LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III

Obiettivi formativi

Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un complesso residenziale di medie dimensioni integrato allo spazio aperto e al contesto ambientale. Il laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici della progettazione delle aree verdi e della analisi della città e del territorio. Si richiede allo studente di elaborare il progetto come sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologico-costruttivi includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di sperimentazione.

Canale 1
RENATO PARTENOPE Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
A.A. 2024- 25 COGNOME Nome Prof. PARTENOPE RENATO e-mail renato.partenope@uniroma.it, Collaboratori architetti: Sara Petrolati - Vittoria Silvaggi Insegnamento LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III (codice 1035676) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA - 15893 Canale: 1 Semestre: 2 Crediti 12 Ore di lezione 125 Attività formativa Supporto alla didattica in uso: Attività di assistenza di collaboratori - revisioni. Modalità di frequenza: obbligatoria Modalità di erogazione: tradizionale Programma Il programma è centrato, dal punto di vista teorico, sul rapporto esistente tra Storia e Progetto nell'esperienza dell'architettura. Rapporto che si pone nel dibattito e nella riflessione culturale, oltre che nella pratica operativa delle trasformazioni urbane delle città italiane, in una forma contraddittoria e di difficile comprensione. Per indagare il rapporto tra Storia e Progetto, sarà affrontato criticamente il contributo teorico che la cultura architettonica italiana ha prodotto nell'ambito degli studi tipologici e morfologici dell'architettura e della città. Si ricorrerà alla dimensione intermedia di questo "pensiero" per identificare le categorie espressive specifiche della nostra disciplina e indicare così quegli elementi che archetipicamente la definiscono e che non possono essere alterati o manipolati oltre ogni limite per aderire alla dimensione vincente contemporanea dell'architettura/spettacolo. Un pensiero complesso, quello tipologico, e pieno di insidie ma anche pieno di avventure essendo la tipologia, almeno nella nostra interpretazione il campo più avanzato e sperimentale della ricerca architettonica. Una particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti legati alla rappresentazione, espressione e comunicazione dei valori dell'architettura anche al di là delle finalità meramente operative stabilite dai disegni di progetto. Il Disegno, e quello autografo in particolare, sarà nell'esperienza didattica proposta, il modo specifico per materializzare il pensiero dell'architettura e anche il modo per opporsi a quel fenomeno di regressione della mano che caratterizza la nostra epoca e caratterizza in particolare gli studi che riguardano l'architettura. Non sarà indicato un sito reale per la elaborazione del progetto ma semplicemente un’area geometrica di dimensione 360x360 metri che si può estendere a formare un rettangolo aureo a seconda delle esigenze imposte dalla elaborazione del progetto. Di quest’area si dovrà progettare un sito, ovvero un supporto morfologicamente definito da una “natura” artificiale dove proporre un piccolo insediamento umano (modulo insediativo), caratterizzato dalle molteplici spazialità dell’abitare: lo spazio dello “stare” in un luogo (residenza, lavoro, tempo libero, cultura) e quello dell’andare ovvero “uscire” per muoversi nello spazio della forma dell’abitare proposta alle diverse velocità e distanze (strade, percorsi, circuiti). Elaborati richiesti 1) Planimetria generale e sezioni quotate del progetto del sito (1:1000); 2) Planimetria generale (volumetrica) e sezioni quotate del modulo insediativo (1:1000); 3) Piante tipo del modulo insediativo alle quote più significative (1:500); 4) Sezioni del modulo insediativo trasversali e longitudinali (1:500); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno del modulo insediativo; 8) Plastico di un segmento del modulo insediativo (1:500); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pag. formato A4).
Prerequisiti
È necessaria una conoscenza di base della storia dell’arte e dell’architettura con una particolare attenzione alla nostra modernità e post modernità. Avere inoltre sviluppato una competenza tecnica nel Disegno manuale e digitale per affrontare il complesso problema della rappresentazione dell’architettura che si ritiene essere il modo specifico per inventare le sue forme a partire dalla storicità del suo segno ma all’interno di una forte tensione sperimentale.
Testi di riferimento
Bibliografia - Jameson, Fredric, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Garzanti, Milano 1989. - Partenope, Renato, Architettura in bianco e nero, Iiriti ed., Reggio Calabria 2019. - Purini, Franco, Discorso sull’Architettura. Cinque itinerari nell’arte del costruire, Marsilio Editori in Venezia, 2022. - Valery Paul, Tre dialoghi (Eupalinos o l'Architetto), Einaudi, Milano, 1990. - Philip Kerr, Gabbia d’Acciaio, Rizzoli, Milano, 1996 Altre indicazioni bibliografiche saranno suggerite durante l’esperienza del Laboratorio.
