LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III

Obiettivi formativi

Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un complesso residenziale di medie dimensioni integrato allo spazio aperto e al contesto ambientale. Il laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici della progettazione delle aree verdi e della analisi della città e del territorio. Si richiede allo studente di elaborare il progetto come sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologico-costruttivi includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di sperimentazione.

Canale 1
RENATO PARTENOPE Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
A.A. 2024- 25 COGNOME Nome Prof. PARTENOPE RENATO e-mail renato.partenope@uniroma.it, Collaboratori architetti: Sara Petrolati - Vittoria Silvaggi Insegnamento LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III (codice 1035676) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA - 15893 Canale: 1 Semestre: 2 Crediti 12 Ore di lezione 125 Attività formativa Supporto alla didattica in uso: Attività di assistenza di collaboratori - revisioni. Modalità di frequenza: obbligatoria Modalità di erogazione: tradizionale Programma Il programma è centrato, dal punto di vista teorico, sul rapporto esistente tra Storia e Progetto nell'esperienza dell'architettura. Rapporto che si pone nel dibattito e nella riflessione culturale, oltre che nella pratica operativa delle trasformazioni urbane delle città italiane, in una forma contraddittoria e di difficile comprensione. Per indagare il rapporto tra Storia e Progetto, sarà affrontato criticamente il contributo teorico che la cultura architettonica italiana ha prodotto nell'ambito degli studi tipologici e morfologici dell'architettura e della città. Si ricorrerà alla dimensione intermedia di questo "pensiero" per identificare le categorie espressive specifiche della nostra disciplina e indicare così quegli elementi che archetipicamente la definiscono e che non possono essere alterati o manipolati oltre ogni limite per aderire alla dimensione vincente contemporanea dell'architettura/spettacolo. Un pensiero complesso, quello tipologico, e pieno di insidie ma anche pieno di avventure essendo la tipologia, almeno nella nostra interpretazione il campo più avanzato e sperimentale della ricerca architettonica. Una particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti legati alla rappresentazione, espressione e comunicazione dei valori dell'architettura anche al di là delle finalità meramente operative stabilite dai disegni di progetto. Il Disegno, e quello autografo in particolare, sarà nell'esperienza didattica proposta, il modo specifico per materializzare il pensiero dell'architettura e anche il modo per opporsi a quel fenomeno di regressione della mano che caratterizza la nostra epoca e caratterizza in particolare gli studi che riguardano l'architettura. Non sarà indicato un sito reale per la elaborazione del progetto ma semplicemente un’area geometrica di dimensione 360x360 metri che si può estendere a formare un rettangolo aureo a seconda delle esigenze imposte dalla elaborazione del progetto. Di quest’area si dovrà progettare un sito, ovvero un supporto morfologicamente definito da una “natura” artificiale dove proporre un piccolo insediamento umano (modulo insediativo), caratterizzato dalle molteplici spazialità dell’abitare: lo spazio dello “stare” in un luogo (residenza, lavoro, tempo libero, cultura) e quello dell’andare ovvero “uscire” per muoversi nello spazio della forma dell’abitare proposta alle diverse velocità e distanze (strade, percorsi, circuiti). Elaborati richiesti 1) Planimetria generale e sezioni quotate del progetto del sito (1:1000); 2) Planimetria generale (volumetrica) e sezioni quotate del modulo insediativo (1:1000); 3) Piante tipo del modulo insediativo alle quote più significative (1:500); 4) Sezioni del modulo insediativo trasversali e longitudinali (1:500); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno del modulo insediativo; 8) Plastico di un segmento del modulo insediativo (1:500); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pag. formato A4).
Prerequisiti
È necessaria una conoscenza di base della storia dell’arte e dell’architettura con una particolare attenzione alla nostra modernità e post modernità. Avere inoltre sviluppato una competenza tecnica nel Disegno manuale e digitale per affrontare il complesso problema della rappresentazione dell’architettura che si ritiene essere il modo specifico per inventare le sue forme a partire dalla storicità del suo segno ma all’interno di una forte tensione sperimentale.
Testi di riferimento
Bibliografia - Jameson, Fredric, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Garzanti, Milano 1989. - Partenope, Renato, Architettura in bianco e nero, Iiriti ed., Reggio Calabria 2019. - Purini, Franco, Discorso sull’Architettura. Cinque itinerari nell’arte del costruire, Marsilio Editori in Venezia, 2022. - Valery Paul, Tre dialoghi (Eupalinos o l'Architetto), Einaudi, Milano, 1990. - Philip Kerr, Gabbia d’Acciaio, Rizzoli, Milano, 1996 Altre indicazioni bibliografiche saranno suggerite durante l’esperienza del Laboratorio.
Modalità insegnamento
Modalità di esame La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale - Valutazione del progetto Elaborati richiesti 1) Planimetria generale quotata dello stato di fatto e del progetto (1:1000); 2) Sezioni e profili quotati dello stato di fatto e del progetto (1:500); 3) Piante del progetto alle diverse quote (1:200); 4) Sezioni del progetto trasversali e longitudinali (1:200); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno; 8) Plastico del progetto (1:200); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pagg. form. A4).
