PHYSICS LABORATORY I

Obiettivi formativi

OBIETTIVI GENERALI: Gli obiettivi principali di Physics Laboratory I sono: i) apprendimento dei principi fisici sull'interazione fra radiazione elettromagnetica o particelle e la materia, dei principi di funzionamento di sorgenti di particelle e di rivelatori; ii) apprendimento di tecniche di laboratorio e delle loro basi teoriche, ai fini della realizzazione di un'esperienza di laboratorio nel successivo corso di Physics Laboratory II. Al termine del corso, gli studenti svilupperanno doti di ragionamento quantitativo e abilità di comprensione delle tecniche sperimentali per lo studio dei fenomeni relativi collegati (a seconda del canale scelto) alla fisica delle particelle, alla fisica della materia condensata e della biofisica. Inoltre, gli studenti saranno capaci di: - identificare le assunzioni alla base di un esperimento di fisica - identificare e spiegare i limiti delle ipotesi su cui si basa una tecnica sperimentale. L'insegnamento è erogato in tre canali corrispondenti a tre diversi indirizzi. Un canale è rivolto a studenti interessati alla fisica sperimentale delle particelle elementari. Per tale canale, al termine del corso, lo studente conoscerà i principi di funzionamento di rivelatori a gas, di rivelatori a stato solido, calorimetri elettromagnetici, tecniche di identificazione di particelle (anche basate su effetto Cherenkov), spettrometri magnetici e rivelatori di fotoni (PMT, fotodiodi e simili). Un secondo e terzo canale sono rivolti a studenti interessati alla fisica della materia condensata e alla biofisica. Per tali canali, al termine del corso, lo studente conoscerà i fondamenti delle tecniche di diffrazione con elettroni e raggi x, di microscopia a scansione su scala atomica, di spettroscopia ottica e Raman, di spettroscopia elettronica di fotoemissione, luce di sincrotrone e assorbimento di raggi x. OBIETTIVI SPECIFICI: A - Conoscenza e capacità di comprensione OF 1) Conoscere i fondamenti delle tecniche sperimentali moderne OF 2) Comprendere gli ordini di grandezza delle quantità sperimentali rilevanti OF 3) Conoscere il campo di utilizzo delle più comuni tecniche sperimentali moderne B – Capacità applicative OF 4) Saper dedurre la tecnica sperimentale e la strumentazione utile per risolvere uno specifico problema OF 5) Risolvere problemi di dimensionamento approssimato degli apparati sperimentali rispetto alle precisioni richieste (p. es risoluzione spaziale, temporale o spettrale, energia della sonda, etc.) C - Autonomia di giudizio OF 6) Essere in grado di giudicare la fattibilità o meno di un esperimento i cui obiettivi siano descritti a grandi linee OF 7) Integrare le conoscenze acquisite in una prospettiva di sviluppo tecnologico anche al di fuori della fisica (per esempio informatica, genetica, scienza dei materiali, … ) D – Abilità nella comunicazione OF 8) Saper comunicare con un fisico sperimentale (se di indirizzo teorico) oppure sapere cosa un fisico teorico conosce degli esperimenti (se di indirizzo sperimentale) OF 9) Avere la capacità di partecipare ad una conferenza scientifica come auditore o come presentatore facendo riferimento alle tecniche sperimentali più diffuse, anche senza averle imparate ad utilizzare E - Capacità di apprendere OF 10) Avere la capacità di consultare un articolo scientifico in cui siano menzionati esperimenti moderni OF 11) Essere in grado di ideare e sviluppare un progetto di tesi di laurea che contenga una componente sperimentale, pratica o anche solo di letteratura/ stato dell’arte/ analisi dei dati.

