ARCHEOLOGIA AFRICANA AVANZATO

Obiettivi formativi

Coerentemente con gli obiettivi formativi del Corso di Studio in cui è inserito, il corso si propone di fornire, nell’ambito dell'ARCHEOLOGIA AFRICANA AVANZATO IA, conoscenze e capacità di comprensione che completano e/o rafforzano quelle acquisite nel primo ciclo di studi, e di mettere lo studente in grado di affrontare temi originali anche in un contesto di ricerca, formulando giudizi in forma più complessa e articolata, comunicando le conoscenze e i processi che hanno condotto alla loro acquisizione, e studiando gli argomenti in modo autonomo. In particolare, il corso intende fornire in una prospettiva multi e interdisciplinare una panoramica delle tematiche relative alla “storia profonda” del Nord Africa.

Canale 1
SAVINO DI LERNIA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Arte rupestre africana e Patrimonio Mondiale Unesco Il corso, di natura seminariale, sarà avviato da un ciclo di lezioni introduttive volte a fornire un solido inquadramento teorico e metodologico sull’arte rupestre africana dell’Olocene. Particolare attenzione verrà riservata ai siti attualmente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, analizzati sia per i loro aspetti stilistici ed iconografici, sia per il valore culturale e identitario che rivestono nei rispettivi contesti regionali. L’approccio non si limiterà a un’analisi interna delle rappresentazioni, ma prenderà in esame i contesti archeologici e paesaggistici nei quali tali testimonianze si collocano, valorizzando la dimensione territoriale e ambientale come parte integrante del loro significato. In questa prospettiva, i siti già riconosciuti dall’UNESCO verranno sistematicamente messi a confronto con altre proprietà presenti nella Tentative List, permettendo di discutere i criteri, i processi e le sfide legati all’iscrizione dei beni culturali nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il seminario, organizzato in gruppi di lavoro, sarà incentrato su attività applicative: gli studenti saranno guidati nella schedatura e nell’analisi critica di siti rupestri di epoca pre- e protostorica, selezionati anche in funzione della loro potenziale candidabilità all’iscrizione nella Lista del Patrimonio. A ciascun gruppo verrà richiesto di redigere un dossier analitico, comprendente elementi descrittivi, contestuali e valutativi, in linea con le procedure internazionali di documentazione e candidatura. Attraverso questa combinazione di lezioni frontali, discussione seminariale e attività pratiche, il corso intende sviluppare competenze critiche e operative negli ambiti della ricerca archeologica, della tutela del patrimonio culturale e della valorizzazione dei siti di arte rupestre nel contesto africano e internazionale.
Prerequisiti
La conoscenza delle lingue (francese e inglese) è raccomandata in funzione dello studio di materiali (libri, articoli, siti web, etc) in lingua originale.
Testi di riferimento
Durante il corso verranno distribuiti materiali didattici (PPT, PDF): si segnalano, come letture di riferimento, i seguenti lavori. Aron Mazel 2025. African rock art and World Heritage: context, safeguarding and prospects for the future. In S. di Lernia (ed) Echoes of Africa’s past. Arid Zone Archaeology Monographs 10, 2025 pp. 199-225. Sanz N. (2012) Rock art and the UNESCO world heritage list, in McDonald J. and Veth P. (eds.) Companion to Rock Art. Chichester: Wiley-Blackwell Publishing Ltd: 489-514. https://whc.unesco.org/en/rocktart/ Di Lernia, S. 2017. Archeologia Africana. Carocci editore (cap.6).