Frequenza
Obbligatoria. La partecipazione alle attività del Laboratorio documentate dalla elaborazione del progetto determineranno la possibilità di sostenere l'esame.
Modalità di esame
La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale: verifica della comprensione delle tematiche offerte dalla bibliografia proposta. - Valutazione degli elaborati: verifica della completezza della rappresentazione del progetto
Modalità di erogazione
Modalità di esame La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale - Valutazione del progetto Elaborati richiesti 1) Planimetria generale quotata dello stato di fatto e del progetto (1:1000); 2) Sezioni e profili quotati dello stato di fatto e del progetto (1:500); 3) Piante del progetto alle diverse quote (1:200); 4) Sezioni del progetto trasversali e longitudinali (1:200); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno; 8) Plastico del progetto (1:200); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pagg. form. A4).
Canale 2
GUENDALINA SALIMEI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1_Contenuti disciplinari dell'insegnamento L’obiettivo del corso è quello di stimolare il senso critico dello studente attraverso l’uso di nozioni e strumenti in grado di facilitare il processo di comprensione di un’opera architettonica nella sua dimensione plurisensica e multidisciplinare. Il corso ha il fine di educare lo studente ad integrare le parti di un’opera architettonica secondo un sistema di relazioni non soltanto compositivo, ma cognitivo. Lo studente dovrà imparare a leggere il territorio nella sua dimensione architettonica, storica e sociale, al fine di sviluppare progetti integrati che tengano conto delle istanze proveniente dal basso. In dettaglio si intende porre l’attenzione sul progetto di architettura anche come messaggio consapevole ed espressione poetica, sul rapporto tra l’opera ed il luogo in cui si interviene, tra la memoria storica e la lettura interpretativa della morfologia urbana e territoriale, tra l’astrazione delle strutture formali e la costruttività dell’architettura e questo tenendo presenti le continue interpolazioni tra le diverse necessità; più in generale tra la storicità delle motivazioni e la soggettività delle scelte del progettista nelle varie culture del progetto nella condizione attuale. 2_Strumenti di insegnamento (teorici, operativi, istituzionali, monografici) L’attività del corso seguirà le fasi previste dal laboratorio facendo particolare attenzione a che il progetto finale sia il risultato ultimo di un processo attento all’analisi del rapporto “forma/contenuto”, “storia/innovazione”; e tra il ricorso a modelli tipologici di riferimento ed il loro superamento con le nuove esigenze sopravvenute, tra l’uso dei materiali e le loro prestazioni, e riesca, attraverso tutta una serie di variabili, a fare interagire questi fattori con la concezione base del progetto. 3_Fasi di svolgimento e organizzazione Il lavoro si svolge fondamentalmente in aula e segue le fasi previste dal laboratorio. Da un lato si conduce un lavoro di analisi e di lettura di progetti ed esperienze concrete, teso a chiarire con la comparazione di esempi diversi, i caratteri formali delle opere in esame e la loro attitudine a fornire materiale per una nuova progettazione architettonica, dall’altro si segue lo sviluppo della proposta progettuale e la continua verifica dell’ipotesi scelta. Lezioni, illustrazioni di opere architettoniche ed esercitazioni seminariali saranno di supporto allo svolgimento del tema prescelto. Il materiale iconografico come pure un’accurata bibliografia verrà consegnata contestualmente agli esempi proposti, così come negli incontri seminariali verrà suggerita una traccia del lavoro da eseguire attraverso la proposta di alcuni temi progettuali sui quali ragionare.
Prerequisiti
L'esame di Laboratorio di Progettazione Architettonica II è propedeutico.
Testi di riferimento
Benevolo Leonardo, La Storia dell’architettura moderna terza, Bari 1960 De Fusco Renato, Storia dell’architettura contemporanea, Laterza Bari 1975 Frampton Kenneth, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli Bologna 1986 Patella Luciano, Storia dell’architettura, antologia critica, Etas Zevi Bruno, Storia dell’architettura moderna, Einaudi Editori Angeletti P.-Bordini V. Terranova A., Fondamenti di Composizione Architettonica, NIS, Roma 1977 Pepe Barbieri, Infraspazi, collana Babele, Meltemi, 2006 Valter Bordini, L’architettura dell’inquietudine, Allemandi 2006 Cao Umberto, Elementi di progettazione architettonica, Laterza, Bari 1995 Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Giulio Eiunaudi Editore, 2009 Paolo Portoghesi, Natura e Architettura. Abitare la terra, Kappa Roma 2005 Franco Purini, Comporre l’architettura, Laterza Franco Purini, L’architettura didattica, Gangemi 2002 Herman Hertzberger, Lezioni di architettura, Laterza Bari 1996 Rem Koolhaas, Junkspace, Quodlibet, 2006 Le Corbusier, Verso una Architettura, Longanesi & C. Milano 1984 Norberg- Schultz Christian, Genius Loci- Paesaggio ambientale architettura, Electa, Milano, 1992 Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, Gangemi, Milano 1993 Ludovico Quaroni, La Torre di Babele, Marsilio Editori, Padova 1967 Rossi Aldo, L’Architettura della Città , Clup, Milano 1983 Rossi Aldo, Scritti scelti sull’architettura e la città ,Clup, Milano 1975 Rossi P.O, La Costruzione del progetto, Laterza, 1996 Venturi Robert, Complessità e contraddizioni nell’architettura,Dedalo, Bari 1991
Modalità insegnamento
Il corso è svolto in presenza a Valle Giulia Il martedì 8:30 - 14:00 Aula 18 Il giovedì 8:30 - 14:00 Aula 2
Frequenza
La frequenza al corso è obbligatoria.