Modalità insegnamento
Modalità di esame La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale - Valutazione del progetto Elaborati richiesti 1) Planimetria generale quotata dello stato di fatto e del progetto (1:1000); 2) Sezioni e profili quotati dello stato di fatto e del progetto (1:500); 3) Piante del progetto alle diverse quote (1:200); 4) Sezioni del progetto trasversali e longitudinali (1:200); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno; 8) Plastico del progetto (1:200); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pagg. form. A4).
Frequenza
Obbligatoria. La partecipazione alle attività del Laboratorio documentate dalla elaborazione del progetto determineranno la possibilità di sostenere l'esame.
Modalità di esame
La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale: verifica della comprensione delle tematiche offerte dalla bibliografia proposta. - Valutazione degli elaborati: verifica della completezza della rappresentazione del progetto
Modalità di erogazione
Modalità di esame La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale - Valutazione del progetto Elaborati richiesti 1) Planimetria generale quotata dello stato di fatto e del progetto (1:1000); 2) Sezioni e profili quotati dello stato di fatto e del progetto (1:500); 3) Piante del progetto alle diverse quote (1:200); 4) Sezioni del progetto trasversali e longitudinali (1:200); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno; 8) Plastico del progetto (1:200); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pagg. form. A4).
Canale 2
GUENDALINA SALIMEI Scheda docente
Canale 3
ANTONELLO MONACO Scheda docente
Canale 4
NILDA MARIA VALENTIN Scheda docente
Canale 5
ALESSANDRO LANZETTA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
TEMA TEORICO Tema teorico del laboratorio è il concetto di “porosità urbana” mediterranea, intesa come compenetrazione di luoghi, flussi, tempi, popolazioni. Un concetto spaziale, temporale e sociale individuato nel 1924 da Walter Benjamin e Asja Lacis nel caotico contesto di Napoli, dove notarono una «profonda compenetrazione di giorno e notte, di giorno festivo e giorno feriale, di silenzio e frastuono, di strada e casa, quale tessuto che ne caratterizza gli aspetti quotidiani» . Una definizione nata dall’osservazione della pietra tufacea su cui si innestano gli edifici della città e poi estesa all’intera metropoli e alla sua architettura, intesa così come «sintesi della ritmica comunitaria», in cui tutto si compenetra nel passaggio tra roccia, muri, strade, piazze, case e monumenti: «L’architettura è porosa quanto questa pietra. Costruzione e azione si compenetrano in cortili, arcate e scale. Ovunque viene mantenuto dello spazio idoneo a diventare teatro di nuove impreviste circostanze. Si evita ciò che è definitivo, formato. Nessuna situazione appare come essa è, pensata per sempre, nessuna forma dichiara il suo “così e non diversamente”. È così che qui si sviluppa l’architettura come sintesi della ritmica comunitaria: civilizzata, privata e ordinata solo nei grandi alberghi e nei magazzini delle banchine – anarchica, in-trecciata rustica nel centro, in cui appena quarant’anni fa si è iniziato a scavare grandi strade» . Questa descrizione ci interessa non solo come fonte di ispirazione compositiva, ma anche perché, negli spazi incoerenti e informali delle zone periferiche metropolitane contemporanee in cui andiamo ad operare, coesiste una società anch’essa porosa, in cui le varie classi sociali si compenetrano nello spazio pubblico e privato: «Tutti si dividono in una infinità di ribalte animate simultaneamente. Balcone, ingresso, finestra, passo carraio, scala e tetto fanno con-temporaneamente da palco e scena. Anche la più misera delle esistenze è sovrana nella sua oscura consapevolezza di essere parte […] di una delle irripetibili immagini della strada […] La vita privata è frammentaria, porosa e discontinua. […] Le azioni e i comportamenti pri-vati sono inondati da flussi di vita comunitaria. L’esistere, che per l’europeo del nord rappresenta