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Tecniche di interpretazione delle sentenze
1. Gli obbiettivi del corso.
«I nostri allievi, quando escono dall’Università, mentre sanno di legge scritta e di dottrina, nulla sanno del come vengono fatte le sentenze e del come devono adoperarsi o interpretarsi», scriveva Gino Gorla in un noto scritto del 1964 sul Foro Italiano per porre in evidenza la mancanza, nelle nostre Facoltà di Giurisprudenza, di un insegnamento dedicato alle regole e alle tecniche di interpretazione delle sentenze.
Insegnare ai giovani - aspiranti magistrati, avvocati o notai – come le sentenze vengano fatte e come debbano essere adoperate e interpretate: ecco l’obbiettivo di questo corso, che la Facoltà giuridica della Sapienza ha voluto introdurre, prima tra le Facoltà di giurisprudenza italiane.
Un tale insegnamento, che sembrava a Gorla già rilevante a metà degli anni Sessanta – quando la ‘scena giuridica’ era dominata dal Legislatore e dalla dottrina, e i riferimenti giurisprudenziali, nelle opere scientifiche, rivestivano un ruolo del tutto marginale – appare tanto più importante nel contesto giuridico attuale, caratterizzato: a) dalla centralità della giurisprudenza, favorita dalla “disintegrazione del sistema delle fonti” e dalla deriva della legislazione; b) dalla natura, sempre più, vincolante dei precedenti giudiziari, sì da potersi affermare come tale natura vincolante sia ormai entrata nella “grammatica normativa” (il “nostro stare decisis”); c) dal fatto che le decisioni dei giudici si fondano, vieppiù, sulle “massime”.
Sicché, imparare “come vengono fatte le sentenze e come devono adoperarsi o interpretarsi» è divenuto imprescindibile: per gli aspiranti magistrati, perché la loro professione consisterà ‘nello scrivere sentenze’; per gli aspiranti avvocati, perché il loro successo professionale dipenderà dalla capacità di persuasione del Giudice (e come si può pensare di persuadere il giudice senza conoscerne il modo di ragionare e se non si è in grado di interpretare i ‘precedenti’ al fine di utilizzarli, se favorevoli, a sostegno della propria linea difensiva o, se contrari, cercare di superarli?); per gli aspiranti notai, infine, per svolgere al meglio la loro insostituibile funzione di adeguamento della volontà delle parti alla legge, come interpretata appunto dalla giurisprudenza, e di prevenzione della litigiosità.
Ma l’importanza oggi di imparare “come vengono fatte le sentenze e come devono adoperarsi o interpretarsi» risiede anche in un’altra ragione, strettamente e concretamente connessa alle prove concorsuali che il giovane laureato in giurisprudenza si troverà ad affrontare in tempi sempre più ravvicinati al conseguimento della laurea (specie: per il concorso in magistratura, alla luce della imminente riforma che consentirà l’accesso con la sola laurea, e per l’esame di avvocato in considerazione della possibilità di svolgere durante il corso di laurea sei dei diciotto mesi della pratica forense): da circa trent’anni, infatti, le tracce delle prove concorsuali, in particolare del concorso in magistratura e dell’esame di avvocato, traggono origine da casi e questioni di diritto oggetto di pronunce delle Corte Supreme.
2. La struttura del corso.
Il corso si svolgerà in forma seminariale, con la partecipazione attiva degli studenti, nelle giornate di lunedì (dalle ore 12) e venerdì (dalle ore 8:30).
Le lezioni, dopo una parte introduttiva sui caratteri che contraddistinguono il “nostro stare decisis”, avranno un approccio ‘clinico’, avendo ad oggetto l’esame di sentenze, specie delle Corti Supreme, al fine di evidenziare come le stesse vengano fatte e come debbano essere interpretate per individuare i principi di diritto in esse affermati (le c.d. massime).
Durante il corso, sarà dato spazio ad esercitazioni scritte consistenti nella redazione di brevi note a sentenza e ricerche di giurisprudenza.
A qualche incontro saranno invitati gli estensori di alcune sentenze nomofilattiche, per consentire agli studenti di apprendere direttamente dai ‘protagonisti’ “del come vengono fatte le sentenze e del come devono adoperarsi o interpretarsi».
Per la preparazione dell’esame, oltre gli appunti delle lezioni e i materiali che saranno via via distribuiti, si consiglia: L Nazzicone, La massimazione delle sentenze, Cedam, Milano, 2021; A. Di Porto, L’importanza della massimazione delle sentenze nel “nostro stare decisis” e Id., Imparare a leggere e sentenze nell’età della giurisdizione, ivi, pp. XI-XXXII.
Le lezioni avranno inizio lunedì 24 febbraio 2025 e si svolgeranno in Aula Bonfante, il lunedì, dalle 11 alle 13, e il venerdì, dalle 8:30 alle 10:30.
