Organizzazione e contatti
Presidente del Corso di studio - Presidente del Consiglio di area didattica
Cristina Imbroglini |
Docenti di riferimento
FABIO DI CARLO |
CRISTINA IMBROGLINI |
ROMEO DI PIETRO |
Rita Biasi |
LUCINA CARAVAGGI |
GIANNI CELESTINI |
BENEDETTA DI DONATO |
Rappresentanze studentesche
ROSARIO ROSA |
Tutor del corso
Rita Biasi |
LUCINA CARAVAGGI |
STEFANO CATUCCI |
FABIO DI CARLO |
Regolamenti
Regolamento del corso
REGOLAMENTO DIDATTICO
Art. 1. Obiettivi formativi
Art. 2. Percorso formativo
Art. 3. Piani di studio
Art. 4. Sbocchi professionali previsti per i laureati
Art. 5. Modalità di ammissione
Art. 6. Propedeuticità
Art. 7. Attività a scelta dello studente
Art. 8. Eventuali modalità di trasferimento da altri Cds
Art. 9. Tipologia delle forme didattiche adottate.
Art. 10. Caratteristiche della prova finale
Art. 11. Modalità di verifica di altre competenze
Art. 12. Modalità di frequenza
Art. 13. Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni
Art. 14. Conoscenza e capacità di comprensione
Art. 15. Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Art. 16. Autonomia di giudizio
Art. 17. Abilità comunicative
Art. 18. Capacità di apprendimento
Art. 19. Altre disposizioni
Art. 1. Obiettivi formativi
Obiettivo del Corso di Laurea Magistrale Interateneo in Architettura del Paesaggio è offrire gli studenti e alle studentesse un percorso formativo completo, attuale e ben orientato all’acquisizione di conoscenze, strumenti e metodologie necessari per lo svolgimento della Professione di Paesaggista, così come definita dalla legislazione italiana e in una proiezione sull’attuale mercato, anche internazionale, del lavoro.
Un’integrazione tra conoscenze e competenze nel campo della progettazione e gestione del paesaggio alle diverse scale, l'acquisizione di capacità di collaborazione con altre figure professionali dei settori dell'architettura, dell'ingegneria e delle scienze naturali, agronomiche e forestali, di altre scienze sociali e umanistiche, in un adeguamento co-stante tra capacità e competenze consolidate e continuo adeguamento di queste alle trasformazioni fisiche e sociali sempre più urgenti.
L’ampiezza di tali compiti richiede un ampliamento delle basi conoscitive verso discipline vicine che sempre di più entrano in contatto con l’ambito del progetto di paesaggio, trasformando lo specifico del Paesaggista in una direzione sempre più olistica.
In questo senso gli obiettivi specifici, nell'ambito degli obiettivi qualificanti la classe LM-3, intendono rispondere all’orientamento delineato nei documenti e nelle raccomandazioni di diversi organismi nazionali e internazionali che si ritengono fondamentali come riferimenti di questo documento e in generale dell’organizzazione del percorso di studio. Tale volontà corrisponde anche alla necessità di un accreditamento del corso di studi a livello internazionale, attraverso i processi previsti dagli organismi internazionali, in particolare IFLA Europe. Tale accreditamento equivale a tutti gli effetti ai riconoscimenti della Comunità Europea previsti per lauree magistrali in altre classi.
In particolare, il percorso di studi delineato ha assunto come riferimenti:
1. Le raccomandazioni della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) (L. n.14/9.01.2006) riguardanti la formazione di specialiste e specialisti nel settore della conoscenza e dell'intervento sui paesaggi e l'attivazione di insegnamenti universitari che trattino dei valori connessi con il paesaggio e delle questioni riguardanti la sua salvaguardia, gestione e pianificazione e progettazione (artt. 6 B, 8) e del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici (D.M. 14/2004 e successive modificazioni, art. 132, comma 3 - Cooperazione tra amministrazioni pubbliche) in relazione ad attività di formazione e di educazione al fine di diffondere e accrescere la conoscenza più diffusa dei temi del paesaggio.
2. Le linee guida per la formazione della/del architetta/o de paesaggio, come espresse da IFLA Europe (International Foundation of Landscape Architect, sezione Europa) nella Dichiarazione di Bruxelles del 1989;
3. Le raccomandazioni espresse da ECLAS (European Council of Landscape Architecture Schools) nell’ambito della cooperazione IFLA-ECLAS. l’Università Sapienza è da oltre quindici anni presente in ECLAS attraverso i proponenti ed è attualmente presente nel Comitato Esecutivo di ECLAS);
4. I documenti di UNISCAPE, Rete Europea per la diffusione e l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio, di cui Sapienza è stata tra i membri sottoscrittori dalla fondazione e in cui è attiva attraverso i proponenti;
5. La New Landscape Declaration (LAF, Landscape Architects Foundation, Filadelfia 2016), che ridefinisce il ruolo globale dell’architetta/dell’architetto del paesaggio del paesaggio, ampliando il portato della sua azione sia in una direzione di coordinamento di “professioni contigue attraverso nuove alleanze”, sia in una direzione più olistica e di indirizzo umano delle società, “così da dare una forma fisica, al contempo artistica e funzionale, agli ideali di equità, sostenibilità, resilienza e democrazia”.
La Laurea Magistrale completa la preparazione di primo livello con una formazione specialistica, nella quale si integrano conoscenze teorico-critiche e competenze operative e professionali nel campo della progettazione del paesaggio alle diverse scale, anche in funzione dell'acquisizione della capacità di collaborare con altre figure professionali dei settori dell'architettura, dell'ingegneria e delle scienze naturali.
