
ALEKSANDRA
JOVICEVIC
L-ART/05
il corso Teorie del teatro, 6 CFU (Teorie del teatro e teorie del cinema) inizerà il
7 novembre 2023
e si svolgerà ogni martedì, mercoledì e giovedì dalle h 10 alle h 12
in aula B, Dipartimento SARAS, edifico ex-vetrerie Sciarra, 122 Via dei Volsci, Roma
Ricevimenti si svolgono ogni giovedi dalle h 12 oppure sulla prenotazione scrivendo a prof
aleksandra.jovicevic@uniroma1.it
tutti i materiali per il corso si trovano sulla piattaforma google classroom
https://classroom.google.com/c/NjIyOTI1MTcxMjM5?cjc=yhfstfw
Invece le dispense per i corsi dell'anno precedente si trovano sulle piattaforme google classroom:
1. Teorie del teatro (2022) rkk3js5
2. Estetica e politica della performance (2023): tzqhjw4
Insegnamento | Codice | Anno | Corso - Frequentare | Bacheca |
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ESTETICA E POLITICA DELLA PERFORMANCE | 10596545 | 2023/2024 | ||
TEORIE DEL TEATRO E DEL CINEMA | 10596530 | 2023/2024 | ||
Corso: Teorie del teatro e cinema, Teorie del teatro, III anno Codice del corso sulla piattaforma google classroom Corso: Teorie del teatro e cinema, Teorie del teatro, III anno codice del corso sulla piattaforma google classroom yhfstfw
10. Teatro e cinema di Orson Welles;
10. Teatro e cinema di Orson Welles;
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ESTETICA E POLITICA DELLA PERFORMANCE | 10596545 | 2022/2023 | ||
Estetica e politica della performance Laurea magistrale, 12CFU a.a. 2022/23
Professoressa Aleksandra Jovicevic, Dipartimento SARAS, Sapienza Università di Roma La prima parte del corso, Estetica e politica della performance, si propone a indagare una delle nuove discipline accademiche, i performance studies, nata negli USA attorno gli anni Settanta. Nella più breve delle definizioni, i performance studies offrono un continuo e dialettico approfondimento del concetto della performance che, nello stesso tempo, si definisce come una vitale prassi artistica, ma anche come mezzo per una migliore comprensione dei processi sociali, politici e culturali. Il nuovo concetto della performance supera non solo i confini delle arti performative, ma anche dell’arte in generale e si riferisce alle diverse pratiche performative presenti nella politica, nella cultura e nella società. Negli ultimi decenni, in arte si è persa la distinzione tra la prassi e la teoria, tra l’artista e il critico/teorico, ma anche tra lo spettacolo e il processo della sua preparazione, e tra la sovversione e la promozione dell’arte. Se il “regime estetico dell’arte” aveva fatto entrare il lavoro infinito della critica che la altera, ora si assiste al passaggio a una specie di teatro post-estetico, una specie di “reality trend”, la performance politica, artivismo, ecc., dove vengono cancellati gli stessi confini tra la prassi artistica e la teoria, e tra l’arte e la vita. Inoltre, la comparsa di un gran numero di artisti/teorici sulla scena artistica e teorica della seconda metà del XX e all’inizio del XXI secolo rappresenta un nuovo afflusso dell’avanguardia nella pratica della performance (in primis Richard Schechner, Jérôme Bel, Anne Teresa de Keersmaeker, Milo Rau, Samira Elagoz, René Pollesch, Wooster Group, Motus, ecc.). Dal momento che questi artisti hanno tentato di spiegare lo sviluppo delle proprie estetiche in riferimento alla svolta performativa, tutte le arti hanno modificato il concetto di performance e del performativo avvicinandosi a una teoria discorsiva, cioè a una situazione di condivisione della ricerca attraverso le argomentazioni critiche all’interno di qualsiasi forma dello performance. Inoltre, tutte le teorie e le prassi performative stanno partendo dall’epistemologia e l’ontologia del corpo e la corporeità, che saranno presentati attraverso una cartografia di concetti che esistono tra i performance studies e le teorie femministe. Quindi, la seconda parte del corso, propone una riflessione sulla presenza femminile nella performance del Novecento. Il corso, quindi, indagherà attraverso alcuni esempi la nascita di scrittura femminile e gli esiti di una sperimentazione originale e trasgressiva, piuttosto esterna che inerente alle correnti e ai movimenti dall’avanguardia storica e neoavanguardia Euro-Americana. Inoltre, il corso affronterà la questione di partecipazione delle artiste al processo di costruzione dell’arte femminista e al femminile nello spettacolo e l’arte della performance, video arte, danza, teatro ed anche filosofia.
