Profilo professionale

Ingegnere Chimico
Funzioni Il profilo professionale tipico del laureato magistrale in "Ingegneria chimica" è quello di un professionista che può applicare le sue conoscenze multidisciplinari a vari ambiti, anche in funzione del settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze:
- progettazione, gestione e controllo dei processi industriali di trasformazione chimica della materia e sviluppo di apparecchiature e impianti idonei a realizzare le suddette trasformazioni;
- gestione degli aspetti correlati alla prevenzione dell'inquinamento, alla protezione dell'ambiente, e alla sicurezza negli impianti di processo in cui si manipolano o producono sostanze pericolose;
- progettazione, gestione e controllo di qualità dei processi industriali biotecnologici nei diversi ambiti applicativi (alimentare, farmaceutico, biotecnologico-ambientale) e sviluppo di apparecchiature e impianti per le industrie biotecnologiche e alimentari;
- progettazione e gestione dei processi industriali di produzione, lavorazione e trasformazione dei materiali e delle operazioni di manutenzione degli impianti.
L'Ingegnere Chimico magistrale, grazie alla sua approfondita preparazione sulle discipline di base e alla sua completa formazione professionalizzante, è in grado di interagire con piena efficienza con figure professionali diverse (ingegneri di varia specializzazione, chimici, biotecnologi, chimici farmaceutici, fisici ecc.) anche assolvendo a funzioni di direzione e coordinamento ai livelli più elevati (direzione di unità produttive, di laboratori, di reparti, di stabilimenti).
Il laureato magistrale in Ingegneria Chimica può esercitare la libera professione in qualità di Ingegnere Chimico dopo aver superato l'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione e previa iscrizione alla Sezione A dell'Albo dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di residenza.
Le funzioni nel contesto di lavoro possono essere così declinate:
- ingegnere chimico addetto alla progettazione e alla gestione dei processi di produzione e trasformazione chimica della materia;
- ingegnere chimico addetto alla progettazione, supervisione, costruzione e conduzione di impianti produttivi. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse su cui ha acquisito più approfondite conoscenze:
- impianti chimici, petroliferi e petrolchimici, farmaceutici, biotecnologici;
- impianti per la produzione, il trattamento e la conservazione di prodotti alimentari, farmaceutici, cosmetici e nutraceutici;
- ingegnere chimico addetto alla ricerca e sviluppo e all'innovazione. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse su cui ha acquisito più approfondite conoscenze:
- nel campo dell'ingegneria chimica di processo e di prodotto;
- nel campo delle metodologie per prevenire l'occorrenza di incidenti rilevanti, modellizzarne e mitigarne le conseguenze
- nel campo dei trattamenti chimico-fisici e biologici di depurazione dei reflui industriali e di bonifica di terreni inquinati da attività industriali, del recupero di materia e di energia dai rifiuti e dalle acque di processo;
- nel campo delle tecnologie alimentari e delle biotecnologie.
- ingegnere chimico con compiti diversi, dipendentemente dal settore di interesse su cui ha acquisito più approfondite conoscenze:
- ingegnere chimico addetto alla progettazione e alla supervisione dei sistemi di controllo automatico nell'industria di processo;
- ingegnere chimico addetto alla progettazione, simulazione e verifica degli aspetti di HSE (Health Safety & Environment) di stabilimenti dell'industria di processo (chimica, petrolchimica, farmaceutica, ecc.), anche a rischio di incidente rilevante, responsabile della sicurezza;
- ingegnere chimico responsabile del settore ambientale di stabilimento, della progettazione e conduzione degli impianti di trattamento chimico-fisico e biologico delle acque di processo, degli scarti solidi e delle emissioni gassose derivanti dalle lavorazioni industriali;
- ingegnere chimico negli enti e negli organismi preposti alle verifiche e ai controlli sui processi, sui materiali e nei campi della sicurezza dei processi industriali e della tutela ambientale;
- ingegnere chimico addetto alla progettazione di prodotti e processi sostenibili di trasformazione chimica e biochimica della materia, ai processi di upstream e downstream che caratterizzano le biotecnologie industriali (bianche), ambientali (grigie) e medicali (rosse) ed alla gestione dei relativi impianti, ai sistemi di controllo di qualità nell'industria biotecnologica e alimentare;
- ingegnere chimico libero professionista. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse su cui ha acquisito più approfondite conoscenze:
- consulente relativamente alla messa a punto dei processi e la progettazione delle apparecchiature per conto di industrie chimiche, petrolifere, petrolchimiche, biotecnologiche, alimentari, farmaceutiche, cosmetiche;
- consulente di aziende produttive e di società di progettazione, relativamente alle problematiche HSE, alla sicurezza dei processi, nella manipolazione, stoccaggio e trasporto di sostanze pericolose e alla stesura della documentazione richiesta per i rapporti di sicurezza;
- consulente di aziende produttive e di società di servizi nel campo dei trattamenti chimico-fisici e biologici per la tutela dell'ambiente dagli effluenti di lavorazioni industriali e la bonifica di siti industriali inquinati.
