Organizzazione e contatti
Presidente del Corso di studio - Presidente del Consiglio di area didattica
Mara Lombardi |
Docenti di riferimento
MARA LOMBARDI |
CLAUDIO ALIMONTI |
ROBERTO BUBBICO |
VALERIO BAIOCCHI |
LEONARDO MICHELI |
FILIPPO BERTO |
GIUSEPPE CAPOBIANCO |
Rappresentanze studentesche
Milena Claudia Borkowska |
Davide Gianandrea |
Omid Servat |
FLAVIO COTTURONE |
Tutor del corso
CLAUDIO ALIMONTI |
MARIO FARGNOLI |
MARA LOMBARDI |
Regolamenti
Regolamento del corso
IDIPARTIMENTO: INGEGNERIA CHIMICA, MATERIALI, AMBIENTE
Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile (LM-26)
Regolamento del corso di Laurea Magistrale Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile
(Classe LM 26)
a.a. 2025-2026
Il Regolamento didattico del corso di studio è costituito da:
Offerta formativa
La sezione descrive il percorso formativo, ne illustra gli obiettivi e riporta il Manifesto del corso di studio.
Norme generali
Nella sezione è riportato il quadro normativo sull’offerta formativa e sono presentate le regole generali per la gestione della carriera degli studenti.
Sito web del Consiglio di Corso di Studi Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile
https://web.uniroma1.it/cdaingsicurezza/
Sito web Sapienza – Catalogo dei corsi
https://corsidilaurea.uniroma1.it/
Il curriculum formativo proposto approfondisce alcuni argomenti culturali di base propedeutici all'acquisizione delle competenze specialistiche relative alla valutazione e prevenzione del rischio in vari settori (cantieri, infrastrutture, impianti industriali, attività estrattive).
Il percorso formativo prevede quindi un gruppo di 48 CFU comuni ai tre orientamenti (Civile-Ambientale, Industriale e Safety engineering for territorial sustainability), relativi agli approfondimenti delle tematiche normative, di igiene del lavoro e prevenzione sanitaria, di sistemi di security, di analisi di rischio, di sicurezza legata all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, e di sicurezza degli impianti elettrici. A valle sono previsti tre orientamenti, uno indirizzato alla sicurezza in ambito civile-ambientale, uno alla sicurezza in ambito industriale e uno alla sicurezza in ambito territoriale (in lingua inglese) che pone in evidenza i temi fondanti il binomio sicurezza- sostenibilità.
Nel secondo anno è istituito, tramite apposito bando rettorale, un percorso di eccellenza a numero chiuso (numero massimo di posti: 3), al quale si può accedere solo se sono rispettati alcuni vincoli (precisati sul bando) sul numero di crediti acquisiti nel corso del primo anno di studi e sulla media dei relativi voti.
Ferma restando la facoltà degli studenti di presentare un piano di studi individuale, nel rispetto dell'ordinamento del corso di studi e da sottoporre all'approvazione del Consiglio d'Area, vengono proposte tre orientamenti.
Per ognuno è indicato un percorso formativo costituito complessivamente da 30 CFU in attività affini e integrative e 12 CFU a scelta dello studente, purché coerenti con il progetto formativo.
Gli orientamenti previsti sono:
- Sicurezza e protezione civile in ambito civile-ambientale (italiano/inglese): è un percorso formativo che predispone alla gestione della sicurezza nelle attività di costruzione, alla protezione del territorio attraverso il monitoraggio e alla gestione delle emergenze legati ad eventi accidentali e a eventi naturali.
- Sicurezza e protezione civile in ambito industriale (italiano/inglese): è un percorso formativo indirizzato alla gestione della sicurezza di impianti produttivi anche a rischio di incidente rilevante, attraverso la conoscenza dei processi, delle procedure di manutenzione di impianti e sistemi e degli aspetti di affidabilità e sicurezza degli impianti industriali e dei sistemi elettrici.
- Safety Engineering for Territorial Sustainability (inglese): the degree program trains professional figures able to operate in the safety sectors characterized by a high technical and technological standards and requirements. The interdisciplinary approach and the international interest such topics require specific expertise to operate in different social and work environments.
Il curriculum formativo proposto approfondisce alcuni argomenti culturali di base propedeutici all'acquisizione delle competenze specialistiche relative alla valutazione e prevenzione del rischio in vari settori (cantieri, infrastrutture, impianti industriali, attività estrattive).
Il percorso formativo prevede quindi un gruppo di 48 CFU comuni ai tre orientamenti (Civile-Ambientale, Industriale e Safety engineering for territorial sustainability), relativi agli approfondimenti delle tematiche normative, di igiene del lavoro e prevenzione sanitaria, di sistemi di security, di analisi di rischio, di sicurezza legata all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, e di sicurezza degli impianti elettrici. A valle sono previsti tre orientamenti, uno indirizzato alla sicurezza in ambito civile-ambientale, uno alla sicurezza in ambito industriale e uno alla sicurezza in ambito territoriale (in lingua inglese) che pone in evidenza i temi fondanti il binomio sicurezza- sostenibilità.
Nel secondo anno è istituito, tramite apposito bando rettorale, un percorso di eccellenza a numero chiuso (numero massimo di posti: 3), al quale si può accedere solo se sono rispettati alcuni vincoli (precisati sul bando) sul numero di crediti acquisiti nel corso del primo anno di studi e sulla media dei relativi voti.
Ferma restando la facoltà degli studenti di presentare un piano di studi individuale, nel rispetto dell'ordinamento del corso di studi e da sottoporre all'approvazione del Consiglio d'Area, vengono proposte tre orientamenti.
Per ognuno è indicato un percorso formativo costituito complessivamente da 30 CFU in attività affini e integrative e 12 CFU a scelta dello studente, purché coerenti con il progetto formativo.
Gli orientamenti previsti sono:
- Sicurezza e protezione civile in ambito civile-ambientale (italiano/inglese): è un percorso formativo che predispone alla gestione della sicurezza nelle attività di costruzione, alla protezione del territorio attraverso il monitoraggio e alla gestione delle emergenze legati ad eventi accidentali e a eventi naturali.
- Sicurezza e protezione civile in ambito industriale (italiano/inglese): è un percorso formativo indirizzato alla gestione della sicurezza di impianti produttivi anche a rischio di incidente rilevante, attraverso la conoscenza dei processi, delle procedure di manutenzione di impianti e sistemi e degli aspetti di affidabilità e sicurezza degli impianti industriali e dei sistemi elettrici.
