LABORATORIO DI RESTAURO

Obiettivi formativi

In connessione a quanto già acquisito ed elaborato nel corso di Elementi di restauro, il Laboratorio ha il fine di approfondire i concetti relativi alla teoria e alla storia del restauro; di applicare i metodi per la comprensione degli organismi architettonici individuati come oggetto di studio; di indicare distintamente gli strumenti di lettura e di diagnosi dei fenomeni di degrado; di definire linee guida e modalità d'intervento progettuale; di informare sugli aspetti normativi, compresi quelli della catalogazione; di far esercitare gli studenti alla stesura del progetto di restauro.

Canale 1
CALOGERO BELLANCA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1 settimana Prima lezione Prolusione del Laboratorio di restauro: fini e metodi. Il corso si articolerà in lezioni ed esercitazioni. L'obiettivo sarà quello di far emergere e maturare fra gli allievi le problematiche relative allo studio dell'organismo architettonico e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all'interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di restauro. Il progetto di Restauro prevede l'attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Ogni settimana sarà affrontato un singolo argomento specifico per arrivare alla stesura di un vero e proprio progetto di restauro, anche con la redazione di un computo metrico estimativo. Le tendenze attuali del Restauro 1. Si richiamano alcuni concerti base, pertanto sarà essenziale ricollegarsi alle definizioni di Restauro ed alla terminologia. 2. Il fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni: il restauro critico, il restauro critico­ conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. 2 settimana Questa settimana sarà dedicata alla ripresa di alcuni concetti fondamentali di teoria e storia del restauro. Si tratterà dagli epigoni del restauro stilistico, alla stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni Trenta-Quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. L'argomento centrale della lezione sarà rivolto alla riflessione dottrinaria e all'attività operativa di Gustavo Giovannoni e Antonio Muñoz. Si richiameranno le carte del Restauro, dalla cosiddetta prima formulazione del 1883, alla carta di Atene del 1931, alla carta italiana del 1931, quindi alle Istruzioni per il restauro dei Monumenti del 1938. I1 restauro a Roma nei primi decenni del Novecento 3 settimana Lo scopo di questa lezione è quello di presentare una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Questi due personaggi hanno lasciato una forte eredità nel modo di intendere la conservazione e il restauro. La teoria di Cesare Brandi manifesterà un implicito debito nei confronti del contributo teoretico di Riegl ma si nutre soprattutto degli apporti convergenti sui temi della conservazione. Piu in particolare si affronteranno alcuni aspetti del restauro, "in alcune contrade dell'Europa" dalla fine dell'Ottocento alla prima metà del Novecento, quindi si analizzeranno alcuni restauri condotti dall'Istituto Centrale del Restauro. 4 settimana Il restauro archeologico. La riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio. Si presenteranno una serie di soluzioni italiane, europee ed extraeuropee attuate nel tempo. Si cercherà di evidenziare come il rispetto per l'antico frammento e l'insieme di informazioni che la sua autenticità garantiva, "ha fatto sentire come ancor più intollerabile la falsità del ripristino imitativo". Si mostreranno altresì tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Infine si accennerà ai rapporti fra archeologia e territorio con interventi in contesti archeologici. 5 settimana Il restauro Analisi dello stato attuale e interventi. Su presentano alcune esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura. a) indagini preliminari per la conoscenza; b) lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità; c) esemplificazioni di alcuni casi di interventi; Il tema più specifico affrontato nella lezione odierna si occupa degli interventi sul materiale lapideo. Il restauro. Analisi della stato attuale e proposte per gli interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento. Le fondazioni, le strutture in elevazione. Il tema dell'arco e le volte. I solai. Le coperture. Una particolare attenzione si rivolge alle opere provvisionali e alle puntellature da realizzare nei cantieri e nei casi di emergenza sismica. I1 tema dell'umidità: cause e rimedi. L'acqua fattore fisico di deterioramento si presenta sia negli edifici sia nell'ambiente. Si presentano alcune cause: la risalita capillare, le infiltrazioni, la condensazione. Si analizzano alcuni rimedi: lo sbarramento orizzontale, i trattamenti chimici e fisici, le intercapedini e drenaggi, i tubi scaldanti, elettrosmosi blanda. Nel corso della lezione si presenteranno alcuni casi esemplificativi. 9 - 10 settimane I1 tema dell'uso delle preesistenze architettoniche e storico-artistiche. Adattamenti e criteri di museologia e museografia. 1) Si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica. 2) Il progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. Si afferma che : "la conservazione dei monumenti e sempre favorita dalla loro utilizzazione in funzioni utili alla società : una tale destinazione e augurabile ma non deve alterare la distribuzione e 1'aspetto dell'edificio..." dalla carta di Venezia , art.5. 11 settimana L'adeguamento liturgico Qualora l'allievo si dovesse ritrovare a elaborare un progetto di restauro per una chiesa si ritiene essenziale fornire le indicazioni relative al tema degli adeguamenti liturgici. In particolare in questa fase storica di ricorrenza dei 50 anni del Concilio Vaticano II. A tal fine dopo una necessaria sezione introduttiva, anche di carattere storico, si affronteranno le tematiche inerenti l'inserzione dell'altare, dell'ambone, del seggio e del fonte battesimale. Si rammenta che non si devono sottovalutare le problematiche relative agli impianti di illuminazione, per i diversi momenti della celebrazione, quelli della sicurezza e della climatizzazione. 12 settimana L'intervento nella città storica. I Centri storici tra conservazione e innovazione. Si vedrà come questa assioma sia sempre attuale all'interno del restauro. 11 restauro concorre con le altre articolazioni disciplinari dell'architettura a realizzare gli scapi che sono dell'architettura, cioè a definire ciascuno con le sue caratteristiche, l'assetto fisico e espressivo degli insediamenti umani nell'ambiente. Tra gli argomenti trattati si insiste sulle diverse operatività attuate nei vari paesi europei dalle inserzioni del nuovo sull'antico, ai ripristini, al tema delle finiture cromatiche, agli arredi urbani. Si presenteranno alcune riflessioni: la città come museo dei monumenti dell'antichità e delle opere d'arte; la città come museo della sua storia e dei suoi valori. 13 settimana Considerazioni finali. Si richiamano in sintesi gli argomenti trattati durante il semestre. Si accennerà al tema del restauro del moderno e della progettazione ambientale. I1 laboratorio di restauro architettonico ha rivolto l'attenzione sull'insegnamento della dottrina dei valori culturali quindi della conservazione e del restauro. Quest'ultimo si intende come un atto di cultura in modo tale da trasmettere alle generazioni future i nostri beni culturali e ambientali.
