Presentazione
L’obiettivo della laurea triennale in Ingegneria Meccanica per la Transizione Verde consiste nello sviluppo delle competenze di area meccanica in grado di promuovere una visione orientata ai principi della sostenibilità e della circolarità nel settore industriale, in particolare nel settore manifatturiero e nello specifico dei beni strumentali. Pertanto, il corso si propone di formare competenze di base, teoriche e tecniche, per l’ingegneria meccanica, consentendo di sviluppare un quadro di insieme orientato allo sviluppo di componenti e sistemi con particolare riferimento alla meccanica verde. Questa visione si basa sulla razionalizzazione e condivisione delle risorse in ottica di riduzione degli sprechi, della fabbricazione agile, di recupero funzionale (riparazione, ri-uso, aumento di funzionalità, ricostruzione), riciclo e recupero energetico, incidendo sulla creazione di valore e, in ultima analisi imponendo un ripensamento degli approcci tecnologici. L’ingegneria meccanica, attraverso gli studi sui metodi di progettazione integrata; le macchine e i sistemi energetici avanzati, le innovazioni tecnologiche di prodotto e processo, i materiali di ultima generazione, la razionalizzazione dei processi, contribuisce alla formazione delle competenze di base necessarie alla valutazione dell’impatto ecologico prodotto-processo in logica circolar economy. In questa ottica si darà particolare enfasi, attraverso una visione trasversale sui vari corsi, ai concetti meccanici di affidabilità e durabilità, riconfigurazione, rigenerazione e riciclo di prodotto e processo. A questi elementi si aggiungono, poi, le istanze legate più direttamente alla transizione energetica ed alla decarbonizzazione nella generazione di energia ma soprattutto negli usi energetici industriali, definiti “hard-to-abate”. Questi temi saranno oggetto dei corsi caratterizzanti la classe e di parte di quelli affini integrativi, corsi che nel loro complesso trovano le necessarie basi nelle materie di base quali la matematica, fisica e chimica.
Il percorso formativo è organizzato in:
- non meno di 54 CFU di materie di base (matematica, chimica e fisica),
- non meno di 60 CFU di materie caratterizzanti e non più di 42 CFU di materie affini e integrative che compongono la base metodologica dell’area meccanica (meccanica dei solidi, meccanica applicata alle macchine, elementi costruttivi delle macchine, fluidodinamica), e che sono in grado di supportare l’approccio orientato alla meccanica verde (sistemi energetici, scienza dei materiali, elettrotecnica, fisica tecnica, tecnologia meccanica, impianti industriali, disegno e metodi CAD). Tra queste ultime almeno 6 CFU sono a scelta in un gruppo di opzione orientato alle tematiche verdi industriali e alla razionalizzazione delle risorse ambientali in ottica della visione di sfruttamento circolare (tra cui ad esempio materie prime, mobilità sostenibile, scienza dell’ecosostenibilità, energie rinnovabili). Completano il curriculum 24 cfu così composti:
a) attività formative per un massimo di 15 crediti, elaborato di tesi incluso, in cui l’allievo, previa approvazione del Consiglio d’Area, potrà personalizzare ulteriormente il proprio percorso formativo nei confronti di quei temi che riterrà più rilevanti alla sua maturazione tecnico-scientifica, nell’area della green mechanics.
b) 3x3CFU di AAF quali tirocini presso aziende o altre attività riconosciute dal Consiglio d’Area che possano far maturare competenze e soft skill utili, inclusi 3 CFU per la conoscenza di almeno una lingua straniera.