Il corso si occuperà anche delle nuove teorie come le teorie queer, neo femminismo o post femminismo, la deculturalizzazione e decolonizzazione dei discorsi teorici e storici, e infine l’inevitabile rapporto tra le “vecchie” arti performative e i nuovi media. Le nuove metodologie e teorie hanno provocato la re-definizione del ruolo dello spettacolo non solo su piano linguistico quanto su quello delle ricadute sociali. Come cambiano e sono cambiate l’arti performative in un mondo dominato da diversi media, inclusi i social media? Una delle questioni sollevate sarà l’invito a riflettere sulle relazioni tra la produzione artistica e il contesto sociale e culturale, in senso intenzionalmente molto ampio, comprendendo anche le nuove tecnologie e linguaggi performativi. Come si riflettono tutti questi cambiamenti sulla storia dell’arti performative, sulle istituzioni artistiche, sui percorsi della critica? Quali concetti e metodologie dobbiamo usare nei nuovi percorsi teorici? Come cambia ed è cambiata la storia della performance da quando è stato riconosciuto il contribuito delle donne artiste e teoriche come protagoniste? Sono tutte le domande che proveremo a rispondere durante il corso.
Dispense on line (che saranno aggiornate durante il corso)
Il. Caleo, “Corpo-performance. Una cartografia”, Performance, materia, affetti: Una cartografia femminista, Bulzoni editore, 2021, pp 21-81.
A. Cavarero, “Il pensiero femminista. Un approccio teoretico,” Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Bruno Mondadori, 2002, pp 78-119. A. C. Danto, "Pericolo e disturbo: l'arte di Marina Abramovic" in Dr Abramovic, a cura di Francesca Baiardi, Milano, Feltrinelli 2012, pp 22-38. 2015, pp 21-66;
A. Jovicevic, “Introduzione: Il nuovo terzo mondo di performance studies” in Richard Schechner, Il nuovo terzo mondo dei performance studies, Bulzoni, 2017, pp 9-49; D. Taylor, “L’oggetto e la lente”, Performance, Politica e Memoria Culturale, a cura di Fabrizio Deriu, Artemide, 2019; pp 29-90;
https://nuovoteatromadeinitaly.sciami.com/anni-60/schechner-6-assiomi-ca... Thinking the Theatre – New Theatrology and Performance Studies, a cura di G. Guccini e A. Petrini, Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, https://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0/it/2018
Bibliografia raccomandata
a cura di Francesco Casetti, postmedia books, 2012;
Femminismi futuri. Teorie/Poetiche/Fabulazioni, a cura di Lidia Curti, iac.belli editore, 2019;
Manifesti femministi, Il femminismo radicale attraverso i suoi scritti programmatici, 1964-1977, a cura di Deborah Ardilli, Morellini editore, 2018.
Rosi Braidotti: Il postumano, La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte;
Rosi Braidotti, Materialismo radicale, Itinerari etici per cyborg e cattive ragazze, Meltemi, 2019.
Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, Postmedia, 2010
Judith Butler, Questione di genere: Il femminismo e la sovversione dell’identità, Editori Laterza, 2013; Ilenia Caleo, Performance, materia, affetti: Una cartografia femminista, Bulzoni editore, 2021;
Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Bruno Mondadori, 2002.
Alessandra Gribaldo e Giovanna Zapperi, Lo schermo del potere: Femminismo e regime della visibilità, Ombre corte, 2012;
Philip Guisgand, Anne Teresa De Keersmaeker, Palermo, L’Epos, 2008; Donna Haraway, Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Feltrinelli, (1995) 2018;
Donna Haraway, Le promesse dei mostri, Derive Approdi, 2019.
Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel, e altri scritti, et.al/ economica, 2013.
Teresa Macri, Slittamenti della performance, vol. 1, Anni 1960-2000, postmediabooks, 2020; Florence Rochefort, Femminismi. Uno sguardo globale, Editori Laterza, 2022.
Vera Tripodi, Filosofie di genere, Differenza sessuale e ingiustizie sociali, Carocci editore, 2015;
Valentina Valentini, Teatro contemporaneo, 1989-2019, Roma, Carocci editore, 2020;
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TEORIE DEL TEATRO E DEL CINEMA | 10596530 | 2022/2023 | ||
ESTETICA E POLITICA DELLA PERFORMANCE | 10596545 | 2021/2022 | ||
TEORIE DEL TEATRO E DEL CINEMA | 10592915 | 2021/2022 | ||
STORIA DELLE TEORICHE TEATRALI | 1036512 | 2020/2021 | ||
ESTETICA E POLITICA DELLA PERFORMANCE | 10596545 | 2020/2021 | ||
POLITICA E ESTETICA DELLA PERFORMANCE | 1052148 | 2019/2020 | ||
STORIA DELLE TEORICHE TEATRALI | 1036512 | 2019/2020 | ||
TEATRO CONTEMPORANEO | 1056105 | 2018/2019 | ||
STORIA DELLE TEORICHE DEL TEATRO | 1044772 | 2018/2019 | ||
POLITICA E ESTETICA DELLA PERFORMANCE | 1052148 | 2018/2019 | ||
POLITICA E ESTETICA DELLA PERFORMANCE | 1052148 | 2017/2018 | ||
TEATRO CONTEMPORANEO | 1056105 | 2017/2018 | ||
STORIA DELLE TEORICHE DEL TEATRO | 1044772 | 2017/2018 | ||
STORIA DELLE TEORICHE DEL TEATRO | 1044772 | 2016/2017 | ||
POLITICA E ESTETICA DELLA PERFORMANCE | 1052148 | 2016/2017 |
Ricevimento ogni giovedì dalle h 13, oppure su appuntamento tramite l'e-mail.