- Safety Engineering for Territorial Sustainability (inglese): the degree program trains professional figures able to operate in the safety sectors characterized by a high technical and technological standards and requirements. The interdisciplinary approach and the international interest such topics require specific expertise to operate in different social and work environments.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
La laurea magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile si colloca nella classe della laurea magistrale in Ingegneria della Sicurezza (LM 26), che rappresenta un ambito di formazione specialistica “trasversale” ed interdisciplinare in cui possono trovare la loro migliore collocazione le competenze richieste per affrontare e risolvere le problematiche correlate all’analisi multirischio di sistemi complessi. Il percorso formativo è strutturato in modo da garantire allo studente, accanto a competenze dell'ingegneria tradizionale, contenuti volti ad integrare i principi di sicurezza nelle fasi di modellazione, progettazione, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture critiche la cui rilevanza è vitale per il funzionamento della società. Qualsiasi compromissione o distruzione di queste infrastrutture può avere, infatti, gravi ripercussioni sulla sicurezza del territorio. Il percorso, erogato sia in lingua italiana che in lingua inglese, declina tali obiettivi offrendo contenuti a carattere generale, validi sia nell'ambito dell'ingegneria industriale che in quello dell'ingegneria civile-ambientale, e contenuti specifici validi per i singoli ambiti formativi. Tali contenuti sono sviluppati con riferimento alle valutazioni multirischio e agli approcci di resilienza e sicurezza territoriale, coerenti con l’ingegneria della sicurezza e protezione civile, ambientale e del territorio e con l’Ingegneria della sicurezza e protezione industriale.
Il primo ambito consente la specializzazione nella prevenzione e gestione dei rischi nel contesto delle grandi infrastrutture, dei trasporti e dell’ambiente costruito, con riferimento sia rischi naturali che antropici, per la protezione del territorio e la gestione delle emergenze nelle fasi pre e post-evento. Il secondo ambito prevede l’approfondimento dei rischi connessi agli impianti industriali e ai processi produttivi, inclusi la gestione di materiali pericolosi e la pianificazione delle emergenze che possono interessare anche il territorio circostante.
Il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile acquisisce le competenze necessarie a ideare, progettare e gestire piani, sistemi e processi per la previsione, la prevenzione, il monitoraggio e la mitigazione dei rischi nei sistemi complessi. Tali competenze consentono di:
padroneggiare gli strumenti teorico-applicativi delle scienze di base (matematica, probabilità, statistica, fisica e chimica) al fine di descrivere e interpretare problematiche ingegneristiche, anche complesse;
possedere approfondite conoscenze degli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia nei suoi principi generali che nelle sue applicazioni specifiche all'ingegneria della sicurezza maturando una solida padronanza delle metodologie scientifiche e tecniche per affrontare i problemi complessi in modo sistematico e rigoroso;
essere in grado di applicare tali conoscenze per identificare, formulare e risolvere problematiche articolate che coinvolgono più discipline con approccio interdisciplinare, affinando la capacità di integrare concetti provenienti da diversi ambiti, come la fisica, la matematica, la tecnologia, la gestione dei rischi, per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili, garantendo al contempo la protezione di persone, infrastrutture e risorse;
essere in grado di valutare, affrontare e risolvere le problematiche di sicurezza specifiche per cantieri, opere, infrastrutture, processi e impianti, con riguardo sia agli addetti alle lavorazioni che alla popolazione esposta
e all'ambiente, tenendo conto degli aspetti tecnici, economici e normativi;
essere in grado di affiancare tecnici specialisti nelle fasi di progettazione di varie tipologie di opere, infrastrutture e impianti, provvedendo all'analisi multirischio, indicando le soluzioni progettuali e gli interventi per la gestione delle situazioni critiche e progettando l’implementazione degli stessi;
essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Il corso di laurea magistrale in Ingegneria della Sicurezza si conclude con una attività di progettazione, volta a dimostrare, oltre al raggiungimento delle specifiche capacità tecniche, l'acquisizione della capacità di operare in modo autonomo e di predisporre un elaborato chiaro, sintetico ed esaustivo.
L'offerta formativa, finalizzata all’acquisizione di tali competenze, comprende:
conoscenze caratterizzanti la classe di laurea, comprendenti adeguate competenze relative all’analisi multirischio sia nei settori dei cantieri, opere, infrastrutture, servizi che negli ambiti dei processi e degli impianti industriali, che ad aspetti normativi, sociali ed economici derivanti da progettazione e mantenimento dei presidi di sicurezza;
conoscenze affini ed integrative di completamento del percorso tecnico- scientifico con l’integrazione di tematiche tipiche di altri settori dell'ingegneria e di altri ambiti culturali, finalizzate a padroneggiare modelli di analisi e approcci alla resilienza territoriale.
È previsto un congruo numero di crediti per: attività formative affini orientate prevalentemente ad uno degli ambiti caratterizzanti l’ingegneria della sicurezza e la protezione civile (ambientale e territoriale o industriale), attività a scelta dello studente e per la prova finale (tesi di laurea).
L'impegno orario richiesto allo studente per lo studio personale o per altre attività formative di tipo individuale è pari ad almeno il 60% dell'impegno orario complessivo.
Il percorso formativo è articolato in modo da garantire l'acquisizione progressiva delle conoscenze, sviluppata mediante l'erogazione dei corsi caratterizzanti, comuni alla classe, al primo anno del corso di studi.
A partire dal primo semestre del secondo anno sono invece previste le attività formative di completamento con corsi dei settori caratterizzanti ed affini degli ambiti industriale, civile-ambientale e della resilienza territoriale (quest’ultimo erogato in lingua inglese).
Al secondo semestre del secondo anno sono previsti i crediti a scelta libera dello studente e il lavoro per la prova finale.
Conoscenze richieste per l'accesso
L'ammissione ai corsi magistrali della classe in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale, nonché della lingua inglese.