Canale 1
CECILIA VOENA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
0) Generalità su rivelazione radiazione, struttura esperimenti HEP, unità di misura, unità naturali. 1) Interazione radiazione con la materia. a) sezione d'urto, cammino libero medio, radioattività, cenni a sorgenti di particelle. b) particella cariche, perdita di energia per ionizzazione, scattering coulombiano multiplo, Bremsstrahlung, lunghezza di radiazione, perdite di energia per irraggiamento, effetto Cherenkov. c) fotoni, produzione di coppie, effetto fotoelettrico, effetto Compton, cascate elettromagnetiche d) interazioni di neutroni 2) Generalità sui rivelatori di particelle: risoluzione, tempo di risposta, efficienza. 3) Rivelatori a gas a) Ionizzazione nei gas, diffusione di ioni ed elettroni, velocità di drift, moltiplicazione, cenni a streamer e a Geiger. b) contatori proporzionale, multiwire PC c) camere a drift, time projection chambers d) cenni ad altri rivelatori a gas: multi-patterned gas counter (GEM). 4) Rivelatori a semiconduttore. a) giunzione p-n, polarizzazione inversa, rivelatori di posizione, rivelatori a microstrip b) rivelatori al Germanio per spettroscopia nucleare. 5) Spettrometro. Misura di quantità di moto in campo magnetico. Vari tipi di magneti per esperimenti a bersaglio fisso e a collisori. 6) Contatori a scintillazione. Scintillatori organici e inorganici. Fotomoltiplicatore, guadagno, circuito di polarizzazione. Raccolta di luce: guide di luce e wavelength shifter. 7) Contatori Cherenkov (a soglia). Contatori Cherenkov differenziali. 8) Generalità sui calorimetri in fisica . a) calorimetri elettromagnetici, dimensioni della cascata, fluttuazioni nella risoluzione, misure di posizione b) cascata adronica, cenni alla compensazione adronica. c) contributi alla risoluzione di un calorimetro, calorimetri omogenei, calorimetri con raccolta di carica, calorimetri con fibre scintillanti. 9) Formazione segnali nei rivelatori di particelle 10) Elettronica digitale per esperimenti di alte energie (elettronica modulare NIM e VME). ADC e TDC. 11) cenni all'analisi statistica dei dati.
Prerequisiti
Cinematica relativistica, trasformazioni di Lorentz, generalità su particelle elementari (vita media, massa, branching ratios). Elettromagnetismo (elettrostatica, moto di particelle in campo elettrico e magnetico, forza di Lorentz, campi magnetici statici). Cenni di elettrodinamica quantistica. Fisica atomica e molecolare (atomo di idrogeno). Fisica dei solidi (struttura a bande, conduttori, isolanti, semiconduttori). Fisica nucleare (modello di livelli nucleare). Radioattività. Elementi di teoria della probabilità.
Testi di riferimento
G. F. Knoll Radiation Detection and Measurement J.D.Jackson Classical electrodynamics L.Rolandi W. Blum, Particle detection with drift chambers R.Wigmans, Calorimetry L.Bianchini, Selected exercises in particle and nuclear physics.
Frequenza
Le lezioni sono utili allo studente per apprendere gli elementi della fisica della interazione delle particelle con la materia. Tali informazioni possono essere recuperate in vari libri di testo consigliati, tuttavia durante le lezioni verranno sottolineati gli aspetti salienti e verranno svolti esercizi riproposti in sede di esame.
Modalità di esame
L'esame consiste in una prova orale nella quale agli studenti verranno poste delle domande sugli argomenti oggetto del corso da rispondere in forma scritta. Per superare l'esame, gli studenti devono padroneggiare le diverse tecniche sperimentali presentate a lezione. Vengono proposte alcune domande per verificare la conoscenza del programma e/o quesiti (anche con soluzione numerica) per verificare il livello di approfondimento. Gli studenti che rispondono in modo sufficiente alle domande ma senza sapere risolvere i quesiti proposti sono valutati con 18/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo buono alle domande e sappiano indicare una soluzione ai quesiti, sono valutati fino a 24/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo molto buono alle domande e sappiano descrivere precisamente la soluzione dei quesiti sono valutati fino a 27/30; gli studenti che dimostrino la piena conoscenza del programma, con soluzione esatta dei quesiti, e mostrando spirito critico saranno valutati fino a 30/30 e lode.