Prerequisiti
Aver frequentato il corso di Elementi di restauro e di Storia Antica e Medievale
Testi di riferimento
C. BELLANCA (a cura di), Una didattica per il restauro, I, Roma 2008. Gli altri testi per la preparazione di base sono: C. BRANDI, Teoria del Restauro, Roma 1963, e successive ristampe. G. CARBONARA, Restauro dei Monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli 1990. G. CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, Teoria, storia, monumenti, Liguori editore, Napoli 1997. C. BELLANCA, Ascoli Piceno e i suoi monumenti, primi avvicinamenti e riflessioni attraverso lo studio e le proposte di restauro, Roma-Ascoli Piceno 2000. C. BELLANCA e O. MURATORE, Una didattica per il restauro II. Esperienze a San Luigi dei Francesi e San Nicola dei Lorenesi, Firenze 2009. C. BELLANCA, San Gregorio Nazianzeno, un palinsesto architettonico tra fede, storia e arte, Camera dei Deputati, Roma 2012. G.CARBONARA, Architettura d’Oggi e Restauro, un confronto antico-nuovo, Torino 2011 Quale guida di riferimento per 1'intera materia dagli aspetti teoretici a quelli operativi si rinvia a G. CARBONARA (a cura di) Trattato di Restauro Architettonico, UTET, Torino 1996, 4 vol., e a seguire Restauro Architettonico e impianti, UTET, Torino 2001, 3 vol., e Atlante di Restauro Architettonico, UTET, Torino 2004, 2 vol., quindi i volumi, Primo Aggiornamento del Trattato di Restauro Architettonico, Grandi Temi di Restauro, Torino 2007, e ancora Secondo Aggiornamento Grandi temi di restauro, Torino 2008, Terzo Aggiornamento, Torino 2008, Quarto Aggiornamento. Progetti e realizzazioni, Torino 2011. Il programma presenterà alcuni suggerimenti bibliografici di approfondimento per ogni lezione. Pertanto per il prima argomento si rinvia inoltre a: G. CARBONARA, Restauro fra conservazione e ripristino: note sui più attuali orientamenti di metodo, in "Palladio", n.s., II, 1990, 6, pp.43-76. G. ZANDER, Scritti sul restauro dei monumenti architettonici, Bonsignori editore, Roma 1993. G. CARBONARA, Architettura e Restauro oggi a confronto, in "Palladio", n.s., 2005, 35, pp.99-128. Per superare gli equivoci terminologici nel settore del restauro in un confronto sempre più aperto alle relazioni internazionali si ritiene di insistere con C. BELLANCA, Conservation, restauration, restauro: brevi spigolature sulla terminologia architettonica, in Conserving the authentic, Essay in Honor of ]ukka ]okilehto, edited by Nicholas Stanley-Price and Joseph King, ICCROM 10, Roma 2009, pp. 47-54. Si consiglia infine 1'edizione inglese Methodical Approach to the Restoration of Historic Architecture, edited by Calogero Bellanca, Alinea editrice, Firenze 2011 e un recente volume C. BELLANCA (a cura di), Architectural Conservation Studio, Sapienza Università Editrice, Roma 2019. Per un aggiornamento sugli studi più recenti si consigliano i saggi contenuti in : Realtà dell’architettura fra materia e immagine, per Giovanni Carbonara: Studi e ricerche, vol.1 , II, Quaderni dell’Istituto di Storia dell’architettura, n.s.2019 volume primo e volume secondo 2021 n 73-76, a cura di Daniela Esposito e Valeria Montanari, Roma 2020. Quale guida di riferimento, per un vero e proprio profilo di storia del restauro, si rimanda a G. CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, Teoria, Storia, Monumenti, Liguori editore, Napoli 1997. Per le tematiche relative ai restauri a Roma nei primi quattro decenni del Novecento si rinvia a C. BELLANCA, Antonio Munoz, la politica di tutela dei monumenti di Roma durante ilGovernatorato, Erma di Bretschneider, Roma 2003. Per più agili riferimenti, su alcuni dei monumenti oggetto di restauro, si vedano alcuni specifici contributi: C. BELLANCA, La Basilica di Santa Sabina e gli interventi di Restauro di Antonio Munoz, Roma1999. C. BELLANCA, Spigolature sui Tempio di Portuno cosiddetto della Fortuna Virile nei disegni di Leonardo Paterna Baldizzi, in "Studi Romani", XLVII, 1999, luglio- dicembre, 3-4, pp. 379-386. C. BELLANCA, Gli interventi sul Colle Capitolino ai tempi del Governatorato di Roma, in"Capitolium", IV, 2000, 13, pp. 61-65. C. BELLANCA, Antonio Maria Colini, Antonio Muñoz e il Governatorato in "Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia ", LXX, 1997-1998, 2000, pp. 27-34. C. BELLANCA, Spigola ture su Corrado Ricci, dagli anni della formazione all'attività di tutela e restauro fra Ravenna e Roma, in "Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura", n.s. fasc. 44-50 (2004-2007), Saggi in Onore di Gaetano Miarelli Mariani, Roma 2007, pp. 485-490. Suggerimenti bibliografici. Oltre al testo di base: G. CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, teoria, storia, monumenti, Liguori editore, Napoli 1997, alcuni recenti approfondimenti su Riegl si possono trovare in La Teoria del Restauro nel Novecento da Riegl a Brandi, Atti del Convegno Intenzionale di Studi, Viterbo 12-15 novembre 2003, a cura di Maria Andaloro, Nardini editore, Firenze 2006. Su Alois Riegl Si rimanda inoltre al volume a cura di Sandro Scarrocchia, Alois Riegl: Teoria e Prassi della Conservazione dei Monumenti antologia di scritti, discorsi, rapporti 1898-1905 con una scelta di saggi critici, Bologna 1995. - Per chi volesse approfondire alcuni testi direttamente dal tedesco si consiglia: E. BACHER, Kunstwerk oder Denkmal? Alois Riegl Schriften zur Denkmalpflege, Wien- Koln 1995. Si segnala altresì un saggio di C. BELLANCA, Alois Riegl, La tutela e il restauro delle preesistenze tra Vienna e Roma, in Alois Riegl (1858-1905), un secolo dopo, 30 novembre -2 dicembre 2005, Atti dei Convegni Lincei n. 236, Roma 2008, pp. 285-304. Su Max Dvõrák si veda S. SCARROCCHIA, Max Dvõrák, Conservazione e Moderno in Austria (1905-1921}, Milano 2009. Quindi un volume curato dal Bundesdenkmalamt, Max Dvorak, Schriften zur Denkmalpflege, Wien 2012. Si segnalano altresì gli atti in corso di stampa sul centenario della morte di Dvorak, Max Dvorak and the Denkmalpflege , Bratislava, ove lo scrivente ha tracciato un profilo della formazione di Dvorak a Roma. Infine un arricchimento per gli aspetti dottrinari con ampia raccolta antologica di testi si può trovare in Historical and Philosophical Issues in Conservation of Cultural Heritage, di N.Stanley Price, M. Kirby Talley Jr. A. Melucco Vaccaro, The Getty Conservation Institute, Los Angeles 1996. Su Cesare Brandi si raccomanda di conoscere e studiare i numerosi approfondimenti curati in questi anni . Si desidera segnalare ad esempio: A 100 anni dalla nascita di Cesare Brandi , Brandi oggi, prime ricognizioni , atti del Convegno, a cura di Giuseppe Basile, Il Prato edizioni, Saonara (Padova) 2008. Suggerimenti bibliografici: C. BRANDI, Cosa debba intendersi per restauro preventivo, in Bollettino ICR, 27-28, 1956, pp. 87- 92. F. MINISSI, Conservazione dei Beni Storico artistici e ambientali, restauri e musealizzazione, Roma 1978. F. MINISSI, Conservazione Vitalizzazione Musealizzazione, Roma 1988. AA.VV., La conservazione sullo scavo archeologico con particolare riferimento all'area mediterranea, Roma 1986. AA.VV., I siti archeologici un problema di musealizzazione all'aperto, Roma 1988. C. BELLANCA, Riflessioni su alcuni siti archeologici ungheresi, in La Pannonia e L 'impero Romano, Roma 1994, pp. 353-361. C. BELLANCA, La progettazione sulle preesistenze architettoniche e ambientali, in " Progettare, Architettura, Città, Territorio", I, 2002, 5, pp.48-53. C. BELLANCA, La villa del Casale di Piazza Armerina e la cultura italiana del Restauro, in "L'Architetto Italiano", II, 11, 2005-06, pp. 78-81. Questa saggio è stato ripubblicato con l'integrazione dei recenti progetti in C. BELLANCA, O. MURATORE, A. PERGOLI CAMPANELLI, La villa del Casale a Piazza Armerina, Terza Mostra Internazionale del Restauro Monumentale, Dal Restauro alla Conservazione, Roma 18 giugno-26 luglio 2008, Firenze 2008, pp. 260-262. C. BELLANCA, II dovere della tutela: l'incredibile caso di Piazza Armerina, in "ANANKE", 60, n.s. maggio 2010, pp. 56-61. Sul tema delle coperture si rimanda: M.C. LAURENTI, Research project on protective shelter for archaeological areas in Italy. A Status report, in "Conservation and Management of Archaeological sites", 5, 2001, pp.109-115. M.C. LAURENTI (a cura di) Le coperture