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Istituzioni di diritto privato
Il corso di Istituzioni di diritto privato è volto a far apprendere agli studenti le nozioni fondamentali del diritto privato, ossia del complesso di principi e regole che governano i rapporti tra privati e tra privati e Pubblica Amministrazione nei casi in cui quest'ultima agisca iure privatorum.
Il corso è svolto attraverso l'educazione metodologica ad una costante consultazione delle fonti normative e ad una prima analisi delle argomentazioni di dottrina e di giurisprudenza, al fine di consentire l'acquisizione di tutti gli strumenti necessari per interpretare i testi di legge e comprendere il funzionamento del sillogismo giuridico. Con l'obiettivo, in sintesi, di avviare lo studente lungo un percorso formativo che gli consenta di «diventare capace di far da sé» (V. Scialoja).
Programma:
1. Fonti.
2. Persona fisica e diritti della personalità
3. Persone giuridiche. Centri d’imputazione diversi dalle persone fisiche e dalle persone giuridiche
4. Famiglia
5. Successioni per causa di morte. Donazioni
6. Beni. Proprietà. Diritti reali minori. Possesso
7. Obbligazioni in generale. Contratti in generale. Contratti tipici (solamente: vendita, permuta, locazione, appalto, trasporto, mandato, deposito, comodato, mutuo, fideiussione, transazione) e atipici. Promesse unilaterali. Gestione d'affari altrui. Pagamento dell'indebito. Arricchimento senza causa
8. Atto illecito e responsabilità civile
9. Tutela dei diritti: trascrizione; prove; responsabilità patrimoniale, cause di prelazione, conservazione della garanzia patrimoniale; tutela giurisdizionale dei diritti; prescrizione e decadenza.
Si precisa che restano escluse dal programma d'esame soltanto le materie riguardanti il Libro V del Codice civile.
I testi di riferimento per la preparazione dell'esame saranno comunicati dal professore a lezione.
Informazioni:
Il prof. Andrea Di Porto riceverà gli studenti dopo le lezioni. Dalla fine delle lezioni, il prof. Andrea Di Porto riceverà gli studenti su appuntamento.
Per i passaggi di cattedra lo studente dovrà :
1. acquisire il consenso del docente in uscita e del docente in entrata (anche tramite posta elettronica);
2. documentare la frequenza e seguire almeno il 75% delle lezioni del docente in entrata;
3. a fine corso e prima dell'inizio degli appelli d'esame, inviare alla mail 'didattica.giurisprudenza@uniroma1.it' la documentazione del passaggio di cattedra, per la ratifica del Preside;
4. produrre la suddetta documentazione, ratificata dal Preside, in sede di esame.
È possibile compilare il questionario OPIS. Il codice OPIS relativo a Istituzioni di diritto privato è: EML8Q9HT. Il link per accedere alle istruzioni per la compilazione del questionario OPIS è il seguente:
Receiving hours
Il ricevimento degli studenti si svolgerà prima e dopo le lezioni. In alternativa, è possibile fissare un appuntamento via e-mail scrivendo all'indirizzo istituzionale andrea.diporto@uniroma1.it o all'indirizzo andreadiporto@diportoius.it.
Curriculum
Andrea Di Porto, nato a Pisa il 2 agosto 1950, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa, riportando la votazione di 110/110 e la lode. Dopo la laurea, al seguito del Maestro Feliciano Serrao, si è trasferito presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, per proseguire gli studi romanistici, dapprima con un Assegno Biennale di formazione didattica e scientifica e poi, dal 15 settembre 1981, con la nomina a “Ricercatore confermato”.
Sassari (1978-1989): Il 1° novembre 1978 gli è stato conferito l’incarico di Istituzioni di diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari. Dal 13 luglio 1985 e fino al 31 ottobre 1990, sempre presso la Facoltà giuridica sassarese, a seguito del superamento della II tornata del Giudizio di Idoneità a professore universitario di ruolo, fascia degli associati, ha ricoperto il ruolo di professore associato confermato di Istituzioni di diritto romano. Nella medesima Facoltà, dal 1° novembre l985 al 31 ottobre 1989, ha tenuto per supplenza l’insegnamento di Istituzioni di diritto privato.
Torino (1990-1994): Essendo risultato vincitore del concorso a posti di professore universitario di ruolo, I fascia, bandito con DD.MM. 4 agosto 1988 e 6 ottobre 1988, è stato chiamato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino a ricoprire la cattedra di Istituzioni di diritto romano a far data dal 1° novembre 1990. Negli anni accademici 1992/1993 e 1993/1994 ha tenuto anche il corso di Diritto commerciale romano, per la prima volta introdotto tra gli insegnamenti di una Facoltà giuridica italiana. Durante il periodo torinese è stato eletto, in rappresentanza dei professori di prima fascia di materie giuridiche, nel Senato Accademico Integrato per la redazione del nuovo Statuto dell’Ateneo, in attuazione della L. 341 del 1990 (c.d. Ruberti) sull’autonomia universitaria. Negli anni dal 1989 al 1995 ha seguito, con particolare attenzione, le ricerche sul diritto romano nei paesi dell’America Latina, partecipando agli annuali Convegni organizzati dai colleghi romanisti latino-americani, svolgendo cicli di lezioni nelle Università di Porto Alegre, Rio de Janeiro, Brasilia e Buenos Aires, ed istituendo, presso l’Università Cattolica di Porto Alegre (PUC), un Master in Diritto ambientale.