Modalità di esame
L’esame verterà sull’illustrazione, attraverso tavole grafiche e una parte orale in cui si mostrerà il lavoro svolto, la conoscenza e l’acquisizione di alcuni testi scelti dallo studente e così come concordato con il docente responsabile del laboratorio; particolare attenzione dovrà essere posta al metodo progettuale scelto e alle risposte di questo in termini costruttivi sempre tenendo bene a mente i riferimenti culturali adottati nel corso dello svolgimento del progetto.
Bibliografia
Benevolo Leonardo, La Storia dell’architettura moderna terza, Bari 1960 De Fusco Renato, Storia dell’architettura contemporanea, Laterza Bari 1975 Frampton Kenneth, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli Bologna 1986 Patella Luciano, Storia dell’architettura, antologia critica, Etas Zevi Bruno, Storia dell’architettura moderna, Einaudi Editori Angeletti P.-Bordini V. Terranova A., Fondamenti di Composizione Architettonica, NIS, Roma 1977 Pepe Barbieri, Infraspazi, collana Babele, Meltemi, 2006 Valter Bordini, L’architettura dell’inquietudine, Allemandi 2006 Cao Umberto, Elementi di progettazione architettonica, Laterza, Bari 1995 Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Giulio Eiunaudi Editore, 2009 Paolo Portoghesi, Natura e Architettura. Abitare la terra, Kappa Roma 2005 Franco Purini, Comporre l’architettura, Laterza Franco Purini, L’architettura didattica, Gangemi 2002 Herman Hertzberger, Lezioni di architettura, Laterza Bari 1996 Rem Koolhaas, Junkspace, Quodlibet, 2006 Le Corbusier, Verso una Architettura, Longanesi & C. Milano 1984 Norberg- Schultz Christian, Genius Loci- Paesaggio ambientale architettura, Electa, Milano, 1992 Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, Gangemi, Milano 1993 Ludovico Quaroni, La Torre di Babele, Marsilio Editori, Padova 1967 Rossi Aldo, L’Architettura della Città , Clup, Milano 1983 Rossi Aldo, Scritti scelti sull’architettura e la città ,Clup, Milano 1975 Rossi P.O, La Costruzione del progetto, Laterza, 1996 Venturi Robert, Complessità e contraddizioni nell’architettura,Dedalo, Bari 1991
ROSALBA BELIBANI Scheda docente
Canale 3
ANTONELLO MONACO Scheda docente

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Programma
Il Laboratorio di Progettazione Architettonica è impostato sulla dialettica tra due termini fondamentali della temporalità architettonica: antico e moderno. Per sua stessa natura, l'architettura deriva da ciò che già esiste, che sia allo stato naturale, artificiale o anche solo ipotetico. La conformazione della natura influenza la costruzione del nuovo, così come le architetture già edificate o quelle solo ideate e progettate. L'esistente, reale o ipotetico, ha la forza di condizionare ciò che deve realizzarsi; anzi, si può affermare che il nuovo trae nutrimento da ciò che gli preesiste, trovando in esso la misura e la stessa giustificazione alla sua apparizione fisica e costruttiva. Nei luoghi storici, come la città di Roma, il progetto del nuovo si confronta necessariamente con condizioni preesistenti di grande rilevanza. Ciò comporta la necessità di stabilire una mediazione continua tra le diverse epoche di costruzione della città, In questa condizione, il nuovo deve trovare una giusta collocazione proprio in rapporto a tali complessità, da interpretare di volta in volta per stabilire i gradi di adeguatezza e legittimazione al suo inserirsi nella scena urbana. L'esercitazione progettuale che il Laboratorio propone agli studenti sarà applicata su alcune aree strategicamente localizzate lungo le Mura Aureliane che cingono il centro storico di Roma. Con ciò si vuole proporre una sperimentazione che possa stimolare nuove letture dell'antico attraverso il nuovo, senza stabilire aprioristiche predominanze temporali. Secondo questa ottica, la storia e le sue espressioni fisiche sono concepite come un unico racconto costruttivo, in cui i differenti episodi si sommano gli uni agli altri anche in termini di contrapposizione dialettica, ma sempre secondo un'idea di continuità che testimoni l'avvicendarsi dei diversi periodi storici. Una più dettagliata indicazione degli aspetti tipologici, funzionali e dimensionali dei progetti da elaborare sarà fornita agli studenti in un'apposita scheda tecnica, insieme all'indicazione degli ambiti localizzativi in cui saranno applicati. Il tema di progetto antico/moderno riferito alle Mura Aureliane di Roma rientra in una programmazione triennale del Laboratorio di Progettazione Architettonica. Attraverso questo lavoro si vogliono sondare le possibilità di conferire un nuovo ruolo ad ambiti spaziali marginali, degradati o sottoutilizzati, mediante l'insediamento di nuovi sistemi edilizi dotati di una forte riconoscibilità, quali fulcri di nuove attività d'uso collettivo. I lavori del triennio svilupperanno altrettanti temi funzionali, affrontati secondo diverse angolazioni problematiche e applicate in differenti ambiti localizzativi, al fine di fornire un contributo al problema più generale della rigenerazione urbana.