Gli obiettivi formativi qualificanti troveranno quindi una declinazione in obiettivi specifici integrando le competenze più specificamente progettuali - quali l'analisi, la progettazione e la gestione del paesaggio per perseguire obiettivi di qualità paesaggistica - attraverso un duplice filtro. Da un lato ponendo un’attenzione estesa a tutto il processo formativo verso un corpo di temi e sensibilità diffuse, quali la sostenibilità, la condivisione e sviluppo di obiettivi, processi e realizzazioni ai fini dell’accrescimento della consapevolezza sociale. Dall’altro attraverso l’integrazione di insegnamenti che possano ampliare il campo di conoscenze, rivolti sia alla formazione scientifica e tecnico-operativa, sia ai caratteri più appartenenti alle scienze umanistiche.
Nel rispondere agli input provenienti dai documenti citati, il raggiungimento degli obiettivi si baserà quindi sulla costruzione di interfaccia costanti tra diversi aspetti del processo progettuale, in una costante verifica delle relazioni tra le componenti tecniche, creative, comunicative e fruitive.
Il corso di studio interateneo è stato progettato per rispondere alla varietà e multidisciplinarietà degli interessi che contribuiscono alla conoscenza e progettazione del paesaggio, valorizzando i contributi distintivi delle sedi coinvolte.
L’Ateneo Sapienza e la Facoltà di Architettura per quanto concerne i temi dell’analisi e progettazione del paesaggio alle diverse scale, della storia e del restauro del patrimonio di paesaggi, del disegno e rappresentazione, del progetto ambientale ed ecologico. Sempre da Sapienza proverranno altri contributi come quelli legati a parte delle conoscenze botaniche, della geografia e dell’estetica, delle scienze della terra. L’Ateneo della Tuscia invece contribuirà con il corpo delle conoscenze legate alle scienze agronomiche e forestali, all’ecologia del paesaggio, alla biodiversità e alle reti ecologiche .
L’attività del corso di studi sarà inoltre orientata verso una forte internazionalizzazione, attraverso programmi di scambio per studenti e studentesse e docenti e seminari e workshop di progettazione internazionali, in un costante dialogo con il panorama accademico e professionale internazionale.
Art. 2. Percorso formativo
2.1 In termini di contenuti, il percorso formativo è articolato, analogamente a quanto già avviene nell'ambito dell'Unione Europea, in insegnamenti e attività didattiche finalizzati all’acquisizione di competenze nella progettazione, pianificazione e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio nelle sue componenti naturali e antropiche, in grado di soddisfare esigenze umane e naturali, funzionali ed estetiche, tutelare i valori del Paesaggio (nei caratteri fisici, ecologico-ambientali, estetico-percettivi e socio-culturali), riconoscere le potenzialità e le criticità dei contesti in cui si realizzano gli interventi, sviluppare capacità progettuali che valorizzino l’identità dei luoghi secondo principi funzionali ed estetici applicando criteri ecologici e di sostenibilità ambientale, economica, sociale, promuovendo innovazioni tecnologiche ed energetiche.
Le conoscenze indispensabili alla formazione professionale completa dell'architetto/a del paesaggio definite a livello europeo (IFLA Europe) sono:
a) la storia e le teorie del paesaggio, delle arti, delle tecnologie, delle scienze umane e naturali, con le loro interrelazioni;
b) le teorie estetiche che influenzano il progetto del paesaggio;
c) l'ecologia e l'uso degli elementi naturali come base per la conservazione, la pianificazione, la progettazione e la gestione del paesaggio;
d) i requisiti delle opere di architettura e di ingegneria in rapporto ai caratteri del paesaggio;
e) le problematiche fisiche e tecnologiche che interferiscono con l'ambiente;
f) le relazioni tra uomo e ambiente;
g) la tutela, la conservazione e il restauro dei paesaggi storici;
h) la rilevanza dell'architettura del paesaggio nei processi di progettazione e di pianificazione a livello regionale, nazionale e internazionale;
i) i metodi di analisi preparatori alla progettazione del paesaggio e delle relazioni ambientali; j)i metodi e le tecniche di rappresentazione e comunicazione;
k) i processi produttivi, normativi e gestionali funzionali all'attuazione dei piani e alla realizzazione dei progetti;
l) la legislazione attinente all'esercizio della professione del/della progettista del paesaggio.
I terreni operativi riguardano: il “landscape design” secondo le metodologie diversificate del progetto del nuovo o del restauro dell’esistente nei campi di: (a) progettazione di parchi, giardini e spazi verdi; (b) conservazione e restauro di parchi, giardini e paesaggi storici; l’“urban landscape” come valorizzazione e riqualificazione dei paesaggi urbani degradati; l’“environmental design”: articolato in (a) pianificazione paesaggistica (aree naturali, agricole, insediative), (b) inserimento paesistico di reti infrastrutturali, (c) l’analisi e la valutazione paesistica, gli studi di impatto ambientale, (d) rinaturalizzazione degli ambiti naturalistici degradati.
2.2 In termini di sequenza formativa, il percorso didattico si inserisce all’interno di una filiera formativa completa di Triennale e Biennale e, successivamente, del Dottorato di ricerca. Fanno parte della filiera la Laurea Interateneo (Sapienza / Tuscia) “Progettazione del paesaggio e del territorio”, attiva dall’’A.A. 2015/16, e il Dottorato “Paesaggio e Ambiente”
2.3 Il percorso formativo si articola in insegnamenti mono-disciplinari, laboratori interdisciplinari, oltre a workshop, seminari, visite guidate, attività di tirocinio e/o stage, privilegiando l’integrazione tra discipline e la sinergia tra differenti modalità didattiche.
Gli insegnamenti teorici approfondiscono le conoscenze fondamentali per l’analisi e la comprensione dei sistemi paesaggistici, per la progettazione e la gestione dei sistemi di verde a diverse scale, il restauro dei giardini storici e la pianificazione paesaggistica.