Competenze Le principali competenze associate alla funzione sono:
- approccio metodologico (matematico, chimico e fisico) alla descrizione dei problemi tecnici ad elevato grado di complessità nel campo dell'ingegneria chimica, in particolare per le tematiche di interesse su cui ha acquisito più approfondite conoscenze:
- processi chimici, petrolchimici, del petrolio e del gas naturale;
- applicazioni dell'ingegneria chimica nel campo dell'ambiente e della sicurezza;
- ingegneria alimentare e delle biotecnologie.
- capacità di descrizione di sistemi e processi complessi mediante riduzione nella sequenza dei componenti o delle operazioni elementari, con consapevolezza delle interconnessioni e le reciproche influenze tra le parti.
- capacità di progettare e sviluppare processi, in particolare quelli relativi al settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze:
- processi chimici, petrolchimici, del petrolio e del gas naturale, e apparecchiature per realizzarli;
- processi chimico-fisici e biologici per il trattamento degli effluenti liquidi, solidi e gassosi degli impianti e la bonifica di siti industriali inquinati, procedure e sistemi per la sicurezza;
- processi e sistemi per la produzione, il trattamento e la conservazione di prodotti biotecnologici, alimentari, farmaceutici, cosmetici e nutraceutici;
- processi e sistemi per lo smaltimento e la valorizzazione di scarti o surplus produttivi dell'industria agro-alimentare;
- capacità di selezionare le tecniche, le materie prime e gli strumenti idonei per risolvere problemi tecnici ad elevato grado di complessità. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze:
- nel campo dell'ingegneria chimica di processo;
- nel campo dell'ingegneria della sicurezza e dei trattamenti chimico-fisici e biologici di reflui ed emissioni industriali;
- nel campo dell'ingegneria alimentare e delle biotecnologie;
- sensibilità sugli aspetti principali della sicurezza;
- corretta applicazione del metodo sperimentale (pianificazione ed esecuzione di un'attività sperimentale, valutazione critica della riproducibilità dei dati sperimentali, analisi di accuratezza e precisione di un set di misure, discussione critica dei risultati raccolti);
- capacità di consultare e interpretare leggi, normative e istruzioni tecniche in lingua italiana e inglese;
- capacità di condurre analisi di fattibilità e studi economici preliminari, con riferimento anche ai requisiti della sicurezza, del controllo ambientale e dello sviluppo sostenibile;
- capacità decisionale;
- capacità di relazioni e collaborazioni interpersonali e di coordinamento;
- capacità di comunicazione efficace in forma scritta e orale anche in lingua inglese;
- piena consapevolezza dell'impatto sulla società e delle implicazioni non tecniche delle soluzioni ingegneristiche adottate; responsabilità professionale ed etica.
Sbocchi lavorativi Gli sbocchi occupazionali di un laureato magistrale con curriculum “Ingegneria Chimica” sono i seguenti:
- Impianti chimici di produzione e trasformazione. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze, nei campi:
- della produzione di sostanze chimiche, raffinerie, di trattamento del gas naturale, complessi petrolchimici, ecc.;
- delle industrie biotecnologiche, nutraceutiche e cosmetiche, farmaceutiche, per il trattamento e la conservazione degli alimenti, per lo smaltimento e la valorizzazione di scarti o surplus produttivi dell'industria agro-alimentare, compresa la produzione di biocombustibili e di energia.
- Dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze:
- società di ingegneria che progettano, sviluppano e realizzano processi e impianti chimici, petrolchimici, petroliferi, biotecnologici, farmaceutici, ecc.;
- società e imprese attive nel campo dell'ingegneria e delle scienze ambientali, dell'energia, della sicurezza, della progettazione e gestione e dei trattamenti chimico-fisici e biologici di reflui, emissioni e rifiuti solidi di origine industriale e finalizzati alla bonifica di siti contaminati e di aree industriali dismesse.
- Centri di ricerca e laboratori industriali di ricerca e sviluppo in aziende ed enti pubblici e privati. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze, nei campi:
- dell'ingegneria chimica, di processo e di prodotto;
- dell'ingegneria chimica della sicurezza e per la tutela ambientale;
- dell'industria biotecnologica, alimentare e farmaceutica.
- Pubblica amministrazione come direzione e coordinamento tecnico. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito approfondite conoscenze:
- Laboratori e strutture pubbliche e private attive nel campo del monitoraggio dei parametri ambientali chimico-fisici e biologici e della sicurezza in ambito industriale;
- Laboratori e strutture pubbliche addetti all'ispezione e al controllo della qualità nell'industria alimentare, farmaceutica, cosmetica e nutraceutica.
Ulteriori sbocchi possono essere individuati nell'ulteriore specializzazione tecnico-scientifica o professionalizzante da acquisirsi mediante partecipazione a Master di secondo livello o, previo superamento dell'esame di ammissione, a Dottorati di Ricerca nell'ambito dell'Ingegneria Chimica.
Ingegnere Chimico dei Materiali
Funzioni Il profilo professionale del laureato magistrale che ha scelto di approfondire i temi dell'Ingegneria dei Materiali è quello di un professionista che può applicare le sue conoscenze multidisciplinari alla progettazione e alla gestione di processi industriali di produzione, alla lavorazione e trasformazione dei materiali, e alla progettazione e gestione delle operazioni di manutenzione degli impianti industriali, con particolare riferimento alla funzionalità e alla durabilità dei materiali e alla selezione dei materiali idonei per applicazioni nei diversi campi dell'ingegneria (ingegneria chimica, meccanica, aeronautica e aerospaziale, navale, elettrotecnica, elettronica, edile, civile...) e per i beni culturali.
L'ingegnere chimico dei materiali è in grado, grazie alla sua approfondita preparazione sulle discipline di base e alla sua completa formazione professionalizzante, di interagire con piena efficienza con figure professionali diverse (ingegneri di varia specializzazione, chimici, fisici, restauratori...) anche assolvendo a funzioni di direzione e coordinamento ai livelli più elevati (direzione di unità produttive, di laboratori, di reparti, di stabilimenti).
Il laureato magistrale in Ingegneria Chimica può esercitare la libera professione in qualità di Ingegnere Chimico dopo aver superato l'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione e previa iscrizione alla Sezione A dell'Albo dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di residenza.
In maggiore dettaglio le funzioni nel contesto di lavoro possono essere così declinate:
- ingegnere chimico dei materiali addetto alla progettazione e alla gestione di processi industriali di produzione, lavorazione, trasformazione e riciclo dei materiali (metallici, ceramici tradizionali, ceramici avanzati, vetri, polimeri, compositi);
- ingegnere chimico dei materiali addetto alla progettazione e gestione delle operazioni di manutenzione degli impianti industriali, con particolare riferimento alla funzionalità e alla durabilità dei materiali;
- ingegnere chimico dei materiali addetto alla selezione dei materiali idonei per applicazioni nei diversi campi dell'ingegneria (ingegneria chimica, meccanica, aeronautica e aerospaziale, navale, elettrotecnica, elettronica, edile, civile, ecc.)