la più privata delle faccende, è qui[…] una questione collettiva. […] Così la casa non è tanto il rifugio in cui gli uomini si ritirano, quanto l’inesauribile serbatoio da cui escono a fiotti. Non solo dalle porte prorompe la vita, non solo sulla piazza antistante dove la gente fa il proprio lavoro. […] Come l’ambiente do-mestico si ricrea sulla strada, con sedie, focolare e altare, così, solo in maniera molto più chiassosa la strada penetra all’interno delle casa» . Nell’architettura contemporanea, il concetto di porosità dei contesti urbani, dello spazio pubblico e dei volumi edilizi è riscontrabile nelle opere, a ogni scala e di ogni tipo, di molti maestri del modernocontemporaneo, a partire dalle opere degli esponenti del Team X come Aldo van Eych, Giancarlo De Carlo e il gruppo Candilis-Josic-Woods, per poi incontrarla nelle architetture di Lina Bo Bardi, Rem Koolhaas, Bernard Tchumi, MVRDV, Steven Holl e tanti altri. TEMA DI PROGETTO Il laboratorio propone come esercitazione progettuale un complesso di residenze speciali, di medie dimensioni, indirizzato a categorie di cittadini “fragili” (immigrati in attesa di lavoro o di permesso di soggiorno, famiglie, singoli, minori o anziani in difficoltà e da tutela-re), integrato a vari tipi di spazio all’aperto e al contesto naturale e ambientale. Un complesso, insomma, a carattere sociale, com-prensivo di servizi culturali, didattici, sportivi, sociali, integrato ad aree verdi e aperto a tutti i cittadini di tutte le età. Il laboratorio è anche teso a integrare gli elementi della progettazione architettonica con quelli più specifici della progettazione urba-na e delle aree verdi, e quindi richiede allo studente di utilizzare strumenti rudimentali di analisi della città e del territorio. Si richiede, così, di elaborare un progetto che sia sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologici e costruttivi, tenendo però anche presen-te le istanze sociali, culturali e sportivi del quartiere, includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di sperimentazione. Si è scelto un complesso residenziale polivalente per invitare gli studenti a iniziare a porre al centro della progettazione le necessità di spazi e strutture adatte alla vita della metropoli contemporanea: una città ormai multietnica e trasversale, abitata da diverse “tribù urbane”, che deve essere necessariamente salubre, a misura d’uomo, dotata di sistemi di mobilità ciclopedonali e di reti del trasporto pubblico. Si ipotizza, così, un progetto inserito in uno spazio urbano “resiliente” e adatto alle nuove emergenze sanitarie e ambientali che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Il complesso da progettare è quindi una sorta di “Cité de Refuge”, come il “centro di servizi sociali” e di residenze per senza tetto e in-digenti di Le Corbusier, costruito tra il 1929 e il 1933 a Parigi per l’Esercito della Salvezza, anche simile al complesso di servizi culturali e sociali del SESC Pompeia di Lina Bo Bardi, costruito tra il 1975 e il 1982 a San Paolo del Brasile. La Cité de Refuge romana dovrà, in-somma, essere un centro di accoglienza per tutti gli abitanti, italiani e stranieri, per creare un luogo di aggregazione, di integrazione e di convivenza salubre: un complesso di accoglienza con spazi pubblici aperti, attrezzati, a ridosso di un parco fluviale urbano; un pro-getto che metta in valore alcuni aspetti contemporanei dell’abitare solidale e della convivenza sociale, come gli orti urbani, il mercato diretto, l’attività artigianali, i luoghi di socialità, di cultura e delle pratiche sportive di base e per tutte le età. L’esercitazione progettuale è prevista in un’area limitrofa al nodo infrastrutturale di Ponte Mammolo, limitrofo a varie zone della Riserva Regionale Valle dell’Aniene, un’enorme area naturale fluviale che va dalla confluenza con il Tevere al Grande Raccordo Anula-re, disposta a cavallo dei quartieri semi centrali e periferici del Salario, Montesacro, Pietralata, Ponte Mammolo, Tiburtino, Casale Rocchi e Casal Dei Pazzi. Un quadrante