Prerequisiti
Lo studente potrà iscriversi al Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 se avrà rispettato le propedeuticità delle materie previste dal suo corso di studi e se avrà sostenuto l’esame o ottenuto l’attestato di frequenza del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2. Lo studente dovrà essere in possesso delle conoscenze basilari su: - i sistemi di rappresentazione del progetto di architettura; - gli aspetti tecnologici e costruttivi del progetto di architettura; - i fondamenti della storia dell'architettura e della città.
Testi di riferimento
Testi di riferimento teorico: - Carlos Martí Arís, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Milano, 1990. - Antonello Monaco, Architettura aperta. Verso il progetto in trasformazione, Roma, 2004. - Rafael Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell'opera di ottoarchitetti contemporanei, Milano, 2005. - Ludovico Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano, 1977. - Bruno Zevi, Saper vedere l'Architettura. Saggio sull'interpretazione spaziale dell'architettura, Torino, 1948.
Frequenza
L'organizzazione didattica del corso prevede la presenza costante degli studenti e un impegno continuativo durante tutto l’anno accademico. Le attività che si svolgeranno in aula saranno costituite da lezioni sugli aspetti generali che riguardano il dibattito architettonico contemporaneo, comunicazioni specifiche riferite ai temi di progetto ed esercitazioni progettuali che interesseranno singole tematiche spaziali e che confluiranno nelle elaborazioni del progetto finale del corso. Per poter sostenere l’esame finale è obbligatorio avere partecipato ad almeno il 70% delle attività svolte in aula e avere rispettato tutte le consegne degli elaborati previste, secondo le modalità e i termini stabiliti dalla docenza.
Modalità di esame
Gli elaborati per sostenere l'esame finale del Laboratorio consisteranno in: - tavole in formato A2 (cm. 42,0x59,4), con disposizione verticale -eventualmente accostabili per rappresentazioni di dimensioni maggiori-, montate su supporto rigido (tipo poliplat), di spessore mm.3. Maggiori indicazioni sulla composizione delle tavole saranno fornite dalla docenza in un'apposita scheda. - plastici, elaborati secondo le modalità e le scale indicate dalla docenza durante lo svolgimento del corso. - cd-rom/usb contenente tutti gli elaborati presentati all'esame. E' inoltre richiesto lo studio di un libro, a scelta, tra i testi di riferimento teorico elencati nella Bibliografia del corso.
FABIO BALDUCCI Scheda docente
Canale 4
NILDA MARIA VALENTIN Scheda docente
Canale 5
ALESSANDRO LANZETTA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
PREMESSA L’obiettivo formativo del laboratorio, in linea con l’impostazione generale del corso di laurea, è quello di aiutare lo studente a compiere una esperienza completa che affronti le problematiche complesse del progetto di architettura. Questo, a partire da una esperienza guidata su un tema di dimensioni controllabili che, tuttavia, contenga tutte le variabili utili alla formazione di un quadro di riferimenti disciplinari riconducibili sia dimensione urbana sia, nello specifico dell’annualità del Laboratorio, al tema dell’edificio. OBIETTIVI PRINCIPALI DEL LABORATORIO Il Laboratorio è il luogo dell’esperienza progettuale, in cui i temi della riflessione teorico-critica dovranno trovare immediato ri-scontro pratico e operativo. Uno spazio didattico al cui interno fornire gli strumenti in grado di dare forma e figura alle relazioni che intercorrono tra il momento dell’ideazione e quello della costruzione, cercando di comprendere attraverso quali modalità di traduzione disciplinare e mediazione tecnologica prende corpo il progetto. Altri obiettivi formativi, oltre quelli di carattere generale enunciati in premessa, sono: 1. Ragionare sulle diverse scale, in un processo circolare induttivo e non lineare deduttivo mediante un paziente lavoro capace di attraversare le differenti dimensioni della progettazione. 2. Radicare negli studenti la convinzione che il progetto non vada considerato mai come astrazione dal reale, e nello specifico dalla costruzione, e che debba continuamente ricondursi alla tettonica, alle tecniche, alle tecnologie e più in generale a tutte le ragioni materiali che lo determinano e che lo inverano. 3. Imparare a lavorare con un programma funzionale definito, con indici e dati volumetrici stabiliti e vincolanti, compatibili con gli strumenti di controllo e governo del territorio, traducendo il programma in qualità morfologiche e spaziali a partire dalla concretezza della occasione progettuale. 