In particolare, i requisiti curriculari richiesti per l'accesso alla laurea magistrale
in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile sono:
- conoscenza della lingua inglese: competenza linguistica pari almeno a un livello B2 del CEFR1
- numero minimo di 90 CFU acquisiti in corsi di laurea in Ingegneria (V.O.) ovvero in Ingegneria civile ambientale o in Ingegneria industriale, nelle attività formative indispensabili previsti dalla classe delle lauree L-7 in Ingegneria civile ambientale e/o dalla classe delle lauree L-9 in Ingegneria industriale, come appresso specificato:
- numero minimo di 30 CFU nelle attività formative di base:
a) ambiti disciplinari: Matematica, informatica e statistica: INF/01 (IINF- 01/A), INF/05 (IINF-05/A), MAT/02 (MATH-02/A), MAT/03 (MATH-
02/B G), MAT/05 (MATH-03/A), MAT/06 (MATH-03/B), MAT/07
(GSD 02 – Matematica), MAT/08 (GSD 02 – Matematica), MAT/09 (MATH-04/A), SECS-S/02 (STAT-01/B)
b) ambiti disciplinari: Fisica e chimica: CHIM/03 (CHEM-04/A), CHIM/07 CHEM-06/A), FIS/01 (PHYS-01/A), FIS/03 (PHYS-03/A);
- numero minimo di 60 CFU nelle seguenti attività formative caratterizzanti:
a) ambito disciplinare: ingegneria della sicurezza e protezione civile, ambientale e del territorio: ICAR/02 (CEAR-01/B), ICAR/06 (CEAR- 04/A), ICAR/07 (CEAR-05/A), ICAR/08 (CEAR-06/A), ICAR/09 (CEAR-07/A), ICAR/11 (CEAR-08/B), ING-IND/11 (IIND-07/B), ING- IND/28 (CEAR-02/B);
b) ambito disciplinare: ingegneria della sicurezza e protezione industriale: ING-IND/10 (IIND-07/A), ING-IND/14 (IIND-03/A), ING- IND/16 (IIND-04/A), INGIND/17 (IIND-05/A), ING-IND/21 (IIND- 03/C), ING-IND/22 (IMAT-01/A), ING-IND/25 (ICHI-02/A), ING- IND/31 (IIET-01/A), ING-IND/33 (IIND-08/B);
c) ambito disciplinare: ingegneria ambientale e del territorio: BIO/07 (BIOS-05/A), CHIM/12 (CHEM-01/B), GEO/02 (GEOS-02/B), GEO/05 (GEOS-03/B), GEO/11 (GEOS-04/B), ICAR/01 (CEAR- 01/A), ICAR/03 (CEAR-02/A), ICAR/05, ICAR/20, ING-IND/24, ING- IND/27, ING-IND/29 (CEAR-02/C), ING-IND/30 (CEAR-02/D);
d) ambito disciplinare: ingegneria energetica: ING-IND/08 (IIND-06/A), ING-IND/09 (IIND-06/B), ING-IND/19 (IIND-07/D), ING-IND/32 (IIND-08/A)..
In caso di non raggiungimento dei requisiti obbligatori per l'iscrizione, è possibile integrare i requisiti richiesti, prima dell'immatricolazione, iscrivendosi a esami singoli come da Regolamento Didattico di Ateneo.
Per i laureati all'estero, o per laureati non in Ingegneria (V.O.) ovvero in Ingegneria civile ambientale o in Ingegneria industriale, la verifica dei requisiti curriculari sarà effettuata considerando opportune equivalenze tra gli
1 Le certificazioni riconosciute dalla Facoltà, corrispondenti ad un Livello B2 del CEFR, sono le seguenti:
Certificazioni riconosciute corrispondenti ad un Livello B2 del CEFR:
Cambridge FCE (o superiore) IELTS level 6 (o superiore)
TOEFL internet based 72 (o superiore), paper based 513 (o superiore), or computer based 183 (o superiore) Trinity ISE2 (o superior)
insegnamenti seguiti con profitto e quelli ascrivibili ai scientifico-disciplinari indicati.
La verifica della personale preparazione sarà effettuata secondo le modalità descritte nel regolamento didattico del corso di studio.
È prevista la convalida di crediti a seguito del riconoscimento di conoscenze e abilità professionali certificate individualmente ai sensi della normativa vigente in materia, nonché di altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione l'università abbia concorso.
Verifica della preparazione personale
La verifica della adeguatezza della personale preparazione dei candidati sarà effettuata sulla base della verifica che nel curriculum siano presenti, nei settori sottoelencati, un numero di crediti non inferiore ai valori minimi riportati:
attività formative di base
Gruppo di settori (Minimo 15 crediti)
MAT/02 (MATH-02/A), MAT/03 (MATH-02/B G), MAT/05 (MATH-03/A), MAT/06 (MATH-03/B), MAT/08 (GSD 02 – Matematica),
Gruppo di settori (Minimo 5 crediti)
CHIM/03 (CHEM-04/A), CHIM/07 (CHEM-06/A)
Gruppo di settori (Minimo 10 crediti)
FIS/01 (PHYS-01/A), FIS/03 (PHYS-03/A)
attività formative caratterizzanti
Gruppo di settori (Minimo 60 crediti)
ICAR/02 (CEAR-01/B), ICAR/06 (CEAR-04/A), ICAR/07 (CEAR-05/A), ICAR/08 (CEAR-06/A), ICAR/09 (CEAR-07/A), ICAR/11 (CEAR-08/B), ING-IND/11 (IIND-07/B), ING-IND/28 (CEAR-02/B);
ING-IND/10 (IIND-07/A), ING-IND/14 (IIND-03/A), ING-IND/16 (IIND- 04/A), INGIND/17 (IIND-05/A), ING-IND/21 (IIND-03/C), ING-IND/22 (IMAT-01/A), ING-IND/25 (ICHI-02/A), ING-IND/31 (IIET-01/A), ING- IND/33 (IIND-08/B);
BIO/07 (BIOS-05/A), CHIM/12 (CHEM-01/B), GEO/02 (GEOS-02/B), GEO/05 (GEOS-03/B), GEO/11 (GEOS-04/B), ICAR/01 (CEAR-01/A), ICAR/03 (CEAR-02/A), ICAR/05, ICAR/20, ING-IND/24, ING-IND/27, ING-IND/29 (CEAR-02/C), ING-IND/30 (CEAR-02/D).
Descrizione del percorso
Il curriculum formativo proposto approfondisce alcuni argomenti culturali di base propedeutici all'acquisizione delle competenze specialistiche relative alla valutazione e prevenzione del rischio in vari settori (cantieri, infrastrutture, impianti industriali, attività estrattive).
Il percorso formativo prevede quindi un gruppo di 48 CFU comuni ai tre orientamenti (Civile-Ambientale, Industriale e Safety engineering for territorial sustainability), relativi agli approfondimenti delle tematiche normative, di igiene del lavoro e prevenzione sanitaria, di sistemi di security, di analisi di rischio, di sicurezza legata all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, e di
sicurezza degli impianti elettrici. A valle sono previsti tre orientamenti, uno indirizzato alla sicurezza in ambito civile-ambientale, uno alla sicurezza in ambito industriale e uno alla sicurezza in ambito territoriale (in lingua inglese) che pone in evidenza i temi fondanti il binomio sicurezza- sostenibilità.
Nel secondo anno è istituito, tramite apposito bando rettorale, un percorso di eccellenza a numero chiuso (numero massimo di posti: 3), al quale si può accedere solo se sono rispettati alcuni vincoli (precisati sul bando) sul numero di crediti acquisiti nel corso del primo anno di studi e sulla media dei relativi voti. Ferma restando la facoltà degli studenti di presentare un piano di studi individuale, nel rispetto dell'ordinamento del corso di studi e da sottoporre all'approvazione del Consiglio d'Area, vengono proposte tre orientamenti.
Per ognuno è indicato un percorso formativo costituito complessivamente da 30 CFU in attività affini e integrative e 12 CFU a scelta dello studente, purché coerenti con il progetto formativo.
Gli orientamenti previsti sono:
- Sicurezza e protezione civile in ambito civile-ambientale (italiano/inglese): è un percorso formativo che predispone alla gestione della sicurezza nelle attività di costruzione, alla protezione del territorio attraverso il monitoraggio e alla gestione delle emergenze legati ad eventi accidentali e a eventi naturali.
