al contesto dell’opera, particolare attenzione sarà rivolta alla Dialettica e alla originale trattazione kantiana, in ambito “dei costumi”, dei temi tradizionali della metafisica.

Testi

1) I. Kant, Critica della ragion pratica (1788) (qualsiasi traduzione italiana accreditata)
Per i non frequentanti:

1) I. Kant, Critica della ragion pratica (1788) (qualsiasi traduzione italiana accreditata)
2) I. Kant, Che cosa significa orientarsi nel pensiero? (1786) (qualsiasi traduzione italiana
accreditata)

Vedere nella sezione "Notizie"

Francesco Valerio Tommasi (Roma, 1977) si occupa di storia della filosofia, storia della metafisica e di filosofia della religione. Le sue ricerche e le sue pubblicazioni riguardano soprattutto la lunga durata e la rivisitazione di temi della tradizione metafisica classica nel pensiero moderno e contemporaneo, con particolare attenzione alla filosofia trascendentale.

Abilitato in prima fascia nel SSD M-Fil/06 (Bando 2016, primo quadrimestre - giudizio all'unanimità), dopo essersi abilitato in seconda fascia (bando 2012 - giudizio all'unanimità; rinnovata nel 2017 - sempre con giudizio all'unanimità).

Professore invitato presso il Pontificio Ateneo Anselmiano (dove insegna Critica della metafisica e Filosofia della religione). In Sapienza, oltre a corsi di Storia della filosofia e di Storia della metafisica, tiene anche corsi di History of Metaphysics in Global Perspective per il corso di laurea in Global Humanities.

Presentazione video, nella serie delle ricerche innovative della Facoltà: https://www.youtube.com/watch?v=7XiDRk36jog

È membro del collegio docenti del Dottorato in Filosofia della Sapienza. È stato relatore di tesi e membro di commissioni di dottorato in Italia e all'estero.

Dal 2022 organizza e dirige, insieme con il Prof. Gualtiero Lorini dell'Università Cattolica di Milano, il Seminario permanente di "Filosofia Trascendentale", che ospita ogni anno diversi relatori internazionali (tra gli altri sono intervenuti: D. Pradelle, A. Grandjean, R. Meer, G. Motta, G. Basile, A. Pelletier, E. Cafagna, E. Ficara, M. Fiorilli, G. Zöller, I. Römer).

È membro (dal 2017) del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana di Filosofia della Religione, di cui è stato Segretario sino al 2021.

È membro del progetto interuniversitario RUNIPACE (Rete Università per la Pace) e della Commissione del curriculum internazionale per la Laurea magistrale a doppio titolo Roma-Jena in Filosofia e idealismo tedesco. Dal 2008 è rappresentante del Dipartimento di filosofia della Sapienza presso l'EGSAMP (European Graduate School for Ancient and Medieval Philosophy).

È nel Comitato scientifico della collana editoriale Filosofia contemporanea presso l'editore Carabba, nel Comitato scientifico della collana Pensamiento e della rivista Cuadernos de Pensamiento della Fundación Universitaria Española, nel Comitato scientifico della collana editoriale Anthropine Sophia presso l'editore Sciascia.

È stato Visiting Professor presso l'Universidade Federal de Goiás in Brasile (2017) e ha insegnato presso l'Università di Roma Tre (2015-2016), l'Universität zu Köln (2012) e l'Universität Würzburg (2002-2003).