Modalità insegnamento
Il corso è organizzato in lezioni frontali introduttive sulle tematiche generali, il cui numero complessivo è basato sul grado di preparazione degli studenti e sulle eventuali competenze già acquisite in campo africanistico. La parte seminariale è organizzata in gruppi di lavoro (normalmente dai 2 ai 4 studenti per gruppo) che analizzeranno ed elaboreranno in maniera critica il materiale bibliografico necessario. Sulla base dell'effettiva consistenza numerica del corso (i.e., numero degli studenti), sono previsti dei cicli di presentazioni (minimo 2, massimo 4) con proiezioni e discussioni generali. Le ultime due lezioni sono dedicate al confronto e alla discussione generale
Frequenza
La frequenza per sostenere l'esame non è obbligatoria. Il seminario, per sua natura e struttura, prevede una frequenza di almeno 3/4 delle lezioni e dei cicli di discussione.
Modalità di esame
Il corso prevede la valutazione in itinere delle presentazioni effettuate dagli studenti:in particolare, vengono valutate la capacità critica di elaborazione dei dati, la qualità dell'esposizione, l'effettiva partecipazione alla discussione generale. La prova finale orale consiste in una parte relativa alla bibliografia di riferimento (che incide per 1/3 sulla valutazione finale), oltre al giudizio complessivo del lavoro seminariale svolto.
Bibliografia
Durante il corso verranno distribuiti materiali didattici (PPT, PDF). BARICH, B. E. (ed.) 1987. Archaeology and environment in the Libyan Sahara. The excavations in the Tadrart Acacus, 1978-1983, Oxford: BAR. CREMASCHI, M. & DI LERNIA, S. (eds.) 1998. Wadi Teshuinat. Palaeoenvironment and Prehistory in South-western Fezzan (Libyan Sahara), Firenze: All'Insegna del Giglio. DI LERNIA, S. 2017. Archeologia Africana. Carocci editore.
Modalità di erogazione
Il corso è organizzato in lezioni frontali introduttive sulle tematiche generali, il cui numero complessivo è basato sul grado di preparazione degli studenti e sulle eventuali competenze già acquisite in campo africanistico. La parte seminariale è organizzata in gruppi di lavoro (normalmente dai 2 ai 4 studenti per gruppo) che analizzeranno ed elaboreranno in maniera critica il materiale bibliografico necessario. Sulla base dell'effettiva consistenza numerica del corso (i.e., numero degli studenti), sono previsti dei cicli di presentazioni (minimo 2, massimo 4) con proiezioni e discussioni generali. Le ultime due lezioni sono dedicate al confronto e alla discussione generale
SAVINO DI LERNIA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Arte rupestre africana e Patrimonio Mondiale Unesco Il corso, di natura seminariale, sarà avviato da un ciclo di lezioni introduttive volte a fornire un solido inquadramento teorico e metodologico sull’arte rupestre africana dell’Olocene. Particolare attenzione verrà riservata ai siti attualmente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, analizzati sia per i loro aspetti stilistici ed iconografici, sia per il valore culturale e identitario che rivestono nei rispettivi contesti regionali. L’approccio non si limiterà a un’analisi interna delle rappresentazioni, ma prenderà in esame i contesti archeologici e paesaggistici nei quali tali testimonianze si collocano, valorizzando la dimensione territoriale e ambientale come parte integrante del loro significato. In questa prospettiva, i siti già riconosciuti dall’UNESCO verranno sistematicamente messi a confronto con altre proprietà presenti nella Tentative List, permettendo di discutere i criteri, i processi e le sfide legati all’iscrizione dei beni culturali nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il seminario, organizzato in gruppi di lavoro, sarà incentrato su attività applicative: gli studenti saranno guidati nella schedatura e nell’analisi critica di siti rupestri di epoca pre- e protostorica, selezionati anche in funzione della loro potenziale candidabilità all’iscrizione nella Lista del Patrimonio. A ciascun gruppo verrà richiesto di redigere un dossier analitico, comprendente elementi descrittivi, contestuali e valutativi, in linea con le procedure internazionali di documentazione e candidatura. Attraverso questa combinazione di lezioni frontali, discussione seminariale e attività pratiche, il corso intende sviluppare competenze critiche e operative negli ambiti della ricerca archeologica, della tutela del patrimonio culturale e della valorizzazione dei siti di arte rupestre nel contesto africano e internazionale.