- Sicurezza e protezione civile in ambito industriale (italiano/inglese): è un percorso formativo indirizzato alla gestione della sicurezza di impianti produttivi anche a rischio di incidente rilevante, attraverso la conoscenza dei processi, delle procedure di manutenzione di impianti e sistemi e degli aspetti di affidabilità e sicurezza degli impianti industriali e dei sistemi elettrici.
- Safety Engineering for Territorial Sustainability (inglese): the degree program trains professional figures able to operate in the safety sectors characterized by a high technical and technological standards and requirements. The interdisciplinary approach and the international interest such topics require specific expertise to operate in different social and work environments.
Caratteristiche della prova finale
Il corso di laurea magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile si completa con una attività di progettazione e/o sperimentazione, cui è riservato un congruo numero di crediti (18 CFU), che si conclude con un elaborato volto a dimostrare la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e la capacità di comunicare efficacemente i risultati conseguiti.
La prova finale consiste nella presentazione e discussione del lavoro in occasione delle sessioni di laurea fissate coerentemente con il calendario accademico.
Il lavoro di tesi può avere contenuto sperimentale o progettuale.
L'attribuzione del punteggio finale è basata su un regolamento approvato dal Consiglio d'Area Didattica del Corso di Laurea disponibile all'indirizzo:
https://web.uniroma1.it/cdaingsicurezza/regolamento-punteggio-finale
Per elaborati meritevoli di lode è prevista da regolamento la nomina del controrelatore.
Il controrelatore può essere richiesto, a discrezione del relatore della tesi, qualora il lavoro svolto dal laureando sia ritenuto di elevata qualità e solo se la media di partenza risulti uguale o superiore a 100 (facendo riferimento alla modalità di arrotondamento illustrata al link precedentemente indicato). Il relatore chiede la nomina di un controrelatore al Presidente del Consiglio di Corso di Studi almeno 30 giorni prima della data prevista della seduta di laurea magistrale. Il Presidente nomina, a sua discrezione e tenuto conto dell'argomento della tesi, un controrelatore, al quale deve pervenire la tesi magistrale, in formato cartaceo o elettronico, a cura del laureando magistrale, previa autorizzazione del relatore, entro 20 giorni dalla data prevista della seduta di laurea. Il controrelatore invierà una sintesi del suo giudizio al Presidente, al relatore e al responsabile dell'organizzazione della seduta di laurea almeno un giorno prima della data prevista della seduta di laurea magistrale.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Gli sbocchi professionali compatibili con la preparazione del laureato magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile attengono tutti i settori e le attività tecniche per i quali siano richiesti progettazione, realizzazione, controllo e misura della sicurezza, sia in fase di realizzazione che in fase di utilizzo del sistema.
In particolare:
Le professioni che operano ricerche ovvero applicano le conoscenze esistenti in materia di progettazione, sviluppo e valutazione di sistemi integrati di sicurezza per la gestione dei processi di produzione, ivi compresi il lavoro umano, i controlli di qualità, la logistica industriale, le attività di manutenzione, l’analisi dei costi e il coordinamento delle attività produttive, dirigendo e coordinando tali attività.
Le professioni che, nell'ambito delle imprese e/o organizzazioni che operano nei settori economici delle attività estrattive, manifatturiere, della fornitura di energia elettrica e gas, dirigono e coordinano le attività di sicurezza inerenti alla produzione di beni e di servizi dell’impresa o dell’organizzazione in cui operano e assicurando l’utilizzazione efficiente delle risorse a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi produttivi prefissati.
Le professioni che conducono ricerche (geologiche, topografiche e geofisiche) per individuare cave, giacimenti minerari, e siti per fonti energetiche; programmano e definiscono le modalità del loro utilizzo in sicurezza, studiano e progettano sistemi e attrezzature per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali e per la sicurezza dei processi di produzione. Sovrintendono e dirigono tali attività.
Le professioni che supportano gli specialisti nella ricerca in materia di estrazione di minerali, acqua, e fonti energetiche ovvero applicano ed eseguono procedure e tecniche di sicurezza nella progettazione di sistemi e attrezzature di estrazione e di primo trattamento dei prodotti.
Le professioni che applicano procedure, regolamenti e tecnologie proprie per gestire, controllare, organizzare e garantire l'efficienza, il corretto funzionamento e la sicurezza dei processi di produzione nelle miniere e nelle cave.
Le professioni che operano ricerche nel campo della pianificazione urbana e del territorio, della progettazione, della costruzione e della manutenzione di edifici,
strade, ferrovie, aeroporti, ponti e di altre costruzioni civili e industriali. Definiscono e progettano standard e procedure per garantire la funzionalità e la sicurezza delle strutture. Progettano soluzioni per prevenire, controllare o risanare gli impatti negativi dell'attività antropica sull'ambiente; conducono valutazioni di impatto ambientale di progetti ed opere dell'ingegneria civile o di altre attività; si occupano di prevenzione e risanamento dei fenomeni di dissesto idrogeologico e instabilità dei versanti.
Le professioni che, nell'ambito delle imprese o organizzazioni che operano nel settore economico delle costruzioni, classificato sotto la Sezione F della Classificazione delle attività economiche, programmano, dirigono e coordinano le attività inerenti alla produzione in sicurezza di beni e di servizi dell’impresa o dell’organizzazione in cui operano e assicurano l’utilizzazione efficiente delle risorse a disposizione e il raggiungimento degli obiettivi produttivi prefissati.
Le professioni che supportano mediante valutazioni di rischio gli specialisti nella ricerca nel campo dell’ingegneria civile e nella progettazione di edifici, strade, ferrovie, aeroporti e porti e di altre opere civili, ovvero applicano ed eseguono procedure e tecniche proprie per progettare, sovrintendere alla costruzione e manutenere tali opere, per controllarne gli impianti, gli apparati e i relativi sistemi tecnici e garantirne il funzionamento e la sicurezza.
Le professioni che applicano procedure, regolamenti e tecnologie proprie per gestire, controllare organizzare e garantire l'efficienza e la sicurezza dei processi di lavorazione nei cantieri edili.
Le professioni che applicano procedure e tecniche per monitorare e ottimizzare la sicurezza dei processi di produzione, la produttività del lavoro umano e degli impianti, la logistica e i costi di esercizio.
Il curriculum si articola in:
• insegnamenti obbligatori comuni per 57 CFU;
• 3 orientamenti (percorsi formativi consigliati), ognuno con 30 CFU a scelta obbligata o guidata, come indicato nelle tabelle riportate di seguito;
• 12 CFU a scelta dello studente, purché coerenti con il progetto formativo; il Consiglio di Corso di Studi suggerisce che la scelta sia effettuata tra gli altri corsi proposti nel percorso formativo scelto o, in alternativa, negli altri percorsi formativi offerti;
• 18 CFU attribuiti al lavoro finale di tesi
• 3 CFU finalizzato all'acquisizione di ulteriori conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro, nonché ad agevolare le scelte professionali, ai sensi dell'art.10, comma 5, lettera d del DM270.
