DIRITTO, RELIGIONI E CULTURE NELLO SPAZIO EUROPEO

Obiettivi formativi

Gli obiettivi formativi di un corso di “Diritto, religioni e culture nello spazio europeo”, secondo i Descrittori di Dublino, sono quelli di fornire agli studenti l’acquisizione di una solida conoscenza e capacità di comprensione della disciplina giuridica del fenomeno religioso in ambito europeo, nonché la capacità di applicare tali conoscenze in contesti pratici e di sviluppare competenze comunicative ed analitiche specifiche. Obiettivi Formativi Specifici (Descrittori di Dublino): Conoscenza e capacità di comprensione: Comprendere i principi fondamentali della disciplina del rapporto fra diritto, culture e religioni in ambito europeo, con peculiare riguardo ai profili attinenti alla tutela della libertà in materia di religione e di credenze nel contesto della evoluzione in senso multietnico, multiculturale e multireligioso delle attuali società europee. Conoscere le principali normative nazionali ed europee in materia di disciplina del fenomeno religioso in Europa (Consiglio d’Europa, Unione Europea, Stati nazionali). Comprendere i concetti giuridici chiave, come laicità, libertà religiosa, uguaglianza e non discriminazione per motivi religiosi, tutela dei simboli e delle osservanze religiose. Capacità di applicare le conoscenze acquisite nello studio di casi pratici e controversie giuridiche. Sviluppare la capacità di interpretare e analizzare documenti normativi e giurisprudenziali in materia (particolarmente quelli riconducibili al Consiglio d’Europa e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo da una parte, ed alla Unione europea e alla Corte di Giustizia dall’altra). Saper formulare argomentazioni giuridiche solide e coerenti. Sviluppare la capacità di valutare in modo critico le questioni relative ai rapporti fra diritto, culture e religioni in Europa, tenendo conto delle diverse prospettive esistenti, non solo strettamente giuridiche (culturali, religiose, filosofiche, sociali, etc.). Capire i limiti e le implicazioni delle norme giuridiche in materia culturale e religiosa. Comunicare in modo chiaro e preciso le proprie conoscenze e competenze in materia di rapporti fra diritto, culture e religioni nello spazio europeo. Partecipare attivamente a discussioni e dibattiti sui temi oggetto di studio. Sviluppare la capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento professionale continuativo. Saper individuare le fonti informative rilevanti in materia

Canale 1
FABIO FRANCESCHI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Il Corso è destinato ad analizzare gli elementi essenziali della disciplina del fenomeno religioso, nelle sue diverse forme di espressione, all’interno del diritto dell’Unione Europea e nel più ampio contesto del Consiglio d’Europa, alla luce dei diritti garantiti all’interno della CEDU. Peculiare attenzione viene riservata agli aspetti inerenti alla presenza delle organizzazioni confessionali nello spazio pubblico europeo, ai molteplici profili di tutela della libertà di religione quale diritto umano fondamentale, nonché alla tutela contro ogni forma di discriminazione su base religiosa. I singoli temi vengono analizzati alla luce della crescente attenzione riservata al fenomeno religioso e all’attività delle organizzazioni religiose che operano nello spazio europeo da parte della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, anche nell’ottica di una verifica della capacità di incidenza delle pronunce dei giudici europei sul diritto degli Stati membri. Principali temi del Corso sono: 1) Stato e comunità religiose in Europa: modelli e sistemi costituzionali 2) Unione Europea e Consiglio d’Europa: caratteristiche e convergenze 3) Le competenze dell'Unione Europea in materia di diritti fondamentali. In particolare: la tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea 4) L'incompetenza dell’Unione sugli status nazionali delle Chiese, delle altre comunità religiose e delle organizzazioni filosofiche e non confessionali 5) Il "dialogo" dell’Unione con le Chiese e le comunità religiose e con le organizzazioni filosofiche e non confessionali 6) Il rilievo del fattore religioso nelle finalità di competenza dell’Unione Europea 7) La giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea in questioni legate all’applicazione del diritto dell’UE che tocchino il fenomeno religioso o l’attività delle organizzazioni religiose operanti nel territorio dell’Unione: casi scelti 8) La Corte europea dei diritti dell'uomo: profili sistematici e istituzionali 9) La tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo 10) La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo: casi scelti (libertà religiosa, diritti della persona e diritto di famiglia; tutela della libertà di espressione e del sentimento religioso; divieto di discriminazioni; tutela della riservatezza; obiezione di coscienza; libertà di coscienza e insegnamenti etici o religiosi nella scuola; simboli religiosi; diritto all’esistenza e autonomia dei gruppi religiosi; organizzazioni di tendenza ideologico-religiosa e rapporti di lavoro).
Prerequisiti
Non sono previsti prerequisiti e propedeuticità.
Testi di riferimento
1) M. LUGLI, J. PASQUALI CERIOLI, I. PISTOLESI, Elementi di diritto ecclesiastico europeo. Principi, modelli, giurisprudenza, Torino, Giappichelli, 2012, pp. 148. 2) CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO, Guida sull'articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, 2020 (download gratuito: https://www.echr.coe.int/documents/d/echr/Guide_Art_9_ITA) 3) Un saggio a scelta dello studente tra: P. LILLO, Rilevanza pubblica delle comunità religiose nella dimensione giuridica europea, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, Rivista telematica (ww.statoechiese.it), n. 28 del 2018 (https://d1vbhhqv6ow083.cloudfront.net/contributi/Lillo.M_Rilevanza.pdf); N. MARCHEI, La libertà religiosa nella giurisprudenza delle Corti europee, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, Rivista telematica (www.statoechiese.it), fascicolo n. 33 del 2019 (https://d1vbhhqv6ow083.cloudfront.net/contributi/Marchei.M_La_libertC3A0.pdf); D. DURISOTTO, I recenti interventi della Corte EDU e della Corte di Giustizia UE in tema di simboli religiosi. Rassegna della giurisprudenza, 2019, in www.federalismi.it (https://www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm?Artid=38532)
Frequenza
Il Corso si svolge nel secondo semestre. La frequenza è libera. Per gli studenti frequentanti è previsto un programma parzialmente diverso, che verrà comunicato dal docente all’inizio delle lezioni. Per essere considerati frequentanti è necessaria la partecipazione al 75% (almeno) del totale delle ore di lezione.
Modalità di esame
La verifica dell’effettiva acquisizione dei risultati di apprendimento è affidata ad un esame finale orale. Attraverso una serie di domande relative a punti cruciali del programma, vengono accertate la conoscenza e la capacità di comprensione acquisita dal candidato, il grado effettivo di maturità critica, la capacità di risolvere problemi giuridici particolari, la correttezza, chiarezza ed efficacia dell’esposizione (con speciale riguardo all’uso appropriato di termini tecnici). L’arco della votazione è espresso in trentesimi: la soglia di sufficienza si colloca sui 18/30; i voti più elevati vanno da 27 a 30/30; in caso di esame particolarmente brillante, la commissione aggiunge al massimo dei voti la lode.
Modalità di erogazione
Il corso si compone di lezioni frontali accompagnate da sessioni di confronto dialettico su casi pratici. È previsto l'ausilio di slides per favorire una migliore comprensione degli argomenti trattati.
LUCIA GRAZIANO Scheda docente
  • Codice insegnamento10621458
  • Anno accademico2025/2026
  • CorsoCooperazione internazionale e sviluppo
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno1º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDIUS/11
  • CFU9