Bibliografia
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CECILIA VOENA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
0) Generalità su rivelazione radiazione, struttura esperimenti HEP, unità di misura, unità naturali. 1) Interazione radiazione con la materia. a) sezione d'urto, cammino libero medio, radioattività, cenni a sorgenti di particelle. b) particella cariche, perdita di energia per ionizzazione, scattering coulombiano multiplo, Bremsstrahlung, lunghezza di radiazione, perdite di energia per irraggiamento, effetto Cherenkov. c) fotoni, produzione di coppie, effetto fotoelettrico, effetto Compton, cascate elettromagnetiche d) interazioni di neutroni 2) Generalità sui rivelatori di particelle: risoluzione, tempo di risposta, efficienza. 3) Rivelatori a gas a) Ionizzazione nei gas, diffusione di ioni ed elettroni, velocità di drift, moltiplicazione, cenni a streamer e a Geiger. b) contatori proporzionale, multiwire PC c) camere a drift, time projection chambers d) cenni ad altri rivelatori a gas: multi-patterned gas counter (GEM). 4) Rivelatori a semiconduttore. a) giunzione p-n, polarizzazione inversa, rivelatori di posizione, rivelatori a microstrip b) rivelatori al Germanio per spettroscopia nucleare. 5) Spettrometro. Misura di quantità di moto in campo magnetico. Vari tipi di magneti per esperimenti a bersaglio fisso e a collisori. 6) Contatori a scintillazione. Scintillatori organici e inorganici. Fotomoltiplicatore, guadagno, circuito di polarizzazione. Raccolta di luce: guide di luce e wavelength shifter. 7) Contatori Cherenkov (a soglia). Contatori Cherenkov differenziali. 8) Generalità sui calorimetri in fisica . a) calorimetri elettromagnetici, dimensioni della cascata, fluttuazioni nella risoluzione, misure di posizione b) cascata adronica, cenni alla compensazione adronica. c) contributi alla risoluzione di un calorimetro, calorimetri omogenei, calorimetri con raccolta di carica, calorimetri con fibre scintillanti. 9) Formazione segnali nei rivelatori di particelle 10) Elettronica digitale per esperimenti di alte energie (elettronica modulare NIM e VME). ADC e TDC. 11) cenni all'analisi statistica dei dati.
Prerequisiti
Cinematica relativistica, trasformazioni di Lorentz, generalità su particelle elementari (vita media, massa, branching ratios). Elettromagnetismo (elettrostatica, moto di particelle in campo elettrico e magnetico, forza di Lorentz, campi magnetici statici). Cenni di elettrodinamica quantistica. Fisica atomica e molecolare (atomo di idrogeno). Fisica dei solidi (struttura a bande, conduttori, isolanti, semiconduttori). Fisica nucleare (modello di livelli nucleare). Radioattività. Elementi di teoria della probabilità.
Testi di riferimento
G. F. Knoll Radiation Detection and Measurement J.D.Jackson Classical electrodynamics L.Rolandi W. Blum, Particle detection with drift chambers R.Wigmans, Calorimetry L.Bianchini, Selected exercises in particle and nuclear physics.
Frequenza
Le lezioni sono utili allo studente per apprendere gli elementi della fisica della interazione delle particelle con la materia. Tali informazioni possono essere recuperate in vari libri di testo consigliati, tuttavia durante le lezioni verranno sottolineati gli aspetti salienti e verranno svolti esercizi riproposti in sede di esame.
Modalità di esame
L'esame consiste in una prova orale nella quale agli studenti verranno poste delle domande sugli argomenti oggetto del corso da rispondere in forma scritta. Per superare l'esame, gli studenti devono padroneggiare le diverse tecniche sperimentali presentate a lezione. Vengono proposte alcune domande per verificare la conoscenza del programma e/o quesiti (anche con soluzione numerica) per verificare il livello di approfondimento. Gli studenti che rispondono in modo sufficiente alle domande ma senza sapere risolvere i quesiti proposti sono valutati con 18/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo buono alle domande e sappiano indicare una soluzione ai quesiti, sono valutati fino a 24/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo molto buono alle domande e sappiano descrivere precisamente la soluzione dei quesiti sono valutati fino a 27/30; gli studenti che dimostrino la piena conoscenza del programma, con soluzione esatta dei quesiti, e mostrando spirito critico saranno valutati fino a 30/30 e lode.