urbano variegato ma, tuttavia, privo di spazi pubblici progettati, sia minerali che naturali. At-torno all’area di progetto, insomma, esiste un parco completamente informale, vissuto e utilizzato creativamente da una popolazione socialmente stratificata, multiculturale, rilassata e sportiva, che ha costruito spontaneamente, senza un vero progetto, orti urbani, playground, campi sportivi e zone relax. L’area di progetto presenta quindi sia aree degradate sia aree di grande qualità ambientale, al cui interno sono presenti molti beni culturali di epoche e nature diverse: testimonianze paleolitiche, monumenti dell’epoca romana, casali medievali e rinascimentali e notevoli architetture dei vari periodi del Novecento. Il nodo di Ponte Mammolo, inoltre, accentra la stazione della Metro B, molte linee di autobus e la nuova Tramvia Togliatti, che lo collega alle stazioni delle Metro A e C e a quelle dei treni regionali. L’area, infine, è attraversata dal cosiddetto GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette. L’esercitazione avrà una prima brevissima fase da condurre in gruppo, in cui gli studenti dovranno produrre un’analisi urba-na/percettiva e un progetto urbano schematico/diagrammatico dell’intero area di progetto, individuando dei tasselli urbani, compren-sivi di un settore del fiume e di aree verdi, dove collocare i progetti architettonici da fare in sottogruppi di massimo due componenti. In una seconda fase, sempre molto breve, i sottogruppi dovranno produrre: una sezione urbana trasversale del tassello, dal bordo urbano fino al fiume; un modello di studio, con la prima ipotesi del progetto, su cui lavorare successivamente; un breve storyboard del futuro progetto, che descriva «il modo in cui gli utenti vivranno l’edificio: cosa vedranno prima di arrivare al sito, come percepiranno l’edificio nel suo contesto, come attraverseranno la soglia dallo spazio pubblico a quello privato o semi-pubblico»; una prima ipotesi di proget-to, mediante una planimetria e un modello. L’ultima fase del lavoro, condotta nei sottogruppi, sarà quella della progettazione architet-tonica vera e propria, nella quale gli studenti dovranno anche svolgere una parte del lavoro singolarmente.
Prerequisiti
Si richiede allo studente di aver sostenuto gli esami dei Laboratori di Progettazione degli anni precedenti. Come prerequisiti, si richiede una buona conoscenza della storia dell'Architettura antica, moderna e soprattutto contemporanea, nonché una adeguata conoscenza del disegno architettonico e una propensione a sperimentare altre forme di rappresentazione, come la fotografia, i video, il collage etc.: è altresì augurabile una buona conoscenza di tutti i programmi informatici utili al disegno, all'elaborazione grafica, video e fotografica, nonché all'esposizione in aula dei risultati ottenuti.
Testi di riferimento
Testi metodologici di riferimento: Quaroni L., Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano 1977. Benevolo L., Un’introduzione all’architettura, Laterza, Milano 2005. Angeletti P., V. Bordini, A. Terranova, Fondamenti di composizione architettonica, Carocci, Roma 1987. Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano, 1973. Hertzberger H, Lezioni di architettura, a cura di Michele Furnari, Laterza ed, Roma-Bari 1996. Testi consigliati (da cui scegliere il testo da leggere): 1- testi generali di teoria dell’architettura: Banham R., Los Angeles. L'architettura di quattro ecologie, Torino, Einaudi, 2009) Capuano A., B. Di Donato, A. Lanzetta (cur.), Cinque temi del modernocontemporaneo, Quodlibet, Macerata 2020. Gregotti V., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano, 1966 Koolhaas R., Delirious New York, Electa, Milano 2000. Moneo R., Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Milano, Electa, 2005. Neutra R., Progettare per sopravvivere, Edizioni Comunità, Milano 1956. Norberg-Schulz C., Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano, 1979. Rossi A., L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Milano 1966. Terranova A., F. Toppetti, Teorie figure architetti del Modernocontemporaneo, Gangemi, Roma 2012. Venturi R., Complessità e contraddizioni nell'architettura, Ed. Dedalo, Bari 1980. Venturi R., Scott Brown D., Izeneour S., Imparare da Las Vegas. Il simbolismo dimenticato della forma architettonica, Quodlibet, Macerata 2010. 