ANNA MARIA ROSARIA BELARDINELLI
Structure:
Dipartimento di SCIENZE DELL'ANTICHITÀ
SSD:
FICP-01/A

Orari di ricevimento

giovedì 11.30-13.00 previa prenotazione via email.

Curriculum

Anna, Maria, Rosaria Belardinelli è professore ordinario di Filologia Classica (L-FIL-LET/05) presso l'Università di Roma "Sapienza", dove insegna dal 1998. Dal 1983 al 1998 ha insegnato in qualità di ricercatore presso le cattedre di Grammatica greca e latina (dal 1983 al 1992) e di Lingua e Letteratura greca (dal 1992 al 1998) della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari, dove, dal 1992 al 1998, è stata anche responsabile per affidamento dell'insegnamento di Storia del teatro greco e latino. Dal 2005 al 2011 è stata presidente del corso di Laurea triennale in Lettere Classiche; dal 2013 al 2016 è stato coordinatore del Dottorato in Filologia e Storia del Mondo Antico. Dal 2010 è coordinatore di Theatron. Teatro Antico alla Sapienza.

Gli interessi di ricerca sono prevalentemente orientati sui testi teatrali antichi, tragici e comici, dei quali studia vari aspetti, dalla storia e critica del testo, alla traduzione, alla tecnica drammaturgica, ai rapporti intertestuali tra i due generi, alla fortuna. Per quel che riguarda la storia e la critica del testo, ha rivolto l'attenzione principalmente a Menandro: ha proposto interventi testuali alla Perikeiromene, al Misoumenos, e ai Sikyonioi; di quest'ultima commedia ha curato una edizione commentata e del Misoumenos ha pubblicato un contributo relativo al lavoro editoriale curato da August Meineke per questa commedia. Ha inoltre affrontato la ricostruzione della storia del testo di Menandro sulla base di una analisi del rapporto che intercorre tra la tradizione papiracea e quella iconografica. Di Menandro ha anche studiato la ripresa dei modelli tragici, in particolare quelli di Euripide, sia analizzando il rapporto tra l'Oreste e i Sicioni sia estendendo il campo di ricerca all'esame di alcuni personaggi euripidei, quali, ad esempio, Menelao nell'Elena. In quest'ultimo contributo, come in uno successivo sull'Ippolito interviene anche a proposito di problemi testuali. Della produzione comica antica studia inoltre le opere frammentarie di commediografi del IV e del III secolo a.C (Alessi, Apollodoro di Caristo, Batone, Difilo, Diodoro, Filemone, Damosseno, Nicomaco, Sosipatro): ha curato la traduzione e il commento delle commedie di Diodoro, di Damosseno, di Nicomaco e di Sosipatro e, in particolare, nelle commedie di questi ultimi tre autori, ha analizzato, sulla base dell' esame della maschera del cuoco, i rapporti tra filosofia e scienza nella commedia nuova. Ha curato anche la redazione di alcune voci (Damoxenus, Diodorus, Eleusinios, Kichesias, Malthake, Nicomachus, Philoumene, Sikyonioi, Stratophanes, Theron) in The Encyclopedia of Greek Comedy pubblicata da A. Sommerstein. Ha analizzato la figura comica dell'agroikos nella produzione comica del quarto secolo a.C. Nell'ambito della commedia nuova si è occupata anche della ricezione delle commedie di Menandro nei territori fuori dall’Attica e in quelli in cui si diffuse la cultura greca a partire dal III sec. a.C. Per quel che riguarda la traduzione, svolge questo lavoro principalmente all'interno del progetto Theatron. Progetto Teatro Antico alla Sapienza (http://www.uniroma1.it/sapienza/teatro/progetto-theatron): ha preparato la traduzione dell'Agamennone di Eschilo, delle Troiane, dell'Ippolito di Euripide, delle Tesmoforiazuse di Aristofane, delle Coefore e delle Eumenidi di Eschilo, delle Nuvole di Aristofane, dell’Elena di Euripide e del Filottete di Sofocle. La traduzione dei testi teatrali antichi approntata all'interno di tale progetto è una traduzione che, basata su una rigorosa analisi filologica dei testi, è pensata per la messa in scena. Nell'ambito di tale lavoro si occupa anche dei temi inerenti alla traduzione: ha pubblicato un volume dal titolo Dell'arte del tradurre, che, nato in occasione di seminari organizzati su questo tema nell'a.a. 2013-2014, raccoglie sia gli interventi degli studiosi che hanno partecipato sia la traduzione dell'Agamennone di Eschilo, preceduta da un'ampia nota introduttiva che esemplifica le scelte operate (L'Agamennone di Eschilo: dal testo alla scena). Preliminare alla traduzione dell'Agamennone è un contributo sulla figura di Clitemestra condotto sulla base di un'analisi lessicale della tragedia. Per quel che riguarda la traduzione delle Troiane, ha curato anche una nota introduttiva dal titolo Troiane di Euripide: per una traduzione e messa in scena della guerra. Delle tragedie di cui ha curato la traduzione ha analizzato anche aspetti relativi all’idea dell’uomo nel V sec. a.C. e alla funzione della gestualità nella messa in scena. Alla tecnica drammatiche e alla messa in scena dei testi teatrali antichi, ha dedicato attenzione, oltre che nelle commedie menandree dove ha analizzato soprattutto la legge dei tre attori, nella produzione tragica, sia per quel che riguarda la vexata quaestio dell'uso e della funzione delle macchine teatrali – e in questo campo è stata dedicata particolare attenzione alle tragedie euripidee –, sia per quel che riguarda i movimenti del coro in corrispondenza della parodo – e in questo caso è stata rivolta particolare attenzione all'Orestea di Eschilo –, sia per la funzione e il significato dell'ombra. Della drammaturgia di Euripide ha messo in rilievo la straordinaria modernità e ne ha studiato il rapporto con la drammaturgia di Aristofane, affrontando più specificatamente un'analisi della parodia e dei rapporti intertestuali tra la Medea di Euripide e le Nuvole di Aristofane. Ha curato inoltre la sezione dedicata agli agoni drammatici, alle strutture e alla messa in scena del teatro greco nell’ambito del volume Storia del teatro antico a cura di M. Di Marco e Gianna Petrone (Carocci 2021). Gli studi pubblicati in questo ambito di ricerca sono confluiti in un manuale sulla storia della drammaturgia antica: Lo spettacolo dei Greci: tecniche drammatiche e messa in scena, Firenze 2023, Le Monnier, Mondadori Education.
Per quel che riguarda la fortuna dei testi teatrali antichi, nel 2009 ha organizzato un convegno sulla storia, sulle forme e sulla fortuna del mito di Antigone, del quale ha curato un volume di Atti (2010), dove ha pubblicato un contributo sulla figura di Antigone nell'omonima tragedia sofoclea in rapporto ad altre figure di eroine tragiche, quali Polissena, Macaria e Ifigenia. Ha studiato anche, sulla base di una analisi critico testuale, il rapporto tra le Baccanti di Euripide e La morte a Venezia di Thomas Mann.