Bibliografia
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Canale 2
MARIA GRAZIA BETTI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1. Generalità sulla spettroscopia Grandezze e unità di misura – Richiamo alle equazioni di Maxwell nella materia – Polarizzazione - Elementi di teoria della risposta lineare – Interazione della radiazione elettromagnetica con la materia – Grandezze spettroscopiche complesse e loro relazioni - La funzione dielettrica complessa - Polarizzazione e risposta con il modello di Lorentz, metodo semiclassico e quantistico - Riflettività e coefficiente di assorbimento – Relazioni di dispersione e causalità, relazioni di Kramers-Kronig – Teorema di fluttuazione-dissipazione [es. Wooten, cap. 2,3,6,8; Kittel, cap. 3,4; dispense sul sito] 2. La diffrazione da cristalli Breve introduzione ai sistemi cristallini - Reticoli di Bravais - Simmetrie - La diffrazione, la diffusione Thomson, il fattore di struttura; tecniche di diffrazione di raggi X, con fotoni, elettroni, neutroni [es. Kittel, cap. 1,2] 3. Tecniche di visualizzazione e spettroscopia su scala nanometrica Microscopia e spettroscopia a scansione ad effetto tunnel (STM/STS) - Microscopia a forza atomica (AFM) [dispense sul sito; Wiesendanger, cap. 1.1, 1.11, 1.13, 2, 2.1, 2.4, 2.7] 4. Tecniche di spettroscopia anelastica Diffusione dei neutroni anelastica - Diffusione della luce: Rayleigh e Raman - Cenno alla diffusione anelastica di raggi X [dispense sul sito] 5. Struttura a bande di sistemi cristallini esemplari Struttura a bande di metalli (semplici, nobili, di transizione), semiconduttori (gruppo IV, III-V), grafene e grafite, nitruro di boro [es. Bassani, cap. 4] 6. Spettroscopia ottica Assorbimento e di riflettività - Sorgenti di radiazione elettromagnetica – Principio di funzionamento di un laser - La radiazione di sincrotrone - Analizzatori spettrali: monocromatori e interferometri - Rivelatori della radiazione e. m. [es. Wooten cap. 5,9; Bassani, cap. 5; dispense sul sito] 7. La spettroscopia di fotoemissione e l'assorbimento di raggi X La fotoemissione - XPS ed UPS - ARPES - Assorbimento di raggi X, tecniche XAS (NEFAXS) ed EXAFS [dispense sul sito; Mariani-Stefano cap. del libro] 8. Elementi di tecnica del vuoto Misura delle basse pressioni - Pompe, linee da vuoto, vacuometri [dispense sul sito] _________________________________________________________________________
Prerequisiti
• Conoscenza delle basi di struttura della materia acquisite nella laurea di primo livello. • Conoscenze di base dell'elettromagnetismo acquisite dalla laurea di primo livello. •
Testi di riferimento
- F. Bassani, G. Pastori-Parravicini, “Electronic States and Optical Transitions in Solids”, capitoli 4, 5. - C. Kittel, “Introduzione alla Fisica dello Stato Solido”, Ed. CEA, 2008, capitoli 1, 2, 3, 4. - Carlo Mariani and Giovanni Stefani, “Photoemission Spectroscopy: Fundamental Aspects”, Chapter 9, pp. 275-317, in Synchrotron Radiation: Basics, Methods and Applications. Editors: Settimio Mobilio, Federico Boscherini, Carlo Meneghini. Springer, 2015. doi:10.1007/978-3-642-55315-8 - R. Wiesendanger, “Scanning Probe Microscopy and Spectroscopy”, capitoli 1.1, 1.11, 1.13, 2, 2.1, 2.4, 2.7 - F. Wooten, "Optical Properties of Solids", Academic Press, 1972; capitoli 2, 3, 5, 6, 8, 9 - dispense del corso disponibili sul sito: https://elearning.uniroma1.it/course/view.php?id=6367
Frequenza
Partecipazione alle spiegazioni e discussioni.