delle aree archeologiche, museo aperto, Roma 2006. Altre recenti riflessioni si trovano in: S. CASIELLO, Quale uso del Rudere? in B. Billeci, S. Gizzi, D. Scudino (a cura di), Il rudere tra conservazione e reintegrazione, Congresso internazionale (Sassari 26-27 settembre 2003), Roma 2006, pp.111-118. C. DEZZI BARDESCHI, Archeologia e Conservazione, teoria, metodologie e pratiche di cantiere, Milano 2007. Per il tema delle domus dell 'Ortaglia si rimanda : F. ROSSI, C. STELLA, F. MORANDINI, Le domus dell'Ortaglia, Milano 2003. Per il tema dell'Ara Pacis si rimanda a AA.VV., Ara Pacis, Roma 2006. Per un profilo più ampio della conservazione dei siti archeologici si rimanda a ICCROM, Preventive Measures during Excavation and Site Protection, Conference Ghent 6-8 november 1986, Roma 1986; e ICCROM, Report on: Regional Course on Archaeological conservation, Sirmium 2006. Giacomo Boni, L’alba della modernità, a cura di Alfonsina Russo, Roberta Altieri, Andrea Paribeni, Milano 2021. Infine, è fondamentale il recente volume Monitoraggio e manutenzione delle aree archeologiche, cambiamenti climatici dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale, a cura di Alfonsina Russo e Irma della Giovampaola, Roma -Bristol 2020. Si consiglia infine la consultazione di alcuni periodici specifici. In lingua inglese: "Conservation and Management of Archeological Sites". In lingua francese si ricordano le pubblicazioni curate dalla Direction du Patrimoine, Caisse Nationale des Monuments Historiques et des Sites, n.10 e Faut- il restaurer les ruines, Paris 1991, e il n.ll de L'Utilite du Patrimoine, Paris 1992. ICR (Istituto Centrale del Restauro), Raccomandazioni Normal, Alterazioni dei materiali lapidei e Trattamenti conservativi: Proposte per 1'unificazione dei metodi sperimentali di studio e di controllo, Roma 1988. L. LAZZARINI, M. LAURENZI TABASSO, II restauro della Pietra, Padova 1986 e successive edizioni. G. ACCARDO, G. VIGLIANO, Strumenti e materiali del restauro, metodi di analisi, misura e controllo, Roma 1989. G. CARBONARA, Analisi degli antichi edifici, in Trattato di restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Utet, Torino 1996, vol. II, pp.417-519. G. TORRACA, Lezioni di scienza e tecnologia del materiali per il restauro del monumenti, Roma 2002. G. TORRACA, La cura dei materiali nel restauro del monumenti, Roma 2001. UNI, Norma italiana, Beni Culturali. Materiali Lapidei naturali e artificiali. Descrizione della forma di alterazione- termini e definizioni UNI 11.182, Milano 2006. C. BELLANCA, Ascoli Piceno, II palazzo Roverella, prime riflessioni attraverso Lo studio e I 'intervento di restauro, in Una Didattica per il Restauro (a cura di C. Bellanca), Roma 2008, pp.87- 92. Sul tema delle finiture nell'architettura, si rimanda al testo classico: P. PHIILIPPOT, P. L. MORA, La conservation des peintures murales, Bologna 1977, ed inglese, Conservation of wall paintings, London 1984, e alla pubblicazione con ampia bibliografia di O. MURATORE, Il colore dell'architettura storica, un tema di restauro, con presentazione di Giovanni Carbonara, Firenze 2010. A cura di Daniela Esposito, Francesca Lembo Fazio, Barbara Tetti, Studi superficiali, ricerche sulle malte tradizionali e sui sistemi di finitura medievali e moderni, Firenze 2022. 6 e 7 settimana Per le tematiche relative allo studio dei dissesti e ai rimedi delle strutture si rimanda ad alcuni testi di approfondimento. G. CARBONARA, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli 1997, parte quinta, il restauro e le scienze, cap. secondo, Consolidamento critico e restauro, pp. 453-465. G. CARBONARA (a cura di) Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino 1996, m particolare le sezioni D. E. G. L. N., Atlante di restauro architettonico, UTET, Torino 2004, 2 tomi (con schede tecniche, progetti e realizzazioni) e ancora Trattato di restauro architettonico. Primo aggiornamento. Grandi temi di restauro, UTET, Torino 2007. Più in particolare si ritiene di consigliare sempre il classico testo base: S. MASTRODICASA, Dissesti statici delle strutture edilizie, Milano 1943, ed. 1978, e successive. A. GIUFFRE', Monumenti e terremoti: aspetti statici del restauro, Roma 1988 e ancora di A. GIUFFRE', Lettura sulla meccanica delle strutture storiche, Roma 1991. F. PICCARRETA, I meccanismi dell'equilibrio delle strutture murarie. Lezioni di statica delle costruzioni in blocchi lapidei, Roma 2000. A. Aveta, S. Casiello, F. La Regina, R. Picone (a cura di), Restauro e Consolidamento, Atti del Convegno Restauro e consolidamento dei beni architettonici e ambientali. Problematiche attuali, Napoli 31 marzo-1 aprile 2003, Roma 2005. A. GALLO CURCIO, Sui Consolidamento degli edifici storici, Roma 2007. F. MARMO, L 'innovazione nel Consolidamento, indagini e veri fiche per la conservazione del patrimonio architettonico, Roma 2007. A. BORRI, Sull'utilizzo dei materiali compositi (FRP) per gli interventi di rinforzo e di miglioramento sismica delle costruzioni in muratura, in "Bollettino degli Ingegneri", 4, 2003,pp. 3-19. Infine sembra utile segnalare una raccolta di saggi di Antonino Giuffrè, Leggendo il libro delle antiche architetture, aspetti statici del restauro, saggi 1985-1997, a cura di Caterina F. Carocci e Cesare Tocci, Roma 2010. C. BELLANCA, S. MORA, Heritage Problems, causes and solutions, Sapienza University Press, Roma 2023. Microbibliografia. Un testo classico rimane G. e I. MASSARI, Risanamento igienico dei locali umidi, Milano 1981 e successive edizioni. Si vedano inoltre. ICR. Fattori di deterioramento, corso sulla manutenzione di dipinti murali, mosaici stucchi, Dimos II. 1. Roma 1979. L. GELSOMINO (a cura di), Umidità tecniche e prodotti per il risanamento, in Recupero Edilizio, n.6, Firenze 1988. A. AVETA, Tecniche per il restauro. Problemi di umidità negli edifici monumentali, Napoli 1996. A. BELLICINI, L.F. LAMANNA, L 'umidità nelle murature, Roma 1998. Fra i numerosi casi esemplificativi specifici di studio, si può approfondire: F. ROMANELLI, L 'origine dell'umidità nella basilica di San Vitale a Roma, Roma 2001. Si veda ancora: D. BOSIA, Risanamento igienico edilizio. Effetti dell'umidità, degrado dei materiali da costruzione, criteri di scelta degli interventi, tecniche di risanamento, Roma 2005. Altri riferimenti si possono trovare: G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino 1996, quindi Atlante di restauro architettonico, UTET, Torino 2004, 2 tomi e ancora Trattato di restauro architettonico e impianti, vol. V. Torino 2001, e il successivo vol. VII, tomo I. Infine si rammentano alcune norme Uni, in particolare quelle relative ai Beni Culturali C. BRANDI, L 'inserzione del nuovo nel vecchio, in Struttura e Architettura, Torino 1985, pp.225-232. R. BONELLI, Restauro anni 80: Tra restauro critico e conservazione integrale, in Atti in onore di G. De Angelis d'Ossat, Roma 1987, pp. 511-516. G. CARBONARA, Teorie e metodi del restauro, in Trattato di restauro architettonico, diretto daGiovanni Carbonara, UTET, Torino 1996, vol. I, pp. 3-107. F. MINISSI, Conservazione dei Beni storico artistici e ambientali, restauri e musealizzazione,Roma 1978. F. MINISSI, Il museo degli anni 80, Roma 1983. F. MINISSI, Conservazione, Vitalizzazione, Musealizzazione, Roma 1993. G. CARBONARA, Architettura e Restauro oggi a confronto, in "Palladio", 35, gennaio - giugno,2005, pp.99-128. C. BELLANCA, Riflessioni su alcuni aspetti attuali nel restauro, in "ICOMOS, Comitato italiano, monumenti una risorsa per il futuro", Napoli 1989, pp.5-21. C. BELLANCA, La progettazione sulle preesistenze architettoniche e ambientali, in "Progettare, Architettura, città, territorio", I, 2002, 5, pp.48-53. C. BELLANCA, Una finestra sull 'Europa, Vienna, il rapporto antico-nuovo, in "Progettare, Architettura, città e territorio", III, aprile 2004, 14, pp. 98-103. C. BELLANCA, Le tendenze attuali del restauro e l'intervento di musealizzazione sulle preesistenze, in Una Didattica per il restauro, vol. I, Roma 2008, pp. 3-14. C. BELLANCA, Viterbo, il museo civico, in Una Didattica per il restauro, val. I, Roma 2008, pp.107-112. B. VIVIO, II moderno sull'antico. Lettura dell'intervento contemporaneo, in Trattato di Restauro Architettonico, Primo aggiornamento, a