- ingegnere chimico dei materiali addetto all'implementazione di sistemi diagnostici e alla messa a punto di processi e materiali per la conservazione e il restauro nel campo dei beni culturali;
- ingegnere chimico addetto alla ricerca e sviluppo e all'innovazione nel campo dell'ingegneria dei materiali;
- ingegnere chimico dei materiali libero professionista, consulente di industrie chimiche, petrolchimiche, farmaceutiche, meccaniche, aeronautiche, navali, elettroniche e nel campo dell'ingegneria edile e civile.
Competenze Le principali competenze associate alla funzione sono:
- approccio metodologico (matematico, chimico e fisico) alla descrizione dei problemi tecnici ad elevato grado di complessità nel campo dell'ingegneria chimica dei materiali;
- capacità di descrizione di sistemi e processi complessi mediante riduzione nella sequenza dei componenti o delle operazioni elementari, con consapevolezza delle interconnessioni e le reciproche influenze tra le parti;
- capacità di progettare e sviluppare processi di produzione, lavorazione e trasformazione dei materiali;
- capacità di selezionare le tecnologie, le materie prime e gli strumenti idonei per risolvere problemi tecnici a elevato grado di complessità nel campo dell'ingegneria chimica dei materiali;
- capacità di selezionare i materiali idonei per la costruzione dei componenti di un impianto chimico, in relazione alla funzione che essi dovranno svolgere e del loro possibile degrado in esercizio;
- sensibilità sugli aspetti principali della sicurezza, con particolare riferimento al comportamento dei materiali sottoposti a sforzo o in ambienti aggressivi;
- corretta applicazione del metodo sperimentale (pianificazione ed esecuzione di un'attività sperimentale, valutazione critica della riproducibilità dei dati sperimentali, analisi di accuratezza e precisione di un set di misure, discussione critica dei risultati raccolti);
- capacità di consultare e interpretare leggi, normative e istruzioni tecniche in lingua italiana e inglese;
- capacità di condurre analisi di fattibilità e studi economici preliminari, con riferimento anche ai requisiti della sicurezza, del controllo ambientale e dello sviluppo sostenibile;
- capacità decisionale;
- capacità di relazioni e collaborazioni interpersonali e di coordinamento;
- capacità di comunicazione efficace in forma scritta e orale anche in lingua inglese;
- piena consapevolezza dell'impatto sulla società e delle implicazioni non tecniche delle soluzioni ingegneristiche adottate; responsabilità professionale ed etica.
Sbocchi lavorativi Gli sbocchi occupazionali di un laureato magistrale che ha scelto di approfondire i temi dell'Ingegneria dei Materiali, con le funzioni già più sopra dettagliate, sono i seguenti:
- impianti chimici, raffinerie, complessi petrolchimici, industrie farmaceutiche, meccaniche, aeronautiche, navali, elettroniche;
- impianti di estrazione e trasformazione delle materie prime per la produzione di materiali metallici e impianti per la lavorazione e i trattamenti termici dei metalli;
- impianti per la produzione e lavorazione di materie plastiche e materiali compositi;
- impianti per la produzione e lavorazione dei materiali ceramici (tradizionali e avanzati) e dei vetri;
- costruzioni edili e civili;
- restauro architettonico e dei beni culturali;
- società di ingegneria che progettano, sviluppano e realizzano processi e impianti;
- centri di ricerca e laboratori industriali di ricerca e sviluppo in aziende ed enti pubblici e privati nei diversi campi dell'ingegneria chimica dei materiali;
- pubblica amministrazione come direzione e coordinamento tecnico.
Sbocchi aggiuntivi possono essere individuati nell'ulteriore specializzazione tecnico-scientifica o professionalizzante da acquisirsi mediante partecipazione a Master di secondo livello o, previo superamento dell'esame di ammissione, a Dottorati di Ricerca nell'ambito dell'Ingegneria Chimica e dell'Ingegneria dei Materiali.