Per ciascun insegnamento sono previste lezioni frontali, che possono essere completate da esercitazioni, laboratori, lavori di gruppo, seminari e ogni altra attività che il docente ritenga utile alla didattica.
La verifica dell’apprendimento relativa a ciascun insegnamento avviene di norma attraverso un esame (E), che può prevedere prove scritte e/o orali secondo modalità definite dal docente e disponibili sul sito del corso di studi. Per l’attività finalizzata all'acquisizione di ulteriori conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro, è previsto un giudizio di idoneità (V),secondo modalità di verifica definite dal Consiglio di Corso di Studi.
Norme relative ai Passaggi ad anni successivi e propedeuticità
Per il passaggio al secondo anno lo studente deve avere acquisito almeno 30 crediti. Non sono previste propedeuticità.
Periodi di studio all'estero
I corsi seguiti nelle Università Europee o estere, con le quali la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale ha in vigore accordi, progetti e/o convenzioni, vengono riconosciuti secondo le modalità previste dagli accordi.
Gli studenti possono, previa autorizzazione del consiglio del Consiglio di Corso di Studi, svolgere un periodo di studio all’estero nell’ ambito dei programmi comunitari Erasmus (presso università) ed Erasmus Placement (presso aziende).
Gli studenti possono anche svolgere la tesi di laurea presso università, laboratori o centri di ricerca all'estero; in questo caso, gli studenti possono usufruire delle borse per tesi di laurea all'estero messe a concorso dalla Facoltà.
In conformità con il Regolamento didattico di Ateneo nel caso di studi, esami e titoli accademici conseguiti all’estero, il Consiglio d’Area esamina di volta in volta il programma ai fini dell’attribuzione dei crediti nei corrispondenti settori scientifici disciplinari.
Studenti Part-time
Gli immatricolandi e gli studenti del corso di studio che sono impegnati contestualmente in altre attività possono richiedere di fruire dell’istituto del part- time e conseguire un minor numero di CFU annui, in luogo dei 60 CFU previsti. Le norme e le modalità relative all’istituto del part-time sono indicate nel Regolamento di Ateneo. Per la regolazione dei diritti e dei doveri degli studenti part-time si rimanda alle norme generali stabilite.
Il Corso di Laurea nominerà un tutor che supporterà gli studenti a tempo parziale nel percorso formativo concordato. Studenti immatricolati ad ordinamenti precedenti
Gli studenti immatricolati al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile possono richiedere il passaggio al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile, allegando la documentazione sugli esami sostenuti. Il Consiglio di Corso di Studi delibererà in merito ai CFU riconosciuti e fornirà indicazioni per la presentazione di un Piano di studi individuale che, nel rispetto dell’ordinamento didattico (consultabile sul sito https://web.uniroma1.it/cdaingsicurezza/il-cad-0) tenga conto del percorso già svolto.
Trasferimenti
Gli studenti che intendono trasferirsi al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile devono presentare domanda al Consiglio di Corso di Studi per il riconoscimento dei crediti acquisiti e le indicazioni per la presentazione di un Piano di Studi individuale, che, nel rispetto dell'ordinamento didattico (consultabile sul sito https://web.uniroma1.it/cdaingsicurezza/didattica/regolamenti), tenga conto del percorso già svolto.
I corsi seguiti nelle Università Europee o estere, con le quali la Facoltà di
Ingegneria abbia in vigore accordi, progetti e/o convenzioni, vengono riconosciuti secondo le modalità previste dagli accordi.
Gli studenti possono, previa autorizzazione del consiglio del Corso di Laurea, svolgere un periodo di studio all’estero.
In conformità con il Regolamento didattico di Ateneo, nel caso di studi, esami e titoli accademici conseguiti all’estero, il Corso di Laurea esamina di volta in volta il programma ai fini dell’attribuzione dei crediti nei corrispondenti settori scientifici disciplinari.
Informazioni generali
Programmi e testi d’esame: Il programma dei corsi e i test d’esame sono consultabili sul sito internet https://web.uniroma1.it/cdaingsicurezza/il-cad-0.
Servizi di tutorato: tutti i docenti che afferiscono, come prima afferenza, al Consiglio d’Area in Didattica in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile ed insegnano nel Corso di Laurea svolgono attività di tutorato e orientamento, secondo le modalità e gli orari indicati sul sito del Corso di Laurea. In particolare, per l’A.A. 2024-2025 i tutor sono i seguenti docenti: Claudio Alimonti, Maurizio Barbieri, Giuseppe Bonifazi, Mara Lombardi, Stefano Natali, Michele Scarpiniti.
Inoltre, il Corso di Laurea si avvale dei servizi di tutorato messi a disposizione dalla Facoltà, utilizzando anche appositi contratti integrativi.
Tutti i docenti del Corso di Laurea svolgono attività di tutorato disciplinare a supporto degli studenti, negli orari pubblicati sul sito del Corso di Laurea.
Valutazione della qualità
Il Corso di Laurea, in collaborazione con la Facoltà, effettua la rilevazione dell’opinione degli studenti frequentanti per tutti i corsi di insegnamento tenuti. Il sistema di rilevazione è integrato con un percorso qualità la cui responsabilità è affidata al gruppo di gestione AQ, con l’ausilio e la collaborazione dei docenti del CAD, di studenti e personale del corso di studio. I risultati delle rilevazioni e delle analisi del gruppo di valutazione sono utilizzati per effettuare azioni di miglioramento del percorso formativo e risolvere le criticità che dovessero emergere dall’analisi.
Conoscenza e capacità di comprensione
Il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile dovrà dimostrare conoscenze e capacità di comprensione che estendono e rafforzano quelle tipicamente associate al primo ciclo di studio e consentono di elaborare e applicare idee originali, spesso in un contesto innovativo di ricerca e sperimentazione; in particolare, con riferimento a:
quadro normativo nazionale e internazionale in materia di sicurezza, in tutte le fasi e i contesti delle attività di progettazione, realizzazione e controllo proprie dell'ingegneria civile-ambientale e industriale;
verifica di elaborati progettuali e procedure logistico-operative nei cantieri e luoghi di lavoro riguardo alle condizioni di rispetto delle misure generali di tutela per la sicurezza dei lavoratori, la salvaguardia di persone e beni esposti e la tutela del territorio;
identificazione dei fattori multirischio di carattere naturale e antropico per la valutazione delle condizioni di sicurezza nella fase di progettazione
(strategie progettuali) e delle condizioni di resilienza durante la vita utile (strategie operative e procedurali) delle infrastrutture critiche lineari e puntuali;
strategie di monitoraggio e tecniche di elaborazione dati finalizzate alla gestione della manutenzione di opere civili, infrastrutture territoriali, impianti produttivi e sistemi complessi;
tecniche di progettazione e gestione di tecnologie e sistemi di sicurezza
(safety/security) finalizzati alla gestione delle condizioni di emergenza derivanti da eventi critici in sistemi complessi e volti alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni esposti;
dispositivi e strategie utili alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
sistemi, strategie, politiche e piani volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi naturali o antropici che possono danneggiare le persone e le risorse materiali, immateriali e organizzative di cui dispone un'infrastruttura critica;
problematiche di sicurezza specifiche degli impianti ad alto rischio, comprese quelle legate ai sistemi di controllo, alla gestione dell'emergenza, alla pianificazione dell’emergenza territoriale e al rischio d'area, tenendo conto degli effetti domino.