4. Utilizzare l’esperienza progettuale e nello specifico i “riferimenti” di progetto come occasioni per un confronto continuo con le tendenze e i linguaggi dell’architettura moderna e contemporanea. Il Laboratorio si propone di avviare lo studente alla comprensione dei processi della progettazione architettonica attraverso la si-mulazione di un’esperienza di studio “sul campo”, allo scopo di affinare gli strumenti del lavoro dell’architetto nel contesto reale della città. Si tratta cioè di considerare il progetto come risultante di un percorso conoscitivo che tenga conto delle componenti fi-siche (morfologia dei tessuti urbani, tipologia degli edifici, qualità e quantità degli spazi pubblici e semi pubblici) e antropologiche (abitanti, pratiche, conflitti) del quartiere, per così imparare a selezionare i materiali del progetto e simulare un percorso di pro-gettazione che tenga conto delle persone che dovranno usare quel luogo e quell’edificio. TEMA TEORICO Tema teorico del laboratorio è il concetto di “porosità urbana” mediterranea, intesa come compenetrazione di luoghi, flussi, tem-pi, popolazioni. Un concetto spaziale, temporale e sociale individuato nel 1924 da Walter Benjamin e Asja Lacis nel caotico conte-sto di Napoli, dove notarono una «profonda compenetrazione di giorno e notte, di giorno festivo e giorno feriale, di silenzio e fra-stuono, di strada e casa, quale tessuto che ne caratterizza gli aspetti quotidiani» . Una definizione nata dall’osservazione della pie-tra tufacea su cui si innestano gli edifici della città e poi estesa all’intera metropoli e alla sua architettura, intesa così come «sin-tesi della ritmica comunitaria», in cui tutto si compenetra nel passaggio tra roccia, muri, strade, piazze, case e monumenti: «L’architettura è porosa quanto questa pietra. Costruzione e azione si compenetrano in cortili, arcate e scale. Ovunque viene man-tenuto dello spazio idoneo a diventare teatro di nuove impreviste circostanze. Si evita ciò che è definitivo, formato. Nessuna situa-zione appare come essa è, pensata per sempre, nessuna forma dichiara il suo “così e non diversamente”. È così che qui si sviluppa l’architettura come sintesi della ritmica comunitaria: civilizzata, privata e ordinata solo nei grandi alberghi e nei magazzini delle ban-chine – anarchica, intrecciata rustica nel centro, in cui appena quarant’anni fa si è iniziato a scavare grandi strade» . Questa descrizione ci interessa non solo come fonte di ispirazione compositiva, ma anche perché, negli spazi incoerenti e informali delle zone periferiche metropolitane contemporanee in cui andiamo ad operare, coesiste una società anch’essa porosa, in cui le varie classi sociali si compenetrano nello spazio pubblico e privato: «Tutti si dividono in una infinità di ribalte animate simultaneamente. Balcone, ingresso, finestra, passo carraio, scala e tetto fanno contemporaneamente da palco e scena. Anche la più misera delle esistenze è sovrana nella sua oscura consapevolezza di essere parte […] di una delle irripetibili immagini della strada […] La vita privata è frammentaria, porosa e discontinua. […] Le azioni e i comporta-menti privati sono inondati da flussi di vita comunitaria. L’esistere, che per l’europeo del nord rappresenta la più privata delle fac-cende, è qui[…] una questione collettiva. […] Così la casa non è tanto il rifugio in cui gli uomini si ritirano, quanto l’inesauribile serba-toio da cui escono a fiotti. Non solo dalle porte prorompe la vita, non solo sulla piazza antistante dove la gente fa il proprio lavoro. […] Come l’ambiente domestico si ricrea sulla strada, con sedie, focolare e altare, così, solo in maniera molto più chiassosa la strada penetra all’interno delle casa» . Nell’architettura contemporanea, il concetto di porosità dei contesti urbani, dello spazio pubblico e dei volumi edilizi è riscontrabile nelle opere, a ogni scala e di ogni tipo, di molti maestri del modernocontemporaneo, a partire dalle opere degli esponenti del Team X come Aldo van Eych, Giancarlo De Carlo e il gruppo Candilis-Josic-Woods, per poi incontrarla nelle architetture di Lina Bo Bardi, Rem Koolhaas, Bernard Tchumi, MVRDV, Steven Holl e tanti altri. TEMA DI PROGETTO Il laboratorio propone come esercitazione progettuale un complesso di residenze speciali, di medie dimensioni, indirizzato a cate-gorie di cittadini “fragili” (immigrati in attesa di lavoro o di permesso di soggiorno, famiglie, singoli, minori o anziani in difficoltà e da tutelare), integrato a vari tipi di spazio all’aperto e al contesto naturale e ambientale. Un complesso, insomma, a carattere so-ciale, comprensivo di servizi culturali, didattici, sportivi, sociali, integrato ad aree verdi e aperto a tutti i cittadini di tutte le età. Il laboratorio è anche teso a integrare gli elementi della progettazione architettonica con quelli più specifici della progettazione urbana e delle aree verdi, e quindi richiede allo studente di utilizzare strumenti rudimentali di analisi della città e del territorio. Si richiede, così, di elaborare un progetto