È stato invitato a tenere lezioni o interventi a convegni, tra l'altro, presso la Hofstra University New York, l'Universidad Nacional de General Sarmiento Buenos Aires, l'Universidade Brasilia, l'Universidade Federal de Bahia, il Van Leer Institute Jerusalem, l'École Normale Supérieure (rue d'Ulm, Paris), la Sorbonne Université (Paris IV), l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, gli Archivi Husserl di Parigi, il Centre Culturel international de Cerisy-La-Salle, l'Institut Catholique de Paris, l'Universität Bonn, la Freie Universität Berlin, la TU Berlin, la LMU München, la Eberhard Karls Universität di Tübingen, l'Universität zu Köln, l'Edith Stein Archiv Köln, l'Universität Landau i.d.Pfalz, la HAB di Wolfenbüttel, l'Universität Wien, l'Univerzita Karlova Praha, l'Universidad Complutense de Madrid, l'Universidad de Salamanca, l'Universidade de Lisboa, il Notre Dame Rome Gateway, l'Università di Torino, l'Università Statale di Milano, l'Università Cattolica di Milano, l'Almo Collegio Borromeo di Pavia, la European Academy of Religion di Bologna, l'Università di Lecce, l'Università di Bari, l'Università di Roma Tre, l'Università di Roma Tor Vergata, la Pontifica Università Gregoriana, la Pontificia Università Lateranense, il Pontificio Ateneo Teresianum, il Pontificio Ateneo Antonianum, il Centro italo-tedesco di Villa Vigoni.

Ha organizzato numerosi convegni internazionali, tra i quali: "Teologia politica: una filosofia della storia?", 2023; "The conjunction 'and' in Franz Rosenzweig s work", 2017; "L'analogie se dit de plusieurs façons. Un problème d histoire de la métaphysique, entre termes et concepts" 2016; "Der Zyklop in der Wissenschaft. Kant und die transzendentale anthropologie", 2015.

Dal 2019 al 2022 è stato Ricercatore a Tempo Determinato (tipo B) presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza. Dal 2013 al 2018 era stato già Ricercatore a tempo determinato (tipo A), sempre in Sapienza, in quanto vincitore, come coordinatore nazionale (P.I.), di un bando di eccellenza del MIUR per giovani ricercatori (FIRB-Futuro in ricerca), con un progetto dedicato a Ens, res, realitas. Le trasformazioni del lessico dell´ontologia nella tradizione scolastica dal Medioevo a Descartes e Kant finanziato con 820.266 Euro e che comprendeva altre tre unità di ricerca (SNS Pisa, Bari, Lecce).

In qualità di responsabile (P.I.) ha ottenuto altresì un finanziamento di 11.400 euro dalla Sapienza su un bando (2021) di ricerca di ateneo per il progetto: "Teologia politica: una filosofia della storia?".

Ha ospitato presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza, in qualità di visiting professors e con un finanziamento su bando, i Professori Shmuel Wygoda (Yaakov Herzog College - 2020), Judith Revel (Paris X Nanterre - 2022) e Arnaud Pelletier (Université Libre de Bruxelles - 2023).

Ha lavorato come "Wissenschaftlicher Mitarbeiter" (2009-2011) e "Wissenschaftlicher Assistent" (2012) presso il Thomas-Institut dell´Università di Colonia.

È stato Ricercatore presso l Istituto per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento (2012-13) e Professore a contratto presso la Pontificia Università Lateranense (2011-2012).

Ha diretto progetti di ricerca presso il Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini (2012-2013) e la Fondazione Achille Grandi per il Benecomune (2011-2012).

È (o è stato) membro di diverse società scientifiche tra cui la Società italiana di Studi Kantiani, la Société d'Etudes Kantiennes de Langue Française, l'Associazione italiana di Filosofia della Religione, la European Academy for Religion, la Internationale Rosenzweig Gesellschaft, l'International Network for Philosophy of Religion, l'International Network on Jewish Thought, la Società Filosofica Italiana.

È stato revisore di progetti per la KU Leuven, l'Accademia delle Scienze di Praga e per l'Università di Parma. È stato peer-reviewer, tra l'altro, per le seguenti testate: Rivista di storia della filosofia; New Yearbook for Phenomenology and Phenomenological Philosophy; Giornale di Metafisica; Rivista di filosofia neoscolastica; Studia Phaenomenologica; Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio; Lexicon Philosophicum; International Journal for the History of Texts and Ideas; Phenomenology and Mind; Alvearium; Con-Textos Kantianos; American Catholic Philosophical Quarterly; Discipline filosofiche; Philosophy Kitchen; Phenomenological Reviews; Lo Sguardo; Revista Portuguesa de Filosofia; Paradigmi; Human Studies; Open Theology Journal; Kantian Journal.