Per quanto riguarda le competenze specifiche acquisite in relazione agli ambiti formativi, il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile dovrà dimostrare conoscenze e capacità di comprensione che estendono, per l’ambito dei corsi caratterizzanti, e rafforzano, per l’ambito dei corsi affini, quelle tipicamente associate al primo ciclo di studi e consentono di elaborare e applicare soluzioni originali per risolvere problemi legati agli aspetti di sicurezza e alla relativa richiesta di verifica delle condizioni di adeguatezza delle soluzioni progettuali e tecnico-organizzative proposte.
In particolare, nell’ambito dell’offerta formativa e con riferimento alle discipline dei settori caratterizzanti, il laureato magistrale dovrà dimostrare conoscenze e capacità di comprensione relative a:
modellazione di analisi multirischio attraverso modelli di verifica quantitativi probabilizzati applicabili ai vari contesti territoriali di natura industriale e civile-ambientale con riferimento anche al quadro normativo nazionale e internazionale in materia di sicurezza cogente in tutte le fasi dell'attività dell'ingegneria (progettazione, realizzazione e controllo);
aspetti connessi all’impatto economico degli interventi di messa in sicurezza anche nell’ottica della circolarità;
aspetti riguardanti la salute e l’igiene, applicati a contesti di lavoro anche
complessi, con capacità di definire protocolli di monitoraggio ed individuare idonee soluzioni per la prevenzione;
aspetti connessi al tema della sostenibilità energetica dei sistemi territoriali con particolare riferimento alle condizioni di sicurezza nell’esercizio dei sistemi di produzione, trasporto, stoccaggio e distribuzione delle nuove fonti di approvvigionamento energetico;
aspetti connessi ai sistemi elettrici, considerando l’incidenza degli elementi di sicurezza, definiti dal contesto normativo di riferimento, sulle soluzioni tecniche che assicurano l’esercizio di tali sistemi.
Con riferimento alle competenze di ambito sicurezza industriale il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile dovrà dimostrare l’integrazione di conoscenze e capacità di comprensione specifiche che estendono, per l’ambito dei corsi caratterizzanti, e rafforzano, per l’ambito dei corsi affini, quelle tipicamente associate all’ambito caratterizzante e consentono, quindi, di elaborare e applicare modelli di analisi acquisiti, sviluppandoli in un contesto produttivo industriale per risolvere problemi legati agli aspetti di sicurezza e alla relativa richiesta di verifica delle condizioni di adeguatezza delle soluzioni progettuali e tecnico-organizzative realizzate.
In particolare, con riferimento alle materie dei settori caratterizzanti l’indirizzo industriale, il laureato magistrale dovrà dimostrare conoscenze e capacità di comprensione relative a:
modellazione di analisi multirischio attraverso modelli di verifica quantitativi probabilizzati applicabili ai contesti territoriali produttivi di natura industriale (impianti e processi);
aspetti connessi all’elaborazione di dati (notevoli volumi di informazioni),
finalizzata all’acquisizione di un incremento di conoscenza su un problema ingegneristico e all’elaborazione di strategie di intervento efficaci a gestire potenziali condizioni di rischio.
Completano le conoscenze le materie affini che sviluppano l’ambito industriale di competenza specifica in relazione a:
- aspetti gestionali-organizzativi di sicurezza;
- aspetti sistemici di sicurezza di processo;
- aspetti costituitivi/realizzativi.
In relazione alle competenze di ambito sicurezza civile-ambientale il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile dovrà dimostrare l’integrazione di conoscenze e capacità di comprensione specifiche che estendono, per l’ambito dei corsi caratterizzanti, e rafforzano, per l’ambito dei corsi affini, quelle tipicamente associate all’ambito caratterizzante e consentono, quindi, di elaborare e applicare modelli di analisi acquisiti, sviluppandoli in un contesto territoriale di riferimento per risolvere problemi legati agli aspetti di sicurezza e alla relativa richiesta di verifica delle condizioni di adeguatezza delle soluzioni progettuali e tecnico-organizzative realizzate.
In particolare, con riferimento alle materie dei settori caratterizzanti l’indirizzo civile-ambientale, il laureato magistrale dovrà dimostrare conoscenze e capacità di comprensione relative a:
modellazione di analisi multirischio attraverso modelli di verifica quantitativi probabilizzati applicabili ai contesti territoriali di natura civile- ambientale;
aspetti connessi alla progettazione delle condizioni di sicurezza con riferimento ai rischi naturali ed antropici per misurare, monitorare e gestire la resilienza territoriale.
Completano le conoscenze le discipline affini che sviluppano l’ambito civile- ambientale di competenza specifica in relazione a:
- aspetti progettuali di sicurezza dei luoghi di lavoro;
- aspetti sistemici di sicurezza e di pianificazione dell’emergenza;
- aspetti connessi alla sicurezza ambientale.
Queste competenze, strettamente integrate con le esigenze del contesto
socioeconomico e normativo, mirano a formare professionalità capaci di garantire la sicurezza in fase progettuale e la resilienza in fase operativa delle infrastrutture critiche, contribuendo alla gestione del rischio con approccio proattivo e interdisciplinare.
Tali conoscenze sono oggetto di lezioni frontali, supportate da esercitazioni numeriche o pratiche.
L'accertamento delle competenze acquisite avviene mediante singoli esami di profitto, le cui modalità sono indicate dai docenti dei singoli corsi.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile deve essere in grado di applicare le conoscenze interdisciplinari proprie dell’ingegneria della sicurezza acquisite nel percorso di studi, dimostrando una solida capacità di comprensione ed abilità nel risolvere problematiche nuove, sviluppando soluzioni innovative anche in contesti complessi e multidisciplinari, collegati al proprio ambito di competenza. In particolare il laureato in Ingegneria della sicurezza e protezione civile dovrà analizzare le condizioni di realizzazione e di esercizio delle infrastrutture critiche che richiedono un approccio integrato alla resilienza, basato su metodologie avanzate di analisi, previsione, prevenzione, monitoraggio e mitigazione dei rischi, compresa la valutazione degli aspetti normativi, sociali ed economici legati alla sicurezza, garantendo soluzioni efficaci e sostenibili.