Roma-Sapienza (1994-2020): Dal 1° novembre 1994 è stato chiamato dalla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza - Università di Roma a ricoprire la cattedra di Istituzioni di diritto romano, con la seguente motivazione. Nello stesso anno accademico, è stato nominato professore ordinario. Nei venticinque anni di servizio prestato presso la Facoltà di Giurisprudenza, ha svolto, senza interruzione (compresi i due anni di aspettativa obbligatoria per il servizio prestato presso il CNR, in qualità di Direttore del Dipartimento di Identità Culturale), attività didattica tenendo i corsi di Istituzioni di diritto romano e, poi, di Diritto Romano. Dall’anno accademico 2012/2013 tiene il corso di Istituzioni di diritto privato e, dall’anno accademico 2022/2023, il corso complementare di Tecniche di interpretazione delle sentenze, anch’esso per la prima volta introdotto tra gli insegnamenti di una Facoltà giuridica italiana. Dal 1° novembre 1997, e fino al 31 ottobre 2020, è stato Direttore dell’Istituto di diritto romano e diritti dell’Oriente mediterraneo. A seguito della costituzione del Dipartimento di Scienze giuridiche e della trasformazione dell’Istituto in Sezione del Dipartimento, è divenuto coordinatore della Sezione di diritto romano. Dal 1° novembre 2008, e fino al 31 ottobre 2023, è stato Direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali. Dallo stesso anno, e fino al 31 ottobre 2020, è stato Condirettore scientifico del Master in Diritto dell’ambiente della Sapienza - Università di Roma.
Dal 1° novembre 2016, e fino al 31 ottobre 2020, è stato Prorettore con delega alla Semplificazione amministrativa e alla trasparenza. Dal 1994 collabora alle attività scientifiche relative alla diffusione del diritto romano in Cina con l’Osservatorio sulla Codificazione e sulla Formazione del Giurista in Cina nel quadro del Sistema Giuridico Romanistico e con il Centro studi giuridici italo-cinese, fra l’altro, partecipando: in qualità di relatore, al Primo Congresso internazionale su “Diritto romano. Diritto Cinese. Codificazione del diritto civile”, svoltosi a Pechino nel 1994; come docente, ai Corsi di formazione per Procuratori del Popolo e Magistrati della Repubblica Popolare Cinese nel 1999 e nel 2002; ancora come relatore, al Congresso internazionale su “Cina e Codificazione nel XXI secolo. La Parte generale del Diritto civile in vigore dal 1° ottobre 2017”, svoltosi a Roma nel 2017, e al Convegno internazionale di studi su “Verso il nuovo Codice Civile cinese. La giurisprudenza romana e le codificazioni civilistiche moderne”, svoltosi a Roma nel 2018. È stato anche componente della Giunta del Comitato Nazionale per la celebrazione del 750° anniversario della nascita di Marco Polo. Dal novembre 2020 è professore emerito della Sapienza - Università di Roma.
Ha svolto le funzioni di professore universitario facendo anche parte, oltre che delle Commissioni di esami di procuratore legale e di avvocato (presso i Distretti delle Corti di appello di Torino e di Roma), della Commissione nazionale di concorso per Uditore giudiziario, della Commissione nazionale di concorso per Procuratore dello Stato e, per quattro volte, della Commissione nazionale di concorso per Notaio. È stato membro della Commissione per l’attuazione della delega in materia di riforma organica del diritto societario (L. 366/2001), presso il Ministero della Giustizia. È stato membro della Commissione per l’attuazione della delega in materia di Ordinamento del Notariato e Archivi Notarili (art. 7, L. 246/2005), presso il Ministero della Giustizia. Dall’aprile 2006 all’agosto 2008 è stato Direttore del Dipartimento “Identità culturale” del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dall’agosto 2008, fino all’agosto 2011, è stato componente del Consiglio di amministrazione dello stesso Consiglio Nazionale delle Ricerche. È stato membro del Consiglio Universitario Nazionale, in rappresentanza dei professori ordinari di materie giuridiche (2018-2020). Dal 2023 è membro del Consiglio di Amministrazione di Unitelma Sapienza - Università degli Studi di Roma. È componente, in qualità di esperto di materie giuridiche, del Gruppo tecnico di lavoro per l’aggiornamento della strategia nazionale di lotta all’antisemitismo, costituito con Decreto del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2024.