Modalità di esame
Lezioni, descrizione degli apparati sperimentali e discussioni Lectures, description of the experimental instruments and discussions Frequenza / Participation Facoltativa / Optional Partecipazione alle spiegazioni e discussioni. Participation to the explanations and discussions. Modalità di valutazione / Evaluation method Prova Orale / Oral exam Discussione sulle tecniche sperimentali mostrate durante il corso. L'esame consiste in una prova orale nella quale agli studenti verranno poste delle domande sugli argomenti oggetto del corso. Per superare l'esame, gli studenti devono padroneggiare le diverse tecniche sperimentali presentate a lezione. Vengono proposte alcune domande per verificare la conoscenza del programma e/o quesiti (anche con soluzione numerica) per verificare il livello di approfondimento. Nella valutazione si terrà conto di: - correttezza dei concetti esposti; - chiarezza e rigore espositivo; - capacità di sviluppo analitico. Gli studenti che rispondono in modo sufficiente alle domande ma senza sapere risolvere i quesiti proposti sono valutati con 18/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo buono alle domande e sappiano indicare una soluzione ai quesiti, sono valutati fino a 24/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo molto buono alle domande e sappiano descrivere precisamente la soluzione dei quesiti sono valutati fino a 27/30; gli studenti che dimostrino la piena conoscenza del programma, con soluzione esatta dei quesiti, e mostrando spirito critico saranno valutati fino a 30/30 e lode.
Bibliografia
-Articoli scientifici e di rassegna sulle tecniche sperimentali.
Modalità di erogazione
Lezioni, descrizione degli apparati sperimentali e discussioni
MARIA GRAZIA BETTI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1. Generalità sulla spettroscopia Grandezze e unità di misura – Richiamo alle equazioni di Maxwell nella materia – Polarizzazione - Elementi di teoria della risposta lineare – Interazione della radiazione elettromagnetica con la materia – Grandezze spettroscopiche complesse e loro relazioni - La funzione dielettrica complessa - Polarizzazione e risposta con il modello di Lorentz, metodo semiclassico e quantistico - Riflettività e coefficiente di assorbimento – Relazioni di dispersione e causalità, relazioni di Kramers-Kronig – Teorema di fluttuazione-dissipazione [es. Wooten, cap. 2,3,6,8; Kittel, cap. 3,4; dispense sul sito] 2. La diffrazione da cristalli Breve introduzione ai sistemi cristallini - Reticoli di Bravais - Simmetrie - La diffrazione, la diffusione Thomson, il fattore di struttura; tecniche di diffrazione di raggi X, con fotoni, elettroni, neutroni [es. Kittel, cap. 1,2] 3. Tecniche di visualizzazione e spettroscopia su scala nanometrica Microscopia e spettroscopia a scansione ad effetto tunnel (STM/STS) - Microscopia a forza atomica (AFM) [dispense sul sito; Wiesendanger, cap. 1.1, 1.11, 1.13, 2, 2.1, 2.4, 2.7] 4. Tecniche di spettroscopia anelastica Diffusione dei neutroni anelastica - Diffusione della luce: Rayleigh e Raman - Cenno alla diffusione anelastica di raggi X [dispense sul sito] 5. Struttura a bande di sistemi cristallini esemplari Struttura a bande di metalli (semplici, nobili, di transizione), semiconduttori (gruppo IV, III-V), grafene e grafite, nitruro di boro [es. Bassani, cap. 4] 6. Spettroscopia ottica Assorbimento e di riflettività - Sorgenti di radiazione elettromagnetica – Principio di funzionamento di un laser - La radiazione di sincrotrone - Analizzatori spettrali: monocromatori e interferometri - Rivelatori della radiazione e. m. [es. Wooten cap. 5,9; Bassani, cap. 5; dispense sul sito] 7. La spettroscopia di fotoemissione e l'assorbimento di raggi X La fotoemissione - XPS ed UPS - ARPES - Assorbimento di raggi X, tecniche XAS (NEFAXS) ed EXAFS [dispense sul sito; Mariani-Stefano cap. del libro] 8. Elementi di tecnica del vuoto Misura delle basse pressioni - Pompe, linee da vuoto, vacuometri [dispense sul sito] _________________________________________________________________________
Prerequisiti