I laboratori interdisciplinari sperimentano, su campi e/o aree specifiche, delle esperienze che consentono di affinare le capacità di definire problemi progettuali, in termini di lettura, comprensione e risoluzione progettuale, nella loro dimensione complessa, proponendo soluzioni che contemperano l’uso di strumenti tradizionali e innovativi. Essi favoriscono visioni interdisciplinari, prevedono anche seminari integrati attraverso i quali gli studenti possano mettere a sistema le conoscenze acquisite anche nei corsi teorici. Le attività pratiche saranno organizzate secondo le modalità definite ogni anno nel manifesto didattico.
Il percorso formativo, privilegiando l’integrazione delle discipline nella direzione di una formazione complessa, segue tre fasi che si sviluppano un’articolazione didattica su quattro semestri.
La prima fase, che coincide con il primo semestre di insegnamento, è caratterizzata da un processo di omogeneizza-zione dei profili formativi degli studenti e delle studentesse in entrata – spesso molto diversi fra loro - attraverso un’erogazione di insegnamenti monodisciplinari, prevalentemente teorici e tecnici, scelti su una base disciplinare. Fanno parte di questa fase i corsi di, Critica del Paesaggio Contemporaneo, Fitogeografia e Geobotanica Applicata, Selvicoltura Urbana e Paesaggio, Rappresentazione del Paesaggio.
La seconda fase, coincidente con il secondo e il terzo semestre, è prevalentemente destinata alla formazione progettuale dello studente e della studentessa, attraverso lo svolgimento di quattro laboratori di progettazione interdisciplinari tematizzati e di alcuni corsi monodisciplinari a integrazione ulteriore dei laboratori.
I laboratori, che sono il cardine della formazione progettuale dello/della studente, affrontano le tematiche principali delle competenze specifiche, così come previste dal quadro legislativo per la figura del paesaggista, tutte orientate dai principi di sostenibilità, di ecologicità degli interventi, di attualità della proposta culturale e progettuale, di contributo alla riqualificazione e alla prevenzione di tutte le forme del rischio, fisico e sociale: il progetto di paesaggio per le aree urbane, la conservazione e restauro del patrimonio di paesaggi, il progetto strategico e gli strumenti di piano paesistico per le aree vaste, le relazioni tra urbano ed extra-urbano.
L’articolazione in moduli dei laboratori permette un arricchimento di informazioni e pratiche utili a caratterizzare le singole esperienze progettuali, nell’ottica di un’esperienza del progetto che riesca a integrare saperi e linguaggi disciplinari diversi.
Fanno parte di questa fase (primo anno, secondo semestre): il Laboratorio di architettura del paesaggio I, composto da: Architettura dei giardini e del paesaggio, Paesaggio e gestione delle acque e Valutazione economica dei progetti di paesaggio; il Laboratorio di restauro e paesaggio, composto da: Conservazione e valorizzazione del paesaggio e Protezione e difesa delle piante; l’insegnamento integrato di geoscienze composto da Geomorfologia del passaggio e Rischi geologici e uso del territorio; un esame a scelta dello/della studente.
(secondo anno, primo semestre): Laboratorio di piani e infrastrutture di paesaggio, composto da: Pianificazione del paesaggio, Progettazione del paesaggio e Ecologia del paesaggio; Laboratorio di architettura del paesaggio II, composto da Architettura del paesaggio, Progettazione urbana e Agricoltura urbana a paesaggio; Estetica del Paesaggio
La terza fase è quella di completamento del percorso formativo, attraverso gli insegnamenti monodisciplinari a scelta dello studente e lo svolgimento del progetto di tesi di laurea (prova finale) e di altre attività formative complementari.
Per quanto attiene al valore di ciascun credito formativo, fermo restando che 1 cfu corrisponde a 25 ore di studio, si assume che l’impegno in aula è di 8 ore per credito, sia per l’attività didattica mono disciplinare e teorica o integrata che per dell’attività didattica di laboratorio.
Art. 3. Piani di studio
Gli studenti e le studentesse che vogliono seguire un percorso formativo nel quale sia presente una quantità di crediti in settori affini e integrativi, che non siano già caratterizzanti e che non siano previsti nel manifesto degli studi dovranno presentare il loro piano di studio entro le scadenze previste dalla facoltà al Consiglio del corso di studi che ne valuterà la congruenza con gli obiettivi formativi.
La stessa procedura è prevista per la scelta delle discipline che vanno a coprire i crediti formativi relativi alle altre attività formative a “scelta dello studente” in base al D.M. 270 art.10 parag. 5.
La scelta delle discipline da parte dello/a studente/essa relativa a soddisfare questi crediti formativi dovrà avvenire entro e non oltre il 31 dicembre del primo anno di corso di studio e comunicata ufficialmente al Consiglio per la relativa approvazione.
Art. 4. Sbocchi professionali previsti per i laureati
Il titolo conseguito a conclusione del percorso formativo di “paesaggista”, garantisce l’ammissione all’Esame di stato per l’iscrizione all’Ordine degli Architetti, dei Pianificatori, dei Paesaggisti e dei Conservatori nella Sezione A dell’Albo professionale, settore ‘Paesaggistica’ e l’accesso ai Master di 2° livello.
Ai sensi del Decreto 240/2010 gli sbocchi professionali previsti riguardano la progettazione di parchi, giardini e spazi verdi alle varie scale; la conservazione, il restauro e la riqualificazione di parchi, giardini e paesaggi storici; la pianificazione paesaggistica; la riqualificazione del paesaggio (anche con riferimento ad aree dimesse e degradate); l'inserimento paesistico di reti infrastrutturali; l'analisi e la valutazione paesistica e gli studi di impatto ambientale. Ai sensi del D.P.R. n° 328 5/6/2001 (art. 16, 3) “formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella Sezione A, settore Paesaggistica” “la progettazione di parchi e giardini, la redazione di piani paesistici, il restauro di parchi e giardini storici, contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n°364, ad esclusione delle loro componenti edilizie”.
