Programma
1) L’azienda come centro organizzato per la produzione di beni e servizi (2 lezioni).
2) I possibili criteri di classificazione delle aziende. In particolare: il criterio della destinazione della produzione e il criterio del fine. Imprese e aziende non profit (2 lezioni).
3) La nozione di profitto e la pluralità di significati dell’espressione “non profit” (2 lezioni).
4)Tipologia delle aziende non profit: aziende di autoproduzione (2 lezioni) , aziende filantropico-erogative (4 lezioni)e imprese sociali(4 lezioni) .
5) L’economicità delle aziende non profit. Equilibrio economico ed efficienza di gestione. Gli indicatori di economicità come segnalatori del raggiungimento dei fini delle aziende non profit. L’elaborazione di altri e più significativi indicatori (2 lezioni).
6) Le aziende non profit tra Stato e mercato. La particolare efficacia delle aziende non profit nella produzione dei cc.dd. servizi sociali, in alternativa allo Stato e al mercato (2 lezioni).
7) La figura dell’”imprenditore sociale”. Forme di incentivazione all’iniziativa privata in campo sociale. Le aziende e il loro contesto (2 lezioni)
8) Il ruolo dello Stato e dei pubblici poteri: lo Stato-azienda e lo Stato regolatore; i limiti della formula ‹‹impresa-mercato›› e l’intervento pubblico; modelli organizzativi della produzione alternativi allo Stato e al mercato (1 lezione).
9) La disciplina italiana in materia di aziende non profit. Analisi della riforma del Terzo Settore (1 lezione).
Prerequisiti
Non è previsto il possesso di prerequisiti
Testi di riferimento
TESTI
Per i punti da 1) a 8) del programma il testo prescritto come supporto all'apprendimento è:
- Capaldo, P., L’azienda. Centro di produzione, Giuffrè, Milano 2013;
- appunti delle lezioni.
Per approfondimenti sul punto 4)
- Cosentino, A., L'economia della gestione degli enti del terzo settore, Giappichelli Editore, Torino, 2020
Per approfondimenti sul punto 5):
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 5 marzo 2020_Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 4 luglio 2019, Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore.
- Principio contabile OIC 35 sugli Enti del Terzo Settore, inclusa appendice, e relativi emendamenti (disponibili su http://www.fondazioneoic.eu).
Per i punti 7) e 9) lettura delle seguenti fonti normative:
- Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 112 Revisione della disciplina in materia di impresa sociale, a norma dell'articolo 2, comma 2, lettera c) della legge 6 giugno 2016, n. 106
- Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106
Letture integrative per gli studenti non frequentanti
- Capaldo, P., Non profit. Tra solidarietà e impresa, Salerno Editrice, Roma 2016
Modalità insegnamento
Il modello didattico adottato prevede lo svolgimento di lezioni frontali e di esercitazioni. Sono previsti anche gruppi di studio per lo svolgimento di esercizi i cui testi sono resi disponibili anticipatamente. Lo scopo di tali gruppi di lavoro è quello di consolidare la conoscenza della tecnica contabile e verificarne in itinere la capacità di applicazione a casi specifici.
Le lezioni si svolgono in modalità blended, secondo le disposizioni della Facoltà.
Frequenza
La frequenza è fortemente raccomandata ma non obbligatoria.
Si articola su due giorni a settimana: lunedì dalle 10 alle 12:00; martedì dalle 14:00 alle 16:00.
Tutti i dettagli sulla pagina docente https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/users/antoniettacosentinouniroma1it
Modalità di esame
La prova d'esame si svolge in forma scritta.
La valutazione si attua mediante una prova scritta a stimolo chiuso e risposta aperta, della durata di 90 minuti, articolata in vari punti in modo tale da accertare la conoscenza dei temi fondamentali del corso nonché la capacità dello studente di applicarla a case studies semplificati.
Le domande sono tratte dai libri di testo e dal materiale didattico pubblicato su Classroom.
La prova scritta è articolata sui quesiti a risposta aperta, uno-due per ciascun modello di azienda non profit oggetto del corso. Un ulteriore quesito ha carattere generale e riguarda un contenuto istituzionale (es. economicità aziendale, significato e ruolo del volontariato, finanziamento, riforma del terzo settore, etc.).
Ai fini della valutazione, l’esito finale della prova è espresso in 30esimi. Ai primi quattro quesiti sono assegnati un massimo di 7 punti ciascuno, al quesito generale massimo 2 punti.
Prove intermedie su distinti modelli di aziende non profit, possono essere svolte durante il corso, e sono riservate agli studenti frequentanti. La valutazione complessiva avviene con le stesse modalità e gli stessi punteggi previsti per la prova unica, per giungere ad un risultato complessivo massimo espresso in trentesimi.
Il punteggio finale può essere integrato (ma non è mai rettificato in negativo) per massimo 2 punti (o la lode in caso di punteggio pieno) in relazione ai giudizi in itinere acquisiti durante lo svolgimento del corso in relazione alla frequenza e alla partecipazione attiva dello studente.
Bibliografia
Bibliografia di riferimento:
Capaldo, P. (2013), L'azienda centro di produzione, Giuffrè, Milano
Anthony, R.N. (1973). Accounting for Cost of Equity. Harvard business review, 51(6), 88-102.
Anthony, R.N., & Young, D.W. (2002), Non profit: il controllo di gestione, McGraw-Hill, Milano.
Ben-Ner, A. (1986). Nonprofit organizations: Why do they exist in market economies. The economics of nonprofit institutions: Studies in structure and policy, 1, 94-113.
Borzaga, C. (2009). L’impresa sociale, in Bruni, L., Zamagni, S. (a cura di), “Dizionario di economia civile” Città Nuova, Roma, 516-526.
Borzaga, C., & Depedri, S. (2015). Multi-stakeholder governance in civil society organizations. Civil Society, the Third Sector and Social Enterprise: Governance and Democracy, 109.
Cosentino, A. (2020). Disclosure of Social-Economic Value in the Social Enterprise. Stimuli from an Italian Multiple Case Study. International Business Research, 13(6), 1-53.
Manetti, G., Bellucci, M., Como, E., & Bagnoli, L. (2015). Investing in volunteering: Measuring social returns of volunteer recruitment, training and management. VOLUNTAS: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 26(5), 2104-2129.
Matacena, A. (2017). Le cooperative imprese “altere”, Collana di aziende pub-bliche e imprenditorialità sociale, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Franco Angeli, Milano.
Mook, L., Richmond, B.J., & Quarter, J. (2003). Integrated social accounting for nonprofits: A case from Canada. Voluntas: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 14, 283-297.
Pollifroni, M. (2012). Lineamenti di etica aziendale, Giappichelli, Torino.
Propersi, A. (1999). Le aziende non profit: i caratteri, la gestione, il controllo, Milano, Etas.
Rusconi, G. (2006). Il bilancio sociale: economia, etica e responsabilità sociale dell'impresa. Ediesse.
Venturi, P. (2019). L’impresa sociale nel perimetro del terzo settore, in A., Fici, E., Rossi, G., Sepio, P., Venturi (a cura di), Dalla parte del Terzo Settore. La Riforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari.
Young, D.R. (2013). If not for profit, for what?, (1983 Print Edition), Lexington Books.iforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari.
Zamagni, S. (2013). Impresa responsabile e mercato civile, Il Mulino, Bologna.
Zamagni, S., Venturi, P., & Rago, S. (2015). Valutare l’impatto sociale. La questione della misurazione nelle imprese sociali. Impresa Sociale, 6.
Modalità di erogazione
Lezioni frontali. La frequenza al corso è consigliata ma non obbligatoria