• Conoscenza delle basi di struttura della materia acquisite nella laurea di primo livello. • Conoscenze di base dell'elettromagnetismo acquisite dalla laurea di primo livello. •
Testi di riferimento
- F. Bassani, G. Pastori-Parravicini, “Electronic States and Optical Transitions in Solids”, capitoli 4, 5. - C. Kittel, “Introduzione alla Fisica dello Stato Solido”, Ed. CEA, 2008, capitoli 1, 2, 3, 4. - Carlo Mariani and Giovanni Stefani, “Photoemission Spectroscopy: Fundamental Aspects”, Chapter 9, pp. 275-317, in Synchrotron Radiation: Basics, Methods and Applications. Editors: Settimio Mobilio, Federico Boscherini, Carlo Meneghini. Springer, 2015. doi:10.1007/978-3-642-55315-8 - R. Wiesendanger, “Scanning Probe Microscopy and Spectroscopy”, capitoli 1.1, 1.11, 1.13, 2, 2.1, 2.4, 2.7 - F. Wooten, "Optical Properties of Solids", Academic Press, 1972; capitoli 2, 3, 5, 6, 8, 9 - dispense del corso disponibili sul sito: https://elearning.uniroma1.it/course/view.php?id=6367
Frequenza
Partecipazione alle spiegazioni e discussioni.
Modalità di esame
Lezioni, descrizione degli apparati sperimentali e discussioni Lectures, description of the experimental instruments and discussions Frequenza / Participation Facoltativa / Optional Partecipazione alle spiegazioni e discussioni. Participation to the explanations and discussions. Modalità di valutazione / Evaluation method Prova Orale / Oral exam Discussione sulle tecniche sperimentali mostrate durante il corso. L'esame consiste in una prova orale nella quale agli studenti verranno poste delle domande sugli argomenti oggetto del corso. Per superare l'esame, gli studenti devono padroneggiare le diverse tecniche sperimentali presentate a lezione. Vengono proposte alcune domande per verificare la conoscenza del programma e/o quesiti (anche con soluzione numerica) per verificare il livello di approfondimento. Nella valutazione si terrà conto di: - correttezza dei concetti esposti; - chiarezza e rigore espositivo; - capacità di sviluppo analitico. Gli studenti che rispondono in modo sufficiente alle domande ma senza sapere risolvere i quesiti proposti sono valutati con 18/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo buono alle domande e sappiano indicare una soluzione ai quesiti, sono valutati fino a 24/30; gli studenti che sappiano rispondere in modo molto buono alle domande e sappiano descrivere precisamente la soluzione dei quesiti sono valutati fino a 27/30; gli studenti che dimostrino la piena conoscenza del programma, con soluzione esatta dei quesiti, e mostrando spirito critico saranno valutati fino a 30/30 e lode.
Bibliografia
-Articoli scientifici e di rassegna sulle tecniche sperimentali.
Modalità di erogazione
Lezioni, descrizione degli apparati sperimentali e discussioni
Canale 3
MICHELE ORTOLANI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1) Interazione Radiazione-Materia - costante dielettrica, assorbimento, modello di Lorentz - teoria della risposta lineare, spettro delle eccitazioni - relazioni di Kramers-Kronig - teorema di fluttuazione-dissipazione. 2) Tecniche di imaging per la biofisica: - Microscopia ottica, limite di diffrazione e super-risoluzione - Microscopia in fluorescenza - Microscopia elettronica (SEM) - Microscopia a forza atomica (AFM) - Microscopia in campo vicino (SNOM) 3) Tecniche strutturali per la biofisica: - Diffrazione a raggi X (cristallografia di proteine) - Spettroscopia vibrazionale (IR and Raman) - Microscopia elettronica in trasmissione criogenica (Cryo-TEM) - principi della risonanza magnetica (NMR) di proteine 4) Tecniche diagnostiche e funzionali basate su principi fisici avanzati: - amplificazione genica (PCR) - immunofluorescenza - sensori a plasmone di superficie (SPR)
Prerequisiti
E’ indispensabile conoscere le basi del laboratorio di ottica acquisite nel triennio della laurea di primo livello. E’ importante avere conoscenze di base dell'elettromagnetismo fornite dal corso di circuiti al secondo anno della laurea di primo livello. E’ utile avere solide conoscenze di struttura della materia (spettro di eccitazione delle molecole).