Le competenze fornite dal corso di laurea magistrale riguardano: La preparazione offerta dal corso di laurea consente al laureato magistrale di acquisire competenze specifiche in:
a) PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, con conoscenze riguardanti: gli strumenti e le normative di riferimento per la progettazione di parchi, giardini, spazi verdi a diverse scale; la progettazione di sistemi di verde pubblico e privato, spazi aperti, giardini, parchi, verde pensile e verticale; dispositivi per l’adattamento climatico quali rain gardens, foreste urbane, infrastrutture verdi, etc; l'allestimento di mostre ed esposizioni all'aperto, aree archeologiche, giardini botanici, cimiteri, campi da golf, spazi esterni di complessi turistici e sportivi, sistemazioni costiere e fluviali. Il laureato potrà inoltre redigere studi di fattibilità tecnico-economica e svolgere la Direzione lavori nei cantieri di paesaggio, gestire e definire i processi di gestione e manutenzione del verde, valutare le caratteristiche botaniche e agronomiche delle piante ornamentali e gestirne la dinamica evolutiva e la manutenzione.
b) RESTAURO DI PARCHI E GIARDINI STORICI, ad esclusione delle componenti edilizie, con conoscenze riguardanti: il recupero di paesaggi degradati e le attività connesse alla conservazione, al restauro e alla riqualificazione di parchi, giardini e paesaggi storici. Il/la laureato/a acquisirà competenze nell'analisi d'archivio, documentaria e cartografica, nella definizione di metodologie specifiche per il restauro di giardini storici, nella botanica e nella patologia delle piante ornamentali, nonché nelle tecniche di risanamento e manutenzione delle stesse. Sarà inoltre in grado di elaborare piani di gestione e valorizzazione.
c) REDAZIONE DI PIANI PAESISTICI, con competenze su: le attività di pianificazione paesaggistica, attraverso la redazione di piani paesistici; sulla normativa nazionale e regionale sui piani paesistici; metodi e strumenti di analisi e trasformazione del paesaggio; normativa di settore; procedure e strumentazione della legislazione urbanistica italiana e dei metodi e strumenti di valutazione di piani e progetti, alle diverse scale.
d) ANALISI DEL PAESAGGIO E CONSULENZA IN CAMPO PAESAGGISTICO-AMBIENTALE, con competenze nei settori della riqualificazione paesaggistica, comprese aree dismesse e degradate, nella prevenzione delle diverse forme di rischio, nell'integrazione paesaggistica delle reti infrastrutturali, di produzione energetica, etc. nell'analisi e valutazione paesistica, e negli studi di impatto ambientale. Il laureato potrà operare anche nei settori della produzione agrituristica e del turismo rurale, della difesa dell'ambiente e della pianificazione del territorio rurale. Le competenze includono: conoscenza della normativa e della metodologia nei settori di riferimento, analisi valutative del paesaggio, consulenza per piani paesistici e territoriali, piani del verde e piani urbani con competenze riguardanti: la normativa di settore; le procedure e la strumentazione della legislazione urbanistica italiana e dei metodi e strumenti di valutazione di piani e progetti
e) ATTIVITÀ ESTIMATIVE, ATTIVITÀ CATASTALI, TOPOGRAFICHE E CARTOGRAFICHE, con competenze sulla normativa e sulle metodologie relative all'estimo territoriale e rurale, nonché su metodi e strumenti di rilievo topografico e rappresentazione cartografica del paesaggio.
f) PROGETTAZIONE DI SISTEMI AGRICOLI, FORESTALI ED AMBIENTALI, con competenze sulla normativa di settore e sui metodi e strumenti di analisi e intervento sui sistemi agricoli e forestali e sulle loro implicazioni ambientali e paesaggistiche.
g) CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEGLI INTERVENTI SUL PAESAGGIO, assicurazione della qualità dei sistemi di gestione delle produzioni vegetali e forestali, con competenze sui sistemi di qualità e sulla normativa per la valutazione e certificazione ambientale, nei settori agronomico e forestale; sulla normativa sulla valutazione di impatto ambientale degli interventi di trasformazione paesistico-territoriale, e sull'inserimento nel paesaggio di complessi civili, industriali, infrastrutture.
h) COORDINAMENTO E DIREZIONE DI ATTIVITÀ, in relazione agli adempimenti e compiti, previsti dalla Convenzione europea del paesaggio (L. 1/09/2006) e dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004 e s.m.i.), con competenze su: normativa e legislazione di settore; promozione e direzione di Osservatori sul Paesaggio; metodi e strumenti di conservazione e gestione del paesaggio.
i) COORDINAMENTO E DIREZIONE DI ATTIVITÀ PROGETTUALI E DI CONSULENZA E DI RICERCA, su interventi di conservazione e trasformazione del paesaggio, con competenze su: legislazione nazionale ed europea sul paesaggio; metodi e strumenti di intervento sui paesaggi; aspetti gestionali e di programmazione strategica; teorie e metodi di pianificazione, progettazione e gestione del paesaggio, problematiche scientifiche connesse alle tecnologie paesaggistiche innovative, alla difesa del paesaggio, dinamica degli ecosistemi agrari e forestali e dei metodi e strumenti per la conservazione e valorizzazione della biodiversità..