Ingegnere Chimico dei Processi e dei Prodotti Innovativi (Chemical Engineer for Innovative Processes and Products)
Funzioni L'Ingegnere Chimico con Curriculum Chemical Engineering for Innovative Processes and Products applica le sue conoscenze multidisciplinari, acquisite con particolare attenzione agli sviluppi più recenti dell'ingegneria di processo e della tecnologia dei materiali, con focus sugli aspetti della micro/nano-scala e di un ridotto impatto ambientale, a diversi ambiti applicativi:
- progettazione, gestione e controllo dei processi industriali innovativi di trasformazione chimica della materia e sviluppo di apparecchiature e impianti idonei a realizzare le suddette trasformazioni, con speciale attenzione ai processi su microscala;
- progettazione e gestione di processi industriali di produzione, lavorazione e trasformazione di materiali, con particolare attenzione ai processi di produzione sostenibili a basso impatto ambientale e ai materiali innovativi e/o nanostrutturati;
- gestione degli aspetti correlati alla prevenzione dell'inquinamento, alla protezione dell'ambiente, e alla sicurezza negli impianti di processo in cui si manipolano o producono sostanze pericolose.
L'Ingegnere Chimico magistrale con curriculum Ingegneria Chimica dei Processi e dei Prodotti Innovativi, grazie alla sua approfondita preparazione sulle discipline di base e alla sua completa formazione professionalizzante sugli aspetti specifici della sostenibilità e dell'innovazione di processo, è in grado di interagire con piena efficienza con figure professionali diverse (ingegneri di varia specializzazione, chimici, fisici, biologi, nanotecnologi, ecc.) anche assolvendo a funzioni di direzione e coordinamento ai livelli più elevati (direzione di unità produttive, di laboratori, di reparti, di stabilimenti).
Il laureato magistrale in Ingegneria Chimica può esercitare la libera professione in qualità di Ingegnere Chimico dopo aver superato l'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione e previa iscrizione alla Sezione A dell'Albo dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di residenza.
Le funzioni nel contesto di lavoro possono essere così declinate:
- ingegnere chimico addetto alla progettazione e alla gestione dei processi innovativi di produzione e trasformazione chimica della materia;
- ingegnere chimico addetto alla progettazione, supervisione, costruzione e conduzione di impianti produttivi, in particolare impianti chimici, farmaceutici e cosmetici e impianti di produzione, lavorazione e trasformazione dei materiali (tradizionali e avanzati).
- ingegnere chimico addetto alla ricerca e sviluppo e all'innovazione nel campo dell'ingegneria chimica di processo e di prodotto e dell'ingegneria dei materiali;
- ingegnere chimico con compiti diversi, quali
- ingegnere chimico addetto alla progettazione di prodotti e processi sostenibili di trasformazione chimica della materia;
- ingegnere chimico addetto alla progettazione e alla supervisione dei sistemi di controllo automatico nell'industria di processo;
- ingegnere chimico responsabile del settore ambientale di stabilimento, della progettazione e conduzione degli impianti di trattamento chimico-fisico e biologico delle acque di processo, degli scarti solidi e delle emissioni gassose derivanti dalle lavorazioni;
- ingegnere chimico negli enti e negli organismi preposti alle verifiche e ai controlli sui processi, sui materiali e della tutela ambientale;
- ingegnere chimico libero professionista (consulente per la messa a punto di processi innovativi e nella micro/nano-scala, per la progettazione di apparecchiature per conto di industrie chimiche, alimentari, farmaceutiche, cosmetiche);
- consulente di aziende produttive e di società di progettazione relativamente alla sicurezza dei processi, nella manipolazione, stoccaggio e trasporto di sostanze pericolose e alla stesura della documentazione richiesta per i rapporti di sicurezza;
- consulente di aziende produttive e di società di servizi nel campo dei trattamenti chimico-fisici e biologici per la tutela dell'ambiente dagli effluenti di lavorazioni industriali e la bonifica di siti inquinati.
- consulente di industrie meccaniche, aeronautiche, navali, elettroniche e nel campo dell'ingegneria edile e civile per la scelta ottimale dei materiali e la definizione delle opportune strategie di controllo e manutenzione di manufatti.
L'Ingegnere Chimico con Curriculum Chemical Engineering for Innovative Processes and Products matura le sue conoscenze in un percorso in cui la didattica è erogata interamente in lingua inglese, ed è quindi pronto ad integrarsi con piena competenza ed autonomia in un mercato del lavoro internazionale.