2- Metropoli e Roma: AA.VV., Le Mappe della diseguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Donzelli, Roma 2019. Criconia A. (cur), Una città per tutti. Diritti, spazi, cittadinanza, Roma, Donzelli editore, 2019. Capuano A., Lanzetta A. (cur), #Curacittà Roma. La Sapienza della cura urbana , Quodlibet, Macerata 2020 Cellamare C. (cur.), Fuori raccordo. Abitare l’altra Roma, Donzelli, Roma 2016. Ilardi M., Le due periferie. Il territorio e l’immaginario, DeriveApprodi, Roma 2022. Koolhaas R., Junkspace, Quodlibet, Macerata, 2018. Lanzetta A., Non ci sono strade nella periferia estrema, «asfalto», 2/11/ 2021, https://asfalto.archphoto.it/non-ci-sono-strade-nella-periferia-estrema/ Lanzetta A., Roma informale. La città mediterranea del GRA, Manifestolibri, Roma 2018. S.M.U.R., Roma città autoprodotta. Ricerca urbana e linguaggi artistici, Manifestolibri, Roma 2014. 3- Sulla “porosità”: Benjamin W., A. Lacis, Napoli, in W. Benjamin, Immagini di città, Einaudi, Milano 2007. Benjamin W., A. Lacis, Napoli porosa, Dante e Descartes, Napoli 2020. Holl S., Parallax. Architettura e percezione, Postmedia Books, milano 2005. Lanzetta A., Opaco Mediterraneo, Modernità informale, Libria, Melfi 2016. Lanzetta A, Barbieri P., Fiorelli A, Il Respiro delle città, Libria, Melfi 2023. Lanzetta A., Barcellona/ESP. Lo spazio pubblico al centro della politica, in F. Toppetti, L.V. Ferretti, (cur.) La cura delle città. Politiche e progetti, Quodlibet, Mace-rata 2020. The Why Factory (W. Maas, A Ravon), Porocity. Opening up Solidity, nai010 publishers, Rotterdam, 2018. Wolfrum S. et al., Porous City: From Metaphor to Urban Agenda, Birkhauser Architecture, Basel, 2018. 4- Sulla “città pandemica” AA.VV., Pandemic City, «archphoto 2.0», n. 07, 2021. Lanzetta A., Biopolitica e paura. Fine dello spazio post-moderno?, in: «archphoto.it, 18/03/2020, https://www.archphoto.it/archives/5583 Lanzetta A., L’ossessione della natura in città, «asfalto», 2/03/2021, https://asfalto.archphoto.it/ossessione-della-natura-in-citta/ 5-FILMOGRAFIA Berlino. Sinfonia di una grande città (Berlin - Die Sinfonie der Großstadt), regia di Walter Ruttmann, Germania, 1927 https://www.youtube.com/watch?v=TVqPoV9q4ck&ab_channel=BERLINCHANNEL Blow up, regia Michelangelo Antonioni, Italia - Regno Unito - Stati Uniti d'America, 1966 Homo Urbanus- 1-10, di Ila Bêka e Louise Lemoine, France, 2017-2022 https://vimeo.com/ondemand/homourbanus L'année dernière à Marienbad (L’anno scorso a Marienbad), regia di Alain Resanais, Francia-Italia, 1961 La riappropriazione della città, di Ugo La Pietra, Ed. Centre Georges Pompidou, Parigi, 1977 https://www.youtube.com/watch?v=77JcWziPJbU&ab_channel=UgoLaPietra Mon Oncle (Mio zio), regia di Jacques Tati, Francia, 1958 Pasolini- "La forma della città, regia di Paolo Brunatto, Italia, 1974 https://youtu.be/btJ-EoJxwr4 Play Time (Tempo di divertimento), regia di Jacques Tati, Francia-Italia, 1967 Reyner Banham Loves Los Angeles, di Reyner Banham, BBC, 1972 https://www.youtube.com/watch?v=WlZ0NbC-YDo&ab_channel=TylerGoss
Frequenza
Come laboratorio, la frequenza è obbligatoria.
Modalità di esame
Lo studente sarà valutato sulla base di una media dei risultati: 1-delle varie consegne prodotte nel corso del Laboratorio; 2-dell'esercitazione finale, valutata sia per quanto riguarda la maturità dei contenuti progettuali sia per quanto riguarda il disegno di architettura in tutte le sue forme (disegni tecnici, disegni descrittivi diagrammatici e tridimensionali, maquette); 3- della discussione finale, che comprende sia la presentazione del progetto finale, completo in tutte le fasi oggetto di consegna, sia la conoscenza di un testo consigliato, da concordare con il docente, nonché quella degli argomenti delle lezioni.