La preparazione dell'Architetto e dell’Architetta del Paesaggio è finalizzata a creare una figura professionale capace di ricoprire il ruolo di progettista del paesaggio, secondo gli standard europei per la libera professione e come consulente di altre figure professionali o in proprio. L'Architetto/a del paesaggio, secondo quanto stabilito dall'EFLA (European Federation for Landscape Architecture) e IFLA Europe, è competente nella pianificazione, nella progettazione e nella gestione dei processi connessi alle configurazioni e modificazioni del paesaggio, nelle sue componenti naturali ed antropiche; è altresì qualificato sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambientali, tecnologici, energetici e socio-culturali del territorio. L’Architetto/a del Paesaggio è abilitato/a, a seguito del relativo esame di Stato, a firmare progetti di paesaggio, di restauro di parchi e giardini storici, di riqualificazione paesaggistico-ambientale nonché di pianificazione paesaggistica. Oltre all'acquisizione di una competenza interdisciplinare generale nelle attività di settore, si possono indicare ulteriori funzioni professionali specifiche che il/la laureato/a specialista può svolgere a diversi livelli metodologici e operativi partecipando ad attività di: - progettazione e controllo delle trasformazioni paesaggistiche nei loro valori ed identità storiche; - organizzazione e conduzione dei procedimenti di valutazione della sostenibilità ecologico-ambientale degli interventi di riqualificazione paesaggistica; - progettazione, programmazione e gestione di interventi complessi di protezione, ripristino e trasformazione controllata di aree estese a valenza naturale prevalente. Il corso è finalizzato a preparare una figura professionale che oltre ad avere una competenza generale nelle attività di settore, potrà coprire ruoli direttivi nella Pubblica Amministrazione. L'Architetto e l'Architetta del Paesaggio avrà competenze fondate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico–ambientali, energetici, tecnologici e storico-culturali del territorio, necessarie per operare presso i Ministeri, le Soprintendenze e altri Enti pubblici – DM 20/11/2000 - in relazione agli adempimenti e ai compiti previsti nella Convenzione europea del paesaggio divenuta operativa in Italia con legge (1/09/2006) e al Codice del Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004 e successive modificazioni).
Il corso prepara alla professione di: Paesaggista.
Art. 5 Modalità di ammissione
Per l'accesso alla Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio è necessario:
- essere in possesso di un diploma di laurea o titolo, italiano o straniero ( che sia equipollente in termini di durata degli studi e di conoscenze acquisite ) nelle classi: L-17, Scienze dell'architettura; Classe L-21, Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale; Classe L-23 Scienze e tecniche dell'edilizia; Classe L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali ( D.M. 270/04) o nelle classi 4, Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile; Classe 7 Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale (D.M. 509/99) o a queste assimilabili.
- aver conseguito almeno 90 CFU nei settori scientifico disciplinari: MAT/05, BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/07, GEO/04, GEO/05, ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09, ICAR/12, ICAR/13, ICAR/17, ICAR/14, ICAR/15, ICAR/18, ICAR/19, ICAR/20, ICAR/21, ICAR/22, AGR/01, AGR/02, AGR/03, AGR/04, AGR/05, AGR/08, AGR/10, IUS/09,IUS/10, INF/01, ING-INF/05, ING-IND/11, SPS/10
- essere in possesso di una conoscenza certificata o autocertificata della lingua non inferiore al B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER).
La verifica del possesso dei requisiti curriculari e della adeguatezza della preparazione personale avviene attraverso la valutazione del curriculum studiorum del candidato e della candidata che deve riportare: il titolo conseguito e gli esami sostenuti e l’acquisizione di almeno 90 CFU nei settori scientifico disciplinari sopra descritti
La verifica della competenza linguistica sarà effettuata attraverso la presa visione della certificazione/autocertificazione inviata dal candidato e un colloquio online obbligatorio.
Le eventuali integrazioni curriculari in termini di CFU devono essere acquisite prima della verifica della preparazione individuale.
Per accedere al curriculum in lingua inglese è prevista una procedura di preselezione online sulla piattaforma MoveIN con rilascio di lettera di pre-accettazione (- obbligatoria per i cittadini non-UE residenti all’estero).
Art. 6. Propedeuticità
Il CdS prevede una sola propedeuticità: il sostenimento dell’esame relativo al Laboratorio di Architettura del paesaggio II è subordinato al superamento di quello relativo al Laboratorio di Architettura del paesaggio I.
Art. 7. Attività a scelta dello studente
Le attività a scelta corrispondono a 12 cfu che possono essere coperti dalla frequenza di 1 o più insegnamenti i cui attestati di profitto equivalgono ad 1 esame. Gli insegnamenti scelti fra quelli erogati presso i Corsi di studi della Facoltà di Architettura o di altra Facoltà della Sapienza devono essere comunicati al Consiglio del Corso di studi per verificare la loro congruenza con gli obiettivi formativi. Comunque, a titolo preferenziale, per gli esami a scelta dello studente il Corso di Laurea Magistrale AP dà indicazione di seguire uno dei seguenti insegnamenti:
Paesaggio, città e arte contemporanea - Landscape, cities and contemporary arts – LART/03 Progettazione ambientale - Environmental Design – ICAR/12
Biodiversità animale e reti ecologiche - Wildlife biodiversity and ecological networks – BIO/05
Storia della città e del territorio – ICAR/18 (curriculum in italiano)
History of Garden and Landscape – ICAR/18 (curriculum in inglese)
Art. 8. Eventuali modalità di trasferimento da altri Cds
1- Le domande di passaggio di studenti provenienti da altri corsi di laurea magistrale della Sapienza e le domande di trasferimento di studenti provenienti da altre Università, sono subordinate ad approvazione da parte del Cds che:
- valuta la possibilità di riconoscimento totale o parziale della carriera di studio fino a quel momento seguita, con la convalida di parte o di tutti gli esami sostenuti e degli eventuali crediti acquisiti, con la relativa votazione;
- indica l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto;
- formula il piano di completamento per il conseguimento del titolo di studio.