Aleksandra Jovi evi è professore ordinario di discipline dello spettacolo presso il Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo di Università La Sapienza di Roma, dal 2007. È stata Vice-coordinatore del Dottorato di Ricerca in Musica e Spettacolo, sezione Spettacolo, nella stessa università, dal 2015 al 2021. Prof. Jovi evi è Direttore del Master di Video Editing, Digital Storytelling per lo Spettacolo dal Vivo dal 2015 e Visiting Professor presso l Università delle arti di Belgrado, dove ha insegnato dal 1993 e dove è diventata professore ordinario nel 2004. Aleksandra Jovi evi è presidente della Dragan Klai Fellowship Foundation stabilita nel 2013; ed è anche membro del comitato scientifico della ricerca, In Praise of Community: Shared Creativity in Arts and Politics in Italy, 1959 to 1979 , coordinato da prof. Annalisa Sacchi (IUAV) e finanziata dall Unione Europea. Aleksandra Jovi evic ha studiato presso l Università d Arte di Belgrado (drammaturgia), e al Dipartimento di Performance Studies a Tisch School of the Arts, di New York University, New York, USA, dove ha ottenuto entrambi master e dottorato (1984-1991), sotto la supervisione di professori, Richard Schechner e Brooks McNamara. La sua tesi di dottorato, Orson Welles and the Theatre, 1946-1960, è stata pubblicata nelle varie riviste e libri internazionali, ed è stata pubblicata in italiano, sotto il titolo Il teatro di Orson Welles, Shakespeare e oltre (Bulzoni editore, Roma, 2022).
Durante la sua carriera, Aleksandra Jovi evi ha ottenuto varie borse degli studi, tra quali Fulbright Visiting Fellowship nel 2006-2007, a Yale University, New Haven, USA. Professoressa Jovi evi insegna storia delle teorie teatrali, teorie e prassi dello spettacolo contemporaneo, estetica e politica della performance. Da molti anni, lavora nel campo del teatro di novecento, dell avanguardia, di performance studies, dove ha pubblicato vari libri, articoli e saggi in varie riviste e libri in serbo, inglese, italiano, slovacco, sloveno, olandese, polacco, tedesco. Ha fondato gli annali della Facoltà di Drama, Università dell Arte, Belgrado: Anthology of Essays by FDA, in 1998, dove adesso è nel comitato redazionale internazionale. Professoressa Jovi evi è nel comitato editoriale della rivista accademica, Biblioteca teatrale, dove con Annalisa Sacchi ha curato il doppio volume (BT-91/92) nel 2012, dedicato a nuova regia teatrale e le nuove prassi performative. Nel 2022 Prof Jovi evi ha curato tre volumi di Biblioteca teatrale (BT 136, BT 137, BT 138) dedicati alla Scuola dottorale di spettacolo della Sapienza. Prof Jovi evi è editore della collana Performance Studies: Estetica e politica della performance per Bulzoni editore, per la quale ha curato il primo libro della collana, Richard Schechner, Il nuovo terzo mondo di performance studies (2017). Il suo saggio, Postmodern Antigones: Women in Black and Performance of Involuntary Memory , è stato pubblicato nel libro, Theatre and Cultural Performances in the Context of Yugoslav Wars, edited by Stefan Hulfeld, Palgrave MacMillan, 2018. Per la mostra di Kiki Smith, artista americana, Prof Jovi evi ha scritto un testo sotto il titolo, The Island of Utopia (2022). La sua pubblicazione, in serbo, Introduzione ai Performance Studies (Uvod u studije performansa, con Ana Vujanovi , Fabrika knjiga, Beograd, 2007), è stata tradotta in slovacco e italiano e sarà pubblicato da Bulzoni editore nel 2023.
Aleksandra Jovi evi ha tradotto in serbo e curato i libro di Eugenio Barba e Nicola Savarese, A Dictionary of Theatre Anthropology: The Secret Art of the Performer (Institut FDU, 1997); ha tradotto in italiano il testo teatrale di Biljana Srbljanovi , La Trilogia di Belgrado , in La Trilogia di Belgrado e altri testi, (Ubulibri, 2001); e diversi testi per il suo libro, Diario da Belgrado, (Baldini & Castoldi, 2000). Dal 1999 al 2001 ha scritto una colonna per il quotidiano tedesco, Süddeutsche Zeitung, sotto il titolo, Lettere da Belgrado . Aleksandra Jovi evi è stata membro del consiglio consultativo di European Cultural Foundation in Amsterdam, dal 2008-2011; direttore dell Istituto di teatro, cinema, radio e televisione della Facoltà dell arte drammatica di Belgrado, dal 1997 a 2000. Aleksandra Jovi evi è stata vice-ministro della cultura (2001-2004) della Repubblica Serba e per la sua collaborazione culturale con Italia, ha ricevuto la medaglia di Presidente della Repubblica Italiana, Ordine della stella della solidarietà italiana, con il titolo di Commendatore (2005).