Modalità di erogazione
LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE Il tema dovrà essere svolto con particolare attenzione alle problematiche tipologiche, distributive, strutturali e costruttive, nonché alle tematiche compositive dell’aggregazione dei volumi nello spazio e di orientamento rispetto al luogo reale. Inoltre, bisognerà prestare particolare attenzione alle esigenze dei fruitori, sia in termini generali che locali, e alle nuove istanze provocate dalla pandemia del Covid 19 e dall’emergenza ambientale, tema molto attinente anche alla luce della vicinanza del fiume Aniene. SVOLGIMENTO DEL LABORATORIO Lo svolgimento del corso tenderà ad incoraggiare il massimo scambio tra le lezioni teoriche, gli approfondimenti tematici di carattere applicativo e il lavoro degli studenti. Le verifiche periodiche relative all’avanzamento del lavoro saranno prevalentemente collettive, in aula, mediante micro-presentazioni audiovisive dei lavori (power point, video, etc). Il programma prevede, così, oltre alla redazione degli elaborati finali, alcune verifiche intermedie collettive a seconda delle varie fasi del lavoro, che sarà così organizzato: Fase A, Gruppi di lavoro di 6/8 studenti Fase A1: Lavoro di analisi visivo/percettiva e storico/morfologica Produzione dei materiali: 1- ricognizione percettiva dell’area mediante sopralluogo, con restituzione attraverso fotografie, video, schizzi, modelli etc; 2- mappa psicogeografica di restituzione dell’analisi percettiva; 3- mappa concettuale descrittiva delle criticità/potenzialità, dei beni culturali/ambientali, della morfologia urbana, dello svi-luppo storico e di ogni altra tematica individuata dal gruppo. Consegna della prima fase con tavole 70x70 e presentazioni audiovisive dei lavori. 3 minuti a gruppo, in aula. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'avanzamento del lavoro nel laboratorio. Fase A2: Progetto schematico/diagrammatico a scala urbana Produzione dei materiali: 1- Concept del progetto con schema/diagramma concettuale e riferimenti dimensionali alle grandi figure urbane romane 2- Plastico urbano concettuale del progetto1:5000; 3- Planimetria scala 1:5000 con l’individuazione delle aree dei progetti architettonici Consegna della seconda fase con tavole 70x70 e presentazioni audiovisive dei lavori di 5 minuti a gruppo, in aula. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'avanzamento del lavoro nel laboratorio. Fase B, Gruppi di lavoro di 1/2 studenti Fase B1: Definizione preliminare dell’idea di progetto Produzione dei materiali: 1- Storyboard del progetto 2- concept del progetto con schema/diagramma concettuale; 3- Planimetria e sezioni urbane 1:2000 del tassello scelto, con una prima ipotesi di progetto 4- modello di studio del tassello scelto, con una prima ipotesi di progetto Fase B1: Progetto architettonico 1- planimetria generale, sezioni e modello del progetto in scala 1:1000/1:500; 2- disegni tridimensionali descrittivi dell’intero progetto (assonometrie, viste, collage); 4c- piante, prospetti, sezioni di una parte del progetto, in scala 1:100/1:200 (lavoro singolo per ogni studente); 5c- disegni tridimensionali descrittivi come assonometrie, viste, esplosi collage (lavoro singolo per ogni studente); 6c- particolare architettonico in scala 1:50/1:20 (in caso di lavoro di gruppo, uno per ogni studente). Questa parte è relativa alla definizione dell’edificio e della sua organizzazione morfologica e spaziale in tutte le sue compo-nenti. Consegna con tavole 70x70, presentazione e discussione in aula con ospiti esterni. La consegna è obbligatoria e propedeutica all'iscrizione all’esame finale. Nel Laboratorio si dovrà prestare la massima attenzione alla cura del Disegno di Architettura, intendendo con questo termine il dise-gno a mano libera, il disegno automatico e i modelli concreti (maquette), a completare la capacità di esposizione grafica e orale degli studenti. Per altro, si ritiene più consono alla comunicazione del progetto di architettura uno stile grafico che eviti le rappresenta-zioni tridimensionali (render) di tipo realistico, in favore di uno più sintetico, astratto, “a linee”. Si richiede, inoltre, una conoscenza ap-profondita di almeno un testo sottoindicato, da concordare con i docenti, ad esclusione dei “testi base di riferimento dal punto di vista metodologico”. Al fine di facilitare la piena comprensione e maturazione della materia da parte dello studente, le lezioni condotte nel semestre didat-tico saranno depositate sul sito e-learning del corso, divise in argomenti, suddivisi a loro volta in più micro lezioni. Si ricorda che gli ar-gomenti delle lezioni saranno tema di discussione d’esame.
  • Codice insegnamento1044143
  • Anno accademico2025/2026
  • CorsoArchitettura
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno3º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDICAR/14
  • CFU12