Estetica

Obiettivi formativi

Fatta salva una serie di obiettivi di fondo (conoscenza e comprensione della disciplina; capacità di applicare conoscenza e comprensione; capacità critica e di giudizio; capacità di comunicare quanto si è appreso; capacità di proseguire lo studio in modo autonomo), il corso si propone di raggiungere più specificamente i seguenti ulteriori obiettivi: acquisizione di alcune nozioni chiave dell’estetica attraverso la lettura alcuni classici della disciplina; capacità di lettura critica e contestualizzazione storico-teorica di testi filosofici; capacità di utilizzazione di un lessico filosofico specializzato in forma scritta e orale; capacità argomentativa personale.

Canale 1
DARIO CECCHI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Estetica e tecno-estetica L’estetica nasce a metà del XVIII secolo come disciplina filosofica che mette al centro l’esperienza sensibile. A partire dalla sua rifondazione nella Critica della facoltà di giudizio (1790) di Kant, l’estetica viene pensata come riflessione critica sul senso dell’esperienza in genere e sulle sue esibizioni esemplari (il bello, il sublime, l’arte). L’estetica è una “filosofia non-speciale” (Garroni), che non si occupa di alcuni oggetti specifici, ma ricerca le condizioni di senso dell’esperienza a partire dalla contingenza del suo darsi. Il corso intende analizzare il passaggio da questa concezione classica dell’estetica a una “tecno-estetica” (Simondon) che si interroga sul modo in cui gli oggetti tecnici plasmano la nostra sensibilità. Il cinema, attraverso il contributo di alcuni filosofi contemporanei (Agamben, Merleau-Ponty, Montani) sarà considerato come forma esemplare di tecno-estetica.
Prerequisiti
Il corso richiede che si sia già acquisita una preparazione di base a livello di scuola secondaria di secondo grado nelle discipline filosofiche. È richiesta in modo particolare una padronanza del lessico filosofico elementare.
Testi di riferimento
I. Kant, Critica della facoltà di giudizio, Einaudi, Torino, pp. (Introduzione e §§ 1-60). G. Simondon, Psicosociologia della tecnicità e Riflessioni sulla tecno-estetica, in Sulla tecnica, Orthotes, Napoli, pp. 13-99 e 319-334. G. Agamben, Note sul gesto, in Mezzi senza fine, Bollati Boringhieri, Torino, pp. 45-53. M. Merleau-Ponty, Il cinema e la nuova psicologia, in Senso e non senso, Il Saggiatore, Milano, pp. 69-83. Uno a scelta tra: D. Cecchi, L’esperienza dell’altro. Vedere, narrare, immaginare, Quodlibet, Macerata. o: P. Montani, Immagini sincretiche. Leggere e scrivere in digitale, Meltemi, Milano.
Frequenza
La frequenza è altamente raccomandabile.
Modalità di esame
L’esame prevede un colloquio orale. Il colloquio orale verterà sull’intero programma. Per superare le prove lo studente dovrà dimostrare di: 1. conoscere il contenuto dei testi trattati; 2. saperli restituire in modo chiaro, padroneggiando in modo corretto il lessico specialistico utilizzato dagli autori; 3. saper individuare gli snodi teorici più rilevanti e saperli discutere criticamente; 4. saper elaborare autonomamente un’argomentazione relativa ai contenuti trattati. Il soddisfacimento dei punti 1 e 2 è condizione necessaria al superamento dell’esame. I voti superiori al 27 saranno attribuiti agli studenti le cui prove soddisfano tutti e quattro i punti indicati.
Bibliografia
Per un’introduzione generale all’estetica, v. P. D’Angelo, Estetica, Laterza, Roma-Bari; S. Velotti, La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare, Laterza, Roma-Bari.
Modalità di erogazione
Didattica frontale e discussione seminariale del testo e degli argomenti trattati.
  • Codice insegnamento1022651
  • Anno accademico2024/2025
  • CorsoFilosofia e Intelligenza Artificiale
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno3º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDM-FIL/04
  • CFU6
  • Ambito disciplinareDiscipline filosofiche