Competenze Le principali competenze associate alla funzione sono:
- approccio metodologico (matematico, chimico e fisico) alla descrizione dei problemi tecnici ad elevato grado di complessità nel campo dell'ingegneria chimica, in particolare per le tematiche innovative (impatto ambientale, sostenibilità, processi di micro/nano-scala) su cui ha acquisito più approfondite conoscenze.
- capacità di descrizione di sistemi e processi complessi mediante riduzione nella sequenza dei componenti o delle operazioni elementari, con consapevolezza delle interconnessioni e le reciproche influenze tra le parti.
- capacità di progettare e sviluppare processi, in particolare quelli relativi al settore di interesse nel quale ha acquisito più approfondite conoscenze:
- processi chimici e apparecchiature per realizzarli, con speciale attenzione alla gestione di fenomeni su micro-scala;
- processi industriali di produzione, lavorazione e trasformazione di materiali, con particolare attenzione ai processi di produzione sostenibili a basso impatto ambientale e ai materiali innovativi e/o nanostrutturati.
- processi chimico-fisici e biologici per il trattamento degli effluenti liquidi, solidi e gassosi degli impianti e la bonifica di siti industriali inquinati, procedure e sistemi per la sicurezza;
- capacità di selezionare le tecniche, le materie prime e gli strumenti idonei per risolvere problemi tecnici ad elevato grado di complessità.
- sensibilità sugli aspetti principali della sicurezza;
- corretta applicazione del metodo sperimentale (pianificazione ed esecuzione di un'attività sperimentale, valutazione critica della riproducibilità dei dati sperimentali, analisi di accuratezza e precisione di un set di misure, discussione critica dei risultati raccolti);
- capacità di consultare e interpretare leggi, normative e istruzioni tecniche in lingua italiana e inglese;
- capacità di condurre analisi di fattibilità e studi economici preliminari, con riferimento anche ai requisiti della sicurezza, del controllo ambientale e dello sviluppo sostenibile;
- capacità decisionale;
- capacità di relazioni e collaborazioni interpersonali e di coordinamento;
- capacità di comunicazione efficace in forma scritta e orale in lingua inglese;
- piena consapevolezza dell'impatto sulla società e delle implicazioni non tecniche delle soluzioni ingegneristiche adottate; responsabilità professionale ed etica.
Sbocchi lavorativi Gli sbocchi occupazionali di un laureato magistrale con curriculum “Chemical Engineering for Innovative Processes and Products”, con le funzioni già più sopra dettagliate, sono i seguenti:
- Impianti chimici di produzione e trasformazione della materia, in particolare per la gestione di processi ottimizzabili su micro/nanoscala, per:
- industrie chimiche, farmaceutiche, nutraceutiche e cosmetiche, per il trattamento e la conservazione degli alimenti,
- industrie di produzione e lavorazione di materiali tradizionali e materiali avanzati.
- Società di ingegneria che progettano, sviluppano e realizzano processi e impianti chimici, farmaceutici, di produzione di materiali avanzati;
- Società e imprese attive nel campo dell'ingegneria dell'energia, della sicurezza, della bonifica di siti contaminati e di aree industriali dismesse;
- Centri di ricerca e laboratori industriali di ricerca e sviluppo in aziende ed enti pubblici e privati nei campi:
- dell'ingegneria chimica, di processo e di prodotto;
- dell'ingegneria chimica della sicurezza e per la tutela ambientale;
- dell'industria farmaceutica;
- dell'ingegneria dei materiali.
- Pubblica amministrazione come direzione e coordinamento tecnico. In particolare, dipendentemente dal settore di interesse nel quale ha acquisito approfondite conoscenze:
- Laboratori e strutture pubbliche e private attive nel campo del monitoraggio ambientale e della sicurezza;
- Laboratori e strutture pubbliche addetti all'ispezione e al controllo della qualità nell'industria alimentare, farmaceutica, cosmetica e nutraceutica.
Ulteriori sbocchi possono essere individuati nell'ulteriore specializzazione tecnico-scientifica o professionalizzante da acquisirsi mediante partecipazione a Master di secondo livello o, previo superamento dell'esame di ammissione, a Dottorati di Ricerca nell'ambito dell'Ingegneria Chimica e l'Ingegneria dei Materiali.