Complessivamente tali abilità consentono di affrontare:
progettazione e gestione di impianti e sistemi di sicurezza (safety/security), relativi ai cantieri, alle opere civili, alle infrastrutture al servizio del territorio, agliprogettazione di sistemi di sicurezza per processi e impianti produttivi, infrastrutture e opere civili, e verifica dell'efficacia di dispositivi e strategie atti alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
analisi, progettazione, sviluppo ed operatività di impianti produttivi;
sistemi, strategie, politiche e piani d'intervento volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi naturali o antropici che possono danneggiare persone e risorse materiali, immateriali e organizzative di un sistema (infrastruttura territoriale, impianto produttivo, sistema complesso) o di cui necessita per assicurarsi un'adeguata capacità competitiva nel breve, nel medio e nel lungo termine;
analisi delle problematiche di sicurezza specifiche degli impianti ad alto rischio, comprese quelle legate ai sistemi di controllo, alla gestione dell'emergenza, alla pianificazione territoriale dell’emergenza e al rischio d'area, tenendo conto anche degli effetti domino.
Rispetto all’ambito delle discipline caratterizzanti il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile deve essere in grado di applicare le conoscenze di carattere interdisciplinare acquisite nel percorso di studi, mostrando capacità di comprensione ed abilità nel risolvere problemi e applicando soluzioni anche a tematiche nuove, inserite in contesti più ampi, spesso con carattere interdisciplinare, connessi al proprio settore di studio.
In particolare, dovrà dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione attraverso la definizione di modelli di analisi adeguati al contesto specifico e finalizzati alla verifica del perseguimento degli obiettivi di sicurezza
eventualmente sovraimposti, con riferimento ad aspetti professionali connessi alle attività di:
progettazione, esecuzione e controllo in materia di sicurezza, secondo le disposizioni normative cogenti, in tutte le fasi dell'attività tecnico- ingegneristica riguardanti servizi, infrastrutture, stabilimenti produttivi e più in generale sistemi complessi;
realizzazione e analisi di elaborati progettuali e condizioni logistico- operative in cantieri e luoghi di lavoro, per verificare il rispetto delle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori e della collettività nonché di persone e beni esposti e la salvaguardia del territorio e dell'ambiente;
analisi multirischio per la valutazione delle condizioni di sicurezza di cantieri, impianti, infrastrutture e in generale di sistemi complessi che necessitino di progettazione e dimensionamento delle funzionalità connesse agli aspetti di sicurezza;
valutazione delle condizioni di sicurezza dei sistemi territoriali finalizzata agli interventi di protezione civile in condizioni di emergenza;
messa a punto di strategie progettuali, operative e procedurali, volte a garantire un livello di sicurezza adeguato a protezione del territorio compenetrando le componenti antropiche e quelle naturali;
progettazione della sicurezza per la realizzazione, il monitoraggio e la
manutenzione dell’ambiente costruito;
progettazione di sistemi di sicurezza e verifica dell'efficacia di dispositivi e strategie atti alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
sistemi, strategie, politiche e piani d’intervento volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi di natura naturale e antropica che possono danneggiare persone e risorse materiali, immateriali e organizzative di cui dispone un'opera o di cui la medesima necessita per realizzare un'adeguata capacità competitiva nel breve, nel medio e nel lungo termine.
Considerate le discipline più proprie dell’ambito di sicurezza industriale il laureato magistrale deve essere in grado di applicare le conoscenze di carattere interdisciplinare caratterizzanti il settore dell’ingegneria della sicurezza industriale acquisite nel percorso di studi, mostrando capacità di comprensione ed abilità nel risolvere problemi applicando soluzioni specifiche per analisi di sicurezza inerenti il settore industriale (impianti e processi produttivi, sistemi tecnologici).
In particolare, dovrà dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione relativa all’ambito industriale, attraverso la definizione di modelli di analisi adeguati al contesto specifico e finalizzati alla verifica del perseguimento degli obiettivi di sicurezza, con riferimento a competenze professionali richieste per le attività di:
analisi multirischio per la valutazione delle condizioni di sicurezza di cantieri e impianti produttivi che necessitino di progettazione e dimensionamento delle funzionalità;
progettazione e direzione nei cantieri per le tematiche inerenti la sicurezza;
valutazione delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, nelle
attività di servizi nonché negli impianti produttivi e processi propri dei vari settori industriali;
messa a punto di strategie progettuali, operative e procedurali, volte a garantire un livello di sicurezza adeguato nei luoghi di lavoro tipici degli impianti produttivi;
progettazione della sicurezza per la realizzazione, il monitoraggio e la manutenzione degli impianti produttivi;
progettazione e gestione di impianti e sistemi di sicurezza, relativi ai cantieri e agli impianti produttivi;
progettazione di sistemi di sicurezza per processi e impianti produttivi e verifica dell'efficacia di dispositivi e strategie atti alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
analisi, progettazione, sviluppo ed operatività di impianti produttivi;
verifica di elaborati progettuali e condizioni logistico-operative nei cantieri e luoghi di lavoro riguardo alle condizioni di rispetto delle misure generali di tutela della sicurezza dei lavoratori e salvaguardia di persone e beni esposti nonché della salute dei lavoratori e della collettività e delle integrità del territorio in relazione alla funzionalità degli impianti;
identificazione dei fattori di rischio di diversa natura per la valutazione delle condizioni di sicurezza di progetti inerenti impianti produttivi e relativi processi;
strategie progettuali, operative e procedurali, necessarie a garantire un livello di sicurezza adeguato alle condizioni operative degli impianti;
strategie di monitoraggio e manutenzione applicate ai processi produttivi e finalizzate al mantenimento delle condizioni di sicurezza;
dimensionamento di dispositivi e definizione di strategie utili alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
problematiche di sicurezza specifiche degli impianti ad alto rischio, comprese quelle legate ai sistemi di controllo, alla gestione dell'emergenza, alla pianificazione del territorio ed al rischio d'area, tenendo conto degli effetti domino.
Con riferimento alle competenze proprie dell’ambito di sicurezza civile- ambientale il laureato magistrale deve essere in grado di applicare le conoscenze di respiro interdisciplinare caratterizzanti il settore dell’ingegneria della sicurezza civile-ambientale acquisite nel percorso di studi, mostrando capacità di comprensione ed abilità nel risolvere problemi mediante soluzioni specifiche per problemi di sicurezza inerenti il settore delle infrastrutture critiche.