cura di Giovanni Carbonara, Torino 2007, pp. 211-263. B. VIVIO, Franco Minissi musei e restauri, la trasparenza come valore, Roma 2010. II museo verso una nuova identità, Atti del Convegno internazionale di studi a cura di Maria claudiA Cristofano, Claudia Palazzetti , Roma 31 maggio, 1 giugno 2007, Roma 2011. C. BELLANCA, Conservation, Restoration, Adaptation, new use for historic architecture, in Conservation Turn- Return to Conservation, Tolerance for Change , limits of change, ICOMOS International Committee for the theory and the philosophy of Conservation and Restoration, Firenze 2012, pp. 278-289. C. BELLANCA, Il monastero di Rueda, Saragozza (Spagna). Abbandoni, restauri, adattamenti, in «Materiali e Strutture», ns., IX, 17, Roma 2020, pp. 43-58. Tra le numerose recenti pubblicazioni sul tema dell’Uso compatibile delle preesistenze si desiderano ricordare i recenti volumi dei convegni internazionali ReUso che dal 2013 annualmente si svolgono in diverse sedi . L’ultima edizione si è tenuta a Roma con gli atti preliminari al Convegno Roma, Capitale d’Italia 150 anni dopo, Preesistenze architettoniche, Aree archeologiche, Paesaggio, Centri Storici urbani , Luoghi di culto, Voll.1-2, a cura di Calogero Bellanca , Susana Mora Alonso Munoyerro e Cecilia Antonini Lanari, Roma 2021. A cura di VALTER CURZI, Musei italiani del dopoguerra (1945-1977). Ricognizioni storiche e prospettive future, Milano 2022. C. BELLANCA, S.MORA, Accessibility of cultural heritage, in Protection of cultural heritage, 13, 2022. C. CHENIS, Fondamenti teorici dell'arte sacra, magistero post-conciliare, Roma 1991. G. SANTI, L 'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, Reggio Emilia 2001. Uno dei testi generali di riferimento rimane L 'Enchiridion dei beni Culturali della Chiesa, Bologna2002. Ma alcuni recenti saggi scritti da Joseph Ratzinger, Tempo e spazio nella liturgia e Arte e liturgia forniscono quel necessaria chiarimento sui tanti equivoci, in J. RATZINGER, Opera Omnia, teologia della liturgia , Citta del Vaticano 2010, pp. 62-95, ecc. Si vedano quindi alcuni contributi: G. CARBONARA, Le chiese, spazi di celebrazione liturgica: Architettura e Restauro, in Annali della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon, 2001, pp. 131-143. S. DELLA TORRE, V. PRACCHI, Le chiese come Beni Culturali, suggerimenti per Ja Conservazione, Milano 2003. C. BELLANCA, La formazione tra chiesa e università per affrontare le esperienze di conservazione, restauro e adeguamento liturgico, in: Per Un nuovo umanesimo in Europa, Atti del Simposio europeo, "Università e Chiesa", a cura di Lorenzo Leuzzi, Roma 2005, pp.348-355. L 'architettura del Battistero. Storia e progetto, a cura di Andrea Longhi, Milano 2003. Per la chiesa di Santa Maria in Domnica a Rorna si rinvia a: G. CARBONARA, La sistemazione dell'area presbiteriale, in "Ecclesia", giugno-luglio 1997, pp.93-100. Si rammenta infine per l'intervento di adeguamento a San Nicola dei Lorenesi a Roma: C. BELLANCA, Chiesa di San Nicola dei Lorenesi, in Una Didattica per 11 Restauro Esperienze a San Luigi dei Francesi e San Nicola del Lorenesi, a cura di C. Bellanca e O. Muratore, Firenze 2009, pp. 89-102. Per la nascita della salvaguardia urbana esiste una vasta bibliografia europea con scritti di numerosi autori nelle principali lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo) . Tuttavia si ritiene utile almeno la lettura dei seguenti: G. GIOVANNONI, Vecchie città ed edilizia nuova, in "Nuova Antologia", 250, 6, 1913, pp. 449-472. ID., II diradamento edilizio dei vecchi centri. II quartiere della rinascenza a Roma , in "NuovaAntologia", 250, 7, 1913, pp.52-76.ID., Vecchie città ed edilizia Nuova, Torino 1931. Tra gli autori contemporanei si consiglia: R. PANE, Attualità e dialettica del Restauro, a cura di Mauro Civita, Chieti 1987. G. DE ANGELIS d'OSSAT, Sui restauro dei Monumenti architettonici, Roma 1995. Questa volume raccoglie una serie di saggi dedicati al restauro sia dei singoli monumenti, sia dei centri storici. In particolare l'autore si era interessato, in prima persona, al tema del restauro e della ricostruzione negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. R. BONELLI, Architettura e Restauro, Venezia 1959. R. DI STEFANO, II recupero dei valori, centri storici e monumenti, Napoli 1979. a cura di G. SPAGNESI, L 'architettura delle trasformazioni urbane 1890-1940, Atti del XXIV congresso di Storia dell'Architettura ( Roma 10-12 gennaio 1991), Roma 1992. G. MIARELLI MARIANI, Centri Storici, note sul tema, Roma 1993. Questo volume raccoglie una serie di saggi sui tema dei centri storici scritti dagli anni settanta agli anni ottanta del Novecento. F. GURRIERI, Restauro e città, Firenze 1993. G. CARBONARA, Avvicinamento al restauro, Napoli 1997. In particolare si consigliano parte sesta, II restauro e 11 colore, restauro contesto urbana e piani del colore. parte settima: I mali della città e la conservazione integrata. Da un approfondimento di una tesi di dottorato: si consiglia un volume edito dal Dipartimento di Storia dell'Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici. A. ZIVAS, Origini della Salvaguardia Urbana, Roma 2008, con un saggio introduttivo di Maria Piera Sette. Sembra opportuno ancora segnalare il volume a cura di Stella Casiello, Andrea Pane, Valentina Russo, Roberto Pane tra storia e restauro, Architettura, città, paesaggio, Venezia 2010. Alcuni suggerimenti utili per alcune linee di intervento da adottare nei centri storici di dimensioni controllate si possono ricavare da: Atti del V Convegno Nazionale, dell'ARCo, (Associazione per il recupero del costruito), Manutenzione e recupero nella città storica, Conservazione e normativa, esperienze recenti, a cura di Alessandra Centroni, Baia 2004, Roma 2004. Si consiglia altresì il recente volume di G. SCALORA, G. MONTI, La conservazione dei centri storici in zona sismica, con la presentazione di Giovanni Carbonara, Milano 2010. Infine si desidera rammentare 1'inserzione di alcune tavole progettuali derivate da alcune tesi di laurea condotte all'interno del Laboratorio di restauro inerenti i centri storici nel volume edited by Bellanca 2011 e altri in preparazione. Per alcune essenziali riflessioni sul tema del moderno si rinvia a: G. CARBONARA, II restauro del nuovo. Problemi generali e il caso del Weissenhof, in G. CARBONARA, Avvicinamento al restauro, teoria, storia, monumenti, Napoli 1997, pp. 581-594. Architetture e materiali del Novecento, Atti del Convegno di studi, Bressanone 13-16 giugno 2004, Padova 2004. S. SALVO, II restauro dell 'architettura contemporanea come tema emergente, in Trattato di Restauro Architettonico, prima aggiornamento, (a cura di Giovanni Carbonara), Torino 2007, pp.265-334. C. BELLANCA, L 'architettura del Novecento, il cemento armato, i restauri e I 'autenticità, in R.Ientile (a cura di), Architettura in cementa armata. Orientamenti per la conservazione, Milano 2008, pp. 47-52. C.BELLANCA - S. MORA, The Heritage of Sport and its Conservation: some examples, in Das Moderne Erbe der Olympischen Spiele, ICOMOS Journal of the German National Committee, LXXVI, Berlin 2021, pp.111-116. C. BELLANCA, Stadi dagli anni Trenta agli anni Settanta, tra Storia e Restauro, in Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, 2020, n.4, n.s. Roma 2021, pp. 48-49. Sul tema dei valori si vedano gli atti di un congresso internazionale, fra i vari saggi si consiglia per una sintesi storica il contributo di: C. BELLANCA, The value of cultural heritage in the terminology of restoration, in A. Tomaszewsky (a cura di), Values and Criteria in Heritage Conservation, Firenze 2-4 marzo 2007, Firenze 2008, pp. 249-258. Sul tema del Paesaggio si desiderano rammentare alcune pubblicazioni recenti: La cultura del paesaggio. Le sue origini, la situazione attuale e le prospettive future, a cura di R. Colantonio Venturelli e K. Tobias, Firenze 2005. C. TOSCO, Il paesaggio come storia, Bologna 2007, Il verde nel Paesaggio storico di Roma, significati di memoria, tutela e valorizzazione, a cura di Maria Piera Sette, Roma 2016. Sul restauro del verde : M. ROHDE, La cura dei giardini Storici , teoria e prassi, Edizione italiana a cura di Massimo de Vico Fallani. Firenze 2012.