che sia sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologici e costruttivi, tenendo però anche presente le istanze sociali, culturali e sportivi del quartiere, includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di spe-rimentazione. Si è scelto un complesso residenziale polivalente per invitare gli studenti a iniziare a porre al centro della progettazione le necessi-tà di spazi e strutture adatte alla vita della metropoli contemporanea: una città ormai multietnica e trasversale, abitata da diverse “tribù urbane”, che deve essere necessariamente salubre, a misura d’uomo, dotata di sistemi di mobilità ciclopedonali e di reti del trasporto pubblico. Si ipotizza, così, un progetto inserito in uno spazio urbano “resiliente” e adatto alle nuove emergenze sanitarie e ambientali che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Il complesso da progettare è quindi una sorta di “Cité de Refuge”, come il “centro di servizi sociali” e di residenze per senza tetto e indigenti di Le Corbusier, costruito tra il 1929 e il 1933 a Parigi per l’Esercito della Salvezza, anche simile al complesso di servizi culturali e sociali del SESC Pompeia di Lina Bo Bardi, costruito tra il 1975 e il 1982 a San Paolo del Brasile. La Cité de Refuge romana dovrà, insomma, essere un centro di accoglienza per tutti gli abitanti, italiani e stranieri, per creare un luogo di aggregazione, di integrazione e di convivenza salubre: un complesso di accoglienza con spazi pubblici aperti, attrezzati, a ridosso di un parco fluviale urbano; un progetto che metta in valore alcuni aspetti contemporanei dell’abitare solidale e della convivenza sociale, come gli orti urbani, il mercato diretto, l’attività artigianali, i luoghi di socialità, di cultura e delle pratiche sportive di base e per tutte le età. L’esercitazione progettuale è prevista in una serie di aree poste nel Parco dell’Aniene, una riserva naturale fluviale a cavallo dei quartieri semi periferici di Montesacro, Ponte Mammolo, Casale Rocchi e Casal Dei Pazzi. Un quadrante urbano pregiato e variega-to ma, tuttavia, privo di spazi pubblici progettati, sia minerali che naturali. Un parco, insomma, completamente informale, vissuto e utilizzato creativamente da una popolazione socialmente stratificata, multiculturale, rilassata e sportiva, che ha costruito spon-taneamente, senza un vero progetto, orti urbani, playground, campi sportivi e zone relax. Un parco di grande qualità ambientale al cui interno sono presenti molti beni culturali di epoche e nature diverse: testimonianze paleolitiche, monumenti dell’epoca roma-na, casali medievali e rinascimentali e notevoli architetture dei vari periodi del Novecento. Tutto questo in un’area urbana mal ser-vita dai mezzi pubblici, con poche linee di autobus e non troppo vicina alle stazioni delle metro e dei treni regionali, ma tuttavia attraversata dal cosiddetto GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette. L’esercitazione avrà una prima breve fase di analisi urbana/percettiva dell’intero parco, da condurre in gruppo. In una seconda fase, sempre molto breve, il medesimo gruppo dovrà formulare un progetto urbano schematico/diagrammatico dell’area, utile a individuare, capire e analizzare più a fondo dei tasselli urbani (tra una serie indicata dal corso), comprensivi di un settore del fiu-me, in cui collocare il Complesso. Di questi tasselli si richiede una sezione urbana trasversale, dal bordo urbano fino al fiume; la terza fase del lavoro sarà quella della progettazione architettonica, da condurre anche in gruppi di massimo due componenti, i quali però dovranno anche svolgere una parte del lavoro singolarmente. LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE Il tema dovrà essere svolto con particolare attenzione alle problematiche tipologiche, distributive, strutturali e costruttive, nonché alle tematiche compositive dell’aggregazione dei volumi nello spazio e di orientamento rispetto al luogo reale. Inoltre, bisognerà prestare particolare attenzione alle esigenze dei fruitori, sia in termini generali che locali, e alle nuove istanze provocate dalla pandemia del Covid 19 e dall’emergenza ambientale, tema molto attinente anche alla luce della vicinanza del fiume Aniene.
Prerequisiti
Il Corso prevede le propedeuticità indicate, una buona conoscenza del disegno e della storia dell'architettura moderna e contemporanea
Testi di riferimento
Testi metodologici di riferimento: Quaroni L., Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano 1977. Benevolo L., Un’introduzione all’architettura, Laterza, Milano 2005. Angeletti P., V. Bordini, A. Terranova, Fondamenti di composizione architettonica, Carocci, Roma 1987. Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano, 1973. Hertzberger H, Lezioni di architettura, a cura di Michele Furnari, Laterza ed, Roma-Bari 1996.