Le richieste di trasferimento al corso di laurea magistrale in Architettura del Paesaggio devono essere presentate entro le scadenze e con le modalità specificate nel manifesto degli studi di Ateneo.
2 – La richiesta di trasferimento da parte di studenti/esse appartenenti alla stessa classe, LM3 Architettura del Paesaggio, da un’altra università, è possibile qualora sia rispettata la tempistica e la modulistica prevista dal Regolamento didattico della Sapienza. I crediti vengono riconosciuti sulla base degli ambiti disciplinari previsti nell’ordinamento della classe
3 – Lo studente e la studentessa che hanno acquisito crediti al di fuori del CdS regolamentato della Sapienza o di altre Università potranno ottenere il riconoscimento degli stessi previa valutazione da parte del Consiglio del Corso di studi, che delibererà in merito ai crediti acquisiti in Corsi di studio della Sapienza, diversi dal corso di studio, o di altre Università.
Art. 9. Tipologia delle forme didattiche adottate.
Le forme didattiche adottate sono quelle:
-a carattere sperimentale relative all’attività di laboratorio in cui si applicano le conoscenze multidisciplinari attraverso l’elaborazione di un progetto di paesaggio;
-didattica frontale con corsi mono-disciplinari;
-Attività seminariale e workshop con la possibilità di contributi di esperti esterni a livello nazionale ed internazionale;
-Eventuali corsi replicati in teledidattica.
Ciascuna tipologia di insegnamento si avvarrà di strumenti tecnici adeguati allo svolgimento dell’attività didattica.
Art. 10. Caratteristiche della prova finale
La prova finale consiste in un lavoro di ricerca individuale, con carattere di originalità, che lo studente o la studentessa sviluppa sotto la guida di un docente o una docente relatore per un ammontare di 12 CFU. Essa potrà avere carattere progettuale o teorico. Lo studente e la studentessa possono proporre sia il tema che il relatore o la relatrice che lo seguirà nello svolgimento della prova, che sarà oggetto di approvazione da parte del Consiglio del Corso di studio.
Art. 11. Modalità di verifica di altre competenze
Sono previsti n. 3 cfu per stage e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali, da svolgere prima del conseguimento della tesi, previe specifiche convenzioni redatte e sottoscritte secondo le modalità previste dall’Ateneo.
Possono essere riconosciute attività lavorative o concorsuali inerenti al corso di laurea magistrale e svolte durante il periodo di studi, attraverso attestati di svolgimento.
Art. 12. Modalità di frequenza
Lo studente e la studentessa hanno l’obbligo di frequenza solo nelle attività di laboratorio nella misura del 70% dell’ammontare delle ore previste.
Qualora lo studente e la studentessa non dovessero acquisirle sono tenuti a rifrequentare il laboratorio e a iscriversi come ripetente per l’anno successivo.
Nel caso in cui lo studente e la studentessa acquisiscano le presenze necessarie ma non sostengano l’esame di verifica lo potranno fare entro due anni, anche con un o una diversa docente, ma con lo stesso tema progettuale.
Per tutti gli altri corsi lo studente e la studentessa dovranno svolgere l’esame sul programma dell’anno che ha frequentato.
Lo studente e la studentessa sono comunque tenuti, anche dove non sussista obbligo di frequenza, alla presenza per esercitazioni, esoneri intermedi, etc. quando previsti dal programma degli insegnamenti.
Art. 13. Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni
Il progetto formativo è stato redatto sulla base delle consultazioni con le organizzazioni rappresentative nel mondo della produzione, dei servizi e delle professioni, ai sensi dell'art.11, comma 4, del Decreto MIUR 22 ottobre 2004, n.270, tenutesi nei giorni 11 e 12 settembre 2017 presso la Facoltà di Architettura.
Il documento è stato sottoposto alla valutazione dei seguenti enti e associazioni:
CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, direzione Nazionale; AIAPP, Associazione Italiana Architetti del Paesaggio; Ordine degli agronomi e forestali; Società Botanica Italiana, Promozione della ricerca della Botanica in Italia; FAI Fondo Ambiente Italiano, Presidenza regionale del Lazio; WWF Roma e Area Metropolitana; Forum del Terzo Settore Lazio; Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute; UNESCO Italia, Commissione Nazionale; Lega Ambiente, Presidenza Comitato Scientifico Nazionale; ELASA European Landscape Architecture Student Association; IASLA Società scientifica italiana di architettura del paesaggio ECLAS - European Council Of Landscape Architecture Schools; Museo ORTO BOTANICO ROMA; ORDINE ARCHITETTI di Roma e Provincia ; DIPARTIMENTO TUTELA AMBIENTALE , Direzione Gestione Territoriale e Ambientale del Verde Area Gestione Servizi Operativi del Verde; . Biennale di Paesaggio di Barcellona.
Il documento è stato inoltre redatto da rappresentanti italiani di associazioni e società scientifiche nazionali e internazionali: APCE, Association Paysagistes-Conseils de l'État, Parigi, Francia. Associazione di Stato tra professionisti. Questionario; IFLA Europe (International Foundation of Landscape Architect, sezione Europa); ECLAS (European Council of Landscape Architecture Schools).
Sul tema della consultazione costante con le Parti Sociali, il corso di laurea magistrale attiverà un tavolo permanete di consultazione.
Art. 14. Conoscenza e capacità di comprensione
Le conoscenze e le capacità di comprensione teoriche, critico-interpretative, metodologiche e pratiche acquisibili con il corso di laurea muovono da un’impostazione interdisciplinare e di forte integrazione tra saperi. In questo senso il nucleo fondante di discipline è indissolubilmente connesso al gruppo di discipline affini proprio attraverso le esperienze di sperimentazione progettuali, così come identificate dal presente progetto.