Frequenza
Frequenza in presenza obbligatoria alle lezioni in aula e in situ. In aula martedì e giovedì dalle 8:30 alle 14:00
Modalità di esame
Il corso si articolerà in lezioni in aula e lezioni in situ, con la possibilità di specifici contributi esterni, su temi concordati all'inizio del corso. Gli studenti dovranno svolgere approfondimenti su alcune realtà architettoniche, al fine di comprendere e fare proprio il metodo di studio del monumento. Lo studio si conclude con l'analisi dello stato attuale della preesistenza e il progetto di restauro. Si svolgeranno quindi piccoli seminari con i collaboratori del corso.
Modalità di erogazione
Le lezioni si divideranno in due parti: una parte di spiegazione da parte del professore sulla storia, le tecniche e le teorie del restauro architettonico e una seconda parte di esercitazione degli studenti su un monumento architettonico proposto e approvato a inizio corso. Ogni lezione prevede delle revisioni del work in progress.
Canale 2
SIMONA MARIA CARMELA SALVO Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Attraverso un ciclo di lezioni ex cathedra integrato con contributi esterni, si propone di garantire la conoscenza dei fondamenti di teoria e storia del restauro, d’informare sulle tecniche e sulle modalità di rilievo, d’indagine storica e costruttiva dell’architettura, della lettura e diagnosi qualitativa dei fenomeni di degrado, e d’intervento conservativo, oltre ad informare sugli aspetti legislativi, econo-mici e politici del restauro, sulle questioni d’inventario e di catalogazione, sulle Carte e sulle Convenzioni internazionali e sui temi più attuali del restauro che riguardano la partecipazione sociale alla conservazione del patrimonio, le questioni imposte dall’efficientamento energetico, e i temi del riuso dell’architettura. Particolare cura sarà riservata all’importanza del fondamento teorico e metodologico del restauro e alla sua priorità rispetto ai temi di carattere operativo, tecnologico e normativo, all’interno di una visione critica e tecnica unitaria del progetto nel restauro. Tali acquisizioni saranno più direttamente applicate ad un organismo architettonico, ovvero ad un complesso di edifici o ad un ambito urbano concordato ad inizio corso col docente quale tema di esercitazione. Agli studenti verrà quindi richiesto di relazionare durante il corso su letture specifiche in materia di storia e teoria del restauro, concordate col docente, e di preparare presentazioni monografiche su progetti di restauro realizzati negli ultimi vent’anni in Italia, e all’estero, concordati dal docente; queste attività sono individuali. Agli studenti è dunque richiesta l’elaborazione di un progetto di restauro sul tema architettonico assegnato secondo le modalità fornite dal corso, a partire dalla conoscenza filologica del manufatto e dallo studio del suo stato di conservazione. Gli studenti formeranno gruppi da non più di 2, massimo tre studenti ed elaboreranno, insieme, una dozzina di elaborati grafici formato A1 rappresentativi del percorso conoscitivo affrontato e del progetto di restauro, affrontando varie scale di elaborazione: d’inquadramento (1:2000), architettonica (1:500-1:100) e di dettaglio (1:50 – 1:20). L'iscrizione all'esame è subordinata all'esito positivo d'una revisione conclusiva del lavoro. Gli elaborati saranno consegnati al docente in formato digitale in sede d’esame. Gli elaborati prodotti dagli studenti saranno continuativamente sottoposti a revisione durante il semestre, anche dopo la fine del corso e fino alla discussione in sede d’esame. L’organizzazione del corso prevede che tali revisioni proseguano poi con ritmo regolare nel giorno di ricevimento del docente ma sempre su appuntamento, fino al mese di Dicembre dell’anno accademico in corso. A partire dal gennaio dell’anno successivo gli studenti accederanno all’esame previa un’unica revisione per l’ammissione all’esame, sempre per appuntamento da concordarsi con il docente.
Prerequisiti
Per affrontare temi e contenuti del corso, gli studenti dovranno aver completato la loro preparazione in materia di Storia dell’architettura, Rilievo, Tecnologia dei materiali da costruzione e Progettazione architettonica. Si considerano un prerequisito anche l’appropriata conoscenza della lingua italiana, sviluppate capacità di esposizione orale nonché di elaborazione grafica e di comunicazione attraverso programmi e strumenti digitali di ultima generazione (Autocad, Rhinoceros, Indesign, SketchUp e, possibilmente, nozioni di Revit). Gli studenti devono altresì garantire una preparazione culturale generale in materia di storia, geografia, filosofia, chimica, fisica, almeno di livello liceale, così come una buona conoscenza della lingua inglese quale requisito ormai indispensabile per affrontare in modo appropriato lo studio universitario.
Testi di riferimento
- Riegl A., Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi, in S. Scarrocchia, Alois Riegl: teoria e prassi della conservazione dei monumenti. Antologia di scritti, discorsi, rapporti 1898-1905, con una scelta di saggi critici, CLUEB, Bologna 1995. - Brandi C., Teoria del Restauro, Einaudi, Torino 2023. - Voci “Restauro” sulla Enciclopedia Italiana di Renato di Renato Bonelli (restauro architettonico) e Cesare Brandi (restauro opere d’arte) in “Enciclopedia Universale dell’Arte”, vol. XI, Venezia-Roma 1963, coll. 322- - Carbonara G., Le tendenze attuali del restauro in architettura, voce, "Critica, estetica, metodologia e conservazione", Nuove conoscenze e prospettive nel mondo dell'arte, II supplemento dell'Enciclopedia Universale dell'Arte, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2000, pp. 533-541. - Storia del restauro Claudio Varagnoli, Appunti di storia e teoria del restauro, www.restauroprogetto.it/didattica. - Roberto Cecchi, Che cos'è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, 2005 - Salvo Simona, Restaurare il Novecento. Storia, esperienze e prospettive in architettura, Quodlibet, Macerata, 2016 Ulteriori riferimenti bibliografici specifici verranno assegnati agli studenti durante il corso delle lezioni e all’occorrenza, in base ai temi monografici assegnati.
Frequenza
Obbligatoria e partecipata.
Modalità di esame
Gli studenti verranno valutati a cominciare dal primo giorno di corso, in base alla loro presenza e partecipazione all’attività in aula, cioè durante le lezioni e in occorrenza dell’attività laboratoriale. Alla valutazione complessiva della loro partecipazione si aggiungerà il voto di esame che il docente assegnerà al gruppo per l’elaborazione del progetto di restauro, concordato ad inizio corso, e verrà altresì valutato individualmente in sede d’esame per la preparazione in materia di storia, teoria e tecnica del restauro che verrà verificata dal docente. Complessivamente, il voto finale attribuito a ciascun studente si darà quale media tra la valutazione della sua partecipazione al corso, il voto dato alle tavole elaborate in gruppo sul tema monografico e il voto dato alla preparazione della parte teorica del corso.