Modalità insegnamento
Lo svolgimento del corso tenderà ad incoraggiare il massimo scambio tra le lezioni teoriche, gli approfondimenti tematici di carat-tere applicativo e il lavoro degli studenti. Le verifiche periodiche relative all’avanzamento del lavoro saranno prevalentemente col-lettive, in aula, mediante micro-presentazioni audiovisive dei lavori (power point, video, etc). Il programma prevede, così, oltre alla redazione degli elaborati finali, alcune verifiche intermedie collettive a seconda delle varie fasi del lavoro, che sarà così organizza-to: Fase A: Lavoro di analisi visivo/percettiva e storico/morfologica | Gruppi di lavoro di 6/8 studenti Produzione dei materiali: 1a- ricognizione percettiva dell’area mediante sopralluogo, con restituzione attraverso fotografie, video, schizzi, modelli etc; 2a- mappa psicogeografica di restituzione dell’analisi percettiva; 3a- mappa concettuale descrittiva delle criticità/potenzialità, dei beni culturali/ambientali, della morfologia urbana, del-lo sviluppo storico e di ogni altra tematica individuata dal gruppo. Consegna della prima fase con tavole 70x70 e presentazioni audiovisive del lavori. 5 minuti a gruppo, in aula. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'avanzamento del lavoro nel laboratorio. Fase B: Progetto schematico/diagrammatico a scala urbana| Gruppi di lavoro di 6/8 studenti Produzione dei materiali: 1b- concept del progetto con schema/diagramma concettuale e riferimenti dimensionali alle grandi figure urbane roma-ne; 2b- modello urbano concettuale 1:5000; 3b- planimetria scala 1:5000 con l’individuazione delle aree dei progetti architettonici 4b- sezioni urbane 1:2000 delle aree individuate Consegna della seconda fase con tavole 70x70 e presentazioni audiovisive dei lavori di 5 minuti a gruppo, in aula. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'avanzamento del lavoro nel laboratorio. Fase C: Progetto architettonico | Lavoro individuale/ gruppi di 2 studenti Produzione dei materiali: 1c- concept del progetto con schema/diagramma concettuale; 2c- planimetria generale, sezioni e modello del progetto in scala 1:1000/1:500; 3c- disegni tridimensionali descrittivi dell’intero progetto (assonometrie, viste, collage); Questa prima parte riguarda la definizione delle relazioni alla scala urbana e della volumetria complessiva di progetto, con elaborazioni che definiscono il manufatto architettonico. 4c- piante, prospetti, sezioni di una parte del progetto, in scala 1:100/1:200 (lavoro singolo per ogni studente); 5c- disegni tridimensionali descrittivi come assonometrie, viste, collage (lavoro singolo per ogni studente); 6c- particolare architettonico in scala 1:50/1:20 (in caso di lavoro di gruppo, uno per ogni studente). Questa seconda parte è relativa alla definizione dell’edificio e della sua organizzazione morfologica e spaziale in tutte le sue componenti. Consegna della terza fase con tavole 70x70, presentazione e discussione in aula con ospiti esterni. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'iscrizione all’esame finale. Nel Laboratorio si dovrà prestare la massima attenzione alla cura del Disegno di Architettura, intendendo con questo termine il disegno a mano libera, il disegno automatico e i modelli concreti (maquette), a completare la capacità di esposizione grafica e orale degli studenti. Per altro, si ritiene più consono alla comunicazione del progetto di architettura uno stile grafico che eviti le rappresentazioni tridimensionali (render) di tipo realistico, in favore di uno più sintetico, astratto, “a linee”. Si richiede, inoltre, una conoscenza approfondita di almeno un testo sotto indicato, da concordare con i docenti, ad esclusione dei “testi base di riferimen-to dal punto di vista metodologico”. Al fine di facilitare la piena comprensione e maturazione della materia da parte dello studente, le lezioni condotte nel semestre didattico saranno depositate sul sito e-learning del corso, divise in argomenti, suddivisi a loro volta in più micro lezioni. Si ricorda che gli argomenti delle lezioni saranno tema di discussione d’esame. Come laboratorio, la frequenza è obbligatoria e possibilmente "in presenza".
Frequenza
Come laboratorio, la frequenza è obbligatoria e possibilmente "in presenza".
Modalità di esame
Lo studente sarà valutato sulla base di una media dei risultati: 1-delle varie consegne prodotte nel corso del Laboratorio; 2-dell'esercitazione finale, valutata sia per quanto riguarda la maturità dei contenuti progettuali sia per quanto riguarda il disegno di architettura in tutte le sue forme (disegni tecnici, disegni descrittivi diagrammatici e tridimensionali, maquette); 3- della discussione finale, che comprende sia la presentazione del progetto finale, completo in tutte le fasi oggetto di consegna, sia la conoscenza di un testo consigliato, da concordare con il docente, nonché quella degli argomenti delle lezioni.
