Profilo professionale
Architetto | |
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Funzioni | Il CdL vuole delineare una figura professionale dell'architetto laureato magistrale, in grado di fornire risposte alla complessità della questione urbanistico-territoriale, tecnologico-ambientale ed ecologico- paesistica, inserendola così a pieno titolo nel contesto europeo e delle nuove linee di azione e di ricerca; orientando la didattica nell'ambito tematico della rigenerazione urbana, ambientale e paesaggistica e della riqualificazione del patrimonio culturale, architettonico ed edilizio, per il conseguimento di una sostenibilità storico-ambientale, di un controllo del consumo delle risorse, di una valorizzazione dell'assetto del paesaggio in ambito urbano ed extraurbano. Un profilo di architetto in grado di indagare, configurare e sostenere processi di rigenerazione urbana, dedito al progetto come ricerca e come processo di sperimentazione continua. Questa figura professionale potrà fornire risposte adeguate alle sfide della rigenerazione della città contemporanea a tutte le scale e in modo integrato, coniugando la complessità per restituire al progetto della città e dell'architettura contemporanei prospettive di equità sociale, di benessere e inclusione, di qualità ecologica, di sostenibilità storico-ambientale, di efficacia ed efficienza nell'uso delle risorse. Una figura professionale, altresì, portatrice di una competenza progettuale, tecnica e tecnologica in grado di gestire il carattere di emergenza dei fenomeni e l'intervento in territori fortemente connotati in termini di stratificazione e di fragilità delle diverse componenti, e tuttavia, al tempo stesso, rispondente alle linee di azione e agli indirizzi strategici del contesto e dell'Agenda urbana nazionale, europea e internazionale. Il CdL fornisce, pertanto, le basi scientifiche e operative necessarie per la creazione di una figura ad alta qualificazione in grado di operare nel mercato del lavoro in diversi settori e di svolgere tutte le attività di norma legate alla professione dell'architetto, come previsto dagli ordinamenti professionali, con particolare riferimento alle indicazioni della Direttiva Europea 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. Inoltre, il laureato potrà svolgere ruoli e funzioni di elevata responsabilità prioritariamente presso istituzioni ed enti pubblici che operano nei campi della rigenerazione urbana, ambientale e paesaggistica della città e del territorio esistente, dell'ambiente, del patrimonio architettonico- edilizio e del patrimonio culturale. Sotto il profilo operativo, il laureato magistrale corrisponde, quindi, a una figura professionale in grado: b) di svolgere ruoli di coordinamento e di Project leader all'interno di équipe progettuali multidisciplinari che operano, a livello nazionale e internazionale, nell'ambito delle strategie di rigenerazione urbana; c) di svolgere ruoli di responsabilità all'interno di strutture di missione decentrate dello Stato, per il coordinamento di processi di ricostruzione e sviluppo dei territori colpiti da eventi calamitosi; di strutture finalizzate al monitoraggio dei sistemi ambientali e del patrimonio culturale; di strutture che attivano bandi di finanziamento per la rigenerazione urbana; di commissioni di inchiesta, di studio e di approfondimento sui temi della riqualificazione delle periferie e del patrimonio edilizio e culturale esistente. Al termine degli studi, è previsto un esame di abilitazione/iscrizione all'Albo per l'esercizio della professione. |
Competenze | Il CdL prepara un architetto capace di dialogare con le plurime professionalità operanti oggi nel territorio e nella città contemporanea e, al tempo stesso, di occuparsi dello svolgimento, del coordinamento e della regia progettuale che sono propri della sua professionalità. Il laureato magistrale è una figura professionale: - consapevole dei rinnovati obiettivi del piano e del progetto, in relazione alle grandi sfide di questo nuovo contesto storico-culturale e politico, dove la rigenerazione rappresenta la strategia di riferimento e, insieme, il concetto chiave per offrire risposte in regime di cambiamenti climatici, in epoca di crisi (culturale, economica, sociale), in condizioni di emergenza (ambientale, umanitaria, abitativa) e in stato di scarsità di risorse (materiali e immateriali); - capace di assumere sia la necessità di una visione di insieme per interpretare gli esiti e le potenzialità di rigenerazione dopo la fase dell'esplosione urbana, sia quella di un rinnovato rapporto con i processi progettuali puntuali e diffusi; - capace di coniugare la complessità delle numerose e differenti componenti all'interno di un processo complessivo di rigenerazione urbana, ambientale e paesaggistica e di riqualificazione del patrimonio architettonico-edilizio, per restituire al progetto della città e dell'architettura contemporanei prospettive di equità sociale, di benessere e inclusione, di qualità ecologica, di sostenibilità ambientale, di efficacia ed efficienza nell'uso delle risorse; - capace di progettare secondo un approccio sperimentale connotato da alti livelli di integrazione, interdisciplinarietà, interscalarità e iteratività, che recepisca la nuova visione multiscalare e multidimensionale della città; - capace di cogliere la specificità dei luoghi a tutte le scale, come espressione dell'identità storico-culturale e sociale delle comunità locali, e come mezzo per una ricomposizione, in contrasto con la frammentazione, con l'omologazione e con l'accentuazione delle fragilità della città contemporanea, dei legami tra continuità fisica e integrazione sociale e tra specificità formale e identità culturale; - competente nell'ambito progettuale, tecnico e tecnologico e in grado di gestire il carattere di emergenza dei fenomeni e l'intervento in territori, come quelli delle città italiane, fortemente connotati in termini di stratificazione e di fragilità delle diverse componenti, e tuttavia, al tempo stesso, rispondente alle linee di azione e agli indirizzi strategici del contesto e dell'Agenda urbana nazionale, europea e internazionale. |
Sbocchi lavorativi | II laureato magistrale, in conformità con gli obiettivi della classe LM4 e della Direttiva Europea Architetti 85/384/CEE e 2005/36/CE, potrà svolgere la propria attività nell'ambito della libera professione, negli enti istituzionali, in quelli pubblici e privati, nel settore produttivo dell'edilizia e delle costruzioni, sia per quanto attiene le nuove edificazioni, il recupero, il restauro, sia per quanto attiene la nuova complessità dell'intervento sulla città esistente, sotto il profilo urbanistico, tecnologico, architettonico e del restauro, all'interno delle più ampie strategie di rigenerazione urbana.
Le attività cui è destinato il laureato del CdL sono legate a: Al termine degli studi, il laureato ha la possibilità di sostenere l'esame di abilitazione all'esercizio della professione dell'Architetto e di iscriversi all'Albo nella categoria “senior”. |