Canale 3
MAURIZIO CAPERNA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA – “Sapienza” – Università di Roma, Corso di Laurea magistrale in Architettura a ciclo unico LABORATORIO DI RESTAURO CORSO C - ANNO ACCADEMICO 2024-2025 Prof. MAURIZIO CAPERNA maurizio.caperna@uniroma1.it E-LEARNING: http://elearning2.uniroma1.it/course/view.php?id=1881 ________________________________________________________________________________ 1. FINALITÀ DEL LABORATORIO Il Laboratorio intende fornire un quadro generale degli aspetti teorici, metodologici e operativi inerenti alla conservazione e al restauro dei beni architettonici. 2. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso è articolato in una serie di lezioni riguardanti le finalità precipue del restauro e i criteri d’intervento sulle preesistenze, le problematiche di ordine conservativo, l’inquadramento storico della disciplina. L’attività didattica di Laboratorio ad integrazione delle lezioni sarà incentrata su un’esperienza applicativa condotta in aula, finalizzata al progetto e comprendente consegne periodiche del materiale elaborato. Argomenti delle lezioni: - finalità del restauro (definizioni, lessico, ambiti di applicazione); - il percorso metodologico nel restauro; - l’analisi storica della preesistenza; - la lettura materiale, strutturale e tecnologica; - il processo valutativo e la diagnostica; - l’analisi funzionale e la fruizione; - i processi di degrado nelle strutture e nelle superfici architettoniche; - i metodi e le tecniche d’intervento nel restauro; - la teoria e la storia del restauro, dal XVIII secolo ad oggi; - il dibattito attuale; - l’ampliamento del campo disciplinare: dal monumento alla città storica, al territorio; - il rapporto fra antico e nuovo; - le Carte del restauro; - alcuni cenni di normativa. Le lezioni e le esercitazioni in aula saranno integrate e coadiuvate da materiale didattico (bibliografia, testi, norme, documenti mostrati durante le lezioni, link utili) messo a disposizione degli studenti sulla piattaforma Moodle di E-learning2: http://elearning2.uniroma1.it/course/view.php?id=1881 Tema applicativo Lo svolgimento del tema applicativo, concordato con il docente, sarà articolato in esercitazioni in aula e in consegne e sottoposto a verifiche, ai fini dell’ottenimento della firma di frequenza del Laboratorio. Esso dovrà mirare, in sintesi: - alla conoscenza storica e all’analisi costruttiva delle opere oggetto di studio; - al riconoscimento del valore manifestato dalla loro realtà attuale e all’individuazione dei modi con cui garantirne la conservazione e il rivelamento; - alla messa a punto di una conseguente proposta progettuale. In particolare, le fasi applicative riguarderanno nel loro complesso: a) l’accurato rilievo diretto dell’organismo, accompagnato da un corredo di ragionati appunti grafici e da un’idonea documentazione cartografica e fotografica; b) l’esame dell’organismo dal punto di vista della concezione architettonica e delle specificità statiche e costruttive, nonché del linguaggio architettonico; c) l’indagine storica, svolta attraverso le fonti, la bibliografia e la documentazione accessibile, tesa all’individuazione del processo di trasformazione avvenuto nell’edificio, sino alla sua condizione attuale; d) la sintesi storico-critica; e) l’analisi dei problemi di degrado materico e strutturale; f) l’individuazione dei nodi riguardanti il restauro dell’organismo; g) l’analisi della compatibilità funzionale e dei problemi di accessibilità e sicurezza; h) l’elaborazione del piano di fattibilità i) lo sviluppo del progetto definitivo j) la definizione di dettagli esecutivi selezionati sulla base delle caratteristiche del tema di studio. Scadenze Il tema d’esercitazione sarà concordato entro una settimana dall’inizio del Laboratorio. Il calendario relativo alle esercitazioni in aula, alle consegne e alle verifiche del lavoro svolto verrà illustrato nel corso del Laboratorio. L’assolvimento di tali impegni, oltre alla frequentazione del ciclo di lezioni, sarà valutato ai fini dell’ottenimento individuale dell’attestato di frequenza, unitamente ad una verifica conclusiva del lavoro svolto. 3. MODALITÀ D’ESAME Esso si articolerà in un colloquio individuale sugli argomenti trattati nel corso delle lezioni e sull’illustrazione del tema applicativo, in merito alle modalità di svolgimento, alle finalità e ai risultati. 4. BIBLIOGRAFIA - C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963 (con successive riedizioni) - M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001. - M. CAPERNA, Dal Laboratorio di Restauro Architettonico. Esperienze didattiche su alcuni monumenti romani, Roma 2003 - M. CAPERNA (a cura di), Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012 Per lo studio del monumento architettonico: - A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura: considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - G. CARBONARA, Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli 1990. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004 Per ogni approfondimento: - Trattato di Restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino 1996, voll. I-IV - Restauro architettonico e impianti, diretto da G. Carbonara, Torino, voll. V-VII (in 2 tomi) - Atlante del Restauro, diretto da G. Carbonara, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi) - Restauro e tecnologie in architettura, a cura di D. Fiorani, Roma 2009 - G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011 - S.F. MUSSO (a cura di), Tecniche di Restauro: Aggiornamento (con banca dati), Torino 2013 Ulteriori indicazioni bibliografiche sugli argomenti affrontati nelle lezioni, o per ciò che riguarda lo svolgimento delle esercitazioni, saranno fornite nel corso del Laboratorio.
Prerequisiti
Per poter seguire con profitto il Laboratorio di Restauro è indispensabile: conoscere e saper applicare metodi e strumenti del Rilevamento architettonico manuale e strumentale; conoscere i principali lineamenti di Storia dell’Architettura; possedere idonea strumentazione critica per affrontare il processo di lettura e di comprensione dell’organismo architettonico allo stato attuale. Tali conoscenze sono acquisibili negli insegnamenti propedeutici di Scienza della Rappresentazione III, Storia dell’architettura Antica e Medievale ed Elementi di Restauro.
Testi di riferimento
Testi fondamentali: - C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963 (con successive riedizioni) - M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001. - M. CAPERNA, Dal Laboratorio di Restauro Architettonico. Esperienze didattiche su alcuni monumenti romani, Roma 2003 - M. CAPERNA (a cura di), Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012 Testi per lo studio del monumento architettonico: - A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura: considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - G. CARBONARA, Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli 1990. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004 Per ogni approfondimento: - Trattato di Restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino 1996, voll. I-IV - Restauro architettonico e impianti, diretto da G. Carbonara, Torino, voll. V-VII (in 2 tomi) - Atlante del Restauro, diretto da G. Carbonara, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi) - Restauro e tecnologie in architettura, a cura di D. Fiorani, Roma 2009 - G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011 - S.F. MUSSO (a cura di), Tecniche di Restauro: Aggiornamento (con banca dati), Torino 2013 Ulteriori indicazioni bibliografiche sugli argomenti affrontati nelle lezioni, o per ciò che riguarda lo svolgimento delle esercitazioni, saranno fornite nel corso del Laboratorio.
Frequenza
Lezioni e attività applicativa del Laboratorio si svolgeranno in presenza, nell'orario stabilito dal Corso di laurea. L’attestato di frequenza al Laboratorio si acquisisce raggiungendo il numero di presenze stabilito dal regolamento didattico (70%) e comprovando un livello accettabile di maturazione del lavoro svolto.
Modalità di esame
L’assolvimento degli impegni relativi al tema applicativo, oltre alla frequentazione del ciclo di lezioni, sarà valutato ai fini dell’ottenimento individuale dell’attestato di frequenza, unitamente ad una verifica conclusiva del lavoro svolto. L’esame si articolerà in un colloquio individuale sugli argomenti trattati nel corso delle lezioni e sull’illustrazione del tema applicativo, in merito alle modalità di svolgimento, alle finalità e ai risultati.
Modalità di erogazione
Lo svolgimento del Laboratorio avviene in due appuntamenti settimanali. In ciascuno di essi è prevista inizialmente una lezione ex cathedra della durata di due ore circa; le tre ore e mezzo successive sono invece dedicate al lavoro applicativo condotto sotto la guida del docente e degli assistenti. Tale lavoro, consistente in elaborazioni grafiche, approfondimenti di studio, relazioni scritte, viene svolto da ciascun gruppo di studenti costituitosi per affrontare un tema applicativo. Le attività vengono sviluppate anche in ambito seminariale, coinvolgendo più gruppi di studenti, e sono sottoposte a verifiche da parte del docente.
Canale 4
ROBERTA MARIA DAL MAS Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Programma Il corso si pone l’obbiettivo di stimolare negli studenti nella lettura del monumento allo stato attuale per individuare le fasi del suo processo di trasformazione e i suoi valori storici e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all’interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di restauro, che prevede l’attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Le tendenze attuali del Restauro: fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni, il restauro critico, il restauro critico-conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. La stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni Trenta-quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. Una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Il restauro archeologico: la riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio; tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Analisi dello stato attuale e interventi con esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura, indagini preliminari per la conoscenza, lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità, esemplificazioni di alcuni casi di interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento: fondazioni, strutture in elevazione, tema dell’arco e le volte, solai, coperture. ll tema dell’umidità: cause e rimedi. Adattamenti e criteri di museologia e museografia: si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica; progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. L’adeguamento liturgico. L’intervento nella città storica: i centri storici tra conservazione e innovazione.