Analogamente, come in tutte le attività progettuali, la capacità di applicazione è indissolubilmente connessa alla formazione di strumenti metodologici e operativi, in maniera tale da prefigurare il progetto come momento di verifica necessaria dell’apprendimento.
L’offerta didattica è quindi orientata sia all’acquisizione di conoscenze nel campo delle scienze della terra, dei sistemi biologici, agrari e forestali, delle scienze ambientali, dell’architettura del paesaggio, della composizione architettonica, del restauro dei giardini, sia all’apprendimento di strumenti metodologici per il progetto di paesaggio alle diverse scale e nei diversi contesti.
In particolare, la struttura del corso garantisce, proprio attraverso lo svolgimento di alcune sue attività – i laboratori di progettazione e la prova finale, appunto – la verifica puntuale delle acquisizioni delle conoscenze nella loro complessità, come delle capacità di applicazione delle stesse finalizzate a tutte le forme di attività progettuale.
Il titolo finale sarà conferito a chi abbia dimostrato conoscenze e capacità di comprensione con riferimento allo specifico percorso formativo, nonché abbia acquisito specifiche ed approfondite conoscenze nel campo delle scienze della terra, dei sistemi biologici, agrari e forestali, delle scienze ambientali, dell’architettura del paesaggio, della composizione architettonica, del restauro dei giardini, sia all'apprendimento di strumenti metodologici per il progetto di paesaggio alle diverse scale e nei diversi contesti.
In particolare, le persone laureate dovranno aver acquisito:
• la conoscenza dei fondamenti teorici, degli strumenti e delle tecniche dell'architettura del paesaggio e della progettazione degli spazi aperti;
• la conoscenza di strumenti e tecniche tradizionali e avanzate per il rilievo, la lettura e l'interpretazione cartografica, topografica, del territorio e del paesaggio;
• le conoscenze specifiche dei caratteri e dei funzionamenti dei sistemi biologici, dei suoli, delle acque e dei sistemi agro-forestali;
• la conoscenza di strumenti e tecniche di ecologia del paesaggio per la descrizione, l'analisi e la gestione degli ecosistemi alle diverse scale di riferimento;
• le conoscenze relative alla storia e alla critica del giardino e del paesaggio;
• le conoscenze specifiche per la pianificazione paesaggistica e delle aree protette con riferimento a strumenti e apparati normativi nazionali e internazionali;
• i principi di economia e di diritto in tema di sviluppo, gestione delle trasformazioni, tutela del territorio, del patrimonio storico-culturale e delle risorse ambientali.
Tali conoscenze e capacità saranno raggiunte attraverso la frequenza agli insegnamenti caratterizzanti previsti dal percorso formativo, attraverso esercitazioni specifiche ed attività laboratoriali di progettazione.
La verifica di queste conoscenze avverrà attraverso momenti di confronto interdisciplinare sul progetto (all’interno di corsi e laboratori integrati), valutazioni intermedie, prove d'esame e la valutazione degli elaborati relativi alla prova finale.
Art. 15. Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il Corso di laurea magistrale è orientato alla formazione di una figura professionale in grado di:
- Applicare conoscenza e comprensione per analizzare e descrivere i caratteri fisico-spaziali e funzionali di un contesto, nelle sue componenti naturali ed antropiche caratterizzate da interrelazioni dinamiche in continua evoluzione;
- Utilizzare metodi di ricerca consolidati per l’analisi la valutazione e la descrizione del paesaggio;
- Applicare strategie e strumenti di progettazione del paesaggio in diversi contesti e a diverse scale;
- Saper applicare strumenti e tecniche di rappresentazione, descrizione del paesaggio;
- Utilizzare conoscenza e comprensione dei ruoli, delle responsabilità dell'architettura del paesaggio- anche in riferimento all’evoluzione storica della disciplina- per affrontare le sfide nella società contemporanea.
- Saper applicare conoscenza e comprensione della normativa all’interno di iter di progettazione e autorizzazione dei progetti.
La capacità di chi consegue il titolo di applicare le conoscenze riguarda quindi attività di analisi, valutazione, interpretazione, rappresentazione, progettazione e gestione di aree urbane ed extraurbane, e la supervisione dei processi tecnico-amministrativi e produttivi correlati.
A tal fine, sono forniti, attraverso corsi monodisciplinari, gli strumenti per analizzare, descrivere e valutare le caratteristiche geomorfologiche, ecologiche, storico-culturali, insediative e socioeconomiche di un contesto, attraverso esercitazioni applicate a specifici ambiti di studio come verifica diretta delle capacità acquisite.
Sono inoltre forniti, attraverso corsi monodisciplinari e integrati, gli strumenti interpretativi necessari per orientarsi nel dibattito culturale relativo alla disciplina del paesaggio, all’estetica e all’arte contemporanea.
I laboratori di progettazione, in cui insegnamenti a carattere progettuale si integrano con insegnamenti a carattere tecnico-scientifico, costituiscono una verifica efficace delle capacità di applicare le conoscenze acquisite. La sperimentazione progettuale richiede infatti una condivisione di finalità e obiettivi che favorisce il dialogo interdisciplinare e mette in rete conoscenze e strumenti di lavoro per la selezione di scelte, la verifica dei risultati, promuovendo anche forme di rappresentazione e comunicazione adeguate all’argomentazione e al confronto democratico.
La tesi di laurea costituisce la fase conclusiva di questo percorso di conoscenza e comprensione, attraverso elaborazioni sperimentali (progettuali o teoriche) che valorizzano la multidimensionalità del percorso formativo, coinvolgendo spesso docenti di differenti discipline (in veste di relatori e correlatori).