In particolare, dovrà dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione attraverso la definizione di modelli di analisi adeguati al contesto di riferimento e finalizzati alla verifica del perseguimento degli obiettivi di sicurezza eventualmente sovraimposti, con riferimento ad aspetti professionali connessi alle attività di:
analisi multirischio per la valutazione delle condizioni di sicurezza di cantieri e infrastrutture che necessitino di progettazione e dimensionamento delle funzionalità specifiche;
progettazione e direzione nei cantieri per le tematiche inerenti la sicurezza;
valutazione delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, nelle attività di servizi e nelle infrastrutture critiche, anche con riferimento alla gestione dell’emergenza e alla definizione di piani di emergenza finalizzati alla predisposizione di interventi di protezione civile;
messa a punto di strategie progettuali, operative e procedurali, volte a garantire un livello di sicurezza adeguato per le infrastrutture e il territorio;
progettazione e gestione di sistemi di sicurezza relativi ai cantieri per la
realizzazione di infrastrutture;
verifica di elaborati progettuali e condizioni logistico-operative nei cantieri e luoghi di lavoro riguardo al rispetto delle misure generali di tutela della sicurezza dei lavoratori e salvaguardia di persone e beni esposti nonché della salute dei lavoratori e della collettività e delle integrità del territorio in relazione alla funzionalità delle infrastrutture;
identificazione dei fattori di rischio di diversa natura per la valutazione delle condizioni di sicurezza di progetti inerenti cantieri, luoghi di lavoro e sistemi complessi;
strategie di monitoraggio e manutenzione delle infrastrutture critiche;
tecniche di progettazione e gestione di impianti e sistemi di sicurezza relativi alle attività di cantiere, alle infrastrutture e alle strutture ospitanti attività assoggettabili a controlli;
dimensionamento di dispositivi e definizione di strategie utili alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
sistemi, strategie, politiche e piani volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi naturali o antropici che possono danneggiare le persone e le risorse materiali, immateriali e organizzative di cui dispone una infrastruttura territoriale.
Tali capacità sono conseguite attraverso lezioni frontali, supportate da esercitazioni numeriche e da attività integrative volte ad applicare le conoscenze di ambito caratterizzante nei diversi contesti territoriali. La verifica del conseguimento delle conoscenze e capacità è condotta attraverso le prove di verifica dei singoli insegnamenti, che prevedono, di norma, una prova orale, spesso preceduta da una prova scritta e, per alcune discipline, dallo svolgimento di un elaborato progettuale e da attività di progettazione condotte in gruppi di lavoro. In particolare, durante l'orale vengono discusse le scelte effettuate nello svolgimento delle prove scritte e discussi casi applicativi. Inoltre, per affinare le abilità comunicative, è previsto che gli elaborati progettuali siano oggetto di presentazioni tenute in occasione di seminari tematici generalmente svolti a fine corso.
Autonomia di giudizio
Il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile deve avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi ed operare scelte tecniche sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate a tale attività.
In particolare dovrà dimostrare capacità di applicare la propria autonomia di giudizio a:
verifica di elaborati progettuali e procedure logistico-operative nei cantieri e luoghi di lavoro riguardo alle condizioni di rispetto delle misure generali di tutela per la sicurezza dei lavoratori, la salvaguardia di persone e beni esposti e la tutela del territorio;
identificazione dei fattori multirischio di carattere naturale e antropico per la valutazione delle condizioni di sicurezza nella fase di progettazione (strategie progettuali) e delle condizioni di resilienza durante la vita utile (strategie operative e procedurali) delle infrastrutture critiche lineari e puntuali;
valutazione delle condizioni di sicurezza nelle attività produttive di servizi e nell’utilizzo di infrastrutture industriali in genere, di impianti dei settori dell'industria energetica e di processo, mettendo a punto le strategie progettuali, operative e procedurali necessarie a garantire un livello di sicurezza adeguato e a verificare l’accettabilità del rischio residuo;
strategie di monitoraggio e tecniche di elaborazione dati finalizzate alla gestione della manutenzione di opere civili, infrastrutture territoriali, impianti produttivi e sistemi complessi;
tecniche di progettazione e gestione di tecnologie e sistemi di sicurezza finalizzati alla gestione delle condizioni di emergenza derivanti da eventi critici in sistemi complessi e finalizzati alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni esposti;
dispositivi e strategie utili alla mitigazione del rischio e al controllo del rischio residuo;
sistemi, strategie, politiche e piani volti a prevenire, fronteggiare e superare eventi naturali o antropici che possono danneggiare le persone e le risorse materiali, immateriali e organizzative di cui dispone un'infrastruttura critica;
problematiche di sicurezza specifiche degli impianti ad alto rischio, comprese quelle legate ai sistemi di controllo, alla gestione dell'emergenza, alla pianificazione dell’emergenza territoriale e al rischio d'area, tenendo conto degli effetti domino.
Il laureato magistrale raggiungerà questi obiettivi mediante il conseguimento degli esami di profitto e nel corso dello svolgimento delle attività di studio e approfondimento necessarie alla stesura della tesi su cui verterà la prova finale. In particolare, la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti avverrà sia durante i colloqui con il relatore per l’elaborazione del lavoro di tesi che in occasione della discussione della tesi per il conseguimento del titolo.
Abilità comunicative
Il laureato magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile deve sapere comunicare in modo chiaro ed esaustivo e con proprietà di linguaggio tecnico i risultati delle analisi di sicurezza condotte nonché le conoscenze ad essi sottese, ad interlocutori specialisti e non specialisti.
In particolare dovrà esprimere le proprie abilità comunicative nell'assunzione delle responsabilità previste dal quadro normativo europeo e nazionale cogente in materia di sicurezza, nelle fasi d'attività dell'ingegneria civile-ambientale e industriale previste per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio delle infrastrutture critiche, facilitando il dialogo tra autorità preposte, enti gestori,
figure tecniche specialistiche, datori di lavoro e lavoratori.
Il laureato magistrale conseguirà questo obiettivo nel corso dello svolgimento delle attività formative utili all'inserimento nel mondo del lavoro, abbinate alla prova finale. Tali attività sono progettate per finalizzare le competenze acquisite e adattarle alla complessità del contesto produttivo di riferimento affinando le capacità di comunicazione e di trasferimento di idee e soluzioni per la risoluzione di problemi tecnici di sicurezza; la verifica dell'ottenimento degli obiettivi previsti è demandata alla prova valutativa finale.
Capacità di apprendimento
Il laureato magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione civile deve avere sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano di continuare l’attività formativa in modo autonomo.
In particolare, dovrà avere la capacità di aggiornarsi continuamente sugli avanzamenti nell'ambito della sicurezza, sia di tipo normativo, sia di tipo tecnico-scientifico, con particolare riguardo a tecniche, metodologie e strumenti per l'analisi dei rischi.
In particolare, il laureato magistrale conseguirà questo obiettivo nel corso dello svolgimento delle attività formative utili all'inserimento nel mondo del lavoro, abbinate alla prova finale; la verifica dell'ottenimento degli obiettivi previsti, effettuata in itinere nelle prove di esame orale, sarà completata in fase di discussione della tesi di laurea magistrale.