Testi di riferimento
F. Wooten, "Optical Properties of Solids" siti web e tutorials presentati durante le lezioni
Modalità insegnamento
La modalità di svolgimento del corso prevede lezioni frontali alla lavagna e proiezione di diapositive
Frequenza
La frequenza alle lezioni non è obbligatoria ma è fortemente consigliata.
Modalità di esame
La valutazione si basa su una prova orale di circa mezzora, che prevede un colloquio sui temi illustrati nel corso. Per superare l'esame orale lo studente deve essere in grado di presentare un argomento, fare una dimostrazione, ripetere un calcolo discusso durante il corso e di applicare i metodi appresi ad esempi e situazioni simili a quelle già discusse, anche utilizzando le diapositive proiettate durante il corso. Nella valutazione si terrà conto di: - correttezza dei concetti esposti; - chiarezza e rigore espositivo; - conoscenza tecnica dei principi della strumentazione avanzata.
Bibliografia
Born-Wolf, "Principles of Optics"
Modalità di erogazione
La modalità di svolgimento del corso prevede lezioni frontali alla lavagna e proiezione di diapositive
MICHELE ORTOLANI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1) Interazione Radiazione-Materia - costante dielettrica, assorbimento, modello di Lorentz - teoria della risposta lineare, spettro delle eccitazioni - relazioni di Kramers-Kronig - teorema di fluttuazione-dissipazione. 2) Tecniche di imaging per la biofisica: - Microscopia ottica, limite di diffrazione e super-risoluzione - Microscopia in fluorescenza - Microscopia elettronica (SEM) - Microscopia a forza atomica (AFM) - Microscopia in campo vicino (SNOM) 3) Tecniche strutturali per la biofisica: - Diffrazione a raggi X (cristallografia di proteine) - Spettroscopia vibrazionale (IR and Raman) - Microscopia elettronica in trasmissione criogenica (Cryo-TEM) - principi della risonanza magnetica (NMR) di proteine 4) Tecniche diagnostiche e funzionali basate su principi fisici avanzati: - amplificazione genica (PCR) - immunofluorescenza - sensori a plasmone di superficie (SPR)
Prerequisiti
E’ indispensabile conoscere le basi del laboratorio di ottica acquisite nel triennio della laurea di primo livello. E’ importante avere conoscenze di base dell'elettromagnetismo fornite dal corso di circuiti al secondo anno della laurea di primo livello. E’ utile avere solide conoscenze di struttura della materia (spettro di eccitazione delle molecole).
Testi di riferimento
F. Wooten, "Optical Properties of Solids" siti web e tutorials presentati durante le lezioni
Modalità insegnamento
La modalità di svolgimento del corso prevede lezioni frontali alla lavagna e proiezione di diapositive
Frequenza
La frequenza alle lezioni non è obbligatoria ma è fortemente consigliata.
Modalità di esame
La valutazione si basa su una prova orale di circa mezzora, che prevede un colloquio sui temi illustrati nel corso. Per superare l'esame orale lo studente deve essere in grado di presentare un argomento, fare una dimostrazione, ripetere un calcolo discusso durante il corso e di applicare i metodi appresi ad esempi e situazioni simili a quelle già discusse, anche utilizzando le diapositive proiettate durante il corso. Nella valutazione si terrà conto di: - correttezza dei concetti esposti; - chiarezza e rigore espositivo; - conoscenza tecnica dei principi della strumentazione avanzata.
Bibliografia
Born-Wolf, "Principles of Optics"
Modalità di erogazione
La modalità di svolgimento del corso prevede lezioni frontali alla lavagna e proiezione di diapositive
  • Codice insegnamento1055349
  • Anno accademico2025/2026
  • CorsoPhysics - Fisica
  • CurriculumPhysics of Biological Systems
  • Anno1º anno
  • Semestre1º semestre
  • SSDFIS/01
  • CFU6
  • Ambito disciplinareSperimentale applicativo