Pertanto, la verifica dell’acquisizione di tali capacità avviene tramite i processi di revisione continua delle elaborazioni e la verifica per gradi degli stati di avanzamento. In questo modo si attua un processo continuo di validazione e avanzamento del progetto, che rappresenta anche una forma di simulazione dell’esperienza professionale attraverso il tirocinio progettuale.
Art. 16. Autonomia di giudizio
Gli studenti e le studentesse devono dimostrare capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità dei problemi riguardanti la progettazione del paesaggio per elaborare soluzioni originali e specifiche e formulare giudizi in merito al valore e alla vulnerabilità del paesaggio sulla base delle informazioni disponibili, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle conoscenze.
Il titolo finale sarà conferito agli studenti e alle studentesse che abbiano dimostrato la capacità di acquisire conoscenze ed esperienze, di valutarle e di rielaborarle ai fini della formazione di un giudizio autonomo e originale, così da essere in grado di affrontare e gestire in modo innovativo problemi complessi e di interesse emergente.
Gli studenti e le studentesse, anche attraverso la sperimentazione progettuale, acquisiranno capacità di integrare le conoscenze, interpretare dati multidimensionali, formulare giudizi in merito al valore e alla vulnerabilità del paesaggio e gestire la complessità dei problemi riguardanti la progettazione, per elaborare soluzioni specifiche assumendo responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle conoscenze.
A tal fine, gli studenti e le studentesse dovranno essere in grado di:
• impostare in modo autonomo l'analisi del paesaggio a diverse scale spazio-temporali;
• formulare e risolvere i problemi proposti dimostrando un adeguato grado di autonomia rispetto alle specifiche competenze professionali;
• valutare le diverse possibili soluzioni ai problemi progettuali proposti, individuando correttamente i requisiti tecnici e costruttivi che concorrono al funzionamento degli interventi e delle trasformazioni proposti;
• valutare le ripercussioni che le trasformazioni proposte possono indurre sugli assetti spaziali, culturali e sociali dei contesti territoriali, argomentando gli obiettivi e le ragioni delle scelte progettuali.
L'acquisizione di queste capacità richiede la frequenza attiva degli insegnamenti e dei laboratori, ed è costantemente verificata attraverso gli incontri di revisione seminariale dei progetti.
Art. 17. Abilità comunicative
Gli studenti e le studentesse dovranno essere in grado di comunicare i risultati delle diverse attività di analisi e di progettazione, utilizzando con competenza i diversi linguaggi delle discipline che concorrono alla conoscenza e alla progettazione del paesaggio e utilizzando strumenti adeguati a dialogare con interlocutori esperti e non esperti e per interagire con le altre competenze professionali.
Il titolo finale sarà conferito agli studenti e alle studentesse che, avendo dimostrato l’acquisizione e la capacità operativa rispetto alle conoscenze teorico-metodologiche, tecniche e progettuali, proprie del percorso formativo, siano in grado di comunicarle, in modo efficace e innovativo, sia in ambiti teorici, sia all’interno di proposte di piano e progetto, ponendosi in modo originale e consapevole all’interno del quadro normativo, politico, culturale e disciplinare, nel contesto nazionale e internazionale.
Le abilità comunicative acquisite dovranno consentire agli studenti e alle studentesse di:
• utilizzare metodi e strumenti di rappresentazione e di comunicazione, grafica, visuale, verbale e scritta, ricorrendo a strumenti tradizionali e innovativi, anche di natura multimediale;
• saper ascoltare e interagire all'interno di gruppi di lavoro cui concorrono le diverse figure sociali e professionali coinvolte nei processi di analisi e progettazione;
• saper restituire idee e proposte in modo adeguato, volto a stimolare e favorire la comprensione e la partecipazione dei cittadini (futuri utenti e/o committenti) alle scelte proposte nel progetto.
Le abilità comunicative vengono maturate all’interno di ogni singolo insegnamento o laboratorio ed è verificata periodicamente attraverso il confronto sui temi di studio e la presentazione in aula degli stati di avanzamento di sperimentazioni e progetti.
Art. 18. Capacità di apprendimento
Il corso fornisce agli studenti e alle studentesse gli strumenti per avanzare negli studi con autonomia, facendo sì che possano progressivamente rendersi autonomi dal docente, acquisendo la capacità di approfondire le proprie conoscenze attraverso un percorso guidato ma individuale. A tal fine, pur favorendo i lavori di gruppo, gli insegnamenti e i laboratori prevedono anche step di valutazione dei singoli studenti e delle singole studentesse.
I laureati e le laureate dovranno essere in grado di:
• saper individuare le prospettive e gli obiettivi per la propria formazione continua e possedere gli strumenti per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze (lifelong learning);
• sapersi inserire e partecipare nella vita culturale, economica e professionale;
• operare con gradi di autonomia definiti e adeguati al profilo professionale individuato;
• saper gestire e valutare la propria professionalità, sia individualmente che entro gruppi di lavoro.
L'acquisizione di tali capacità avviene durante lo svolgimento del percorso formativo, valorizzando l’approccio critico e autonomo alla conoscenza e all'apprendimento, la capacità di approfondimento e le applicazioni innovative.
L'acquisizione delle capacità di apprendimento è verificata attraverso test intermedi, esoneri, prove di esame e la prova finale.
Art. 19. Altre disposizioni
Gli studenti e le studentesse sono tenuti a rispettare tutti gli obblighi previsti dalle disposizioni dell’Ateneo e della Facoltà, anche se introdotti successivamente all’emanazione del presente Regolamento e con effetto retroattivo.
Per quanto non previsto nel presente Regolamento valgono le disposizioni delle leggi vigenti con espresso riferimento alle Università, alle norme contenute nello Statuto, al Regolamento Didattico, Regolamento per la frequenza dei corsi di laurea e laurea magistrale e contribuzione studentesca e alla Carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti della Sapienza Università di Roma.