Prerequisiti
Adeguata conoscenza dei fondamenti di storia dell’architettura antica e medievale; delle tecniche di rilevamento manuale e strumentale. Idonea strumentazione critica per affrontare il processo di lettura e di comprensione dell’organismo architettonico allo stato attuale, in continuità con il Corso di Elementi di restauro.
Testi di riferimento
Bibliografia DAL MAS, R.M., Progettazione ed esecuzione, in Restauro architettonico e impianti, Torino 2001, pp. 21-228. BRUSCHI, A., Architettura come processo e trasformazione. Problemi metodologici e critici, in Architettura: processualità e trasformazione, a cura di M. Caperna e G. Spagnesi, Roma 2002, pp. 29-32. SPAGNESI, G. Introduzione al restauro delle architetture delle città e del territorio, Roma 2007. DAL MAS, R.M., Valore del monumento e progetto in tre edifici bellunesi. Collegio dei Gesuiti, “Crepadona”, Villa Doglioni-Dalmas, in «Dolomiti», 2009, pp. 43-51; DAL MAS, R. M., SPAGNESI, G., Roma: dalla Casa di Raffaello al palazzo dei Convertendi, nei «Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura», a cura del Dipartimento di Storia dell’Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici dell’Università di Roma «La Sapienza», Nuova Serie, Fascicolo 53 – 2010. CARBONARA, G., Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, Milanofiori Assago (MI) 2011. CARBONARA, G. Restauro architettonico: principi e metodo, Roma 2012. Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, a cura di M. Caperna, con testi di M. Caperna, R. De Sanctis, E. De Luca, A. Licciardello, Roma 2012. DAL MAS, R. M., Interventi progettuali per la fruizione di chiese romane su preesistenze classiche: Sant’Angelo in Pescheria e San Lorenzo de’ Speziali in Miranda, pubblicato in La cultura del restauro e della valorizzazione. Temi e problemi per un percorso internazionale di conoscenza, a cura di S. Bertocci e S. Van Riel, 2, Firenze 2014, pp. 673-680. DAL MAS, R.M., Preesistenza e progetto nella architettura di Giuseppe Momo, in III Congreso Internacional sobre Documentación, Conservación, y Reutilización del Patrimonio Arquichectónico y Paisajístico, Libro Cominucaciones, Valencia 2015, pp. 755-762. DAL MAS, R.M., La funzione museale negli edifici storici, in «Progetto Restauro», 73, 2016, pp. 36-42. DAL MAS, R.M., Il progetto della scala nella rifunzionalizzazione dello spazio storico: il palazzo ‘Crepadona’ a Belluno, in S. Parrinello, D. Besana (a cura di), Reuso 2016. Contributi per la documentazione, conservazione e recupero del patrimonio architettonico e per la tutela paesaggistica, Firenze 2016, pp. 600-608. DAL MAS, R.M. (a cura di), La basilica di San Paolo Maggiore a Bologna e palazzo Regis a Roma. Restauro e nuove tecnologie, Beni Architettonici e Paesaggio, 4, Roma 2016. DAL MAS, R.M., L’apporto delle nuove tecnologie di rilievo nel restauro, in RICerca/REStauro, Sezione 2A, Conoscenza dell’edificio: metodo e contenuti, a cura di A. Grimoldi, Roma 2017, pp. 459-468. DAL MAS, R.M., Efficienza energetica e microclima, in D. Concas (a cura di), Conservazione vs Innovazione. L’inserimento di elementi tecnologici in contesti storici, Saonara (PD) 2018, Ebook, pp. 151-161. DAL MAS, R.M., La chiesa di S. Gregorio Barbarigo nel quartiere Eur a Roma, dal progetto di G. Vaccaro alle recenti trasformazioni: interventi progettuali e problematiche conservative, in F. Minutoli (a cura di), ReUso 2018. L’intreccio dei saperi per rispettare il passato interpretare il presente salvaguardare il futuro, Roma 2018, pp. 1421-1432. BENEDETTI, Si. DAL MAS, R.M., DELSERE, I., DI MARCO, F., Gustavo Giovannoni. L’opera architettonica nella prima metà del Novecento, Roma 2018. DAL MAS R.M., Il complesso dei SS. Martiri dell’Uganda a Roma: dal progetto di G. Vaccaro alla chiesa attuale, in ReUso Matera. Patrimonio in divenire. Conoscere, Valorizzare, Abitare, a cura di A. Conte e A. Guida, Roma 2019, pp. 499-510. DAL MAS, R.M., La chiesa di S. Gregorio Barbarigo a Roma di G. Vaccaro e la conservazione dell’architettura moderna, in Restauro. Conoscenza. Progetto. Cantiere. Gestione, Sezione 4.2, A. Grimoldi, M. Zampilli (a cura di), Realizzazione degli interventi. Casi Studio, Roma, 2020, pp. 599-505. DAL MAS, R.M., La basilica-memoriale di Mosè sul monte Nebo, in Giordania, tra anastilosi e ricostruzione, in Architetture per il restauro: l’anastilosi, a cura di R. Mancini, R.M. Dal Mas, M.G. Putzu, Roma 2021, pp. 133-166.
Frequenza
L’organizzazione delle attività del laboratorio, che prevede lo svolgimento del lavoro in aula con il docente, secondo le modalità disposte dell’Ateneo Sapienza, richiede la frequenza obbligatoria.
Modalità di esame
Valutazione finale I risultati ottenuti nel laboratorio saranno valutati, durante l'esame, con un colloquio individuale relativo agli argomenti affrontati a lezione e contenuti nella bibliografia e attraverso la valutazione degli elaborati grafici dell’esercitazione.
Bibliografia
Bibliografia generale Trattato di Restauro architettonico, a cura di G. Carbonara, 4 voll., Torino 1996. FIORANI, D., Tecniche costruttive murarie medioevali. Il Lazio meridionale, Roma 1996. ESPOSITO, D., Tecniche costruttive murarie medioevali. Murature ‘a tufelli’ in area romana, Roma 1998. Atlante di restauro architettonico, a cura di G. Carbonara, 2 voll., Torino 2004. DE MEO, M., Tecniche costruttive murarie medioevali: la Sabina, Roma 2006. CHIOVELLI, R., Tecniche costruttive murarie medioevali: la Tuscia, Roma 2007. Il reimpiego in architettura. Recupero, trasformazioni, uso, a cura di J.F. Bernard, P. Bernardi, D. Esposito, con la collaborazione di P. Dillmann, L. Foulquier e R. Mancini, Colletion de l’Ècole Française de Roma - 418, Roma 2008. DI MUZIO, A., Rovine protette. Conservazione e presentazione delle testimonianze archeologiche, Roma 2010. MONTELLI, E., Tecniche costruttive murarie medioevali. Mattoni e laterizi in Roma e nel Lazio fra X e XV secolo, Roma 2011. Tecniche di Restauro, Aggiornamento, diretto da S.F. Musso, Milanofiori Assago (MI) 2013.