Ha collaborato con l Istituto di Studi Filosofici Enrico Castelli (2001-2021) ed è stato Managing Editor (2015-2021) e prima Editorial Assistant (2007-2015) della rivista Archivio di Filosofia. È stato redattore del Nuovo Giornale di Filosofia della Religione (2017-2020).

Dal 2007 al 2011 è stato assegnista di ricerca in Filosofia della Religione alla Sapienza.

Ha trascorso periodi di ricerca, come borsista, presso la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel (2004), l'Universität Würzburg (2002-2003) e la Internationale Akademie für Philosophie im Fürstentum Liechtenstein (2001). Ha trascorso inoltre diversi e ripetuti periodi di ricerca e collaborazione scientifica a Parigi (Paris IV-Sorbonne e ICP) e all'Universität Trier. Ha lavorato per la Bibliographie de Philosophie dell'Institut International de Philosophie di Parigi.

Ha completato il corso biennale QUID della Sapienza sulle metodologie didattiche innovative. Ha tenuto ripetutamente il tirocinio di "Scrittura e ricerca filosofica" presso il Corso di laurea in Filosofia alla Sapienza.

È stato altresì Professore di storia e di filosofia, titolare di cattedra, presso i Licei "Vittoria Colonna" di Roma e il Liceo classico e scientifico "Socrate" di Roma.

È stato Responsabile dei progetti delle ACLI di Roma e Membro della Segreteria Nazionale dei Giovani delle ACLI. È stato collaboratore della segreteria scientifica della Fondazione internazionale Nova Spes e redattore delle riviste ParadoXa e Nuovi Studi Politici.

Nel 2008 ha ottenuto la Qualification alle funzioni di Maître de conférences del Ministero dell'Università francese, nel 2018 è risultato secondo classificato ad un concorso da Professore associato (W2) in filosofia della religione presso la LMU di München, ed è risultato secondo classificato a concorsi per RTD-b in Storia della filosofia presso l'Università di Milano (2017) e l'Università di Torino (2016) e ad un concorso da ricercatore presso la Kore Università di Enna (2012). Nel 2011 ha ottenuto l'idoneità da ricercatore in Scienze filosofiche presso il CNR.

Dal 2006 al 2010 è stato Mentor dei dottorandi in Storia della filosofia e storia delle idee presso la Sapienza Università di Roma.

Si era laureato in Filosofia presso la Sapienza, Università di Roma (AA 1999/2000). Nella stessa sede aveva conseguito il Dottorato di ricerca (AA 2004/2005) in Storia della Filosofia e Storia delle Idee con un lavoro sulla genesi e il senso della filosofia trascendentale kantiana, sotto la guida di Marco Maria Olivetti e Norbert Hinske.

Tra le sue pubblicazioni, le monografie "Philosophia transcendentalis. La questione antepredicativa e l'analogia tra la Scolastica e Kant" (Olschki 2008), "L'analogia della persona in Edith Stein" (Serra 2012), "Umanesimo profetico. La complicata relazione tra cattolicesimo e cultura" (San Paolo 2015). Ha curato l'edizione critica, insieme con Andreas Speer, delle traduzione di Edith Stein di opere di Tommaso d'Aquino per la Edith Stein Gesamtausgabe (quattro volumi presso Herder 2008-2013). Ha curato una decina di volumi collettanei, tra cui "Questioni di metafisica nel settecento tedesco" (Archivio di filosofia 2019), "Der Zyklop in der Wissenschaft. Kant und die anthropologia transcendentalis" (Archiv für Begriffsgeschichte 2018), "L'analogia" (Archivio di filosofia 2016), "Incontro di civiltà" (Rubbettino 2012). Ha tradotto in italiano "Metamorfosi della finitezza" di E. Falque (San Paolo 2014).

L'elenco completo delle sue pubblicazioni è presso il portale IRIS o sulla pagina del dottorato di ricerca:
https://phd.uniroma1.it/web/FRANCESCO-VALERIO-TOMMASI_nC2970_IT.aspx