Prerequisiti
La conoscenza delle lingue (francese e inglese) è raccomandata in funzione dello studio di materiali (libri, articoli, siti web, etc) in lingua originale.
Testi di riferimento
Durante il corso verranno distribuiti materiali didattici (PPT, PDF): si segnalano, come letture di riferimento, i seguenti lavori. Aron Mazel 2025. African rock art and World Heritage: context, safeguarding and prospects for the future. In S. di Lernia (ed) Echoes of Africa’s past. Arid Zone Archaeology Monographs 10, 2025 pp. 199-225. Sanz N. (2012) Rock art and the UNESCO world heritage list, in McDonald J. and Veth P. (eds.) Companion to Rock Art. Chichester: Wiley-Blackwell Publishing Ltd: 489-514. https://whc.unesco.org/en/rocktart/ Di Lernia, S. 2017. Archeologia Africana. Carocci editore (cap.6).
Modalità insegnamento
Il corso è organizzato in lezioni frontali introduttive sulle tematiche generali, il cui numero complessivo è basato sul grado di preparazione degli studenti e sulle eventuali competenze già acquisite in campo africanistico. La parte seminariale è organizzata in gruppi di lavoro (normalmente dai 2 ai 4 studenti per gruppo) che analizzeranno ed elaboreranno in maniera critica il materiale bibliografico necessario. Sulla base dell'effettiva consistenza numerica del corso (i.e., numero degli studenti), sono previsti dei cicli di presentazioni (minimo 2, massimo 4) con proiezioni e discussioni generali. Le ultime due lezioni sono dedicate al confronto e alla discussione generale
Frequenza
La frequenza per sostenere l'esame non è obbligatoria. Il seminario, per sua natura e struttura, prevede una frequenza di almeno 3/4 delle lezioni e dei cicli di discussione.
Modalità di esame
Il corso prevede la valutazione in itinere delle presentazioni effettuate dagli studenti:in particolare, vengono valutate la capacità critica di elaborazione dei dati, la qualità dell'esposizione, l'effettiva partecipazione alla discussione generale. La prova finale orale consiste in una parte relativa alla bibliografia di riferimento (che incide per 1/3 sulla valutazione finale), oltre al giudizio complessivo del lavoro seminariale svolto.
Bibliografia
Durante il corso verranno distribuiti materiali didattici (PPT, PDF). BARICH, B. E. (ed.) 1987. Archaeology and environment in the Libyan Sahara. The excavations in the Tadrart Acacus, 1978-1983, Oxford: BAR. CREMASCHI, M. & DI LERNIA, S. (eds.) 1998. Wadi Teshuinat. Palaeoenvironment and Prehistory in South-western Fezzan (Libyan Sahara), Firenze: All'Insegna del Giglio. DI LERNIA, S. 2017. Archeologia Africana. Carocci editore.
Modalità di erogazione
Il corso è organizzato in lezioni frontali introduttive sulle tematiche generali, il cui numero complessivo è basato sul grado di preparazione degli studenti e sulle eventuali competenze già acquisite in campo africanistico. La parte seminariale è organizzata in gruppi di lavoro (normalmente dai 2 ai 4 studenti per gruppo) che analizzeranno ed elaboreranno in maniera critica il materiale bibliografico necessario. Sulla base dell'effettiva consistenza numerica del corso (i.e., numero degli studenti), sono previsti dei cicli di presentazioni (minimo 2, massimo 4) con proiezioni e discussioni generali. Le ultime due lezioni sono dedicate al confronto e alla discussione generale
  • Codice insegnamento10600366
  • Anno accademico2025/2026
  • CorsoArcheologia
  • CurriculumArcheologia e civiltà del medioevo
  • Anno2º anno
  • Durata12 mesi
  • SSDL-ANT/01
  • CFU6