Canale 5
MARINA DOCCI Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
1_Finalità del Laboratorio Il Laboratorio intende fornire le basi culturali, concettuali e metodologiche per operare sulle preesistenze, presentando un quadro generale dei molteplici e differenziati temi concernenti la tutela e la conservazione dei beni architettonici. Il Corso rappresenta, oltre che il naturale proseguimento delle conoscenze acquisite e maturate nelle esperienze didattiche degli anni precedenti, in particolare nel corso di Elementi di Restauro, l'introduzione alle attività composite che caratterizzano il restauro, nel suo carattere inequivocabilmente progettuale. Il laboratorio è articolato in una serie di lezioni frontali seguite da esercitazioni e attività progettuali in aula da svolgersi su un tema (edificio o complesso di edifici) a scelta dello studente. 2_Principali argomenti delle lezioni: - ambito del restauro e problematiche generali (definizioni e campo di applicazione); - problemi e tendenze attuali del restauro architettonico; - lineamenti storici del restauro dall’età premoderna al XX secolo; - metodi e strumenti della conoscenza; - cenni ed avvertenze relative ai materiali e al loro stato di conservazione; - aspetti e tecniche della conservazione; - questioni relative al cantiere storico e contemporaneo; - tecniche e tecnologie tradizionali e moderne; - principali riferimenti normativi; - aspetti “innovativi” del restauro; il rapporto “antico-nuovo”. 3_Tema applicativo d’anno: Il tema oggetto della proposta-progetto sarà, di norma, lo stesso scelto dallo studente durante il corso di Elementi di Restauro. Nel caso in cui sia necessario/opportuno scegliere un nuovo edificio da analizzare, esso dovrà comunque essere di dimensioni contenute, in modo da poter essere ragionevolmente svolto nella durata del corso con il rigore e l'approfondimento necessari, dovrà altresì presentare dei problemi di restauro e garantire la possibilità di un libero accesso. Le esercitazioni e le attività progettuali in aula hanno lo scopo di guidare lo studente nella redazione della proposta-progetto di restauro sul tema scelto. La prima parte del semestre sarà dedicata a effettuare o ad approfondire (laddove iniziate durante il corso di Elementi di Restauro) le analisi conoscitive dell’organismo architettonico, mentre la seconda parte sarà principalmente riservata alla messa a punto della proposta progettuale, in stretta correlazione con le analisi condotte. La proposta-progetto non potrà infatti prescindere dall'esecuzione di un’accurata analisi conoscitiva dell’organismo architettonico e da un dettagliato rilievo diretto dello stato di fatto. Gli elaborati grafici dovranno in particolare illustrare con il dovuto approfondimento: • rilievo dello stato di fatto, nel complesso e in alcuni dettagli significativi, con particolare riguardo all’analisi delle murature e dei dettagli costruttivi, accompagnato da appunti grafici e da idonea documentazione fotografica; • indagine storica, svolta attraverso le fonti, la bibliografia e la documentazione accessibile, al fine di definire le fasi costruttive e trasformative dell’organismo architettonico fino ai nostri giorni; • analisi e valutazione degli aspetti legati al degrado dei materiali, compreso il censimento delle patologie dei materiali e delle eventuali situazioni di precarietà statica (mappatura del degrado); • individuazione delle principali criticità e potenzialità, delle finalità e di tutti gli aspetti da prendere in considerazione nel restauro dell’opera; • proposta complessiva che affronti e definisca al contempo sia le principali operazioni/interventi di carattere conservativo, quanto eventuali aspetti “innovativi” insiti nella proposta/progetto di restauro. In sintesi, l’esercitazione sarà fondata su una preliminare lettura del testo architettonico che dovrà essere principalmente mirata a definire un metodo d’intervento rigorosamente connesso con il patrimonio storico e concettuale della disciplina. 4_Elaborati richiesti: La proposta-progetto sarà rappresentata su tavole del formato più adatto a descrivere il tema prescelto. Le tavole dovranno contenere una sintetica relazione con relativa bibliografia essenziale, i grafici eseguiti nelle scale e con le modalità di rappresentazione idonee ad identificare, con ragionevole approfondimento, l’oggetto di studio, l’intervento e le operazioni proposte, il tutto corredato da un’adeguata documentazione fotografica concernente lo ‘stato di fatto’. I contenuti dettagliati delle singole tavole saranno definiti in aula con gli studenti. 5_Supporti alla didattica: Le lezioni e le esercitazioni in aula saranno integrate e coadiuvate da materiale didattico (bibliografia, testi, norme, documenti mostrati durante le lezioni, link utili) messo a disposizione degli studenti sulla piattaforma Moodle di e-learning2. La medesima piattaforma sarà anche utilizzata per la consegna delle esercitazioni e per tutte le comunicazioni.
Prerequisiti
Per poter seguire con profitto il Laboratorio di Restauro è indispensabile: conoscere e saper applicare metodi e strumenti del Rilevamento architettonico manuale e strumentale; conoscere i principali lineamenti di Storia dell’Architettura antica e medievale; possedere idonea strumentazione critica per affrontare il processo di lettura e di comprensione dell’organismo architettonico allo stato attuale. Tali conoscenze sono acquisibili negli insegnamenti, propedeutici all'esame del Laboratorio di Restauro, di Scienza della Rappresentazione III, Storia dell’architettura ed Elementi di Restauro.
Testi di riferimento
Bibliografia di base: C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963, Torino 1977 2. M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di Gaetano Miarelli Mariani, Torino 2001. Approfondimenti: G. CARBONARA (diretto da), Trattato di Restauro architettonico, 12 voll., Torino, Utet, 1996-2011. G. CARBONARA (diretto da), Restauro architettonico e impianti, Torino, voll. V-VII. G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi). G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011. D. FIORANI (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Roma 2009. Indicazioni e riferimenti bibliografici specifici saranno forniti agli allievi durante il corso e messi a disposizione nella pagina del Corso sulla piattaforma e-learning2. Si ricorda la necessità di un’informazione quanto più completa ed aggiornata attraverso la consultazione di riviste, periodici specializzati, ecc.
Modalità insegnamento
Il Laboratorio è articolato in una serie di lezioni frontali, accompagnate da esercitazioni e attività progettuali in aula. Sono inoltre previsti, durante il semestre, uno o due sopralluoghi ad aree archeologiche e/o a complessi monumentali oggetto di recenti interventi di restauro. Le lezioni frontali costituiranno la guida per l’esercitazione che gli studenti dovranno redigere su un edificio da loro scelto, ma concordato ed accettato all’interno del corso nei tempi e nei modi indicati dalla docenza all’inizio del semestre. Le attività progettuali da sviluppare sul tema prescelto potranno essere svolte anche in gruppi (massimo tre persone) e saranno oggetto di tre verifiche intermedie obbligatorie (consegne), stabilite all’inizio del corso. Le esercitazioni e le attività progettuali in aula hanno lo scopo di guidare lo studente nella redazione della proposta-progetto di restauro sul tema scelto. Sono infine previsti degli approfondimenti collettivi, che si svolgeranno in aula anche tramite l’ausilio di presentazioni ppt da parte degli studenti.
Frequenza
La frequenza del Laboratorio è obbligatoria per il 70% delle lezioni
Modalità di esame
L’esame finale verterà in un colloquio orale, rigorosamente individuale, teso a verificare la conoscenza degli argomenti oggetto delle lezioni e della bibliografia consigliata. Durante il colloquio orale lo studente dovrà inoltre illustrare il lavoro progettuale svolto durante l’esercitazione, con lo scopo di verificare la capacità di applicare le conoscenze acquisite durante il corso e il livello di apprendimento e di consapevolezza dei metodi adottati, delle scelte operate e dei risultati conseguiti. Per superare l’esame occorre conseguire un voto non inferiore a 18/30. Lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza di base degli argomenti trattati durante il corso e di essere in grado di applicare le nozioni teoriche e quelle metodologiche al tema di studio. Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve invece dimostrare di aver acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso, essendo in grado di raccordarli in modo logico e coerente. Lo studente deve inoltre dimostrare di saper applicare, in modo autonomo e originale, le conoscenze acquisite al tema di progetto.
Bibliografia
Approfondimenti: G. CARBONARA (diretto da), Trattato di Restauro architettonico, 12 voll., Torino, Utet, 1996-2011. G. CARBONARA (diretto da), Restauro architettonico e impianti, Torino, voll. V-VII. G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi). G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011. D. FIORANI (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Roma 2009. Indicazioni e riferimenti bibliografici specifici saranno forniti agli allievi durante il corso e messi a disposizione nella pagina del Corso sulla piattaforma e-learning2. Si ricorda la necessità di un’informazione quanto più completa ed aggiornata attraverso la consultazione di riviste, periodici specializzati, ecc.
Modalità di erogazione
Il Laboratorio è articolato in una serie di lezioni frontali, accompagnate da esercitazioni e attività progettuali in aula. Sono inoltre previsti, durante il semestre, uno o due sopralluoghi ad aree archeologiche e/o a complessi monumentali oggetto di recenti interventi di restauro. Le lezioni frontali costituiranno la guida per l’esercitazione che gli studenti dovranno redigere su un edificio da loro scelto, ma concordato ed accettato all’interno del corso nei tempi e nei modi indicati dalla docenza all’inizio del semestre. Le attività progettuali da sviluppare sul tema prescelto potranno essere svolte anche in gruppi (massimo tre persone) e saranno oggetto di tre verifiche intermedie obbligatorie (consegne), stabilite all’inizio del corso. Le esercitazioni e le attività progettuali in aula hanno lo scopo di guidare lo studente nella redazione della proposta-progetto di restauro sul tema scelto. Sono infine previsti degli approfondimenti collettivi, che si svolgeranno in aula anche tramite l’ausilio di presentazioni ppt da parte degli studenti.
  • Codice insegnamento1044252
  • Anno accademico2024/2025
  • CorsoArchitettura
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno4º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDICAR/19
  • CFU12
  • Ambito disciplinareTeorie e tecniche per il restauro architettonico