Bibliografia
Testi consigliati (da cui scegliere il testo da leggere): 1- testi generali di teoria dell’architettura: Banham R., Los Angeles. L'architettura di quattro ecologie, Torino, Einaudi, 2009) Capuano A., B. Di Donato, A. Lanzetta (cur.), Cinque temi del modernocontemporaneo, Quodlibet, Macerata 2020. Gregotti V., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano, 1966 Koolhaas R., Delirious New York, Electa, Milano 2000. Moneo R., Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Milano, Electa, 2005. Neutra R., Progettare per sopravvivere, Edizioni Comunità, Milano 1956. Norberg-Schulz C., Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano, 1979. Rossi A., L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Milano 1966. Terranova A., F. Toppetti, Teorie figure architetti del Modernocontemporaneo, Gangemi, Roma 2012. Venturi R., Complessità e contraddizioni nell'architettura, Ed. Dedalo, Bari 1980. Venturi R., Scott Brown D., Izeneour S., Imparare da Las Vegas. Il simbolismo dimenticato della forma architettonica, Quodlibet, Macerata 2010. 2- Metropoli e Roma: AA.VV., Le Mappe della diseguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Donzelli, Roma 2019. Criconia A. (cur), Una città per tutti. Diritti, spazi, cittadinanza, Roma, Donzelli editore, 2019. Capuano A., Lanzetta A. (cur), #Curacittà Roma. La Sapienza della cura urbana , Quodlibet, Macerata 2020 Cellamare C. (cur.), Fuori raccordo. Abitare l’altra Roma, Donzelli, Roma 2016. Ilardi M., Le due periferie. Il territorio e l’immaginario, DeriveApprodi, Roma 2022. Koolhaas R., Junkspace, Quodlibet, Macerata, 2018. Lanzetta A., Non ci sono strade nella periferia estrema, «asfalto», 2/11/ 2021, https://asfalto.archphoto.it/non-ci-sono-strade-nella-periferia-estrema/ Lanzetta A., Roma informale. La città mediterranea del GRA, Manifestolibri, Roma 2018. S.M.U.R., Roma città autoprodotta. Ricerca urbana e linguaggi artistici, Manifestolibri, Roma 2014. 3- Sulla “porosità”: Benjamin W., A. Lacis, Napoli, in W. Benjamin, Immagini di città, Einaudi, Milano 2007. Benjamin W., A. Lacis, Napoli porosa, Dante e Descartes, Napoli 2020. Holl S., Parallax. Architettura e percezione, Postmedia Books, milano 2005. Lanzetta A., Opaco Mediterraneo, Modernità informale, Libria, Melfi 2016. Lanzetta A., Barcellona/ESP. Lo spazio pubblico al centro della politica, in F. Toppetti, L.V. Ferretti, (cur.) La cura delle città. Politiche e pro-getti, Quodlibet, Macerata 2020. The Why Factory (W. Maas, A Ravon), Porocity. Opening up Solidity, nai010 publishers, Rotterdam, 2018. Wolfrum S. et al., Porous City: From Metaphor to Urban Agenda, Birkhauser Architecture, Basel, 2018. 4- Sulla “città pandemica” AA.VV., Pandemic City, «archphoto 2.0», n. 07, 2021. Lanzetta A., Biopolitica e paura. Fine dello spazio post-moderno?, in: «archphoto.it, 18/03/2020, https://www.archphoto.it/archives/5583 Lanzetta A., L’ossessione della natura in città, «asfalto», 2/03/2021, https://asfalto.archphoto.it/ossessione-della-natura-in-citta/ 5-FILMOGRAFIA Berlino. Sinfonia di una grande città (Berlin - Die Sinfonie der Großstadt), regia di Walter Ruttmann, Germania, 1927 https://www.youtube.com/watch?v=TVqPoV9q4ck&ab_channel=BERLINCHANNEL Blow up, regia Michelangelo Antonioni, Italia - Regno Unito - Stati Uniti d'America, 1966 Homo Urbanus- 1-10, di Ila Bêka e Louise Lemoine, France, 2017-2022 https://vimeo.com/ondemand/homourbanus L'année dernière à Marienbad (L’anno scorso a Marienbad), regia di Alain Resanais, Francia-Italia, 1961 La riappropriazione della città, di Ugo La Pietra, Ed. Centre Georges Pompidou, Parigi, 1977 https://www.youtube.com/watch?v=77JcWziPJbU&ab_channel=UgoLaPietra Mon Oncle (Mio zio), regia di Jacques Tati, Francia, 1958 Pasolini- "La forma della città, regia di Paolo Brunatto, Italia, 1974 https://youtu.be/btJ-EoJxwr4 Play Time (Tempo di divertimento), regia di Jacques Tati, Francia-Italia, 1967 Reyner Banham Loves Los Angeles, di Reyner Banham, BBC, 1972 https://www.youtube.com/watch?v=WlZ0NbC-YDo&ab_channel=TylerGoss
  • Codice insegnamento1044143
  • Anno accademico2024/2025
  • CorsoArchitettura
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno3º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDICAR/14
  • CFU12
  • Ambito disciplinareProgettazione architettonica e urbana